Escursioni Facili in Inverno nel Trentino
Un'escursione invernale nel paesaggio da favola dell'Alto Adige è balsamo per il corpo e per lo spirito. Quando i fiocchi trasformano il paesaggio in un luogo da favola, è ora di immergersi nella natura. La montagna in inverno è, sotto diversi aspetti, una fiaba a cielo aperto. Passeggiare lungo un sentiero tra i monti è come scorrere le pagine di un racconto illustrato a più dimensioni, dove, a ogni passo, impariamo tante cose e restiamo incantati dai paesaggi, dai suoni e dai profumi.
Prepararsi per un'Escursione Invernale
Scarpe da montagna impermeabili, abbigliamento di montagna, guanti, bastoni da trekking, una bottiglia riempita di bevande calde ed una piccola merenda nello zaino rendono la tua escursione invernale in Alto Adige un'esperienza indimenticabile. Ad accrescere la magia concorre certamente la neve, che abbellisce i paesaggi coprendoli con un soffice e luminoso manto bianco su cui viene voglia di tuffarsi e sprofondare.
Itinerari Consigliati in Trentino
La nostra destinazione è il Trentino dove, tra le magnifiche Dolomiti, si snodano alcuni sentieri tematici, ideali per passeggiate invernali con i bambini ricche di suggestioni per vivere appieno la favola della montagna. Puoi percorrere questi itinerari a piedi, oppure, se la neve è soffice e appena caduta, puoi indossare le ciaspole. Un consiglio in più: portati anche un paio di ramponcini.
Val di Fassa
Nel cuore delle Dolomiti del Catinaccio in Val di Fassa si estende il “Sentiero delle Leggende” una delle passeggiate sulla neve in Trentino più belle, che si snoda a ben 2.000 metri di altezza, offrendo un panorama che lascia senza fiato, di fronte alle spettacolari cime del Catinaccio, del Vajolet e del Larsec. In inverno con la neve è magnifico e regala grandi emozioni a tutta la famiglia. Si può percorrere a piedi perché di solito è battuto. Tuttavia, se ha appena nevicato, è ancor più divertente attraversarlo con le ciaspole. Si raggiunge arrivando al Ciampedìe con la funivia da Vigo di Fassa e scendendo poi a Pian Pecei con la seggiovia.
Rifugio Gardeccia
Tra i panorami e più famosi e conoscuti in Trentino troviamo la zona del Catinaccio in Val di Fassa. Una delle escursioni invernali più belle e facili, da fare anche senza ciaspole, è quella che conduce dal paese di Muncion (informatevi prima di partire sulle modalità di accesso) al rifugio Gardeccia su sentiero battuto che si snoda, prima nel bosco, e poi circondato da guglie dolomitiche di estrema bellezza. Calcolate 1H30 per arrivare a tratta.
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Val Duron
Altra escursione invernale da fare in zona Val di Fassa è quella che conduce al Rifugio Micheluzzi e alla Baita da Lino nella bellissima Val Duron. Si parte da Campitello di Fassa e si segue sempre il sentiero battuto che conduce ai rifugi (aperti in inverno) in uno scenario immacolato.
- Dislivello: 600 metri
- Tempo: 4H00
Alpe Cimbra
Tra le passeggiate sulla neve in Trentino quella del “Respiro degli Alberi” permette di ammirare l’Alpe Cimbra in inverno in tutta la sua poesia, perché qui l’arte si fonde con la natura. Passo dopo passo si scoprono le opere di tanti artisti e al contempo si può godere di incantevoli vedute su Vigolana, Dolomiti di Brenta, Valle di Centa, Valsugana e lago di Caldonazzo. Il sentiero tematico parte da Lanzino, piccola frazione di Lavarone, e si sviluppa interamente su strada forestale per 2,5 km circa, da ripetere al ritorno (durata 1 h e 30 minuti). Presenta un dislivello di 110 m e si presta a essere percorso a piedi o con le ciaspole.
Partendo da Lavarone, nel cuore dell’Alpe Cimbra, in inverno, visiti un monumento vivente, il Respiro degli Alberi. Questo incantevole sentiero tematico immerso nel bosco è ricco di opere d’arte il cui elemento conduttore è l’albero, elemento di vita.
