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Escursione da Nerano alla Baia di Ieranto: Un Percorso Panoramico

Buongiorno viaggiatori! Oggi vi proponiamo un nuovo sentiero di trekking molto conosciuto in Campania: il sentiero che collega Nerano alla Baia di Ieranto, a Massa Lubrense. Uno dei luoghi che desideravamo da tempo percorrere, e così, durante la nostra due giorni in Penisola Sorrentina nel mese di giugno, siamo finalmente riusciti a visitare quest’angolo di paradiso, tra Sorrento e la Costiera Amalfitana.

Punto di congiunzione tra le Penisola Sorrentina e quella Amalfitana, la Baia si trova all’interno dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Scopri uno degli angoli più affascinanti della Costiera Sorrentina con un'escursione indimenticabile alla Baia di Ieranto, un'area naturale tutelata dal FAI - Fondo Ambiente Italiano, custode di alcuni dei paesaggi più belli e incontaminati della Campania.

La Leggenda e la Storia

Secondo una leggenda, questo luogo era già famoso ai tempi di Omero. Infatti, qui si trovavano le sirene che incontrarono Ulisse durante il suo ritorno ad Itaca. Secondo la mitologia, infatti, questo luogo era la dimora di queste mitiche creature. Ne danno testimonianza la scritta in osco incisa sulla roccia all’approdo di levante scoperta nel 1985 e il gran numero di reperti murari e fittili d’età imperiale sparsi un po’ ovunque.

La prima fa derivare il termine dalla parola greca ierax, che significa falco, falcone, sparviero. La seconda si rifà a un’altra radice greca ieros, che significa sacro, a indicare proprio la Baia come sede del santuario delle Sirene.

La cava di Ieranto cessò definitivamente la sua attività nel 1952. In passato Jeranto è stata una cava per l’estrazione di pietra calcarea.

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E’ importante ricordare che il rapace sia tornato in tutta tranquillità a nidificare in questa zona anche grazie alla ritrovata serenità fiorita con l’istituzione della Riserva.

Caratteristiche del Sentiero

Il percorso verso la Baia di Ieranto parte in realtà da Termini ed è contrassegnato come sentiero CAI 339. Si ricongiunge poi a Nerano, punto da cui noi siamo partiti.

Il sentiero inizia nella piazza S.Croce di Termini, frazione di Massalubrense. Da qui, dopo un centinaio di metri in direzione Marina del Cantone, inizia il percorso dell’antica mulattiera, il sentiero CAI 339.

Il sentiero ha inizio dalla piazzetta di Nerano, e precisamente dalla strada che conduce alla Marina del Cantone (via A. Vespucci); a destra, pochi metri oltre la piazza, c’è via Jeranto, un lastricato in leggera pendenza.

  • PARTENZA DA: Nerano
  • DURATA: 50 min andata e 50 min ritorno
  • DISTANZA: 2km circa
  • PARCHEGGIO: a pagamento, strisce blu
  • DIFFICOLTA’: media

Dove Parcheggiare

Noi abbiamo lasciato la nostra auto a Nerano nelle strisce blu a pagamento, ma sono disponibili anche altri parcheggi privati. Se venite con la vostra automobile, potete posteggiare a Nerano, dove trovate diversi parcheggi privati. Ci sono anche quelli con le strisce blu. Qui, in un parcheggio non proprio economico, abbiamo lasciato l’auto.

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Rifornimenti

Se avete bisogno di fare rifornimento di cibo o bevande, nella piazzetta poco distante dal parcheggio, troverete un piccolo bar e un negozietto di alimentari. Trattandosi di un’area naturale, considerate che non troverete punti di ristoro nella baia.

Descrizione del Percorso

Una volta partiti, bisogna semplicemente seguire il sentiero fino ad un bivio con delle indicazioni: andando a destra, arriverete alla Baia di Ieranto percorrendo una lunga e ripida scalinata; a sinistra, invece, il sentiero è leggermente più lungo ma più semplice e panoramico.

Il percorso da Nerano è, nel primo tratto, lineare e si svolge tra piccoli terrazzamenti antichi con alberi di ulivo, poi più scosceso nel tratto che cala sulla baia, con vista verso Punta della Campanella e i Faraglioni di Capri.

Iniziata la passeggiata, si vede immediatamente la costa con gli isolotti dei Galli. Il sentiero prosegue in piano fino ad un altro punto molto panoramico: Villa Rosa, dove Norman Douglas scrisse il suo Siren Land.

Il sentiero inizia ora a scendere per inoltrarsi negli arbusti della macchia mediterranea (carrubo, roverella, lentisco, euforbia e olivi in terrazze) che a tratti circondano il tracciato quasi come se fossero dei tunnel di verde. Dopo la Grotta delle Noglie, gli alberi cominciano a diradarsi e a fare spazio alla vegetazione tipica della macchia mediterranea prima e della gariga successivamente.

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Lasciando ora sulla destra delle piante di fichi selvatici, il tracciato diventa più impegnativo per la sua pendenza e per i sassi che sporgono dalla terra battuta. Ci si avvicina, dall’alto, alla zona di Mortella (un lido che segue la spiaggia dei Tedeschi), raggiungibile oggi solo via mare.

Sulla sinistra inizia a comparire il promontorio di Montalto. A questo punto è evidente la conformazione geomorfologica a Tre Pizzi del promontorio che, con molte probabilità, ha contribuito all’assegnazione storica del toponimo.

Superato il bivio con l’alta via dei monti Lattari (sentiero 300), continuate più o meno in quota per circa un chilometro. E la vista si apre all’improvviso: potrete distinguere nettamente i Faraglioni di Capri, Punta Campanella, il profilo della Costiera Amalfitana e gli isolotti dei Galli.

