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Escursioni all'Isola di Poveglia: Storia e Leggende

Sin dall'antichità le storie di spiriti e fantasmi hanno provocato la curiosità di molte culture. Molti racconti narrano di personaggi storici coinvolti in queste vicende: regine, politici, scrittori e gangster. Ad alimentare il mito è spesso la loro fine prematura o una morte misteriosa e violenta. I fantasmi non esistono, lo sanno tutti.

L’isola di Poveglia emerge silenziosa dalle acque della laguna veneziana, a breve distanza dalla vivace Venezia, avvolta in un’aura di mistero che ha pochi eguali. Situata tra Venezia e il Lido, Poveglia è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi della laguna. Questo piccolo lembo di terra di circa 7 ettari custodisce una storia complessa e affascinante, segnata da eventi drammatici che hanno alimentato leggende e racconti inquietanti.

Situata nella parte meridionale della laguna veneziana, tra Venezia e il Lido, l’isola di Poveglia ha attraversato secoli di storia subendo profonde trasformazioni. La sua storia inizia nel 421, quando Poveglia accolse i suoi primi abitanti - uomini , donne e bambini fuggiti dagli invasori barbari che avevano devastato il continente. Menzionata già nell’VIII secolo, fu abitata stabilmente a partire dal IX secolo, diventando un rifugio sicuro per gli abitanti di Malamocco in fuga dalle invasioni barbariche.

Inizialmente rifugio durante le invasioni barbariche, poi fiorente centro agricolo e commerciale, Poveglia ha vissuto periodi bui come lazzaretto durante le epidemie di peste e, in epoca più recente, come sede di un controverso ospedale psichiatrico. Con il consolidarsi della Repubblica di Venezia, l’isola conobbe un periodo di prosperità, trasformandosi in un fiorente centro agricolo e commerciale. La sua posizione strategica, lungo le rotte che collegavano Venezia con il resto dell’Adriatico, le permise di sviluppare un’economia vivace basata principalmente sulla pesca e sull’agricoltura.

Questo equilibrio sarebbe stato stravolto in epoche successive, quando l’isola di Poveglia venne destinata a scopi ben diversi da quelli originari, segnando l’inizio di un capitolo molto più oscuro della sua storia.

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Lazzaretto di Poveglia

Durante le devastanti epidemie di peste che flagellarono l’Europa, la Repubblica di Venezia adottò severe misure di contenimento per limitare il contagio. Fu in questo contesto che l’isola di Poveglia venne trasformata in un lazzaretto, un luogo di isolamento forzato per i malati e i sospetti infetti. Le cronache raccontano che migliaia di veneziani vennero trasportati sull’isola, dove venivano abbandonati al loro destino in condizioni di estrema precarietà. Gli ammalati giacevano ammassati in grandi edifici improvvisati, con scarse cure mediche e in condizioni igieniche disastrose. La mortalità era elevatissima e, secondo alcune testimonianze, il terreno dell’isola divenne ben presto insufficiente per seppellire tutti i cadaveri.

Quella che si narra è come una storia di orrore. Per questa ragione si vocifera che il terreno sia costituito per il 50% di ceneri umane. Questo periodo drammatico ha lasciato un’impronta indelebile su Poveglia, contribuendo alla creazione di leggende secondo cui il suolo dell’isola sarebbe costituito per una percentuale significativa da ceneri umane. Storie tramandate narrano di come, ancora oggi, durante lavori di scavo o semplicemente camminando sulla terra dell’isola, possano affiorare piccoli frammenti ossei, silenziosi testimoni di quel periodo di sofferenza. Anche i pescatori locali alimentano il mito macabro di Poveglia, stando alla larga dall'isola per paura di ritrovare tra le acque ossa dei loro antenati.

L'Ospedale Psichiatrico

Dopo un breve periodo di abbandono, l’isola di Poveglia venne destinata a una nuova funzione che avrebbe ulteriormente alimentato la sua sinistra reputazione: un ospedale psichiatrico venne installato nelle strutture già esistenti, riconvertite per ospitare pazienti con disturbi mentali. Alla fine del 1800 la zona divenne la sede dell'ospedale psichiatrico per malati mentali. In realtà, tale struttura venne usata come luogo di esilio, piuttosto che di riabilitazione.

Le condizioni all’interno della struttura erano notoriamente dure, con metodi di trattamento oggi considerati disumani. I pazienti vivevano in spazi angusti, spesso contenuti con mezzi coercitivi e sottoposti a terapie sperimentali. La leggenda vuole nel 1930 un medico era solito eseguire in questa struttura strani esperimenti sui pazienti. Secondo i racconti popolari, questo dottore, la cui identità rimane avvolta nel mistero, avrebbe utilizzato metodi brutali come la lobotomia e l’elettroshock in modi non convenzionali, causando immense sofferenze e, in alcuni casi, la morte dei suoi pazienti. La leggenda narra che il medico, tormentato dai fantasmi delle sue vittime o forse colto da rimorso, si sarebbe suicidato gettandosi dall’alto del campanile dell’isola.

I pazienti di questo ospedale immediatamente cominciarono a segnalare la visione di fantasmi. Erano le vittime della peste che facevano la loro comparsa e che di notte lamentavano i loro spiriti sofferenti. Nel 1922 l'isola divenne sede di un ospedale psichiatrico completo di un grande e molto suggestivo campanile. In seguito ad un macabro esperimento il medico impazzì e si gettò dalla torre del manicomio.

