Escursione al Rifugio Zamboni-Zappa: Un Trekking Panoramico nel Cuore del Monte Rosa
Il trekking al Rifugio Zamboni/Zappa è un percorso privo di difficoltà tecniche, che regala bellissime vedute sulla vertiginosa parete est del Monte Rosa e i suoi meravigliosi ghiacciai. Con questa escursione circumnavigheremo la testata della Valle Anzasca passando per il bel rifugio Zamboni Zappa e luoghi incantevoli dove non mancheranno spunti antropici interessanti. L'escursione si è svolta nel mese di ottobre (il periodo consigliato per questa escursione è infatti giugno-ottobre).
Informazioni Utili
- Accesso automobilistico: Autostrada A26, si prosegue automaticamente sulla superstrada 33 del Sempione.
- Punto di partenza: Macugnaga, località Staffa (q. 1327 m.), parcheggio a fronte degli hotel Macugnaga e Monte Rosa, oppure frazione di Pecetto.
- Dislivello: +1200 m. / -1200 m. circa (+1100 m. / -1100 m.
- Carta escursionistica: Geo4Map
- Difficoltà: Escursione di medio impegno fisico su sentiero con qualche tratto sconnesso ma mai particolarmente difficile.
Descrizione del Percorso
Il trekking per il Rifugio Zamboni Zappa parte dalla frazione di Pecetto (Macugnaga): qui si trovano gli impianti di risalita e un ampio parcheggio dove lasciare l’auto. Dalla partenza per chi lo desidera potrà usufruire della seggiovia per ridurre sensibilmente il dislivello (circa 500 m) in salita.
Tratto 1: Da Pecetto al Belvedere
Il sentiero risale sostanzialmente la pista da sci: si percorre prima la strada asfaltata e poi si procede a sinistra seguendo le indicazioni per l’Alpe Burky. Nota: in alternativa è possibile partire anche sulla stradina asfaltata che inizia qualche decina di metri più a nord della seggiovia e confluisce comunque sulla pista dopo circa 250 metri. Dopo l'unione delle due possibili vie di partenza si incontra un bivio e si procede sul ramo di sinistra seguendo le indicazioni per l'Alpe Burki, Belvedere e lo Zamboni-Zappa, incontrando una serie di due muri di protezione in cemento che vengono superati con due curve; immediatamente dopo il secondo muro si scarta la diramazione a destra. Percorsi circa 100 m. La pista si avvicina successivamente al corso del Torrente Anza; il panorama si apre sulla parete est del Rosa e si incontra un bivio. Qui il sentiero B38 (per Rifugio Sella, Alpe Roffelstaffel, Bivacco Belloni, Faderhorn) si stacca dalla pista verso destra, ma per lo Zamboni-Zappa ci si mantiene sulla sinistra incontrando una leggera discesa e subito dopo un ponte che scavalca il fiume portando sulla destra orografica, restando sulla strada. Questa passa sotto la seggiovia e, con qualche tornante (la traccia permette di tagliarli) supera la diramazione a sinistra per Rosareccio e raggiunge la stazione intermedia (m. 1581) dove termina il primo tronco, proveniente da Pecetto, e inizia il secondo per il Belvedere. Si passa a sinistra della stazione incontrando una serie di indicazioni che riportano il Belvedere a 40' e il rifugio Zamboni-Zappa a 1h15', verso sinistra. In questo punto confluiscono le due piste provenienti dal Belvedere. Il sentiero entra poi nel bosco sul lato destro mantenendosi nell'area tra la pista a sinistra e la seggiovia a destra. Il sentiero prosegue a destra del rifugio rientrando nel bosco per uscirne infine al Belvedere nei pressi della stazione a monte della seggiovia.
Tratto 2: Dal Belvedere al Rifugio Zamboni-Zappa
Si lascia dunque il Belvedere - e con esso le aree più densamente antropizzate - sul sentiero B42/B45 incontrando subito un bivio. In poco più di 100 m. si raggiunge la morena del Ghiacciaio del Belvedere, che si presenta apparentemente come una grossa pietraia - motivo per cui il suo attraversamento non richiede attrezzatura - a causa dei detriti che lo ricoprono quasi interamente. Dal Belvedere inizieremo a mettere piede sul ghiacciaio del Belvedere ora ricoperto da detriti. Dopo un attraversamento pietroso non difficile, mettiamo piede sulla più facile e lineare morena glaciale che ci accompagnerà fino al Rifugio Zamboni. Si scende dalla morena seguendo un percorso a tornantini solitamente segnalato anche con paletti; gli stessi paletti guidano anche durante l'attraversamento del ghiacciaio (si tratta in realtà di una lingua laterale, mentre la principale scende a nord del Belvedere). Al termine dell'attraversamento si risale con qualche tornantino sulla morena, il cui terreno è per sua natura piuttosto friabile, e si ritrova il sentiero. Questo procede per un tratto sul filo della cresta della morena per poi scendere a sinistra (il tratto successivo è franato e non più percorribile). Si segue così un traverso in salita; al bivio del sentiero B42 per la Capanna Marinelli si prosegue dritti incontrando poco dopo una biforcazione, con un sentiero che scende a sinistra verso il torrente e verso la conca del rifugio Zamboni-Zappa (già in vista) e un altro che prosegue il traverso sulla morena. Ai fini dell'escursione si possono seguire entrambi; se si intende passare dal rifugio o fermarcisi si potrà scegliere il ramo di sinistra e raggiungere direttamente il rifugio dopo qualche piccolo guado, mentre per puntare al Lago delle Locce è leggermente più diretto il sentiero alto (che consente comunque di toccare il rifugio come di seguito descritto). Mantenendosi sul sentiero alto si incontra poco dopo un bivio; il sentiero a sinistra attraversa un ponticello in legno e conduce al rifugio, che può essere la meta dell'escursione "accorciata" (è possibile anche pernottare qui e proseguire il giorno successivo).
