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Escursione al Rifugio Segantini: Difficoltà e Percorso

L'escursione al Rifugio Segantini è una delle più classiche e suggestive nelle Dolomiti di Brenta, adatta a famiglie e amanti della montagna. Il rifugio Segantini è una struttura a dimensione famigliare, la cui posizione, sita su una splendida terrazza in una zona ricca di laghetti facilmente raggiungibili, ben si presta alle esigenze delle famiglie e dei più piccoli.

Accesso e Punto di Partenza

L'escursione parte dal parcheggio auto in località Malga Valina d’Amola a mt. 2020, raggiungibile dalla SS 239 per Madonna di Campiglio, tra Pinzolo e S. Antonio di Mavignola, seguendo le indicazioni per la Val Nambrone presenti sull’ampio tornante segnalato.

Accesso dalle Giudicarie:

  • Lungo la SS239 della Val Rendena fino a Pinzolo.
  • Proseguire dritti verso Madonna di Campiglio.
  • Poco sotto l'abitato di Sant-Antonio Mavignola, presso un tornante a dx, imboccare la strada della Val Nambrone (indicazioni).
  • Seguirla per circa 10 km fino al bivio Vallina d-Amola-Cornisello dove bisogna proseguire a sx fino al parcheggio di Vallina d-Amola posto nei pressi della omonima spianata e malga.

Accesso dalla Val di Sole:

  • Dal passo Campo Carlo Magno scendere lungo la SS239 fino poco sotto l'abitato di Sant-Antonio Mavignola.
  • Presso un tornante a sx, imboccare la strada della Val Nambrone (indicazioni).

Descrizione del Percorso

Giunti in cima al pendio subito appare alla vista il Rifugio Segantini m. Dal parcheggio si imbocca il sentiero 211 che, superata Malga Vallina d’Amola (2021 m), porta al Rifugio Segantini (2373 m).

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  1. Dalla Malga Vallina imboccare il sentierino che conduce al caratteristico ponte di legno che permette di attraversare il torrente. Superato il ponte seguire a dx le indicazioni del sentiero 211 che portano a superare, con una serie di cambi di direzione, la prima ed anche unica rampa di giornata.
  2. Vinto il versante iniziale, si continua per il sentiero 211 percorrendo l'ampia e panoramica dorsale che termina ai piedi del Rifugio Segantini (2373m). In basso a sinistra abbiamo la grande spianata di Vallina, a destra la Costiera del Cornisello con il Passo dell'Om.
  3. Portarsi alle spalle del rifugio ed imboccare il Sentiero Mattasoglio (211b) segnalato da una tabella metallica. Il sentiero prosegue in piano in direzione sud-ovest ed attraverso i bellissimi Laghetti del Segantini.
  4. Dopo i laghetti il sentiero comincia a traversare in discesa e piega a sinistra per infilarsi nell'ampia conca della Val D-Amola. Scendere lungo il sentiero fino quasi a raggiungere la grande piana di Vallina D-Amola dove avete due opzioni:
    • Se avete parcheggiato presso Malga Vallina attraversate il Sarca d-Amola verso sinistra per portarvi verso il ponte che avete superato in salita (presso il bivio 211 - 211/b) e quindi alla macchina (non scendete troppo perchè, non potendo attraversare il torrente, dovrete fare un giro veramente molto ampio).

Dal rifugio si prende il 216 e passando per il Pas del Om (2350 m) si arriva prima al Lago Nero (2236 m) e poi ai laghi di Cornisello (2112 m). Si fa il giro del lago Cornisello Superiore e poi si rientra per la strada che nel primo tratto è sterrata e nell’ultimo diventa asfaltata.

Dati Tecnici del Percorso

Ecco alcuni dati tecnici relativi al trekking al Rifugio Segantini e ai Laghi di Cornisello:

  • Punto di partenza: parcheggio in località Malga Vallina d’Amola
  • Punto di arrivo: Lago Nero e Laghi di Cornisello
  • Punto più alto: 2.373 metri s.l.m.
  • Dislivello: 620 m
  • Durata: 4.00/4.30 ore
  • Difficoltà: E-Escursionistica, non ci sono particolari difficoltà se non la lunghezza (circa 11,4 km)

Punti di Interesse Lungo il Percorso

Rifugio Segantini

Il Rifugio, inaugurato dalla SAT il 26 agosto 1901, è dedicato al famoso pittore trentino Giovanni Segantini (1858-1899), deceduto alla giovane età di 41 anni in un rifugio sullo Schalfberg in Engadina (Svizzera) ivi recatosi per terminare la sua famosa ultima opera: “il Trittico”. Ad accogliere gli escursionisti c’è la G.A.

Dopo circa 1 ora e 30 minuti dalla partenza si arriva al Rifugio Segantini, a 2.373 metri di altitudine, uno dei punti di partenza per la salita alla cima della Presanella, la montagna più alta del Trentino con i suoi 3.558 metri. Il Rifugio Segantini è uno dei rifugi più antichi delle Dolomiti: vale la pena fermarsi qui anche solo per un caffè - e una fetta di torta fatta in casa! - mentre si ammira il panorama dalla finestra, in un luogo che sembra sospeso nel tempo.

Lago Nero

Lungo il percorso, non mancate la deviazione lungo il sentiero 238 per il Lago Nero. Il riflesso delle Dolomiti di Brenta sulla superficie del Lago Nero è una delle cartoline più famose del Trentino: come non rimanere incantati di fronte a uno spettacolo del genere?

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Laghi di Cornisello

Superato un piccolo ponte tibetano, in circa 1 ora si raggiunge la Bocchetta dell’Om, con una splendida vista sui Laghi di Cornisello dall’incredibile colore verde smeraldo che il cielo grigio fa risaltare ancora di più.

Rifugio Cornisello

Dal Lago Nero si prosegue sempre sul sentiero 238, ben segnato dai classici ometti di pietra e dai segni bianco-rossi su roccia, e in circa 40 minuti si raggiunge il Rifugio Cornisello, punto di ristoro molto gettonato anche perché raggiungibile in macchina.

Consigli Utili

  • Fate alcune foto al lago Nero avendo il Brenta come sfondo - mi raccomando di pomeriggio.
  • La percorribilità dell’itinerario proposto, come tutta la morfologia montana, è soggetta a cambiamenti ambientali dovuti a eventi naturali e alle condizioni meteo. Quindi, prima di partire, consultate gli uffici turistici competenti e/o i rifugi di riferimento.
  • Le nostre tracce GPX sono solo indicative, cioè il percorso è stato effettuato al meglio con le condizioni dei sentieri e meteo di quella giornata. Quindi valutate sempre in loco il da farsi.
  • Ricordatevi di valutare il percorso in base alle vostre capacità fisiche, all’allenamento e all’attrezzatura di cui disponete.

Il panorama verso la Presanella e il Gruppo di Brenta e magnifico. La sera la dolomia del Brenta assume quella sfumatura rosata che da sola vale tutte le fatiche dalla salita.

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