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Escursioni in Valle Maggia: Cosa Vedere

La Vallemaggia (o Valle Maggia) è un’ampia vallata del Canton Ticino (Svizzera), che si estende tra il Lago Maggiore e le Alpi Lepontine. A darle il nome è proprio uno di questi fiumi, la Maggia, che nasce sotto il Pizzo Cristallina per sfociare nel Lago Maggiore, ad Ascona.

Data la varietà dei suoi paesaggi e il gran numero di incantevoli villaggi servirebbero settimane per visitarla tutta. In questo articolo troverete un itinerario di un giorno che comprende la visita di alcuni (e preciso solo alcuni!) dei principali luoghi di interesse compresi tra l’imbocco della valle principale e la Valle Lavizzara.

Come Arrivare e Spostarsi in Valle Maggia

Raggiungere la Vallemaggia in auto è molto semplice, dal momento che vi basterà seguire le indicazioni per Locarno da cui dista solo pochi chilometri. Superato Cadenazzo, basta proseguire in direzione A13 e poi in direzione Locarno.

I mezzi di trasporto pubblico sono limitati nella Valle Maggia. È quindi consigliabile noleggiare un'automobile per spostarsi con maggiore libertà e comodità. È possibile trovare agenzie di noleggio auto in aeroporto o nelle città limitrofe come Locarno o Bellinzona.

Itinerario di Un Giorno in Valle Maggia

Io ci sono stata in giornata e per questo ho preferito concentrarmi su una sola zona, lasciandomi guidare dal corso del suo fiume principale, la Maggia. Addentrandosi in valle Maggia, ci si accorge immediatamente di essere in un altro mondo.

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Prima Sosta: Ponte Brolla

La prima sosta sarà in prossimità del Ponte Brolla. Dopo il dovuto affaccio dal Ponte Brolla, lo abbiamo attraversato a piedi. In questo punto le sponde del fiume sono particolarmente impervie ed è, quindi, opportuno prestare la massima attenzione. La nostra è stata una passeggiata in riva al fiume caratterizzata da silenzio, tranquillità e spensieratezza, in un luogo abbastanza isolato e selvaggio.

Avegno: Un Borgo in Stile Valmaggese

Il borgo di Avegno, in tipico stile valmaggese, vi sorprenderà con le sue casette in pietra scura, i vicoli acciottolati, le colline coperte di viti e le numerose fontanelle. Anche se il paesino di Avegno può sembrare piccolo e quasi disabitato, non lasciatevi ingannare. Sono numerose le ragioni per cui vale la pena visitare Avegno: le pittoresche case in pietra, l’ubicazione romantica sulla Maggia, i castani.

Ma Avegno è molto più di un tipico paesino ticinese. La casa abbandonata del XVI secolo, le cantine con i torchi e le botti e il silo per la ghiaia: tutte testimonianze della storia contadina del piccolo comune di Avegno nella Valle Maggia. Il paesino è costituito dai tre quartieri Gésgia (Avegno di mezzo), Vinzott (Avegno di fuori) e Lüdint (Avegno di dentro) ed è stato insignito nel 1982 del premio Wakker per la tutela esemplare dell’aspetto architettonico locale.

Vinzótt era la frazione più appartata e rurale, prevalentemente abitata da contadini. Lüdínt è il nucleo più raccolto, in cui si ritrovano numerose testimonianze del passato, come l’antica tinaia, in cui è stata allestita una piccola esposizione che illustra la storia della viticoltura nella Bassa Vallemaggia. Con una passeggiata di fino a quattro ore si apprende come è cresciuto il comune, come ha rischiato di scomparire 60 anni fa e come ha ripreso vita grazie a misure di sviluppo diventando la dimora di 527 abitanti.

E uno sfondo da favola accompagna il percorso: la graziosa chiesa, le numerose cappelle, le fontane e i grotti lungo la viuzza acciottolata sono incorniciati da un tappeto di viti. Dopo la visita al grazioso borgo di Avegno, siamo risaliti in macchina per proseguire nella scoperta della Vallemaggia e dei suoi tesori nascosti.

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Cascata del Salto a Maggia

Il mio consiglio è di arrivare a Maggia e, salendo nella parte alta del borgo, usare come punto di riferimento la Chiesa parrocchiale di San Maurizio, riconoscibile dalla ripida e lunga scalinata antistante. A questo punto non vi resta che cercare l’imbocco del sentiero che vi condurrà ai piedi della cascata.

