Etica del Turismo: Definizione e Principi
Questa volta abbiamo deciso di iniziare con una citazione, un po’ abusata, se volete, ma che se non altro ci aiuta a introdurre quello di cui abbiamo intenzione di parlare in questo post.
È anche vero che Voltaire con la sua frase ci aiuta a capire che quando parliamo di viaggi è necessario uscire dalla propria zona di comfort per conoscere qualcosa di diverso: culture, luoghi, persone.
La definizione di turismo etico sta proprio in questa maggiore consapevolezza nel momento in cui ci mettiamo in viaggio. È quel bagaglio immateriale che portiamo con noi fatto di emozioni, conoscenza, apertura e accoglienza.
Perché la relazione con l’altro sottintende un confronto, non sempre facile, ma del resto nessun confronto lo è mai, su di una base comune di ascolto e condivisione.
Il Viaggiatore Consapevole e l'Industria del Turismo
Quando acquistiamo un biglietto aereo e organizziamo il nostro prossimo viaggio, che sia in un villaggio sperduto della foresta thailandese per un trekking alternativo o in un lussuoso resort delle Maldive, entriamo a far parte del gigantesco ingranaggio dell’industria del viaggio.
Leggi anche: IA e il futuro del turismo
I nostri profili come viaggiatori, le nostre tendenze e passioni hanno già trovato una loro collocazione nel Report Future Traveller Tribes 2033 stilato dalla Future Foundation e commissionato da Amadeus Italia.
Roba di qualche anno fa, ma che offre un quadro piuttosto significativo del profilo dei viaggiatori da qui al 2033. In questa tribù di traveler incontriamo gli accumulatori di esperienze social, vale a dire quei viaggiatori che organizzano le proprie vacanze per acquisire nuovi follower e contatti.
Ci sono poi i forzati del viaggio che strutturano la loro esperienza in maniera più dettagliata e precisa in modo tale da limitare gli imprevisti. Passiamo ai fan della semplicità per i quali il viaggio è sicurezza e comfort. Un pacchetto tutto incluso per loro è la soluzione ideale.
10 Suggerimenti per un Turismo Etico
E per farlo possiamo seguire alcuni semplici suggerimenti che abbiamo raccolto dal sito ethicaltraveler.org:
- Fai attenzione a come spendi il tuo denaro. Sostenere ristoranti, alberghi e attività locali è un ottimo modo per essere certi di dare un contributo diretto all’economia dei Paesi che visiti.
- Non regalare nulla ai bambini. Ma solo ai loro genitori o insegnanti. Se fai donazioni accertati dell’attendibilità delle organizzazioni che gestiscono la distribuzione di questi beni.
- Impara un po’ di lessico locale. Non c’è bisogno di studiare laotiano prima di partire per Vientiane. Ma parole come khokhobchai (grazie) e kaluna (prego) possiamo fare la fatica di impararle. Pochi termini, ma che fanno una differenza enorme per stabilire una relazione e strappare un sorriso.
- Contratta, ma con moderazione. Inutile accapigliarsi con un guidatore di tuk tuk per pochi centesimi o qualche dollaro. La contrattazione dovrebbe lasciare entrambe le parti soddisfatte. Ricorda anche che in molti casi tu guadagni cento volte tanto un abitante del posto.
- Rispetta le tradizioni e i taboo del luogo. Inutile fare storie o dimostrarsi offesi. Mai accarezzare un bambino thai sulla testa ad esempio, oppure rifiutare un chai in India.
- Coltiva il senso dell’umorismo ed evita la rabbia.
- Leggi e informati prima di partire. Conoscere la storia del luogo che visiti è fondamentale per comprenderne la cultura e la politica.
- Impara ad ascoltare. Questo significa accogliere punti di vista diversi dal nostro. Essere aperti al confronto e alla relazione.
- Lascia a casa i preconcetti. Questo è difficile lo sappiamo. Perché senza volerlo ce li portiamo dietro.
- E comunque non dimentichiamo mai per i nostri viaggi etici le parole di G.K. Chesterton “dicono che viaggiare sviluppa l’intelligenza.
È Davvero Possibile un Viaggio Etico?
Con tutto questo parlare di viaggi etici e turismo responsabile mi sembra più che legittimo domandarsi se sia davvero possibile organizzare un viaggio etico e responsabile nei paesi che andiamo a visitare.
Leggi anche: Analisi del rapporto turismo-PIL in Italia
Il punto di vista in questo caso non dipende solo dall’impegno del viaggiatore etico nel rispettare ognuno a suo modo i suggerimenti che abbiamo letto sopra. Perché il Paese stesso in cui organizziamo il nostro viaggio può adottare politiche economiche, ambientali, sociali e turistiche volte a sviluppare un turismo che sia: sostenibile, responsabile e in ultima analisi etico.
