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Escursioni Indimenticabili nei Dintorni di Casera Razzo

Sei alla ricerca di avventure nella natura? Casera Razzo e i suoi dintorni offrono una varietà di escursioni adatte a tutti i livelli di esperienza. Dai semplici percorsi naturalistici ai trekking più impegnativi, questa zona incantevole saprà conquistarti con i suoi panorami mozzafiato e la sua ricca biodiversità.

Percorsi Naturalistici nei Pressi di Casera Razzo

Vi consigliamo un bellissimo percorso naturalistico: dalla omonima Casera seguire il sentiero in piano n. 210 verso Casera Mediana e Casera Chiansaveit. Le informazioni sugli itinerari presenti su questo sito sono di carattere indicativo.

Da Malga Casera Razzo sulla SP 619 si parcheggia l’auto e si prende il sentiero che attraversa l’altopiano di Razzo (segnavia CAI 210). Poco dopo sulla sinistra si trova il laghetto stagionale di Razzo (nel mese di giugno si presenta ricco di acqua).

Nei pressi dell’attraversamento di un torrente, tramite ponticello di legno, vi è un bivio: a sinistra si scende verso Casera Mediana, mentre tenendo la destra si prosegue verso Forcella della Croce di Tragonia e Casera Chiansaveit. Al successivo bivio invece si svolta decisamente a destra su sentiero con segnavia CAI 209, e si inizia a salire, con l’aiuto di molti tornanti, fino a giungere alla Forcella della Croce di Tragonia, da dove si gode di un panorama non comune.

Trekking di Più Giorni: Un'Avventura tra Alpi Carniche e Dolomiti Cadorine

Un inedito trekking di quattro giorni per magnifici sentieri compresi nei territori di Casera Razzo, Forni di Sopra e Sauris, camminando proprio sulla linea di confine tra Alpi Carniche e Dolomiti Cadorine. I primi due giorni di trekking si svolgono principalmente in territorio fornese, con pernottamento presso la rustica Casera Tartoi 1711 mt. Per i due successivi pernottamenti, faremo base presso il Rifugio Tenente Fabbro a Sella Campigotto 1783 mt.

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Dettagli del Trekking di 4 Giorni

  1. 1 giorno: I primi due giorni ci permetteranno di effettuare uno spettacolare anello del gruppo montuoso del Tudaio di Razzo. Zaino in spalla, da Casera Razzo raggiungeremo Casera Tartoi attraverso la Forcella della Croce di Tragonia, Forcella Rosa e l’idilliaca Busa del Tiarfin. Dislivello positivo 650 mt e 600 mt negativo.
  2. 2 giorno: Da Casera Tartoi chiuderemo l’anello del Tudaio di Razzo, raggiungendo il Rifugio Tenente Fabbro attraverso Forcella Tartoi, Casera Lavazeit, Passo del Landro e Casera Doana. Dislivello positivo 950 mt e 900 mt negativo.
  3. 3 Giorno: Dal Rifugio Tenente Fabbro spettacolare salita alla cima del Clapsavon 2462 mt, passando per Casera Chiansaveit e Forcella Chiansaveit. Questa è la tappa più impegnativa del trekking ma la affronteremo con zaino leggero. Possibilità, per i meno allenati, di ridurre l’impegno della tappa fermandosi a Casera Chiansaveit o poco più in su, presso l’omonima forcella.
  4. 4 giorno: Giornata di defaticamento! Da Sella Rioda 1800 mt sconfineremo nel territorio di Sauris, percorrendo la lunga e panoramicissima dorsale che separa il Monte Palone 2018 mt dal Monte Festons 1934 mt. Dislivello positivo 500 mt e 500 mt negativo.

Tecnicamente si tratta di un trekking dedicato ad escursionisti discretamente allenati e abituati a sentieri di montagna sconnessi. Servizio guida + assicurazione 210 euro a persona + pernottamento mezza pensione presso strutture ricettive euro 60 x 3 gg + eventuali spese extra. I posti in rifugio sono stati già prenotati dalla guida tramite versamento caparra.

Escursione Facile a Casera Chianseveit

Cerchi un’escursione facile, con poco dislivello ma comunque qualche chilometro da percorrere, assolutamente senza difficoltà tecniche, in un ambiente alpino splendido e con le spalle coperte da un ottimo punto ristoro?

