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Rifugio Torino: Un'Esperienza Indimenticabile nel Cuore del Monte Bianco

Il Rifugio Torino, situato a 3.375 metri sul livello del mare, è un baluardo di ospitalità e storia nel cuore del massiccio del Monte Bianco, nel comune di Courmayeur.

Storia e Modernità

La struttura del CAI Torino/Aosta è un avamposto di montagna da 125 anni. Il Rifugio Torino è stato costruito nei primi anni ’50 grazie alle sezioni del CAI di Torino e Aosta, dove prima c'era un bivacco, una piccola capanna. Venne inaugurato nel 1952, alla presenza di oltre 600 persone. 53 anni prima, il 28 agosto, apriva i battenti il "vecchio" rifugio Torino, qualche decina di metri di quota più in basso.

Costruito negli anni ’50 grazie agli sforzi del CAI (Club Alpino Italiano) e della Regione Valle d’Aosta, il Rifugio Torino ha sempre rappresentato un punto di riferimento per gli amanti della montagna. Nella vecchio rifugio passarono alpinisti del calibro di Riccardo Cassin, Gabriele Boccalatte, Giusto Gervasutti, Walter Bonatti, ma anche personaggi come Sandro Pertini e fu teatro di ripetuti scontri durante la seconda guerra mondiale tra forze dell'Asse, Alleati e partigiani.

Tornando al "nuovo" Torino, dalla costruzione non è più stato oggetto di lavori significativi, fino all’estate 2015, quando c'è stato un intervento conseguente alle opere di realizzazione della Skyway Monte Bianco, iniziate 4 anni prima. Nel 2015 ha iniziato una sorta di seconda vita, nel momento in cui è stata completata la Skyway a Punta Helbronner, che ha portato molti più turisti in quota.

Per tutto il tempo in cui è rimasto aperto il cantiere della nuova funivia, gli operai hanno soggiornato al rifugio, instaurando un legame molto forte con la famiglia Chanoine, che lo gestisce. Con l'ultima ristrutturazione è stato realizzato un ascensore che collega direttamente la stazione della Skyway al Torino.

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Come Arrivare

Il rifugio è accessibile tramite la funivia Skyway Monte Bianco, che offre un viaggio spettacolare fino alle sue porte. Con la costruzione della Skyway, ora è ancora più facile raggiungere il Torino. «Prima c'erano 240 scalini da fare, ora ci arrivi con l'ascensore. In generale, la Skyway ha portato molta gente sul Bianco e abbiamo un turismo davvero di caratura mondiale.

Quando non esistevano ancora le funivie, il CAI di Torino volle costruire un rifugio nei pressi del colle del Gigante. Così, il 28 di agosto 1898 venne inaugurato il rifugio Torino. Era una costruzione di due piani, che sorge ancora oggi in posizione più bassa dell’attuale (3329 m). Nel 1952, dopo 54 anni di onorato servizio, venne sostituito dal Rifugio Torino Nuovo (3369 m). Nel frattempo, era già stata costruita la prima parte della funivia.

Oggi, con la Skyway che arriva ancora più in alto, sulla cima di punta Helbronner (3474 m), può sembrare insensato salire a piedi al rifugio Torino. Al contrario, è un’escursione da non disprezzare. Ma non per tutti! E questo per tre ragioni:

  1. è un itinerario lungo e con molto dislivello (2100 D+);
  2. è un itinerario che nella seconda parte presenta difficoltà tecniche;
  3. l’arrivo è ad alta quota e si possono avvertirne gli effetti.

D’altronde, lo dovevano fare gli alpinisti, prima dell’avvento della funivia. E per fare come gli alpinisti di una volta, l’itinerario di salita inizia da Entrèves. Nella prima parte sale su sentiero alla stazione intermedia della Skyway, al Pavillon du Mont Fréty. Quindi, prosegue a tornanti sul costone che scende dalla verticale del rifugio.

Itinerario Dettagliato da Entrèves al Rifugio Torino:

  1. Entrèves - Pavillon/Skyway (2173 m)
    • Distanza: 4,5 km
    • Dislivello: 880 m D+
    • Tempo stimato: 2h00′-2h30′ (salita), 1h10′-1h30′ (discesa)

    Dal parcheggio delle Funivie della Val Veny, passare davanti all’eliporto e prendere la stradina sterrata a destra, che sale tra l’eliporto e l’autostrada. Dopo aver scavalcato l’autostrada, la stradina confluisce in una strada sterrata che prosegue verso la Brenva. Seguire la sterrata su morena fino alla baita in rovina, poi prendere il sentiero segnato (segni gialli) che sale ripido nel bosco e su pendii erbosi fino alla Capanna del Pastore (2083 m).

