Fotografo nei Villaggi Turistici: Pro e Contro
Lavorare come fotografo all’estero può essere un’esperienza entusiasmante, offrendo l’opportunità di vivere avventure in paesi lontani e di essere pagati per fare ciò che si ama. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente le proposte per evitare delusioni.
Valutare le Proposte di Lavoro
Nella strada per diventare un fotografo professionista, capita spesso di valutare se accettare o meno ingaggi che sono interessanti ma che hanno molti punti contrari. Se già sei un fotografo professionista, non avrebbe molto senso per te andare a scattare in un villaggio turistico dall’altra parte del mondo, allo stipendio di un lavoro part time in Italia. Valuta bene le opportunità o… le fregature! Chiedi poi dove dormirai, se vitto e alloggio sono compresi, se tutte le tue spese sono coperte dal cliente o se invece dovrai sostenere costi da solo, come eventuali spostamenti o altro.
Quando all’inizio anche noi ci chiedevamo come diventare fotografi, ci è capitato un ingaggio in cui il cliente per una somma mensile che a mala pena sfiorava i 1000€ ci offriva lavoro come videomaker e fotografi per tutta una stagione estiva in un noto locale sul mare.
Attrezzatura e Logistica
Lavorare come fotografo freelance all’estero vuol dire spesso trovarsi in luoghi in cui potrebbe non essere semplice riparare o acquistare l’attrezzatura. Alle volte si hanno addirittura problemi per ricaricare le batterie! Calcola quindi le specifiche del luogo in cui vai e tieni presenti eventuali problemi. Il troppo caldo o il troppo freddo ad esempio possono essere problematici per l’attrezzatura ed in quel caso è meglio avere obiettivi e macchine tropicalizzati.
L’ideale sarebbe avere molta attrezzatura di riserva, ad esempio due fotocamere, diversi obiettivi in modo che se uno si rompesse hai un’alternativa simile, molte batterie e memory card. Inoltre non scordare computer e hard disk oppure dove ospiterai i files una volta scattati? Il tuo zaino fotografico poi è di qualità? Insomma, devi farti molte domande sull’attrezzatura oppure rischi sia di rompere cose che hai pagato un mucchio di soldi, ma anche di non portare poi a termine gli ingaggi che hai preso! Ed in tutti e due i casi sarebbe parecchio un problema.
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Opportunità nel Settore Turistico
Diventare fotoreporter nel mondo del turismo è uno dei migliori modi per lavorare come fotografo all’estero. Si viaggia molto, si vedono tantissimi posti, si vivono avventure. Di sicuro sarà una vita ricca di attività e di scoperte interessanti. Ci sono diversi ambiti di applicazione. Il primo è chiaramente nei villaggi turistici ed è probabilmente il meno avventuroso.
Come Diventare Fotografo nei Villaggi Turistici
E se ti stai chiedendo come fare per diventare fotografo nei villaggi turistici, sappi che ci sono moltissimi annunci su internet o puoi proporti ad agenzie che fanno animazione. Sono sempre alla ricerca di personale perché generalmente c’è molto ricambio ogni anno. Puoi fare anche una cosa simile per le navi da crociera, in un contesto ancora più luxury.
Altre Opportunità nel Turismo
Ma lavorare nel turismo può voler dire anche molto altro. Ad esempio puoi diventare il fotografo di riferimento per una determinata agenzia turistica che ha necessità di promuovere i suoi tour e le strutture con cui collabora. Ti ritroverai a viaggiare in lungo ed in largo, facendo fotografie e avendo vitto ed alloggio pagato. Un po’ come stare in vacanza! Certo è che le aspettative dei servizi saranno molto alte quindi non rilassarti troppo. Se quindi ti stai chiedendo cosa serve per diventare fotografo di un’agenzia viaggi… beh devi farti conoscere!
Puoi inviare curriculum e proporti a tante realtà differenti e una potrebbe avere bisogno di ciò che proponi proprio nel momento in cui glielo proponi!
Fotografia Documentaria
La fotografia documentaria è forse il settore più ambito da chi vuole lavorare come fotografo all’estero. L’idea di viaggiare in giro per il mondo, raccontarlo, scoprirlo… è entusiasmante! Ma, è abbastanza difficile riuscire ad ottenere ingaggi di questo tipo. Un buon modo di iniziare, idealmente, sarebbe fare molti viaggi per conto tuo e pubblicarli sul sito e sui social creando man mano una community ed un peso su internet. Ma se non si hanno le possibilità, il tempo e le risorse… è abbastanza complicata come strada da seguire.
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Dovrai allora proporti a riviste, agenzie di comunicazione e produzione, società varie... L’importante in questo caso è che tu abbia un portfolio vario e molto valido, altrimenti non hai davvero possibilità di essere scelto nel marasma di possibilità che le agenzie hanno.
Chiaramente questo comporterà il fatto di stare spesso lontano da casa, ma se hai intenzione di lavorare come fotografo all’estero… sicuramente non ti spaventa!
Fotoreporter di Guerra
Probabilmente si tratta di una delle carriere più difficili che puoi intraprendere nel campo della fotografia. Ogni settore di quest’arte è differente, ma fare il fotoreporter di guerra non è banalmente come fare il fotografo all’estero in ogni altra situazione. Ci vuole non solo senso artistico ma anche una certa attitudine.
In questo caso inviare un curriculum non è sufficiente. Devi essere settato verso questo genere di fotografia fin dall’inizio, oppure ritrovartici in mezzo. Non è una cosa che ti svegli e dal giorno alla notte la fai. È necessario che tu abbia rapporti lavorativi con riviste e giornali, con canali televisivi, telegiornali. O che comunque qualcuno li abbia per te e ti mandi in quei posti.