Paganella
Nell’Altopiano della Paganella, tra le Dolomiti di Brenta, si trova Andalo, una ridente località a vocazione family particolarmente adatta a chi ha bambini piccoli. Qui la passeggiata da Andalo alla Tana dell’Ermellino è facile e pianeggiante, praticabile anche con la slitta trinata dai cavalli o in notturna con le fiaccole. Si parte dal maneggio e si costeggia il piccolo Lago di Andalo fino ad effettuare l’intero giro ad anello, poi la strada prosegue nel bosco sempre in piano fino a raggiungere in circa mezz’ora il rifugio la Tana dell’Ermellino. Si tratta di una bella baita che piacerà tantissimo ai bambini.
La Montanara da Andalo
Un classico delle escursioni invernali ad Andalo. Si parte nei pressi del paese e si risale il sentiero che conduce al Rifugio La Montanara da dove si ha modo di ammirare un bellissimo panorama sulle Dolomiti di Brenta. Si rientra per un tratto lungo lo stesso sentiero e, nei pressi di Baita Pineta, si prende il Sentiero Sciury che conduce a Pradel. Il sentiero compie poi un anello e rientra alla Baita Pineta. Da qui lungo il sentiero dell'andata si rientra ad Andalo.
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- Dislivello: 400 metri
- Tempo: 2H30
Malga Ritorto
La passeggiata alla Malga Ritorto è un percorso invernale (40 minuti) molto affascinante che prevede un tratto nel bosco in piano, dove sarete avvolti dal profumo degli abeti, e poi una camminata nella radura della Malga Ritorto circondata da un panorama stupendo. L’itinerario che proponiamo per chi ha bambini parte dalla stazione a monte dell’impianto Colarin che collega il centro di Madonna di Campiglio con la località Patascoss. Da qui potete imboccare il sentiero che conduce alla malga. Vi consigliamo di portarvi un bob o una slitta, così la passeggiata sarà più agevole per i vostri bimbi.
Val Venegia
La Val Venegia è una delle valli più belle dove fare passeggiate nella neve in Trentino e dove si trova uno degli itinerari più suggestivi per un’escursione con le ciaspole. Incastonata ai piedi delle Pale di San Martino offre uno scenario di incomparabile bellezza. Qui si fa il pieno di amore per la montagna e per la neve, basta aprire lo sguardo e il cuore allo spettacolo della natura!
Foresta di Paneveggio
Le escursioni possono avvenire anche con le guide nel bosco della Foresta di Paneveggio, alla ricerca delle impronte di volpi, lepri, martore, galli cedrone e cervi, o altre escursioni sempre facili di mezza giornata, per esempio quella ai Laghetti di Colbricon sulle tracce dei cacciatori preistorici o quella delle malghe.
Val di Fiemme
Il sentiero del Latemar La Foresta dei Draghi, molto frequentato in estate, è una proposta per un’escursione facile anche in inverno lungo un percorso battuto. Una passeggiata nel bosco che è al contempo un percorso-gioco alla ricerca delle tracce lasciate dai draghi. Con l’aiuto del libro-guida si potranno superare le prove e conquistare la fiducia delle mostruose creature. Di breve durata (solo 30 minuti), ma ricco di suggestioni, il percorso si raggiunge con la funivia Gardoné da uno dei centri nevralgici della Val di Fiemme, Predazzo.
Monte Peller - Val di Non
In Trentino è imperdibile un'uscita con le ciaspole sul Monte Peller - Val di Non. In questo caso sono circa 1000 metri di dislivello e quindi abbastanza impegnativa. Si parcheggia la macchina in località Splazoi e si segue il sentiero che sale costantemente nel bosco passando per malghe e baite. Arrivati ad un bivio con segnaletica si va a sinistra e ci si lascia alle spalle il bosco. Siamo nel vasto altopiano del Peller, il rifugio Peller è bene in vista. In questo tratto di solito c'è una traccia battuta fino al rifugio, altrimenti sarebbe davvero difficile orientarsi. Per questo vi consiglio di chiedere info all'ufficio del turismo o alle guide alpine. Bellissimi i panorami sulla Val di Non, Monte Bondone, Cima Paganella e, in lontananza, altopiano del Renon e Valle Isarco.