Seguendo questa direzione ogni anno l’organizzazione non-profit etichaltraveler.org pubblica una lista delle dieci destinazioni più etiche a livello globale tra i Paesi in via di sviluppo. La scelta si concentra su tre settori fondamentali: quello del benessere sociale, della protezione dell’ambiente e dei diritti umani.
La questione è piuttosto dibattuta e vi sarà anche capitato in prima persona di ricevere domande sorprese da amici e parenti venuti a conoscenza del vostro prossimo viaggio in un certo Paese.
Come ha ricordato anni fa Tony Wheeler, cofondatore della Lonely Planet insieme alla moglie Susan, rispetto al boicottaggio turistico della Birmania:
Non è questione di turismo, di spendere inconsapevolmente il proprio denaro e portare a casa qualche souvenir, perché se siete viaggiatori etici sapete bene ciò di cui sto parlando. Al fatto cioè che il mio contributo alle culture locali, consapevole e responsabile può essere un’arma potente contro quei regimi che hanno stracciato i diritti umani e quelli dell’ambiente.
Leggi anche: Regolamentazione delle Ferie nel Turismo
Per questo è così importante informarsi prima di partire. Conoscere la storia di un Paese, la sua situazione politica e quella sociale.
La comprensione e la promozione dei valori etici comuni all’umanità, in uno spirito di tolleranza e rispetto della diversità di credo religioso, filosofico e morale, rappresentano il fondamento e la conseguenza di un turismo responsabile; i responsabili dello sviluppo turistico e i turisti stessi dovranno rispettare le tradizioni e le pratiche sociali e culturali di tutti i popoli, comprese quelle delle minoranze e delle popolazioni autoctone, e riconoscere il loro valore.
Il Codice Etico Mondiale per il Turismo
Parlando di turismo etico e responsabile, non potevamo non tirare in ballo il Codice Etico Mondiale per il Turismo, un documento che mette nero su bianco cosa significhi viaggiare con consapevolezza.
Il Codice fu elaborato nel 1999 a Santiago del Cile dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO). Il testo lo potete trovare integralmente nel pdf qui.
Il Codice, in fondo, ci dice che quel “capire” non può essere superficiale: richiede rispetto, ascolto e una buona dose di responsabilità. Certo, non è un manuale da seguire alla lettera, ma è un promemoria per chi, ispirandosi ai principi del turismo etico, vuole lasciare un segno positivo, che sia in un villaggio del Myanmar o su una spiaggia maldiviana.
I Dieci Principi Fondamentali del Codice Etico Mondiale per il Turismo
- Contribuire alla comprensione reciproca tra popoli e culture.
- Essere un mezzo di soddisfazione individuale e collettiva.
- Essere un fattore di sviluppo sostenibile.
- Arricchire il patrimonio culturale dell’umanità.
- Diventare un’attività vantaggiosa per i paesi e le comunità di accoglienza.
- Definire gli obblighi degli operatori dello sviluppo turistico
- Garantire il diritto al turismo.
- Promuovere la libertà di spostamenti turistici
- Tutelare i diritti dei lavoratori e degli imprenditori dell’industria turistica
- Insomma, è un decalogo che ci ricorda che viaggiare non è solo prendere, ma anche dare.
E qui torniamo a Voltaire e alla sua idea di uscire di casa per capire il mondo.
L'Ecosistema del Turismo Etico
Turismo etico, viaggiatori consapevoli, tour operator responsabili e popolazioni locali. E poi l’ambiente, il Paese nel quale viaggiamo con la sua cultura, la sua storia e le sue tradizioni spesso così diverse e distanti dalle nostre.
Facciamo tutti parte di questo ecosistema nel quale ci muoviamo ognuno con i propri desideri, le proprie speranze, i sogni e le aspettative.
In Asia Travel ha la sua sede nel sud-est asiatico, collaboriamo con guide e personale locale ricompensati eticamente e responsabilmente per le loro prestazioni. Questo è quello che facciamo noi.
Quello che ci aspettiamo dai nostri viaggiatori è la capacità di adattamento necessaria per vivere al meglio il viaggio. Con la vostra presenza potete contribuire in maniera significativa al miglioramento delle realtà locali, sia sul piano umano che su quello economico e sociale.
E certo che detta così sembra parecchio seria la faccenda. Quindi niente musi lunghi visto che un viaggio etico e responsabile lo possiamo fare in un trekking nelle province remote del Myanmar alla scoperta delle tribù locali, così come sulle spiagge bianche delle isole del Vietnam del sud. Oppure lungo le rotte dei Moken nell’Arcipelago Mergui.