Raggiungiamo Casera Razzo, e lasciamo l’auto al parcheggio libero che si trova poco sotto la malga (1736 mslm). Mentre ci sgranchiamo, cambiamo le scarpe e facciamo le cose che preparano alla gita, guardiamo i Brentoni bellissimi di fronte a noi. Saliamo a Casera Razzo: è presto, i piedi scalpitano per le cime e i panorami promessi. Dalla casera - o meglio, dalla fontana - inforchiamo la strada carrareccia diretta ad est - sentiero 210.

Da qui, inizia il lungo avvicinamento: la strada offre poco dislivello, e quindi un camminare piacevole, perfetto per riscaldare le gambe. Prati, macchie di bosco, il panorama che si apre: è tutto perfetto. Raggiungiamo il bivio per Malga Mediana - grande tronco a indicarlo (1710 mslm). Per ora, abbiamo percorso soltanto il lungo avvicinamento: il bello comincia adesso.

Il sentiero che percorriamo ora prende spunto e si fa pendentissimo, uno stretto canale tra l’erba alta; abbiamo da salire i più di 300 metri di dislivello fino a Forcella Chianseveit, e c’è da dire che il sentiero non perde tempo! Consiglio: poco prima di scendere all’effettiva forcella, sulla destra si trovano due modesti dossi erbosi. Vale la pena lasciare gli zaini e salirli: il panorama da entrambi verso le Dolomiti Friulane è SPETTACOLARE. Si riconoscono la lunga salita al Pramaggiore per la Val Suola, Forcella Scodavacca, il Cridola… si potrebbe continuare.

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Un edificio principale e le lunghe stalle “a L”: questa è Casera Chianseveit; verso sud un ripido versante a prato, verso nord una ampia conca verde. Nota storica, l’anno: 1930. La casera è mantenuta dagli Alpini di Socchieve, ed è normalmente chiusa. È aperto invece il Bivacco Chianseveit, che occupa gli ultimi due locali delle stalle; un legno scolpito ci indica l’ingresso (ma anche una bombolettata), ci sono pure i fiori al balcone ❤️.

Salita al Monte Clapsavon e Bivera

Da Forcella Chianseveit, la via è evidente: sale abbastanza decisa verso la “muraglia” che abbiamo di fronte. La salita è in parte impegnativa, perché alterna tratti semplici da percorrere - quasi in quota - a improvvise salite su un infido ghiaione; in compenso, non è mai esposta.

Fino a questo punto l’escursione è stata faticosa, con la sola difficoltà del ghiaione in salita. Se non hai esperienza di passaggi aerei ed esposti, ti consiglierei di armarti di pazienza e scendere per la via della salita. Proseguiamo lungo la vetta del Clapsavon seguendo i bolli azzurri, in direzione nord est - verso il Bivera.

Il fatto è che c’è ora da percorrere - soprattutto in discesa, ma non solo - una cresta davvero affilata, erbosa a tratti, espostissima sul nulla. Una volta sulla Forcella del Bivera (2329 mslm), è il momento di affrontare la salita al Bivera. L’attacco è evidente, un po’ meno i primi 40 metri di dislivello: c’è da seguire più che altro dei radi ometti, difficili da vedere sugli sfasciumi chiari - che permettono di azzeccare il secondo tratto di salita, un sentierino ora sì evidente. Spunta in alto la sommità del Bivera e la croce, il sentierino passa su alcune placche, e ci siamo: vetta del Monte Bivera, 2474 mslm.

Il panorama dal Monte Bivera? Percorriamo a ritroso la dorsale che ci ha portati sul Bivera fino a tornare a Forcella del Bivera. Prendiamo sulla destra, e iniziamo una lunga discesa su un bellissimo ghiaione. Discesa non troppo difficile, perché un comodo sentiero è all’incirca ricavato tra le pietre e le ghiaie. Il ghiaione si mescola all’erba e scompare. Difficile.

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Attività Invernale a Casera Razzo

L’inverno, Casera Razzo propone una pista di snowboard tra le più lunghe e meglio attrezzate d’Italia; una rinnovata pista da discesa; un nuovo impianto di risalita; “Razzo-landia” il nuovo parco dedicato ai bambini con una piccola pista e attrezzi per giocare tra una discesa e l’altra; e per gli amanti della natura panorami mozzafiato lungo l’anello per lo sci da fondo e i percorsi ideali per le passeggiate con le ciaspe ai piedi.

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