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- Dislivello: 1000 metri
- Tempo: 6 ore di cammino
Passo Fresna - Val di Non
Sempre in Val di Non vi consiglio l’itinerario con le ciaspole per le frazioni di Rumo. Si parte dalla località di Lanza, si segue il bellissimo sentiero del Lez e si sale poi verso la località Sacra Famiglia. Da qui un ultimo strappo e si arriva ai magici piani del maso del Crislot (privato). Sosta foto e ci si inoltra brevemente nel bosco per uscire nei pressi del Passo Fresna, da dove si può ammirare un bellissimo panorama sulle Dolomiti (Catinaccio e Corno Bianco) e sul gruppo delle Maddalene. Dal passo si ritorna a Lanza con un comodo sentiero in discesa.
- Dislivello: 400 metri
- Tempo: 4 ore
Cornetto della Vigolana
Percorso facile, bello e panoramico, in genere sicuro, ideale anche con le ciaspole. Si sale sulla massima elevazione sud del massiccio della Vigolana. Inizialmente boscoso per comoda strada forestale, quindi per sentiero sulla dorsale sud est fino alla vetta. Interessante e grandioso il panorama che spazia a 360°. Da Folgaria si raggiunge in pochi chilometri, verso est, Passo Sommo m 1343. Si lascia l’auto al parcheggio nei pressi del bar Chalet. Proprio di fronte, parte la strada forestale che si inoltra pianeggiante nel bosco. Si sale gradualmente di quota con qualche tornante fino a raggiungere una grande radura a 1500 metri, dove c’è Malga Cornetto e la partenza di una sciovia. Si risale il pendio verso nord, dove la radura si chiude e il sentiero riprende tra alti mughi, a ridosso del crinale fino alla cima, poco al di sopra dell’arrivo della sciovia.
Monte Panarotta
Itinerario facile, generalmente sicuro (attenzione al pendio finale), ideale anche con ciaspole, con grandioso panorama sulla Valsugana e sulla Valle dei Mocheni. Da Levico Valsugana si sale sul Monte Panarotta fino al piazzale che serve gli impianti di sci nei pressi dello Chalet Panarotta m 1460, dove si lascia l’auto. Qui si prende la forestale che in costa percorre il versante settentrionale della Panarotta fino all’ampia insellatura denominata La Bassa m 1834. Di qui il sentiero 325 diventa sentiero Europeo E5, percorrendo l’evidente facile dorsale che rimonta la prima elevazione, La Fontanella m 2037. Ora il cammino spiana brevemente verso la base del Fravort, che si sale per ripido costone finale tenendosi a ridosso del crinale sud ovest, onde evitare rischi in caso di neve non sicura. La cima è pianeggiante, con evidenti resti di trincee e fortificazioni della Grande Guerra che percorrono tutto il crinale, sia a nord che a sud. Strepitosa a dir poco la vista sulla Valsugana. In direzione nord la lunga cresta che, neve e voglia permettendo, porta al Gronlait m 2383 dopo essere calati alla sottostante forcella Fravort. Il ritorno avviene per il medesimo itinerario di salita. Una via alternativa, da fare solo con neve sicura, avviene per il fianco ovest. Dalla vetta si scende per sfasciumi sulla evidente spalla nord-ovest, verso l’anticima Oscivart. Di qui si cala nella valletta per tracce di sentiero oppure si scende ancora per la dorsale fino ad intercettare l’evidente sentiero (segnato in nero senza numero, sulla cartina) che rientra in costa, praticamente pianeggiante per circa 3 km verso sud, fino a La Bassa.