Certo, puoi anche partire di tua sponte con l’idea di voler raccontare da freelance le cose come stanno, magari affamato di curiosità e spirito avventuriero. Ma… è rischioso, molto. Vai per gradi. Un buon percorso che puoi intraprendere è quello di lavorare per una rivista o un giornale e documentare già in Italia situazioni delicate, come proteste che ogni tanto purtroppo capitano e scontri contro la polizia. In questo modo comincerai a “prendere confidenza” con le situazioni di rischio, anche se questo con la guerra non è neanche paragonabile.
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Impara benissimo l’inglese e il più possibile anche la lingua del paese che andari a raccontare. Certo, quasi sicuramente avrai una guida con te, ma se potrai fare affidamento sulle tue forze sarai sicuramente più protetto.
Testimonianza: Simone, da Roma al Kenya
Simone: vivo da anni in Kenya! Appassionato di fotografia e viaggi, dopo aver cercato di “sfondare” come fotografo nella sua città natale, Roma, Simone ha deciso di provare con un’altra sua passione e ha cominciato a viaggiare per il mondo lavorando come animatore turistico. “Ho fatto carriera nel settore e sono diventato responsabile di zona” racconta l’uomo, “A un certo punto, l’azienda per cui lavoravo mi ha chiesto di andare in Kenya per 15 giorni.
Adesso Simone vive a Mombasa con la sua compagna, per metà keniota e per metà ugandese, dove lavora per una società italiana che opera sul territorio, producendo e commercializzando apparecchi acustici e attrezzature per centri audiologici. “Purtroppo, molte famiglie vivono in povertà” racconta Simone, “Quando avevo la mia agenzia di animazione, ho dato lavoro solo a ragazzi del posto, che continuano a svolgere quel mestiere anche senza di me.
A chi sogna di trasferirsi in Kenya, Simone consiglia di andarci più volte, per periodi più lunghi di quelli di una classica vacanza. “Qui ci sono molti pensionati che vengono durante i mesi invernali italiani” dice l’uomo, “Tuttavia, pensare di venire per lavorare come dipendente per un’azienda locale non ha senso, perché lo stipendio medio qui è di circa 250 Euro il mese.
Consigli di Simone per chi vuole lavorare in Kenya:
- Andare in Kenya più volte, per periodi più lunghi di una vacanza.
- Non cercare lavoro come dipendente locale (stipendio medio basso).
- Valutare l'apertura di una propria attività (ristorazione, turismo).
- Muoversi tramite conoscenze.
- Attenzione al rischio di innamorarsi del posto.
Esperienze di Altri Fotografi
Molti fotografi condividono le proprie esperienze online, offrendo spunti e consigli utili per chi vuole intraprendere questa carriera. Alcuni sottolineano l'importanza di entrare in uno studio professionale per imparare, mentre altri consigliano di crearsi un proprio filone e lavorare con tenacia.
Manicomic, ad esempio, ha condiviso la sua esperienza, sottolineando che, da un punto di vista economico, fare il fotografo professionista non sempre ne vale la pena. Il settore è iper concorrenziale e i guadagni non sempre bilanciano il tempo speso, i soldi investiti in attrezzatura, pubblicità e tasse.
Un altro aspetto da considerare è la necessità di avere uno studio fotografico dove accogliere i clienti. Inizialmente può essere un azzardo aprirne uno, ma la mancanza di uno spazio dedicato può portare alla perdita di clienti che preferiscono un ambiente professionale.
Il Punto di Vista del "Gruppo Digitale"
Secondo Marco Malara, fondatore di Gruppo Digitale (compagnia attiva nella gestione dei servizi foto in strutture turistiche), la professionalità è fondamentale. Non si possono assumere "fotografi per caso", persone che pensano al mestiere solo come a una scusa per andare in vacanza. Il loro è un lavoro piuttosto impegnativo, che richiede buone competenze fotografiche unite alla sensibilità tipica di chi lavora nel turismo.
Inoltre, è importante saper mettere le persone a proprio agio davanti all'obiettivo ed essere in grado di utilizzare correttamente il flash. Uno scatto, molte volte, lo vendi ancora prima di effettuarlo. Un fotografo bravo tecnicamente ma poco empatico funziona poco nei loro contesti.
Requisiti Richiesti da Gruppo Digitale:
- Empatia
- Immagine e bella presenza
- Buona conoscenza delle lingue (cinese e giapponese sono un plus)
- Disponibilità di almeno quattro-sei mesi
- Età non superiore ai 35 anni
Gruppo Digitale offre ottime possibilità di crescita interna. Dopo quattro stagioni si può diventare responsabili di un piccolo punto vendita, per poi assumere la direzione di contesti più grandi, fino ad arrivare a gestire staff da sette-otto fotografi. Il gradino successivo è quindi la supervisione di un cluster da cinque-sei villaggi.
Opportunità di Carriera in Gruppo Digitale:
- Fotografo
- Responsabile di punto vendita
- Direttore di contesti più grandi
- Supervisore di un cluster di villaggi
- Socio-imprenditore
Tabella Riassuntiva: Pro e Contro di Lavorare come Fotografo nei Villaggi Turistici
Pro | Contro |
---|---|
Opportunità di viaggiare e conoscere nuovi posti | Stipendio spesso basso |
Possibilità di fare ciò che si ama | Orari di lavoro impegnativi |
Vitto e alloggio spesso inclusi | Necessità di stare lontani da casa per lunghi periodi |
Possibilità di crescita professionale (es. Gruppo Digitale) | Concorrenza elevata |
Ambiente di lavoro stimolante e dinamico | Rischio di imprevisti con l'attrezzatura |
Ci sono comunque moltissime altre strade da poter percorrere, le opportunità lavorative infatti sono infinite!
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