Escursione al Rifugio Torre di Pisa: Un'Avventura Indimenticabile nel Cuore del Latemar
Il Rifugio Torre di Pisa, situato nel cuore del Gruppo del Latemar, è una meta ambita per gli amanti della montagna. Questo rifugio deve il suo nome a una caratteristica guglia di roccia obliqua situata poco distante dalla struttura, che ricorda il celebre monumento toscano.
Un Rifugio Unico nel suo Genere
Il Rifugio Torre di Pisa è l’unico nel Gruppo del Latemar e prende il nome da un torrione obliquo, poco distante, che sembra proprio la famosa torre pendente. È un piccolo Rifugio, aggrappato alla roccia di Cima Cavignon, a 2676 metri di quota, raggiungibile lungo un sentiero su cui si cimentano anche gli sky runner che corrono la “Latemar Vertical Kilometer”. La ricompensa per chi arriva in cima è l’accesso al magico (e leggendario) mondo del Latemar con le sue guglie e pareti rocciose di roccia chiarissima.
Il Rifugio Torre di Pisa è definito da molti come il rifugio più bello della Val di Fiemme. Il rifugio sorge a circa 2.671m di altitudine ed è letteralmente situato nel cuore delle Dolomiti. Struttura aperta da metà giugno a metà ottobre. Ampia la terrazza esterna. Potete anche pernottare e vivera un’esperienza unica ammirando il tramonto o l’alba. Il rifugio dispone di di 36 posti letto in 4 camerate, con letti a castello, docce e bagni in comune. Prenotazione necessaria.
Non fate i pigri, mi raccomando, e andate a vedere questa meraviglia (foto di copertina). Attenzione: oltrepassato il rifugio, a cinque minuti, c’è il piccolo terrazzamento che vi permette di ammirare la “Torre di Pisa” in tutto il suo splendore.
Percorsi per Raggiungere il Rifugio Torre di Pisa
Il sentiero per il Rifugio Torre di Pisa parte dal Passo Feudo. Il Passo del Feudo si può raggiungere almeno da tre itinerari: da Predazzo con gli impianti di risalita Predazzo-Gardoné-Passo feudo, da Pampeago (Tesero), risalendo in parte con gli impianti o a piedi lungo i sentieri della valle che scende a ovest, oppure a piedi partendo da Obereggen (BZ) oltre il Passo di Pampeago.
Leggi anche: Mar Morto: Consigli per l'escursione
Ecco alcuni itinerari:
- Da Pampeago con seggiovia Latemar fino a Ganischgeralm, quindi sentiero 521 per il Passo Feudo e proseguire poi su sentiero Nr. 516 (ore 2 di cammino, difficoltà E)
- Da Predazzo, con gli impianti Latemar 2200, fino al passo Feudo, proseguendo poi per il sentiero Nr. 516 (ore 1.30 di cammino, difficolta E).
- Da Obereggen con seggiovia Oberholz, quindi sentiero Nr. 18 e poi sentiero Nr. (durata 3 h - andata e ritorno lungo lo stesso percorso - dislivello 520 m)
Si raggiunge Passo Feudo con 2 impianti di risalita che si prendono appena fuori Predazzo (località Stalimen): prima si sale con la cabinovia fino a Gardonè e poi con la seggiovia fino al Rifugio Passo Feudo.Arrivati a Passo Feudo si imbocca il sentiero n° 516 che sale, all’inizio in maniera decisa e poi più dolcemente, in mezzo ad un pascolo fiorito. La nostra meta, il Rifugio Torre di Pisa, si vede fin da subito, guardando in alto sulla montagna. Visto da sotto, sembra in bilico sulla cima di una roccia.
Descrizione del Percorso
Come anticipato, l’itinerario che descriviamo è quello più semplice e adatto anche a bambini abituati a camminare. I 400 metri di dislivello che vi separano dalla meta vengono coperti in un’ora e mezza circa, prima tra i prati e poi su roccia. Dopo una mezz’ora di cammino, il paesaggio cambia.
Sul primo tratto di sentiero si incontrano, a sinistra, gli omeneti: classici segnavia di sassi fatti dagli escursionisti per segnalare il percorso in caso di nebbia. Sono costruzioni molto particolari, in tedesco vengono chiamati “stoanmandln” (uomini di pietra).
Continuando a salire in mezzo al verde, sulla sinistra si può ammirare la Pala di Santa. È evidente il tracciato della pista e i pascoli di Pampeago punteggiati di mucche. Ci avviciniamo al primo tratto di sassi e rocce: a sinistra c’è il bivio con il sentiero n° 22 che porta alla Mayerl Alm. Questo è il Latemar Panorama, uno dei percorsi del Latemarium Dolomiti-Unesco.
Leggi anche: Trekking alle Grotte di San Ponzo
Proseguiamo la camminata sul sentiero sassoso davanti a noi. Guadagniamo velocemente quota e raggiungiamo una sella erbosa dove sostare per ammirare il panorama. Avanziamo sul sentiero che si sviluppa a zig-zag tra pascoli ripidi alla nostra destra e rocce bianche alla nostra sinistra. Alzando lo sguardo in alto vediamo la nostra meta molto più vicina mentre, a destra, vediamo il paese di Predazzo dall’alto.
Il sentiero fa una curva a sinistra e arriva alla base di un piccolo ghiaione che si supera agevolmente prendendo il percorso più a sinistra. Da qui si salirà solo su sentiero sassoso e, a tratti, roccioso. Questo tratto è molto interessante per la geologia. Si noteranno infatti, in mezzo alle tipiche rocce bianche, dei filoni molto scuri. È porfido, sono resti dell’esplosione del vulcano di Predazzo. Durante l’eruzione, milioni di anni fa, la forza della lava incandescente ha letteralmente scavato dei camini nelle rocce dolomitiche per poter uscire.