Passo Cinque Croci
Itinerario facile e sicuro in una delle zone più spettacolari del Lagorai, nel grandioso anfiteatro della parte terminale della Val Campelle, tra malghe, laghi e cime ardite. Un pezzo di Canada trapiantato in Trentino. Da Strigno Valsugana si risale la val Campelle in direzione del Rifugio Crucolo, che si oltrepassa fino a raggiungere il Rifugio Carlettini e quindi Ponte Conseria m 1468, dove si lascia l’auto. Attraversato il ponte sul torrente, si raggiunge il secondo tornante della strada forestale, da cui si stacca una deviazione e, dopo un ponticello, il segnavia 326 a sinistra sale ripido per il bosco. Dopo svariati tornanti il sentiero spiana e dopo un tratto in costa si sbuca in una raduna dove si scorgono i tetti delle Malghe di Conseria in cima a un ripido costone. Ci si tiene sulla sinistra e si risale costeggiando il rivo sulla destra orografica, quindi si traversa alle malghe con un ponticello nei pressi di un grosso larice. Uno dei due edifici ha un piccolo bivacco invernale a due piani sempre aperto, con dormitorio su assi nel locale superiore. Di qui con percorso libero e intuitivo, dopo aver raggiunto la malga soprastante, si procede verso il passo tenendosi al centro della valle se con neve poco sicura, tra il Col di S. Giovanni e Cima Socede. Al Passo Cinque Croci m 2018, la caratteristica croce in ferro in memoria dei caduti della Grande Guerra, e un grandioso panorama sulla Val Cia, il Cauriol, il Lagorai orientale e il massiccio di Cima D’Asta. Con neve sicura è possibile proseguire verso nord per strada forestale pianeggiante, raggiungendo in circa 2 km la bella Malga Val Cion m 1973, in posizione incantevole, anch’essa dotata di bivacco invernale sempre aperto, quindi in altri 2 km scarsi il panoramico Passo Val Cion a m. 2076.
Consigli Utili
Quando arriva la neve molti escursionisti estivi concludono l’attività in attesa della primavera, precludendosi così il fantastico mondo della montagna d’inverno. La difficoltà principale del muoversi in montagna con la neve, ma anche il suo grande fascino, sta nel fatto che tutti i riferimenti sul terreno spariscono sotto la coltre bianca. Il paesaggio cambia radicalmente aspetto e diventa un mondo incantato da scoprire.
Orientamento e Sicurezza
Per far questo però è necessario utilizzare al meglio la cartina, strumento indispensabile per ogni escursionista serio, grazie alla quale è possibile muoversi in sicurezza su terreni sconosciuti. Complemento ideale della cartina è l’altimetro, utilissimo nell’orientamento per rilevare le quote. Infine una bussola, utile per trarsi d’impaccio in situazioni dubbie o per stabilire la propria posizione con un rilevamento incrociato. La neve può condizionare molto le possibilità di realizzare un determinato itinerario.
Meteo e Innevamento
Chi aspira a muoversi anche l’inverno dovrebbe perciò seguire costantemente l’andamento meteorologico stagionale tramite i bollettini meteo, in modo da prevedere con buona approssimazione lo stato del manto nevoso prima di ogni uscita. Lo stesso itinerario infatti può essere più o meno impegnativo a seconda del tipo di innevamento: una neve marcia o crostosa, per esempio, sarà molto più faticosa rispetto ad una polverosa. In taluni casi il cammino può risultare impossibile anche con le ciaspole e perfino con gli sci. Per questo è importante capire il terreno su cui dovremo muoverci, per stimare l’impegno e i tempi di percorrenza nel modo migliore possibile.
Cartografia del Trentino
Segnaliamo qui un’encomiabile iniziativa della Provincia Autonoma di Trento che ha messo on line tutta la Cartografia del Trentino, compreso un interessantissimo catasto delle valanghe. A quest’ultimo proposito è importante sottolineare che il catasto riguarda le valanghe naturali, cioè quelle ricorrenti che si scaricano sempre nelle stesse zone, e quindi non è assolutamente da prendere in considerazione come forma di prevenzione. Il pericolo maggiore infatti è determinato dalle valanghe provocate dall’escursionista o sciatore stesso.
Lettura della Cartina
Saper leggere una cartina significa poter andare dove vogliamo (o quasi) anche su territori del tutto sconosciuti, sapendo sempre esattamente dove ci si trova. Questa naturalmente è una grande sicurezza che limita al minimo il rischio di perdersi. La regola base è che l’itinerario si prepara sempre in anticipo, a tavolino, carta alla mano. Al profano, una cartina topografica in scala 1:25.000 sembrerà un’accozzaglia incomprensibile di segni e simboli. Non abbiamo la pretesa di fare qui un corso di orientamento, che è materia vasta e complessa, ma fornirvi delle indicazioni di massima, degli spunti che possano farvi appassionare all’orientamento in montagna. Oltre che una divertente “disciplina mentale” ricca di soddisfazioni (ogni gita diventa una piccola sfida che mette alla prova le proprie capacità), è anche un modo per rendere più sicuro l’andare in montagna.
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