Escursioni sul Monte Maniva: Percorsi e Difficoltà
Il Monte Maniva ed i suoi dintorni sono luoghi magici, immersi nel verde delle Prealpi Retiche. In estate il Maniva si mostra dal suo lato più bello. Ne sono convinti anche gli escursionisti amanti dell’estate, che non possono fare a meno dei prati estivi e delle cime soleggiate. Fra le sue cime si snodano diversi sentieri per tutti i gusti e le difficoltà. Avventuratevi nelle escursioni più belle del Maniva e nelle passeggiate qui proposte per esplorare da soli le montagne e le valli della nostra valle.
Itinerari per Tutti i Gusti
In Maniva ogni escursionista troverà una moltitudine di percorsi che gli faranno battere forte il cuore. Percorsi adatti sia agli escursionisti più esperti che agli amatori si diramano fra montagne, splendide cascate, laghetti alpini e prati fioriti. Un mondo che si lascia esplorare mettendo a disposizione sentieri ben marcati per raggiungere le zone più belle dell'alta Val Trompia. La natura incontaminata si mostra in tutto il suo splendore e l’aria frizzante ci fa dimenticare la città. Naturalmente anche una sosta gustosa per un momento di ristoro è sempre a portata di mano. Splendidi itinerari per tutte le difficoltà ti aspettano in Maniva. Sei indeciso?
Consigli Utili per le Escursioni
Indossa scarponi da trekking ed abbigliamento adatto. Porta sempre con te un piumino o un guscio in modo da essere pronto per ogni evenienza. Ricordati che la Natura ed i luoghi vanno rispettati.
Punti di Ristoro
Dopo una salita in montagna vi meritate un momento di ristoro ed i luoghi ideali sono lo Chalet Maniva e l’Hotel Bonardi. Fermatevi per un break, godetevi l’accoglienza calorosa della nostra valle e lasciatevi viziare dalle prelibatezze locali.
Esempi di Percorsi
Percorso verso il Passo Crocedomini
Dall’Hotel Bonardi si sale per la strada che porta al passo Crocedomini, si può decidere se seguire la strada asfaltata o se salire verso lo Chalet Dasdana e scendere per un breve tratto dalla strada fino al Casermone. Questo percorso in quota corre all’ombra delle quattro Colombine, una serie di alture che raggiungono i 2214 metri di altitudine - sono il più alto rilievo della zona - poste lungo una cresta che va dal monte Dasdana alla goletta di Clusona, spartiacque nord tra la Valle Trompia e la Val Camonica. Raggiunto il Passo il panorama è a 360 gradi, davvero speciale!
Leggi anche: Scopri i Laghi di Monticchio
Non dimenticarti di fare una foto davanti al muretto di pietre a secco con infisse sette croci di ferro - le originali erano in legno, poi sostituite con quelle attualmente visibili, più resistenti - e un cippo che riporta un’incisione datata 1688. Se hai ancora voglia di avventura puoi percorrere tutta la cresta delle Colombine fino ad arrivare al Monte Dasdana e scendere verso lo Chalet Dasdana. Da lì farai dietro-front e potrai godere degli stessi bellissimi paesaggi che hai visto all’andata da una diversa prospettiva.
Percorso dal Passo Maniva verso Malga Campel
Dal passo Maniva si scende lungo la strada per Bagolino: raggiunto il primo tornante, si prende a sinistra la strada sterrata che si inoltra pianeggiante nel bosco. Al bivio si prende a sx fino a raggiungere una cascina che si lascia poi sulla sinistra (loc. Federes): ci si inoltra nel bosco, e da destra si incrocia un sentiero, da seguire verso sinistra. Proseguendo, si giunge alla strada sterrata da "Barat", la si segue in discesa a destra, camminando per un lungo tratto tra abeti e larici, arrivando in prossimità della partenza dello skilift degli "Zocchi". Proseguendo ancora si imbocca a sinistra una stradina che superando prati da pascolo, giunge alla malga "Campel" (mt. 1386).
Percorso verso le Cascate
Partendo dal parcheggio alto (dopo il rifugio Bonardi), si segue lo sterrato a nord dello stesso, si scende andando a destra al primo incrocio, fino ad incontrare la segnaletica bianco-rosso con indicazioni cascate.
Giro del Lago d’Idro
Questo giro è uno dei tanti itinerari turistici che si possono compiere nel comprensorio del lago d’Idro. Lo intraprendono principalmente i motociclisti che dal fondo valle risalgono la stretta e tortuosa strada che porta al Baremone. L’itinerario è ambito anche dai ciclisti più accaniti che vogliono cimentarsi con un discreto dislivello da compiere, lo fanno in mountain-bike o con bici da corsa (utilizzare un battistrada preferibilmente per sterrato) e, per i meno allenati, con E-bike (caricare bene le batterie). Una peculiarità di questo percorso è di passare in breve tempo da un ambiente di valle a un ambiente di tipo alpino, nella parte alta si possono trovano condizioni meteorologiche diverse da dove si è partiti, per questo è importante avere indumenti adatti al luogo.