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  2. Pavillon/Skyway - Rifugio Torino (3369 m)
    • Distanza: 4,1 km
    • Dislivello: 1200 m D+
    • Tempo stimato: 2h30′-3h00′ (salita), 1h30′-2h00′ (discesa)

    Prendere il sentiero n.20-20A che sale sulla cresta dietro la stazione della Skyway. Al bivio, seguire il sentiero n.20 a destra, che sale sulla dorsale erbosa. Dove la pendenza aumenta, il sentiero si sposta a sinistra della dorsale e sale a tornanti. Tralasciare il sentiero n.20B e continuare sul n.20 verso un traliccio. Superato il traliccio, puntare alla fascia rocciosa con reti paramassi, superando le reti con arrampicate facili. Proseguire sulla cresta più stretta, superando tratti rocciosi con corde fisse. Dopo un muretto, la cresta conduce al Rifugio Torino Vecchio e poi al Rifugio Torino Nuovo tramite un sentiero protetto.

Informazioni Utili per l'Escursione:

  • Punto di partenza: Entrèves (Courmayeur)
  • Caratteristiche tecniche:
    • Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti) o EEA (Escursionisti Esperti Attrezzati)
    • Passaggi difficili/pericolosi: Superamento di passaggi attrezzati su roccette e sfasciume ripido
    • Dislivello/distanza: 12,0%
  • Segnaletica: Ben segnalato con bolli gialli e vecchi segni rossi
  • Punti di appoggio/ristoro: Pavillon, Rifugio Torino
  • Periodo consigliato: Fine giugno - metà settembre
  • Attrezzatura escursionistica: Normale da escursionismo, set da ferrata consigliato

Servizi e Accoglienza

Il Rifugio Torino è noto per la sua accoglienza calorosa e le moderne facilità. Con una capacità di 170 posti per dormire, con camere dai 4 posti in su, offre sia camere private che dormitori comuni, adattandosi a ogni tipo di esigenza. «Noi andiamo un po' a due velocità, abbiamo due menù. Fino alle 3 del pomeriggio abbiamo tanti turisti che vogliono polenta e salsiccia, piatti tipici. Poi iniziano ad arrivare gli alpinisti, che puntano alla sostanza, guardano alla quantità. Iniziamo a vedere anche in questo caso dei turisti che vengono per pernottare con una vista magnifica. Abbiamo la camera 31 che è la stanza dei disabili, ma è anche un po' la suite, con letto matrimoniale, bagno in camera e panorama sui 4mila della valle, molte coppie la richiedono».

Ristorazione e Relax

Il bar e ristorante del rifugio servono deliziose specialità locali, dalla tradizionale polenta alle torte fatte in casa, ideali per rifocillarsi godendo delle viste mozzafiato.

Attività all’Aria Aperta

Il Rifugio Torino è un eccellente punto di partenza per escursioni, alpinismo e altre attività outdoor. Il rifugio Torino è il punto di partenza per i più disparati obiettivi alpinistici. Grazie alla funivia, la salita al Dente del Gigante può essere effettuata in giornata. Il Mont Blanc du Tacul è un'altra meta molto gettonata, ma anche una semplice escursione sul ghiacciaio (ovviamente accompagnati da una guida alpina) può risultare una bellissima esperienza. L'Aiguilles Marbrées è un'altra meta "obbligata" per chi vuole prendere confidenza con le creste di granito del massiccio. Le possibilità insomma sono davvero molte e sarebbe impossibile elencarle tutte.

Ascensioni Popolari dal Rifugio Torino:

  • Gran Capucin (3.838 m)
  • Mont Blanc du Tacul (4.248 m)
  • Pic Adolphe (3.536 m)
  • Mont Maudit (4.465 m) per la cresta Kuffner
  • Dente del Gigante (4.014 m)
  • Aiguille de Rochefort (4.001 m)
  • Tour Ronde (3.792 m)

C'è da dire che l'aumento del turismo ha portato anche alla crescita del numero di persone completamente a digiuno di montagna e infatti sono stati affissi vari cartelli per mettere in guardia dai rischi. «La gente vede questo manto bianco e non immagina che ci possano essere dei crepacci. In passato, ma anche recentemente ci sono stati degli incidenti, siamo dovuti andare a recuperare delle persone che vanno ad avventurarsi fuori traccia». Il consiglio ai turisti è sempre lo stesso: arrivare preparati ed equipaggiati e non avventurarsi da soli sul ghiacciaio.

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Un Rifugio Eco-Responsabile

Il Rifugio Torino pone grande enfasi sulla sostenibilità e il rispetto dell’ambiente montano.

La famiglia Chanoine lo gestisce: «Con la Skyway sono cambiate tante cose»

TAG: #Escursioni

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