Albergo Atene Riccione

 

Escursione al Rifugio Cavazza al Pisciadù: Difficoltà e Percorsi nel Gruppo del Sella

La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono una bellissima traversata nel Gruppo del Sella, un gigantesco castello di roccia sulle Dolomiti.

Da qualunque versante lo si osservi, lo spettacolo è sempre lo stesso, immense pareti lisce e verticali precipitano sulle valli ladine di Fassa, Gardena, Badia e Livinallongo. Anche quando si gira attorno al gruppo, attraverso i passi ladini, l’impressione è di trovarsi davanti ad un fortino inespugnabile. Questa è l’immagine dal basso, ma la sua parte superiore nasconde un segreto: lassù a quasi tremila metri di quota, il gruppo presenta un vastissimo altipiano, “quasi” orizzontale.

Agli unici due valloni, che si aprono la strada verso l’alto tra le colossali pareti del Sella, la Val de Mesdì e la Val Lasties, in tempi moderni si sono aggiunte le vie attrezzate. La nostra proposta percorre in salita la ferrata Brigata Tridentina e in discesa la Cresta Strenta.

Programma dell'Escursione

  • 19/08: Strada Corvara - P.so Gardena, parcheggio a quota 1956m, sent. 666a, ferrata Brigata Tridentina, rif. Cavazza al Pisciadù (2585m), event. Cima Pisciadù (2985m), pernotto.
  • 20/08: dal rif. sent. 676, sella Pisciadù (2908m), nuovo rif. Boè (2871m), Piz Boè - Capanna Fassa (3152m), sent. 672 “Cresta Strenta”, rif. Kostner (2500m), laghetto Boè e rifugio (2250m), discesa con impianto a Corvara.

Descrizione dei Percorsi

Sabato 19 agosto: Parcheggio Val Badia - Ferrata Brigata Tridentina - Rifugio Cavazza al Pisciadù

Da Trieste si raggiunge la Val Badia. Lasciata un’auto nel parcheggio della cabinovia Boè a Corvara, si prosegue in direzione del Passo Gardena. A circa metà della salita, sulla sinistra si trova l’ingresso di una cava di ghiaia il cui piazzale è utilizzato come parcheggio per la ferrata della Brigata Tridentina. La via attrezzata rappresenta una delle più conosciute vie ferrate dell’arco dolomitico e quindi è caratterizzata spesso, nel periodo estivo, dal sovraffollamento. Progettata negli anni sessanta è stata dedicata agli Alpini della Tridentina che la realizzarono.

Dal parcheggio, dopo una facile traversata su staffe e gradini rocciosi, che rappresenta il primo tratto della ferrata, si incrocia il sentiero proveniente dal passo Gardena, si continua lungo il terrazzo inferiore del Sella e si raggiunge il secondo attacco della via. La “Tridentina” sale regolare su paretine rocciose e roccette gradinate, sempre con passaggi tecnici di media difficoltà. Supera, direttamente sulla destra, il ripido salto della cascata del rio Pisciadù e conduce al largo terrazzo delle Masores, dove si pone il rifugio. L’ultimo tratto della ferrata che risale la Torre Exner è il tratto più impegnativo.

Leggi anche: Mar Morto: Consigli per l'escursione

Si affronta una parete verticale ed esposta, ma il cavo e le staffe aiutano la salita fino ad una scala metallica. In breve si raggiunge la famosa passerella sospesa sopra un baratro e si termina la fatica al rifugio Cavazza al Pisciadù, affacciato sul bel laghetto. Cena e pernottamento.

Difficoltà: Escursionisti Esperti Attrezzato (EEA)
Dislivello: + 650 m
Tempo: 3 ore via ferrata di media difficoltà impegnativa ed esposta, molto sicura per le abbondanti attrezzature metalliche

(SALITA FACOLTATIVA - Con tempo a disposizione e buone condizioni meteo ascesa alla cima Pisciadù 2.985 sul sentiero 666 per Escursionisti Esperti. Dislivello +/- 400 m, tempo indicativo: 1,45 ore salita / 1 ora discesa)

Domenica 20 agosto: Rifugio Cavazza al Pisciadù - Rifugio Boè - Piz Boè - Cresta Strenta - Rifugio Kostner - Laghetto Boè - Discesa a Corvara