Il Codice Mondiale di Etica del Turismo: Una Guida
Il Codice Mondiale di Etica del Turismo è un documento fondamentale promosso dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) per guidare lo sviluppo di un turismo sostenibile, rispettoso dei diritti umani e della diversità culturale.
In questa pagina scopriremo cos’è il Codice Mondiale di Etica del Turismo, quali sono i suoi principi fondamentali, a chi si rivolge e perché è considerato un punto di riferimento per l’etica turistica internazionale.
Vedremo anche in che modo questo strumento si collega al diritto del turismo, come contribuisce alla difesa dei diritti umani nel turismo e dove è possibile consultare il testo ufficiale.
Il Codice Mondiale di Etica del Turismo, redatto dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) e approvato dalle Nazioni Unite, è composto da dieci articoli che stabiliscono i principi etici fondamentali per uno sviluppo turistico responsabile e sostenibile.
Questi articoli rappresentano una guida essenziale per promuovere un turismo rispettoso dell’ambiente, delle comunità locali e dei diritti umani.
L’articolo tre ci ricorda che il turismo può essere uno strumento molto importante per lo sviluppo sostenibile delle popolazioni locali. Questo è altro punto importante, il turismo permette di visitare i siti che sono patrimonio mondiale dell’umanità.
Un Strumento Operativo per un Turismo Responsabile
Il Codice Mondiale di Etica del Turismo non è solo una dichiarazione di principi, ma un vero e proprio strumento operativo pensato per guidare lo sviluppo del settore in modo responsabile.
Redatto dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), il codice si rivolge a tutti gli attori coinvolti nel mondo dei viaggi: governi, imprese, operatori turistici, comunità locali e viaggiatori.
Il Codice si pone in relazione diretta con il diritto del turismo, pur non avendo un valore giuridicamente vincolante. È considerato una fonte di soft law, ovvero una normativa di riferimento morale e comportamentale, utile per orientare le scelte di policy e per stimolare la creazione di leggi nazionali coerenti con i principi etici.
Uno degli aspetti più innovativi del Codice è il richiamo esplicito ai diritti umani nel turismo. Ogni viaggiatore ha il diritto al turismo e al tempo libero, ma anche il dovere di rispettare i luoghi visitati e le popolazioni locali.
Allo stesso tempo, i lavoratori del settore turistico devono godere di condizioni eque e dignitose, senza discriminazioni.
A distanza di oltre vent’anni dalla sua approvazione, il Codice Mondiale di Etica del Turismo si conferma uno strumento quanto mai attuale. In un’epoca in cui si parla sempre più di turismo sostenibile e impatto ambientale, la sua visione inclusiva e globale continua a rappresentare un modello ispiratore.
Oltre a questi 10 articoli del Codice Mondiale di Etica del Turismo ci sono molti modi per praticare un turismo sostenibile e responsabile.
Il Codice mondiale di etica del turismo delinea i “principi guida di sviluppo del settore turistico e per la costruzione di un quadro di riferimento per i diversi attori, con l’obiettivo di ridurre l’impatto negativo del turismo sull’ambiente e sul patrimonio culturale, e incrementare i benefici che il turismo genera nel promuovere lo sviluppo sostenibile, nell’alleviare la povertà e nel favorire la comprensione tra le nazioni”.
Nel riconoscere che il settore turistico rappresenta un fattore importante anche per la crescita del Paese, nonché una leva efficace per la ripresa economica e per la creazione di posti di lavoro, che la ricchezza del patrimonio naturale e culturale italiano offre potenzialità non ancora appieno valorizzate e che le imprese manifestano una sempre maggiore disponibilità a comportamenti orientati a principi di etica e di responsabilità sociale, nel 2008, è stato istituito il Centro per la promozione del Codice mondiale di etica del turismo, prima presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, poi presso la Direzione Generale Turismo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT), con DPCM n.
Con il decreto legge istitutivo del Ministero del Turismo con portafoglio, n.22/2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 51 del 1 marzo 2021, convertito con modificazioni in legge n. 55/2021, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.
Con la Risoluzione A/RES/742 adottata dall’Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) nella sua 24ma sessione, sono stati approvati gli emendamenti al Protocollo di implementazione del Codice Mondiale dell’Etica del Turismo che hanno eliminato i riferimenti al Segretariato Permanente del Comitato Mondiale dell’Etica del Turismo (già denominato Centro per la promozione del Codice mondiale di etica del turismo nell’ambito di un Memorandum of Understanding siglato nel 2013 tra l’allora Ministero per il turismo, lo sport e gli affari regionali e l’Organizzazione Mondiale per il Turismo), con sede a Roma.
TAG: #Turismo