Questa è la cascata che mi ha ispirato l’itinerario in Vallemaggia in Svizzera. Dire che è bella è riduttivo, è davvero splendida. Questa cascata si trova a Maggia, come il fiume da cui la valle prende il nome. Questo è uno dei primi paesi che troverete arrivando da Locarno. Volendo da qui inizia anche un percorso indicato come “Giro della Valle del Salto”, un giro ad anello con un dislivello di 640 m.

La Cascata del Salto è un posto perfetto per fare il bagno, anche se non sono sicura si possa fare a causa del rischio di caduta di massi dall’alto. La cascata è facilmente raggiungibile dal centro del paese in una quindicina di minuti. Noi ci siamo arrivati dalla strada alle spalle dell’oratorio della Madonna del Carmelo, seguendo le indicazioni che vi faranno attraversare un piccolo vigneto da cui parte un facile sentiero tra i boschi.

La Strada Verso Brontallo e Oltre

La strada che costeggia il fiume è un susseguirsi di piccoli e pittoreschi borghetti: Lodano, Coglio, Giumaglio, Someo, Boschetto. Poco dopo il bivio, cattura la nostra attenzione un paesino abbarbicato a metà montagna e decidiamo di raggiungerlo. Brontallo è un piccolo villaggio in cui il tempo sembra essersi fermato e, sì, so che è un modo di dire molto inflazionato, ma qui è davvero così.

Brontallo colpisce per l’ordine del suo tessuto urbano, che segue la difficile conformazione del territorio su cui sorge. Le abitazioni sorgono una accanto all’altra e sempre addossate alla montagna, mentre le aree più pianeggianti sono state adibite all’agricoltura, che dava sostentamento ai suoi abitanti. Riprendiamo la strada principale e andiamo sempre più su, fermandoci nel penultimo dei paesi della Valle Lavizzara: Mogno.

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Si tratta di un minuscolo abitato, un gruzzolo di baite circondate dai boschi a un’altitudine di 1180 m. Proprio di fronte alla moderna chiesa, e in forte contrasto con essa, si trova la “Tórbada da Mugn”, un’antica torba risalente al 1651 che venne abbattuta dalla valanga e subito ricostruita.

Cascata Grande di Bignasco

A Bignasco si trova un’altra famosa cascata della Vallemaggia. Ma la parte che stupisce maggiormente di Bignasco si trova sull’altra sponda della Maggia, oltre il nuovo ponte. La Cascata Grande di Bignasco si trova, infatti, a breve distanza dalle ultime case del paesino e dalla piscina comunale.

L’area della Cascata Grande di Bignasco è più accessibile rispetto a quella della precedente Cascata del Salto di Maggia, perciò è più adatta alle persone meno allenate o a chi viaggia con bambini al seguito. Altra testimonianza del passato è la grà, una costruzione in pietra simile a una baita destinata all’essiccazione delle castagne, il cui nome deriva dal graticcio su cui venivano depositate le castagne e sotto cui si accendeva un focolare per farle essiccare. È una spettacolare salto d’acqua, originato dalle acque del Ri Grande, alto ben 70 metri.

Val Bavona e Foroglio

La Val Bavona si dirama dalla Vallemaggia poco dopo Bignasco, ecco perché la inserisco nell’itinerario della Vallemaggia nell’attesa di esplorare quest’altra valle in modo più approfondito. L’obiettivo dell’ultima esplorazione da quelle parti era Foroglio e la sua cascata. Che è davvero spettacolare.

Da Foroglio ci sono due itinerari per ammirare la cascata. Il primo è quello panoramico che troverete appena superato il ponte sulla sinistra ed è adatto a tutti. Il percorso per raggiungere quasi la cima della cascata invece non è adatto se siete con bambini piccoli. Per imboccarlo dovete attraversare il paese, arrivare fino alla fontanella e da lì proseguire a sinistra in salita attraversando il bosco.

Ci sono gradoni in pietra, parti esposte con catene e funi di ferro a cui reggersi e, una volta arrivati a ridosso della cascata, il terreno è bagnato e fangoso quindi scivoloso. Di per sé non è lungo, 10-15 minuti al massimo, ma lo consiglierei per bambini già grandicelli. Poi, chiaramente, è tutto soggettivo.

