Turismo Montano: Un'Analisi Approfondita
Il turismo montano rappresenta una delle forme più affascinanti di viaggio, offrendo un'esperienza unica e memorabile immersa nella maestosità delle montagne. Si definisce tale il flusso di gente che si dirige verso le mete montane per passare le proprie vacanze o solamente qualche ora in mezzo alla natura.
Nato alla fine del 1700, periodo in cui si intrapresero le prime ascensioni sulle Alpi, il turismo montano si è successivamente trasformato e consolidato come turismo di villeggiatura, con un conseguente sfruttamento economico ed edilizio che hanno radicalmente cambiato la percezione dell’ambiente alpino da parte del grande pubblico, che l’ha considerato come sempre più accessibile e alla portata di tutti. Questa forma di turismo ha visto una forte trasformazione nel corso del tempo.
Il consolidamento del turismo montano è avvenuto nel XX secolo, con la consacrazione del turismo di villeggiatura, il boom economico ed edilizio e lo sviluppo in chiave turistica di paesi e valli di montagna. Con il XXI secolo il turismo montano sta mutando le sue caratteristiche.
Il turismo montano nasce come sfide dell’uomo verso la natura. A causa degli ultimi fatti avvenuti che ha travolto il mondo, la gente ha sempre di più apprezzato un turismo in solitudine ed il turismo montano si presta perfettamente a questa esigenza.
Attività Turistiche in Montagna
Le attività turistiche di montagna sono incredibilmente variegate e soddisfano una vasta gamma di interessi e abilità.
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- Escursionismo: Le montagne offrono una rete intricata di sentieri escursionistici che si snodano attraverso paesaggi mozzafiato.
- Sci e snowboard: Durante l'inverno, le montagne diventano un paradiso per gli amanti degli sport sulla neve.
- Alpinismo: Per coloro che cercano una sfida più impegnativa, l'alpinismo offre l'opportunità di scalare alcune delle vette più alte e iconiche del mondo.
- Mountain biking: Le montagne offrono un terreno ideale per gli amanti della mountain bike.
- Attività ricreative: Oltre agli sport più tradizionali, le montagne offrono una vasta gamma di altre attività ricreative, tra cui arrampicata su roccia, parapendio, rafting, pesca e tanto altro.
- Yoga: attività di gruppo o in solitaria dove mente e corpo entrano in sintonia.
- Rafting: discesa fluviale su un particolare gommone inaffondabile ed auto svuotante chiamato raft.
- Downhill: per i più temerari ed adrenalinici e consiste nel percorrere discese e percorsi non rettilinei con la mountain bike.
- Arrampicata: scalare un ostacolo che sia artificiale o naturale mediante l’utilizzo di appigli per mani e piedi oltre alle corde di sicurezza.
La montagna viene accostata essenzialmente all’inverno ma lei offre molto altro anche in estate. Grazie alle bellissime alture e piste ciclabili l’estate è il periodo dove tutto fiorisce, anche la voglia di muoversi.
Turismo montano in Italia
L'Italia è una delle principali destinazioni per il turismo montano in Europa. Con le sue maestose Alpi e Appennini, l'Italia offre una vasta gamma di attività all'aperto in un ambiente naturale mozzafiato.
- Le Dolomiti: Situate nel nord-est dell'Italia, le Dolomiti sono conosciute per i loro maestosi picchi, valli verdi e laghi cristallini.
- La Valle d'Aosta: Situata nella parte nord-occidentale dell'Italia, la Valle d'Aosta è circondata dalle più alte vette delle Alpi.
- Le Alpi italiane: Le Alpi italiane attraversano il nord del paese, offrendo una vasta gamma di attività invernali e estive.
Quando pensiamo alla montagna il pensiero vola alle Alpi, certo esse sono le mete turistiche più conosciute, Courmayeur in Valle d’Aosta, Livigno in Lombardia, Cortina d’Ampezzo in Veneto e il Passo del Tonale in Trentino-Alto-Adige, tanto per citarne alcune note, ma cosa ne pensiamo del sud.
Il meridione è sempre stato visto come terra del sole e mare e poco noto per il turismo montano; eppure, anche al sud ci sono zone meravigliose dove viene praticato. La Sicilia ospita uno dei vulcani attivi più importanti e qui quando scendono le temperature gli oltre 3000 mt di altitudine si coprono di neve. Ci sono quattro impianti che portano fino a 2500mt e da qui si può scendere con piste battute ma con un punto in più, la vista mare.
Nella vicina Calabria nel Parco Nazionale della Sila c’è Camigliatello a 2000mt con le sue piste adatte a tutti. Gambarie, una delle cime più alte dell’Aspromonte dove piste rosse, nere ed azzurre arrivano fino alle zone dello Stretto di Messina. Risalendo c’è Campitello Matese in Molise a circa 1500 mt, con i suoi 40 km di piste sia per principianti che per i più esperti.
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Sfide e Sostenibilità
Tuttavia, il turismo montano presenta anche delle sfide significative, tra cui l'impatto ambientale, il sovraffollamento e la sostenibilità economica.
- Impatto ambientale: L'aumento del turismo può avere un impatto significativo sull'ambiente montano.
- Sovraffollamento: In alcune località montane, il turismo di massa può portare a sovraffollamento e congestione.