Dal rifugio Cavazza, con il sentiero 666, si risale la Val Tita per raggiungere l’altopiano del Sella. Lungo la salita a circa metà percorso, presso la Sella di Val Tita 2.815 m, possibilità di salita facoltativa alla cima Pisciadù 2.985 in 30 minuti (nel caso non venga effettuata il giorno precedente). Dalla Sella si continua fino il rifugio Boè 2.871 m (2 ore). Dopo aver osservato il nuovo ampliamento del grande ricovero, si prosegue la salita. Si affronta la piramide del monte Boè con un facile sentiero attrezzato lungo il sentiero 638. Raggiunta la sommità più alta dell’intero Gruppo Sella, il Piz Boè con la Capanna Fassa 3.152 m, si ammira un panorama incredibile a 360° gradi su tutte le Dolomiti. (1 ora) Per la discesa si ripercorre di nuovo un breve tratto del sentiero 638 fino alla forcella dei Ciamorces 3.110 m, da dove inizia la “Cresta Strenta” con il sentiero 672.

La panoramica e facile cresta rocciosa attraversa pendii detritici e con pochi passaggi attrezzati su roccette raggiuge il Piz Lech Dlacè “Pizzo del Lago Gelato” (3.009 m.). Da questo punto un facile sentiero attrezzato (672) consente di scendere le articolate (e spesso bagnate) fasce rocciose, con pendenze contenute e facili passaggi, e arrivare al rifugio Kostner 2.500 m. Si prosegue la discesa al fianco della seggiovia “Vallon” e, dopo aver ammirato la gemma color smeraldo del laghetto Boè, si arriva alla stazione a monte della cabinovia Boè (3 ore). Infine si scende con la cabinovia a Corvara (ultima discesa 17.30).

Leggi anche: Trekking alle Grotte di San Ponzo

Difficoltà: Escursionisti Esperti Attrezzato (EEA)
Dislivello: + 625 / -1050 m
Tempo: 6 ore

Informazioni Aggiuntive

  • DF: per Escursionisti Esperti con Attrezzatura (EEA)
  • Cartografia: Tabacco 07 - 1:25000 Alta Badia, Arabba
  • Ritrovo: al quadrivio di Opicina e partenza alle 6.00 con mezzi propri
  • Direttore d’Escursione: ANE Cristiano Rizzo
  • Quota Soci CAI: € 70.00
  • Supplemento per non soci: € 24.00 per Assicurazione Infortuni e Soccorso Alpino
  • Posti disponibili: 15 (capogita incluso) con lista d’attesa.

Il rifugio è situato nel Gruppo del Sella, ai piedi della maestosa cima Pisciadù e accanto all’omonimo lago dalle acque cristalline. Siamo a 2.587 m s.l.m., dove il panorama abbraccia quasi tutta l’Alta Badia con i bastioni delle Tofane, Conturines, Lavarella, Sasso della Croce e Sassongher sullo sfondo.

Partiamo dal Passo Gardena lungo il sent. U. Fanton P. Via ferr. Gli Accompagnatori hanno la facoltà di escludere i partecipanti che non abbiano le attrezzature richieste. Gli Accompagnatori potranno inoltre apportare variazioni all’itinerario, compreso l’annullamento, in funzione delle condizioni ambientali.

Percorso Dettagliato

Dal Passo Gardena seguire il sentiero n. 666, in direzione S lungo i pendii erbosi del Col de Frea. Dalla sommità del colle erboso si prosegue per i pendii detritici in direzione SE, sotto le pareti del Sass da la Luesa e della Torre Campidel. Si risale ora lungo il vallone del Setus tra le pareti del Mur del Pissadù occidentale e il Campanile della Luesa. Nella parte finale il vallone si restringe e con dei tratti attrezzati con cavi metallici, si volge a SE fino a raggiungere il Masores Pissadù. Al Rifugio Boè 2871 m (E; 1 ora e 40 minuti). Dal rifugio seguire il sentiero che scende in direzione S al Lago Pissadù, segnavia n. 666. Il sentiero continua in direzione S passando sotto le pareti della Cima del Pissadù. Un tratto attrezzato con cavi metallici porta alla Val de Tita e al culmine di questa, alla Sella di Val de Tita 2816m. Proseguire lungo la dorsale detritica, segnavia n. 649, in direzione SE fino a raggiungere la Forcella dell’Antersass 2830m.