Una volta attraversata la morena del ghiacciaio, si riprende il sentiero battuto, che sale su una piccola cresta: si prosegue poi tenendo la sinistra e in poco tempo si arriva all’Alpe Pedriola, dove si trova il rifugio Zamboni Zappa, a 2.070 m slm. Dal rifugio è possibile fermarsi ad ammirare la splendida parete est del Monte Rosa dalla piana che si stende appena dietro il rifugio. Da qui è probabile avvertire i boati causati dallo scarico di ghiaccio dei vicini seracchi. Da qui si gode di un bel panorama sulla parete est del Monte Rosa e si possono vedere bene la Gnifetti (54554 m), la Zumstein (4573 m), la Punta Dufur (4638 m) e la Nordend (4612 m). Il rifugio Zamboni Zappa è un rifugio del CAI, aperto nella sola stagione estiva. Costruito nel 1925 dalla Società Escursionisti Milanesi, il rifugio è dedicato agli Alpinisti milanesi Rodolfo Zamboni e Mario Zappa. Il rifugio offre il servizio di bar e ristorazione. Per quanto riguarda il pernotto, il rifugio dispone di 36 posti letto.
Leggi anche: Mar Morto: Consigli per l'escursione
Possibilità di estensione del percorso: il Lago delle Locce
Dal rifugio l'escursione può continuare fino al Lago delle Locce, m. 2250. Dal Rifugio lascieremo la via più frequentata per un percorso più ameno e interessante.
Rientro
Dal Rifugio il sentiero ad anello prosegue lungo una strada in falso piano da cui ammirare la via percorsa all'andata e gli imponenti rilievi che ci circondano. All'uscita dal bosco, dopo un tratto con tornanti, ci si ritrova sulla pista da sci. Il sentiero continua a perdere quota con tornanti fino all'intersezione con la strada, proveniente sempre dal Belvedere la lungo la pista più a nord. Si attraversa così un ponte sul torrente Anza. Dopo il ponte si sale di qualche metro allontanandosi dal letto del fiume e si incontra un bivio a T scendendo verso destra. Si effettua lo zig-zag tra i muri di protezione e si incontrano alcune diramazioni.
Consigli Utili
- Periodo consigliato: L'escursione si è svolta nel mese di ottobre (il periodo consigliato per questa escursione è infatti giugno-ottobre).
- Condizioni del sentiero: In questo secondo tratto (Rifugio Zamboni-Piani Rosareccio-Alpe Rosareccio) in diversi punti del sentiero erano presenti ampie chiazze di acqua ghiacciata alle quali prestare la massima attenzione.
- Segnaletica: Il sentiero è comunque sempre ben segnalato.
- Attenzione: Prima di intraprendere l'itinerario, informarsi sulle sue attuali condizioni e sull'eventuale presenza di neve e/o ghiaccio, per valutare la fattibilità dell'escursione e dotarsi dell'attrezzatura adeguata.
- Ghiacciaio del Belvedere: ATTENZIONE: IN SEGUITO AL PROGRESSIVO RITIRARSI DEL GHIACCIAIO E AD ALCUNI IMPORTANTI SMOTTAMENTI, ATTUALMENTE SI SCONSIGLIA VIVAMENTE L’ATTRAVERSAMENTO DEL GHIACCIAIO DEL BELVEDERE COSI’ COME DESCRITTO. E’ OPPORTUNO RAGGIUNGERE LA LOCALITA’ BELVEDERE TRAMITE IL PERCORSO CLASSICO CHE TRANSITA DALL’ALPE BURKI. Volendo semplificare l’itinerario (difficoltà Escursionistica) bisogna evitare il sentiero per l’Alpe Roffel Staffel raggiungendo direttamente da Pecetto la località Belvedere, passando dall’Alpe Burki.
La spettacolare parete est del Monte Rosa è la costante di questo itinerario, molto panoramico e vario, di grande interesse naturalistico. Percorso riservato a persone adeguatamente allenate a tracciati di tale lunghezza e con elevato dislivello distribuito su molti punti. Il bel sentiero che passa dall’Alpe Roffel Staffel presenta alcuni tratti un poco esposti seppure generalmente protetti.
Leggi anche: Trekking alle Grotte di San Ponzo
Leggi anche: Pale di San Martino: Escursione indimenticabile al Ghiacciaio Fradusta
TAG: #Escursione