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Negli ultimi anni, una squadra di operai italiani ha tentato di ripristinare l'ex ospedale, ma all'improvviso i lavori si fermarono senza spiegazioni. Gli operai erano stati cacciati via dalle forze oscure dell'isola.

Poveglia Oggi e Leggende Moderne

Al di là delle sue inquietanti leggende, l’isola di Poveglia nasconde un aspetto sorprendentemente positivo: un ecosistema rigoglioso che si è sviluppato indisturbato grazie all’assenza di presenza umana stabile. Questo angolo di natura incontaminata è diventato anche un importante rifugio per l’avifauna della laguna. Numerose specie di uccelli, tra cui gabbiani, aironi e cormorani, hanno trovato in Poveglia un luogo ideale per nidificare, lontano dal disturbo antropico che caratterizza la maggior parte delle isole della laguna veneziana.

Tuttavia, come molte aree della laguna, anche questo fragile ecosistema deve affrontare sfide significative. L’innalzamento del livello del mare, l’erosione costiera e l’inquinamento rappresentano minacce concrete per l’isola e la sua biodiversità. Attualmente, l’isola di Poveglia è proprietà del demanio italiano e ufficialmente chiusa al pubblico. Gli edifici che un tempo ospitavano il lazzaretto e l’ospedale psichiatrico versano in uno stato di avanzato degrado, con strutture pericolanti che rendono l’accesso potenzialmente rischioso.

Oggi Poveglia è disabitata e il turismo sull'isola è pressochè inesistente. Sarà perché ogni tanto le onde che lambiscono la riva scoprono ossa umane carbonizzate. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. A Poveglia nella Laguna veneta, difficilmente ci si avvicina. La gente del posto che esce in barca per una gita fuoriporta, infatti, preferisce tenersi lontano da quella che viene considerata l’isola più infestata al mondo.

Anche il programma televisivo Ghost Adventures, che si occupa di paranormale, si è domandato se Poveglia fosse un'isola infestata di fantasmi. Per questa ragione hanno girato lì un episodio della serie. Zak Bagans, Aaron Goodwin e Nick Groff hanno intervistato le persone del luogo, per scoprire le peculiarità di quest'isola infestata dai fantasmi. Hanno in seguito fatto analizzare i loro esperimenti a degli esperti del paranormale. Risultato: Poveglia è un'isola di morte.

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Come Visitare Poveglia (Se Osi)

Per chi desidera comunque avvicinarsi a questo luogo leggendario, esistono alcune opzioni. Diverse compagnie di navigazione private offrono tour della laguna che passano nelle vicinanze dell’isola, permettendo di osservarla da una distanza ravvicinata e di ascoltare i racconti delle sue storie. Con Venice Tour By Boat, potrai fare una visita all’isola di Poveglia personalizzata e guidata da chi conosce a fondo la storia della laguna. Anche senza scendere a terra, la navigazione attorno all’isola regala emozioni forti: edifici in rovina avvolti nella vegetazione, il campanile svettante, il silenzio irreale che aleggia sull’acqua.

Lontana dai circuiti turistici, è perfetta per chi cerca qualcosa di diverso, fuori dal comune. Vuoi vivere un’esperienza ancora più immersiva? Puoi abbinare il tour a quello delle Barene Segrete oppure a un giro fotografico nella laguna al tramonto. Poveglia, con il suo carico di storia e mistero, diventa così la protagonista di un racconto che ti porterai dentro per sempre. Se cerchi una Venezia autentica, lontana dai luoghi comuni, prenota ora il tour dell’isola di Poveglia e scopri l’isola più affascinante e inquietante della laguna.

L’unico modo per visitare l'isola è noleggiare un'imbarcazione privata (ne affittano diverse al costo di 70 euro), scavalcare la recinzione e addentrarsi nella terribile Poveglia. La visita è vivamente sconsigliata ai deboli di cuore.

L’isola Poveglia è in realtà un piccolo arcipelago, composto da tre sezioni distinte: l’isola principale, un isolotto minore e un’imponente struttura a forma di ottagono. Quest’ultima, nota come Ottagono di Poveglia, è una delle fortificazioni difensive costruite dalla Repubblica di Venezia tra il XVI e il XVII secolo. Oggi, sebbene l’accesso all’isola sia vietato, è possibile ammirare da lontano le sue strutture decadenti, tra cui la torre campanaria - unico elemento ancora ben riconoscibile - e le rovine dell’ex ospedale.

Da tempo immemorabile, Poveglia è sinonimo di isola maledetta Venezia, avvolta da racconti inquietanti che ne hanno alimentato la fama di luogo infestato. Secondo una delle leggende più diffuse, durante le epidemie di peste che colpirono Venezia, l’isola fu utilizzata come lazzaretto, e migliaia di malati vennero bruciati per fermare il contagio. Alcuni sostengono che le loro anime non abbiano mai lasciato il luogo, trasformandolo in una sorta di cimitero vivente. Un’altra storia narra che, nel secolo scorso, l’isola ospitasse un ospedale psichiatrico in cui venivano condotti esperimenti crudeli sui pazienti. Il medico responsabile, tormentato dalle presenze che infestavano l’ospedale, si sarebbe suicidato gettandosi dalla torre campanaria.

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