Ho Visto un Uomo a Pezzi: Un'Analisi del Lavoro di Ilaria Macchia
Ilaria Macchia, compagna di Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, è una figura poliedrica nel panorama culturale italiano. Scrittrice e sceneggiatrice, ha saputo conquistarsi un suo spazio, distinguendosi per la sua sensibilità e capacità di narrazione. E quella che è la donna che oramai da alcuni anni divide la sua vita col cantante, a dispetto del suo più celebre compagno, è una persona che ama di meno i riflettori e sui quali questi ultimi si sono accesi proprio quando la coppia nel 2018 aveva annunciato a sorpresa l’imminente arrivo di una bambina dopo che per tanto tempo si era parlato di un possibile allargamento della famiglia senza che poi all’annuncio seguissero… i fatti. Salentina anche lei e originaria del comune di San Donato di Lecce, Ilaria Macchia pare sia stata sin da subito attratta dal mondo della scrittura e non è un caso che nel corso degli anni poi sia arrivata pure a scrivere sceneggiature per il cinema: dopo le iniziali passioni c’è stata per la futura compagna di Giuliano Sangiorgi prima una laurea in discipline cinematografiche e poi la frequenza del Centro Sperimentale di Cinematografia.
La Carriera di una Scrittrice e Sceneggiatrice
La notorietà è arrivata qualche anno dopo quando ha collaborato alla stesura dello script di “Non è un paese per giovani”, film diretto da Giovanni Veronesi che, uscito nelle sale nel 2017, l’ha vista scrivere a sei mani quel copione con lo stesso regista e Andrea Paolo Massara. La sua carriera di scrittrice è ufficialmente cominciata lo stesso anno quando ha dato alle stampe, per i tipi di Mondadori, il volume “Ho visto un uomo a pezzi”, una raccolta di sette racconti che costituiscono un puzzle di diversi momenti di vita, o frammenti della protagonista e che cercano di restituire l’immagine della complessità della figura femminile nel suo rapporto col mondo, e gli uomini, che la circondano. Insomma, al di là del fatto che è la compagna di vita di uno degli artisti al momento più influenti della scena musicale italiana, Ilaria Macchia è riuscita a ritagliarsi da sola un ruolo e non vivendo solo della luce riflessa di Giuliano Sangiorgi. Un esempio è la collaborazione avuta per un certo periodo con il quotidiano “Il Foglio” e per il quale ha scritto, durante i mesi della gravidanza (la prima per lei e che la porterà poi a dare alla luce la piccola Stella), un pezzo intitolato emblematicamente “Troppa felicità”.
"Ho Visto un Uomo a Pezzi": Un'Analisi Approfondita
“Ho visto un uomo a pezzi” è una raccolta di sette racconti che esplora la complessità della figura femminile attraverso frammenti di vita della protagonista. Questi racconti costituiscono un puzzle che cerca di restituire l'immagine della complessità della figura femminile nel suo rapporto col mondo, e gli uomini, che la circondano.
La Maternità e la Scrittura: "Troppa Felicità"
In quell’articolo, datato luglio 2018, la scrittrice e sceneggiatrice esordisce affermando che lei non sarà una brava madre ma che è felice di essere incinta: “La certezza che non ne sarò capace mi mette immediatamente in uno stato di grazia e di felicità perché quel poco che riuscirò a fare lo farò al meglio” scrive, rievocando poi i momenti in cui ha cominciato a rivelare alle persone che la circondavano che era in dolce attesa. “Quando ho saputo che lei era nella mia pancia ho iniziato subito a godermi il divertimento, mi è sembrata una novità da scoprire: ho sentito una felicità immediata, ma gli altri no, anzi pare che io durante i miei trentasette anni non abbia mai mostrato i segni di un desiderio di maternità, ed è vero” rivela a sorpresa la Macchia, precisando che però dopo “che questa felicità è una cosa seria, è un macigno e io sto scoppiando di felicità, lo ammetto”. E quella appena trascorsa è stata la prima estate per Sangiorgi e la Macchia da genitori dopo che la scrittrice ha dato alla luce la piccola Stella lo scorso novembre.
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