KOMPASS 1:50000 n. 55 Cortina d’Ampezzo
TABACCO 1:50000 n.

Leggi anche: Pale di San Martino: Escursione indimenticabile al Ghiacciaio Fradusta

Bella ed estetica cima che si erge al di sopra dell´omonimo rifugio e del lago che porta il suo nome. Nel mezzo del Gruppo del Sella, dalla sua vetta si possono ammirare stupendi paesaggi a 360°, nonchè le affascinanti torri rocciose che la circondano, quasi cattedrali di pietra in un mondo...

Prima Parte: Al Rifugio

  • Quota di partenza: 1960 m., parcheggio
  • Quota di arrivo: 2580 m., Rifugio Cavazza al Pisciadù
  • Dislivello: 620 m.
  • Difficoltà: E/EE
  • Tempo di percorrenza: 2 ore circa
  • Punto di appoggio: rifugio Cavazza al Pisciadù (071-836292; Gestore: Renato Costa, 0471-847341)

Lasciata l´auto, proprio di fronte a noi si dipana la stretta e scoscesa Val Setus. Dovremo risalirne gli aspri pendii sino a confluire nella bocchetta terminale, uscendo sul Valun di Pisciadù. L´ascesa non è impegnativa da un punto di vista tecnico, ma è faticosa sotto un profilo di impegno atletico. Nell´ultima porzione invece, quando la valle sempre più stretta annuncia il suo termine, è necessario prestare più attenzione. Eventualmente aiutati dalle catene poste sul percorso si guadagna rapidamente quota, sboccando infine nel Valun di Pisciadù (1 ora e 45´). Ancora 15´ minuti di facile camminata conducono, attraverso balze rocciose e rocce montonate, al rifugio Cavazza al Pisciadù ed all´omonimo lago.

Seconda Parte: La Vetta

  • Quota di partenza: 2580 m., rifugio
  • Quota di arrivo: 2985 m., vetta
  • Dislivello: 405 m.
  • Difficoltà: EE
  • Tempo di percorrenza: 1 ora e 30´ circa

Dal rifugio si scende verso il lago e si costeggia il versante destro orografico del Valun di Pisciadù (cioè spostandosi a sinistra, faccia a monte), transitando proprio sotto la strapiombante parete occidentale di Cima Pisciadù. Proseguiamo in un passaggio un poco più impegnativo (corde fisse), risalendo per spalloni rocciosi alla Val de Tita (2816 m.). Sia nel primo tratto, parcheggio - Rifugio Cavazza al Piscadù, che nel secondo, Rifugio Cavazza al Piscadù - Cima Piscadù, si devono fare dei tratti attrezzati abbastanza impegnativi. Lungo il percorso e soprattutto dalla Cima Pisciadù si gode di un magnifico panorama.

Percorso Riepilogativo

Dal parcheggio (1959 m) si prende il sentiero 666A e poi il 666 che salgono all’interno della Val Setus. Raggiunto il Rifugio F. Cavazza al Pisciadù (2587 m) si continua sul 666 fino ad arrivare alla Cima Pisciadù (2985 m). Si ritorna al punto di partenza per la stessa strada.

Data dell’escursione: 5 settembre 2020
Punto di partenza: Parcheggio sotto il Passo Gardena in direzione Colfosco
Punto ristoro: Rifugio F. Cavazza al Pisciadù 2587 m

Consigli e Sicurezza

Percorso adatto a persone che non soffrono di vertigini, allenate e con passo fermo. La percorribilità dell’itinerario proposto, come tutta la morfologia montana, è soggetta a cambiamenti ambientali dovuti a eventi naturali e alle condizioni meteo. Quindi, prima di partire, consultate gli uffici turistici competenti e/o i rifugi di riferimento.

Le nostre tracce GPX sono solo indicative, cioè il percorso è stato effettuato al meglio con le condizioni dei sentieri e meteo di quella giornata. Quindi valutate sempre in loco il da farsi. Inoltre ricordatevi di valutare il percorso in base alle vostre capacità fisiche, all’allenamento e all’attrezzatura di cui disponete.

TAG: #Escursione

Più utile per te: