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Escursioni sul Monte Terminio: Difficoltà e Percorsi

Il Monte Terminio è un grande massiccio calcareo situato in territorio irpino. Con i suoi 1806 metri è la seconda vetta più alta dei Monti Picentini dopo il monte Cervialto (1809 m). Riserva naturale e bacino di acqua per migliaia di abitanti della regione Campania e non solo, fa parte del Parco regionale dei Monti Picentini.

Percorsi Escursionistici

Sentiero CAI N 101

Il sentiero CAI N 101 parte dalla Piana del Dragone a Volturara Irpina, su strada sterrata, e attraversa dei castagneti lasciando sulla destra il vallone Tortaricolo. Il sentiero continua a salire fino ad intersecare il torrente Acqua delle Logge che segue per un po’ per poi lasciarlo e riattraversarlo più a monte. Questo è forse il tratto più suggestivo perché sale su stretti tornantini fino a raggiungere la Porta di Annibale (pare che sia passato con il suo esercito proprio su questo percorso). Dopo un po’ si interseca una sterrata larga proveniente da Volturara Irpina che ci porta ad Acqua delle Logge, ove vi è una fonte. Si svolta a destra e dopo circa 500 metri a sinistra su sentiero che sale fino al pianoro sottostante al Termino.

Giunti in Vetta (1806), inizia la discesa, che prima ci porta a colle lungo (1626), poi al rifugio degli Uccelli (1400). Qui vi è un’area di sosta. Escursione di grande rilievo panoramico e naturale. Dalla cima del Monte Terminio, nelle giornate più limpide, è possibile vedere il Vesuvio, il monte Mai, Pizzo san Michele, il monte Partenio, i monti Lattari, il golfo di Salerno e il mare.

  • Dislivello: m. 1120 in salita
  • Tempo di percorrenza: h.

Percorso da Campolaspierto

Il nostro itinerario parte dal pianoro di Campolaspierto, nei pressi del maneggio “il piccolo ranch” e risale per le verdeggianti e fresche faggete che caratterizzano i Monti Picentini fino al Colle Lungo; da qui inizia la vera e propria salita in vetta su un percorso molto panoramico. In buone condizioni di visibilità, la vista spazia sul Golfo di Salerno e su quello di Napoli ed il Vesuvio, talvolta fino all’isola di Ischia. Verso sud fino al Parco Nazionale del Cilento, Alburni e Parte dei Monti Lattari, ovvero la Costiera Amalfitana.

Uscita Avellino est e da qui prendere ''l'Ofantina'' in direzione Montella. Da Montella salire fino a Campolaspierto, dove sono presenti ristoranti, area pic nic e anche un maneggio. Descrizione Da Campolaspierto la strada è segnalata molto bene sia dal CAI che dalla Comunità Montana e attraversando un grande pianoro si entra subito nel bosco per affrontare una strada carraia sconnessa che si inerpica fino all’Acqua del Cerchio, una sorgente intermittente dove spesso sono presenti animali a dissetarsi. La scalata non è difficile, tuttavia bisogna sempre fare attenzione in montagna. Si prosegue per il valico di Collelungo e da quest’ultimo il sentiero si fa più stretto e tortuoso fino ad arrivare in Cima, dove è presente una maestosa croce.

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Come Raggiungere il Monte Terminio

  • Pianodardine: A16 km
  • Fisciano: A30 km
  • Manocalzati: A16 km
  • Ponticelli: A16 km
  • Mercogliano: A16 km
  • Montefalcione: A16 km
  • Monteforte Irpino: A16 km
  • Mercato San Severino: A30 km
  • Montemiletto: A16 km

Cosa Portare nello Zaino

È fondamentale prepararsi adeguatamente per un'escursione in montagna. Ecco cosa è consigliabile portare con sé:

  • Giacca antivento
  • Giacca antipioggia
  • Micropile
  • Cappello e occhiali da sole
  • Guanti e cappello in pile
  • Snack o frutta secca
  • Contenitore con almeno 1,5 litri di acqua (lungo il percorso non ci cono punti acqua)

La partecipazione all’escursione implica la conoscenza integrale e l’accettazione incondizionata del programma dell’attività, come presentato nella scheda di escursione, e delle norme del “Regolamento di partecipazione alle attività Sociali” del C.A.I.

Geologia e Biodiversità

Il Monte Terminio è un geosito che conserva bellezze geologiche, risorse idrogeologiche e paesaggi meravigliosi tra i più interessanti dell’Italia meridionale. Rocce carbonatiche, stratificate e fratturate, depositi detritici, alluvionali e vulcanici, sorgenti, versanti acclivi e pianori carsici, faglie, pieghe e inghiottitoi, fiumi e boschi rigogliosi rappresentano la grande geo-diversità dell’Appennino campano, un laboratorio naturale ed un osservatorio geologico per la ricerca sul campo. Numerose grotte e inghiottitoi costellano il territorio e innumerevoli sono le sorgenti ed i corsi d’acqua, che serpeggiano fra boschi incontaminati ed inaccessibili dirupi, gorgogliando limpidissimi verso valle e formando spettacolari cascate. Il rinvenimento in quest’area di reperti archeologici testimoniano presenze umane sin dal Paleolitico.

Flora

L’albero più diffuso è senz’altro il faggio (fagus sylvatica) che ricopre la maggior parte del territorio. Questo albero può raggiungere i trenta metri di altezza con un tronco che può superare il metro e mezzo di diametro. Il secondo posto, in ordine di diffusione, spetta al castagno (castanea sativa), albero che occupa un posto importante anche nell’economia della zona, famose le castagne di Montella. Quindi troviamo la quercia nelle sue molteplici varietà, [quercus ilex (elce o leccio), q. cerris (cerro), q. pubescens (roverella) etc. Vi sono poi il pino, albero maestoso delle conifere con la caratteristica chioma dilatata ad ombrello; l’abete bianco, il larice, il ginepro, l’olmo montano (ulmus glabra), l’acero, nelle diverse varietà e il tiglio (tilia cordata); si può ammirare anche un bosco autoctono di betulle (betula pubescens, b.

Centinaia, se non migliaia, sono le varietà di fiori spontanei e di piante terricole, moltissime delle quali officinali, alcune delle quali molte rare se non uniche.

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Fauna

Per quanto riguarda i mammiferi si possono incontrare diverse varietà fra cui il cinghiale, la volpe, la lepre, il riccio, lo scoiattolo, il ghiro, il criceto, la faina, la donnola, la martora, il tasso e, seppur raramente, il lupo (attualmente se ne contano circa 15 esemplari), il gatto selvatico e la lontra.

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