Dettagli del Percorso | Valore |
---|---|
Ascesa | 1550 mt |
Lunghezza anello | 47 Km |
Altitudine max. Si raggiunge in auto il lago d’Idro dalla Valle Sabbia o dalla Val Giudicarie a seconda della provenienza. Si percorre la provinciale in direzione di Anfo. Dal parcheggio mi dirigo verso il retro della chiesa subito dopo aver girato un caratteristico angolo di case con muri di pietre a vista ,risalgo la Via Mabellini che per breve tratto è pedonabile , essa mi porta sulla strada principale che attraversa il paese di Anfo . Percorsa la statale fino quasi all’uscita del paese sulla sinistra trovo il grande edificio dove , un tempo, avveniva la fermata il rimessaggio delle carrozze con un eventuale cambio dei cavalli e il proseguimento o ritorno per altre destinazioni. Proseguo per altri duecento metri per portarmi a uno svincolo sulla sinistra che porta al Baremone, localita di montagna che resta in altura, dopo aver percorso l’intera vallata da cui scende il Vaso Re. Allontanandomi sempre di più dall’abitato dopo una curva pronunciata trovo una semplice chiesetta immersa nella rigogliosa vegetazione. La strada continua a salire costantemente con rettilinei e tornanti , a fatica si guadagna quota nonostante stia utilizzando gran parte della potenza della batteria che la mia E-bike assorbe . Comunque con un pò di parsimonia dovrei avere sufficente carica per ultimare il giro programmato. Arrivo al passo Baremone ad una quota di 145o mt. Anche qui si presenta una vista da mozzafiato con le montagne circostanti ed una chiesetta alpina su un dosso poco distante dal rifugio. Da qui in poi la strada è quasi pianeggiante ma esposta a nord per cui mi trovo all’ombra del versante e nella folta vegetazione di conifere ; la temperatura è fresche e la strada è ancora ben percorribile . Da qui in poi sarà uno scorcio panoramico in successione. Davanti a me si presenta l’elevazione del Dosso Alto sulla destra ed il corpo roccioso della Cima Caldoline sulla sinistra. Attraverso una buia galleria e subito dopo il fondo stradale, seppur pianeggiante, si presenta sterrato con pietre spigolose e l’esposizione al lato sinistro della strada è irta esenza ripari. Comunque con un pò di prudenza si può passare, in effettivamente questo itinerario è ricercato in particolare dagli stranieri motorizzati che soggiornano sul lago. Il paesaggio circostante è disseminato di torrioni, calanchi e guglie di origine calcarei che rispecchiano un ambiente prettamente dolomitico, per questo vengono chiamate le piccole Dolomiti. In breve raggiungo il passo del Roccolo della Berga dalla cui sottostante valle a sinistra sale il sentiero che dal ponte di Romanterra di Bagolino porta fin qui, più avanti finisce anche il tracciato sterrato e riprendo a salire nella conca sotto il Dosso Alto in vista del passo omonimo. Sulla destra scorgo alcuni escursionisti intenti a salire la cima del Dosso Alto, elevazione che sovrasta con le sue pendici settentrionali il giogo del Maniva più in basso di un centinaio di metri dal punto in cui mi trovo. Seduti ai tavoli esterni di un bar nei pressi del vasto piazzale, trovo altri ciclisti di ritorno dal giro in quota proveniente dal passo di Crocedomini. Questo itinerario si svolge sulla strada sterrata che da Crocedomini porta qui al giogo del Maniva , questo tracciato si svolge a una quota mediamente intorno ai 2000 metri s.l. m. sullo spartiacque dell tre vallate principali del bresciano. La discesa è molto divertente anche dal fatto che da poco è stato rifatto il fondo stradale e la temperatura per quelle quote è gradevole. Entro nel paese nella parte bassa dove è insidiato lo stabilimento della confezione dell’acqua Maniva e, visto l’ora non tarda, decido di salire nel centro storico passando per la strada che porta alla chiesa di San Rocco prima e poi verso la Parrocchiale di San Giorgio. Per l’occasione della festa della Madonna di San Luca tutto il paese è stato addobbato di fiocchi, ghirlande e striscioni colorati, dopo aver scattato qualche fotografia dall’alto riprendo la mia discesa fino al ponte di Prada e risalgo la strada che costeggia la dorsale del Monte Suello. Ho ormai quasi esaurito l’energia della mia E-bike e le mie gambe un po legnose. All’altezza dell’omonimo portico appena girato l’angolo mi si presenta nella sua completa estensione il lago d’Idro e sotto di me il Pian d’Oneda a Ponte Caffaro. Giunto alla statale mi resta che seguirla in direzione di Anfo passando a fianco della Locanda San Giovanni.
Leggi anche: Sentieri panoramici sull'Alpe di Luson: un'esperienza unica
Ciaspolata al Giogo del Maniva
Partenza: Igloo, fine della strada del passo Maniva, lato Bagolino, 1499 mslm. La piccola strada del passo è pulita a cura del comune di Bagolino e si arrampica fino a 1499 metri di quota. Si guida per otto chilometri dal bivio oltre il paese di Bagolino, seguendo le indicazioni viabilistiche per Collio. Difficoltà e pericoli: sostanzialmente nessuno fino al Giogo del Maniva. Adatta ad essere percorsa con i bambini. In stagione sciistica, punti di appoggio alla partenza ed al passo.
La ciaspolata è facile e tutto sommato banale: si segue la stradina che dal cosiddetto Igloo, a due passi dal parcheggio oltre il quale la strada del Maniva non viene più pulita e vicino al bacino artificiale, disegna un ampio tornante e prende poi quota con pendenze variabili fino al Giogo del Maniva ed ai suoi punti di ristoro. Come anticipato la ciaspolata è adatta ai bambini vista la brevità del percorso, la possibilità di slittare e l'abbondanza di punti di ristoro.
Leggi anche: Cosa fare alle Maldive
TAG: #Escursioni