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Escursioni indimenticabili al Rifugio Agostini nelle Dolomiti di Brenta

Le Dolomiti di Brenta, patrimonio UNESCO, con la loro imponenza e le loro forme suggestive ci regalano scenari unici e mozzafiato. Un'impareggiabile opportunità per scoprire questo suggestivo spicchio di Brenta. L'ambiente in cui si svolge l'itinerario permette panorami ineguagliabili: l’occhio si perde fra le incredibili guglie di Cima Ambiez, Cima Tosa, Cima Brenta, Cime di Ceda, Cima D'Agola, Cima Pratofiorito e le Cime di Dalum e Ghez.

Come raggiungere il Rifugio Agostini

La salita al Rifugio Agostini in Val Ambiez è una escursione di alta quota, ma alla portata di tutte le persone che abbiano un minimo di allenamento e confidenza con i sentieri di montagna. Dall'albergo con propria vettura ci si porta alla località Baesa di San Lorenzo (ristoro Dolomiti), 11,5 Km. Da qui è prevista la salita al Rifugio Al Cacciatore San Lorenzo con taxi-jeep (circa 17 Euro a persona, andata e ritorno), durata 40 minuti.

Il rifugio Al Cacciatore è raggiungibile da San Lorenzo in Banale con un comodo servizio “jeep-navetta” che consente di salire la lunga Val Ambiez stando comodamente seduti. Ovviamente il servizio taxi va prenotato e l’ora di partenza e ritorno concordate! La corsa in questo insolito taxi è terminata al Rifugio Cacciatore. Da qui è iniziata l’escursione vera e propria.

Dal Rifugio al Cacciatore si risale la Valle Ambiez imboccando il sentiero 325 (Sentiero Dallago) che presenta un primo tratto abbastanza tortuoso tra piccoli mughi, un secondo tratto più lineare e meno inclinato, un terzo e ultimo tratto abbastanza scosceso, ma comodo, negli ultimi 200 metri di dislivello sotto il rifugio.

Qualche sosta è dovuta: prendete fiato, bevete e non demordete, finché in lontananza riuscirete a scorgere il Rifugio Agostini, riconoscibile dal suo tetto rosso e dalle imposte bianco-celesti.

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Escursioni dal Rifugio Agostini

Il Rifugio S. Agostini (m. 2405) si trova in una delle più belle valli delle Dolomiti di Brenta, la Val d’Ambiez, stretta e angusta nella parte inferiore e che, man mano che ci si avvicina al rifugio si apre in un bellissimo anfiteatro. Il Rifugio è dedicato a Silvio Agostini, guida alpina, caduto nel 1936 dal Campanile dei Brentei. Da ovest ad est fanno da cornice alla conca strapiombanti pareti dolomitiche, la più famosa delle quali è quella d’Ambiez, affrontata annualmente da centinaia di alpinisti.

Da qui si gode uno straordinario panorama verso meridione: le valli Giudicarie, il lago di Garda, il Monte Baldo sullo sfondo. Accanto al rifugio si trova una chiesetta, mentre a monte troneggia solitario un enorme masso, testimone del crollo avvenuto alla fine degli anni ‘50 della Torre Jandl, cima che sovrastava la Vedretta d’Ambiez ed il rifugio. Dal rifugio si possono effettuare delle bellissime escursioni e attraversate lungo le vie ferrate E. Castiglioni n.321 e L. Brentari n. 358, queste due ferrate perfettamente attrezzate danno la possibilità di attraversare cime e guglie in sicurezza fino a raggiungere rispettivamente i Rifugi 12 apostoli e T. Il percorso indicato è un sentiero alpinistico di spiccato interesse che consente di effettuare partendo dal rifugio S. Agostini ( sentiero 321) la via ferrata E. Castglioni fino alla bocchetta dei due denti mt.

Il tragitto fra il Rifugio Cacciatore ed il Rifugio Agostini, nell'Alta Val D'Ambiez, può essere coperto con un percorso ad anello molto suggestivo, ai piedi delle Dolomiti di Brenta. Dopo una meritata sosta al Rifugio Agostini ed una visita alla caratteristica chiesetta, vi è una duplice possibilità: o scendere lungo il centro della valle e in circa un'ora raggiungere il Rifugio al Cacciatore oppure, imboccando il sentiero 320, portarsi alla Forcolota di Noghera. Questo secondo tratto di sentiero attraversa in diagonale la Val Ambiez portandosi sullo spartiacque con la val di Ceda.

Dalla Forcolota si apre verso nord est uno scenario straordinario: Dalla Cima di Ghez ai due Dos di Dalum, al Monte Daino, Alla Paganella. Proseguendo su terreno molto facile tra rocce e tratti prativi si giunge poco sopra il bivio tra i sentieri 320 e 326: qui si apre un panorama magnifico sulle montagne che attorniano il Rifugio Pedrotti. Questo punto è il capolinea di questa escursione: per il ritorno, poco dopo la Forcolota di Noghera si prende a sinistra e ci si porta con ripida discesa nella Busa dei Malgani e al Rifugio Al Cacciatore.

Noi però dopo aver gustato il nostro pranzo siamo ripartiti per concludere il nostro giro ad anello e rientrati al punto di partenza percorrendo la strada bianca che scende lungo il versante attraverso delle grandi “esse”. Al Rifugio Cacciatore abbiamo ritrovato Matteo che ci ha riportati a San Lorenzo, dove avevamo lasciato la nostra auto (disponibile parcheggio gratuito).

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Ospitalità e cucina

Dopo la fatica arriva comunque sempre il momento di rilassarsi e riempire le pance. Noi abbiamo avuto la fortuna di gustare piatti saporiti e genuini seduti in terrazza e baciati dal sole. La cucina è curata da Roberto e punta a soddisfare esigenze diverse, con piatti più veloci per chi è solo di passaggio e piatti tradizionali e più elaborati per chi invece sale appositamente per fermarsi in rifugio a gustare qualche delizia. Presenti anche piatti per vegetariani.

Il rifugio è frequentato sia da famiglie che da alpinisti esperti ed è dotato di dieci stanze da 4, 6, 8 o anche 10 letti, tutte confortevoli e arredate con pavimento e rivestimenti in legno, perfette anche per le famiglie. Un luogo veramente magico, situato in alta quota (siamo a circa 2400 m di altiudine) e lontano dai rumori e dallo stress della vita quotidiana, dove fare amicizia e sentirsi tutti uguali, al cospetto della grandezza della montagna.

La gestione del rifugio Agostini si tramanda da quasi 40 anni di padre in figlio, con Ignazio, Roberto ed ora anche Emanuele. Il rifugio è aperto solitamente da giugno a fine settembre.

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