Al bivio si sceglie adesso se proseguire verso la torre cinquecentesca di Montalto (ammirevole esempio del sistema difensivo costiero risalente al periodo vicereale), o inoltrarsi per l’antica scala in gradoni che conduce alla piccola spiaggia di Capitiello. Si consiglia di porre molta attenzione, scendendo questa gradinata, in quanto il suo stato è di totale abbandono.

Poco prima di abbassarsi alla caletta di Capitiello, si passa attraverso terrazzamenti con uliveti e limoneti gestiti dal custode incaricato dal FAI, ente proprietario del fondo (dono Italsider del 1987).

Il sentiero prosegue a mezza costa, in direzione Sud, tra i terrazzamenti, incrociando prima il bivio con il sentiero 300 (Alta via dei Monti Lattari) che sale verso il Monte San Costanzo, e poi, dopo circa un chilometro, incontrando sulla sinistra il portale di Villa Rosa, dove soggiornò Norman Douglas, lo scrittore inglese autore tra l’altro del libro La Terra delle Sirene, scritto proprio qui. Poco dopo, in corrispondenza di una paretina rocciosa, si incontra una edicola votiva in essa incassata, ricca di segni di devozione.

Si prosegue tra i terrazzamenti di ulivi a mezza costa, fino ad un punto panoramico che affaccia verso Marina del Cantone, dove il sentiero comincia a scendere. Dopo un tratto in discesa fra muretti a secco si giunge sul cosiddetto “crinale di Sprito”, dove la vista si apre ampiamente. Il percorso ora si abbassa in direzione Est fino a incontrare il bivio per la Torre di Montalto e Punta Penna a sinistra; proseguendo verso destra (Sud) si passa accanto alla casa colonica terrazzata del custode del FAI e poi, tra uliveti e limoneti, ci si abbassa tra l’ombra di questi ultimi nella piccolissima caletta di Capitiello, superando un breve tratto aspro.

Consigli sul Percorso

Noi vi consigliamo all’andata di seguire il percorso a sinistra, mentre al ritorno, di risalire facendo la scalinata perchè, sebbene sia più faticosa, accorcerete un pò. Vi sconsigliamo di percorrere la scalinata se siete in compagnia di bambini.

Per chi non è molto allenato e poco esperto, è consigliato il sentiero che conduce alla casa colonica in pietra del FAI, con una terrazza che fa da cornice alla bellezza di Capri.

La Baia di Ieranto

Dalla Baia di Ieranto si possono ammirare i Faraglioni di Capri e godere di un panorama mozzafiato. Quando la Baia di Ieranto si mostra davanti ai nostri occhi con i suoi colori rimaniamo increduli. L’acqua, quasi trasparente in alcuni punti, è di un verde smeraldo mista ad azzurro intenso. E noi, quindi non possiamo non approfittarne per un bagno rigenerante. La Baia di Ieranto è epica, nel senso letterale del termine: deriva dal termine greco “ieros” (luogo sacro), ed è il punto in cui, secondo la narrazione omerica, Ulisse fu incantato dalle Sirene durante il suo ritorno ad Itaca.

Area Marina Protetta

La Baia di Ieranto è un’Area Marina Protetta ed è custodita dalla FAI (Fondo Ambiente Italiano), che punta a preservare la bellezza del luogo. Infatti, si concentra una grande varietà faunistica, terrestre e marina.

Snorkeling

La Baia di Ieranto è il luogo ideale per fare snorkeling, l’acqua è cristallina e la baia di piccole dimensioni e rocciosa. Come già accennato, con i Faraglioni di Capri a fare da sfondo.

Quando Andare

Il periodo ideale per affrontare questo sentiero è sicuramente l’ estate. Ovviamente vi consigliamo i primi mesi estivi quindi maggio/giugno. I mesi di luglio e agosto vi consigliamo di evitarli in quanto la Baia di Ieranto, essendo una meta molto ambita in Campania, sarà sicuramente molto affollata in quel periodo.

Consigli Utili

Se vi trovate dalle parti di Sorrento, non perdete l’occasione di fare un’escursione nella Baia di Ieranto, che si trova a soli 15 km sulla punta estrema della Penisola Sorrentina. Un luogo ricco di leggende e di storia, con una rigogliosa macchia mediterranea, con verdi olivi, e dei panorami unici sul blu del mare, che si possono ammirare seguendo un percorso di trekking di media difficoltà.

Difficoltà del Percorso

Vista la difficoltà media di questo trekking, va ricordato che questa escursione non è adatta a persone con difficoltà di movimento e condizioni fisiche non ottimali. Sebbene il breve hike, possiamo dire sia abbastanza facile, consigliamo sempre di affrontarlo con le scarpe da trekking o, comunque, non con suola liscia, vista anche il tratto abbastanza ripido, in discesa inizialmente e in salita poi, che si incontra prima di arrivare alla spiaggetta.

Cosa Portare

Al ritorno, infatti, il tragitto è molto assolato. La spiaggia è libera e non attrezzata e, i punti d’ombra quasi inesistenti. Considerate questa cosa sia per la permanenza che, nel caso, vi andiate d’estate con il caldo forte. Oltre all’abbigliamento da trekking, portate con voi una torcia elettrica per fare luce lungo il sentiero del ritorno.

Informazioni Aggiuntive

Il FAI organizza un percorso integrato terra-mare. Da giugno a settembre la visita prosegue in kajak per esplorare le grotte e la costa dalla baia grande fino a Punta Campanella. È possibile anche partecipare esclusivamente alla visita terrestre o solo a quella marina. Nella casa del FAI troverete comunque un bagno per rinfrescarvi.

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