Consigli Utili per Esplorare la Valle Maggia

  • Periodo Migliore: I mesi estivi di luglio e agosto sono i più caldi, ideali per il trekking e le attività all'aperto. Maggio, giugno, settembre e ottobre offrono un clima più fresco e meno affollamento.
  • Trasporti: È consigliabile noleggiare un'auto per esplorare la valle in autonomia, dato che i mezzi pubblici sono limitati.
  • Sicurezza: La Valle Maggia è una zona sicura, ma è sempre bene seguire le precauzioni comuni, come non lasciare oggetti di valore incustoditi.
  • Attività: Nuoto nel fiume Maggia, trekking, visite ai borghi, esplorazione delle cascate.

I Borghi Più Belli della Valle Maggia

Un itinerario in Vallemaggia non può dirsi completo senza una visita ai borghi, davvero caratteristici con le case in pietra e le viuzze strette. Ecco intanto quelli che vi consiglio, in ordine di arrivo quindi imboccando la Vallemaggia e risalendo seguendo il corso del fiume.

  • Avegno: Caratterizzato da fontane, case in pietra e viuzze acciottolate.
  • Cevio: Innamoratevi di questo borgo con il suo parco giochi, il ponte in pietra sul fiume e le case suggestive.
  • Bignasco: Forse di tutti i borghi quello in cui soggiornerei.
  • Foroglio: Un gioiellino con la sua cascata e l'osteria alpina La Froda.

Vallemaggia: un'alternativa al mare

La Vallemaggia è un po’ come la Val Trebbia, con un fiume lungo che si presta a una sosta e a un bagno e rientra quindi a pieno titolo nei luoghi #nonabbiamoilmare. Risalendo da Locarno e seguendo la Cantonàl, la strada che percorre tutta la valle, noterete diverse insenature tranquille, le riconoscerete subito perché è dove si vede più gente con tanto di asciugamani colorati stesi, salvagenti e ombrelloni.

Arrivando al ponte Brolla e attraversandolo a piedi, noterete un paesaggio selvaggio molto simile alla Val Verzasca, con canyon scavati dal fiume. Vicinissimo al parco giochi di Cevio, attraverso un sentiero nel bosco, si arriva a una piccola spiaggetta di sabbia dove i bambini possono divertirsi con formine e secchielli. Qui però bisogna rimanere verso la riva perché la corrente in mezzo al fiume è particolarmente forte.

Precauzioni e Consigli per il Bagno nel Fiume

Il fiume non è il mare. Sembra un’affermazione banale ma non lo è. Se l’acqua salata tiene naturalmente a galla, quella del fiume non proprio. Inoltre in questi fiumi l’acqua è davvero fredda. Ai bambini portiamo sempre la muta, poi non è detto che la usino ma se l’avete è sicuramente una buona idea.

Se al mare la regola della nonna di non fare il bagno per almeno tre ore dopo aver mangiato sinceramente, per quanto mi riguarda, va un po’ a farsi benedire, al fiume non si scherza. Il rischio di una congestione in acqua non è così remoto. Ripeto: il fiume non è il mare! Attenetevi scrupolosamente ai cartelli. Nei punti di pericolo, viene segnalato il comportamento da seguire.

Costi e Spese in Vallemaggia

Per percorrere l’autostrada in Svizzera occorre pagare il bollino autostradale (40 CHF circa 38 euro) che ha validità annuale, anzi per la precisione dura 14 mesi. Il cambio con il franco svizzero non giova a noi italiani. Un pranzo può costare davvero uno sproposito, soprattutto per una famiglia di cinque persone come la nostra.

In Vallemaggia, così come in Val Verzasca, c’è il biglietto cumulativo per il parcheggio. Noi siamo sempre riusciti a lasciare l’auto nei parcheggi non a pagamento, ma nel caso ci fosse molta gente, sappiate che lo stesso biglietto vale per tutta la valle.

Altre Escursioni nei Dintorni

La Valle Maggia offre molte bellissime destinazioni per delle gite fuoriporta.

  • Bosco Gurin: un pittoresco villaggio walser sulle Alpi Svizzere, situato a 1.500 metri di altitudine.
  • Monte Gambarogno: una vetta di 1.731 metri che offre una vista panoramica sulla Valle Maggia e sul Lago Maggiore.
  • Parco Nazionale della Val Grande: un'area protetta di 15.000 ettari che si estende tra la Valle Maggia e la Valle Vigezzo.

Escursione al Pizzo Cristallina

Risalita tutta la valle del Fiume Maggia (Val Lavizzara e Val Sambuco nella sua parte superiore), lascio l’auto a quasi 2300 metri di quota, presso il Lago Scuro, piccolo specchio d’acqua posizionato ai piedi della grande diga che origina il Lago del Narèt.