Proseguendo sul sentiero, in pochi minuti si raggiungono gli ultimi gradoni di roccia che portano in cima, al Rifugio Torre di Pisa (ristrutturato nell’estate 2016). Il panorama che si gode da qui è strabiliante!
Senza punti esposti, ma solo qualche passaggio in cui gli scarponi potrebbero scivolare un po’ (specialmente dopo qualche temporale estivo), ecco gli ultimi gradoni che portano al rifugio.
Panorami Mozzafiato
La vista a 360° spazia dalla Catena del Lagorai, perlopiù porfirica, fino al massiccio granitico della Cima d’Asta. A sinistra si stagliano le Pale di San Martino con la loro fisionomia inconfondibile. Continuando sulla sinistra, i più esperti potranno riconoscere il Monte Civetta, il Pelmo e l’Antelao. Poi si vedono Marmolada, Tofana di Mezzo e Piz Boè. Mentre i Campanili del Latemar impediscono la vista del Catinaccio che si trova appena dietro.
Leggi anche: Pale di San Martino: Escursione indimenticabile al Ghiacciaio Fradusta
Guardando ad ovest, possiamo ammirare in lontananza due giganti del Trentino Alto Adige: l’Ortler e il Cevedale seguiti dalle Dolomiti di Brenta, dalla Presanella e dal Corno di Cavento.
Non possiamo però tralasciare la famosa Torre di Pisa. Basta poco per riuscire ad ammirarla dall’alto.
La Torre di Pisa del Latemar
Dal Rifugio Torre di Pisa si continua a camminare, sempre sul sentiero n° 516, in direzione Forcella dei Camosci. Si sale qualche metro dietro il Rifugio e, dalla piazzola di atterraggio dell’elicottero, si gode di un panorama ancora più esteso sulle vette circostanti e si può ammirare, in direzione ovest, la Torre di Pisa. Questa guglia di roccia dolomitica è alta 40 metri e ricorda molto la torre dell’omonima città toscana.
Dopo aver riempito gli occhi con questa meraviglia si può pranzare o fare una merenda golosa al Rifugio Torre di Pisa. Il rientro avviene sullo stesso percorso.
Consigli Utili
- Si torna indietro sullo stesso percorso, facendo attenzione che gli impianti per Predazzo chiudono e quindi bisogna essere a Passo Feudo per le 17.15. Gli impianti sono aperti indicativamente da metà giugno a fine settembre.
- Come consiglio personale ci teniamo a suggerire l’utilizzo dei bastoncini che vi daranno più stabilità e vi aiuteranno soprattutto nella discesa.
Geologia del Percorso
Dal punto di vista geologico la salita al Rifugio Torre di Pisa rappresenta un ideale, accademico percorso verticale lungo un tratto della cosiddetta colonna stratigrafica delle Dolomiti: risalendo idealmente nel tempo dallo Scitico (250 milioni di anni fa) al Ladinico (fino a 231 milioni di anni fa) si possono infatti ammirare dapprima i morbidi pendii erbosi del Passo del Feudo (q. La formazione di Werfren è caratterizzata da rocce fittamente stratificate e dai colori vivaci, depositatesi in ambienti costieri di mare basso, simili a quelli attualmente presenti sulle coste dell’attuale Mare Adriatico o, ancor meglio, visto il clima di allora, alla parte costiera arabica del Golfo Persico.
Abbiamo abbandonato i morbidi prati impostati sulla formazione di Werfen, abbiamo incontrato il primo più consistente gradino delle dolomie anisiche ed il paesaggio è cambiato: i prati sono coperti da candidi blocchi di detrito di falda (dolomie), poi il pendio prende ad inerpicarsi con pendenza costante e ci troviamo sui fianchi di un’antica isola, un atollo immerso nell’antico mare e che, infine, giunti presso il Rifugio Torre di Pisa, cambia assetto ed assume una conformazione più pianeggiante.
SUSAT organizza escursioni
Domenica 11 luglio la SUSAT organizza un’escursione da Pampeago (Tesero - Stava - val di Fiemme) al rifugio Torre di Pisa (m. Dal parcheggio imboccheremo la stradina asfaltata che risale l’alpe di Pamepeago fino alla malga Zisch (circa 2000 m.) Dalla malga prenderemo il segnavia 504 che ci permetterà di raggiungere Passo Feudo (m 2200). Si proseguirà sul sentiero 516 che ci porterà al rifugio Torre di Pisa (m.2671). L’escursione proseguirà, sempre sul segnavia 516, che sul retro del rifugio permette di ammirare il torrione che dà il nome al rifugio e poi scende di quota per un lungo traverso, per poi risalire alla Forcella dei Camosci (m.2590). Il sentiero a questo punto si dipana tra le guglie di dolomia e ci porterà in direzione Obereggen (segnavia 18 e poi 22). Dislivello: 1100 m. Difficoltà: EE - Il percorso non presenta particolari difficoltà, ma richiede un’adeguata predisposizione alla salita in ambiente montano e può risultare faticoso per la lunghezza.
Ricorda: Il percorso è molto logico e per arrivare al Rifugio Torre di Pisa risale la scarpata rocciosa soprastante, sempre più ripida e segnata, in alcuni tratti, da caratteristiche intrusioni di roccia vulcanica. Giunti al rifugio, si può godere di un panorama di ampio respiro sui gruppi montuosi della Val di Fiemme ed in parte della Val di Fassa. In particolare spicca verso sud la frastagliata e selvaggia catena dei Lagorai.
TAG: #Escursione