Oggi ho in programma il giro del Pizzo Cristallina. Preso lo stradello sterrato che contorna il lato sud del Lago Scuro, salgo al grande Lago del Narèt (q. Dal Lago Scuro si sale al vicino ampio Lago del Narèt percorso un tratto della sponda del quale si devia in una valletta pervenendo velocemente al Lago del Corbo, con vista sulla punta del Pizzo Cristallina.

Superato un passaggio tra due bacini arrivo ad un bivio. Potrei svoltare in salita a sinistra tagliando leggermente il percorso, semplificandolo anche un po’, ma preferisco continuare ancora un poco lungo la riva del Lago del Narèt. In tal modo, seguendo lo stradello fino al suo termine, arrivo a toccare il bel Lago del Corbo (q. Risalgo la valletta rimanendo a fianco del piccolo corso d’acqua che poi è il tratto iniziale del Fiume Maggia. Passo a fianco del piccolo ma incantevole Lago Cristallina (q.

Superata una dorsale, mi appare all’orizzonte la Bocchetta del Lago Nero, selletta posta tra la Cima delle Donne e il Pizzo del Ghiacciaio di Sasso Nero. Con una ripida discesa terminale pervengo alla Bocchetta (q. Calo in direzione del lago per poi traversare al di sopra della sua sponda ovest, in parte con un po’ di esposizione. Raggiunto l’angolo più occidentale del bel bacino dall’intenso colore scuro, in corrispondenza del costone sud della Cima delle Donne, il sentiero compie un deciso cambio di direzione e puntando a nord-ovest arriva ad incontrare il sentiero 59 (q. 2342 m.), noto come “Sentiero Cristallina”, che collega Bignasco, in Valle Maggia, ad Airolo nella Val Bedretto.

Risalgo presso un laghetto poi fino al Passo di Cristallina (q. 2566 m.), a due passi dall’omonima Capanna dalla imponente e moderna sagoma già visibile da tempo. Perdo quota alle pendici del Pizzo Gararesc. Mentre scendo nella Val Torta il percorso diviene più morbido. Le rocce e le pietraie lasciano pian piano posto agli spazi erbosi. Ma le fatiche non sono terminate! Così, attraverso un corso d’acqua e compio la faticosa ascesa al passo. Anche perché la stanchezza inizia a farsi sentire.Poco prima del valico incontro un ex edificio militare in legno, poi su ad affrontare lo strappo finale e, finalmente, eccomi al Passo del Narèt (q.

Carta escursionistica: Geo4Map n. Accesso: Da Locarno (Svizzera) percorrere tutta la Val Maggia e tutta la Val Lavizzara, superare Fusio e, su percorso più stretto, il Lago del Sambuco per continuare fino al punto di scollinamento che precede la breve discesa al Lago Scuro. Possibilità di Proseguire in auto fin sopra la diga del Lago del Narèt riducendo appena lunghezza e dislivello. Trasporti pubblici: Autopostale - linea Bignasco-Fusio Paese dopo il quale bisogna proseguire a piedi per molti km; più opportuno (seppur poco economico e comunque prevede almeno un paio d’ore di cammino in più di quanto descritto) utilizzare la linea Bignasco-San Carlo ed effettuare in funivia il collegamento con Robiei (attenzione agli orari!) da cui si può iniziare l’escursione salendo a Cortino per poi collegarsi al percorso descritto prima del Lago Sfundau.

Bella e panoramica escursione in tipico ambiente di alta montagna, piuttosto aspro e severo, fra vallate di origine glaciale. La presenza di pietraie a tratti instabili, alcuni punti esposti parzialmente attrezzati e i possibili problemi di orientamento in particolare nella zona a monte del Lago del Corbo richiedono esperienza e passo sicuro. Il punto di partenza può essere alzato di alcune decine di metri raggiungendo con l’auto la sommità della diga del Narèt risparmiando qualche minuto e alcune decine di metri di dislivello.

L’escursione non può essere accorciata se non puntando, una volta sulla sponda del Lago del Narèt, direttamente alla dorsale del Sasso Nero e alla Bocchetta del Lago Nero, eliminando il passaggio dal Lago del Corbo. La stessa modifica la si può eseguire per ridurre i problemi di orientamento seguendo, in tal modo, il sentiero maggiormente segnalato. Volendo allungare l’itinerario o utilizzando i mezzi pubblici si può avviare l’escursione da Robiei (necessario utilizzare la funivia per salire e scendere con attenzione agli orari delle corse oppure programmare la suddivisione dell’itinerario in un trekking di due giorni).

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