- Sostenibilità economica: Alcune comunità montane dipendono fortemente dal turismo per la loro economia.
- Gestione delle risorse: La gestione delle risorse naturali e culturali delle montagne può essere complessa e sfidante.
- Cambiamenti climatici: I cambiamenti climatici stanno influenzando profondamente le montagne, con effetti come lo scioglimento dei ghiacciai, l'instabilità delle piste da sci e l'aumento della frequenza e dell'intensità degli eventi meteorologici estremi. Ad aggravare la situazione sono gli studi previsionali che ormai parlano chiaro e ci informano che, a breve, il numero di comprensori sciistici in grado di garantire il limite della neve sicura si ridurrà in modo considerevole. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale, a Cortina tra 14 anni sciare potrebbe non essere più possibile. La neve bagnata, le temperature elevate e la carenza energetica potrebbero compromettere le stagioni sulle piste già dal 2036. Ad aggravare le condizioni della montagna si somma il turismo legato allo sci, energivoro e impattante. La vera sfida del presente non dovrebbe essere cercare più fondi per gli impianti. È inutile insistere e crearne sempre più in alto o ricondizionando gli esistenti o puntare nella neve artificiale per la quale occorrono aria, energia e soprattutto acqua.
L’Organizzazione Mondiale del Turismo, in occasione dell’Anno del Turismo Sostenibile avvenuto nel 2017, ha definito il turismo sostenibile - TS, come un turismo che tenga pienamente conto del suo attuale e futuro impatto economico, sociale e ambientale, affrontando le esigenze dei visitatori, dell’industria, dell’ambiente e delle comunità ospitanti. Il documento mette in evidenza il ruolo importante che il turismo può svolgere nel valorizzare il patrimonio naturale e immateriale delle montagne, la diversità culturale e le pratiche tradizionali dei popoli che le abitano.
Mentre il turismo globale emerge dalla pandemia, abbiamo dunque la possibilità di ripensare il settore e i benefici che offre. A lungo termine, questo potrebbe aprire la strada a nuove opportunità per le montagne e i loro abitanti.
Secondo l’UNWTO, il turismo di montagna è un tipo di “attività turistica che si svolge in uno spazio geografico definito e limitato, come colline o montagne con caratteristiche e attributi distintivi che sono inerenti a un paesaggio specifico, topografia, clima, biodiversità (flora e fauna) e comunità locale.
In questo senso le catene montuose di tutto il mondo offrono possibilità per un’ampia varietà di attività legate a diverse tipologie di turismo: 1) turismo legato agli sport invernali; 2) il “walking tourism” che permette ai visitatori di scoprire i paesaggi di montagna, la flora e la fauna, così come il patrimonio culturale locale. Si parla a tal proposito di turismo rurale in cui fa da padrone lo stile di vita nel rispetto del patrimonio naturale e culturale dei territori. Non solo. Anche il turismo del benessere è considerato fondamentale come rinnovata dimensione che mira a migliorare ed equilibrare tutti i principali ambiti della vita umana, tra cui quello fisico, mentale, emotivo, lavorativo, intellettuale e spirituale” (UNWTO, 2019). Non ultimo il turismo spirituale che, secondo i recenti studi (UNWTO, 2019) si sviluppa su una varietà di motivazioni, che vanno dal tradizionale turismo religioso, alla medicina alternativa, a forme di immersione profonda nella natura.
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Anche il turismo del benessere è considerato fondamentale come rinnovata dimensione che mira a migliorare ed equilibrare tutti i principali ambiti della vita umana, tra cui quello fisico, mentale, emotivo, lavorativo, intellettuale e spirituale.
Ora più che mai è necessario ripensare alle modalità di turismo, in particolare quello montano. L’impegno richiesto è tanto e deve partire dalle istituzioni, dalle imprese e dai singoli cittadini. E sì, l’impegno deve partire anche da ognuno di noi. Quando scegliamo di fare una gita, un’escursione o un viaggio, facciamolo consapevolmente, cercando il più possibile di privilegiare quelle offerte che ci possano davvero aprire al dialogo con il territorio e le persone che lo vivono. Se ci dirigiamo in montagna, inoltre, teniamo ben presenti le nostre capacità e i nostri limiti, perché l’ambiente alpino presenta dei rischi che non vanno mai sottovalutati.
L'importanza del turismo di territorio
Se teniamo ben a mente la domanda posta poco sopra, questa farà scaturire altri interrogativi, primo fra tutti: in che modo mi relaziono con la destinazione turistica, ovvero il territorio che sto visitando? È per questo motivo che all’aggettivo “esperienziale” preferisco associare al termine turismo il complemento “di territorio”, e non solo quando si tratta di montagna. Quando viaggiamo, che sia per lunghi periodi o per una fugace gita fuori porta, occorre imparare a dare valore e a rispettare il luogo che stiamo visitando e la sua identità. È a questo punto che può davvero entrare in gioco l’esperienza, che va di pari passo con la conoscenza.
Fateci caso: ovunque si fa promozione turistica troviamo termini come “esperienza”, “experience”, “esperienziale”. Tutto è diventato esperienza.
Esempi di turismo sostenibile
Al fine di portare all’attenzione del lettore possibili scenari di ripresa, valorizzazione e coinvolgimento delle comunità, il Rapporto presenta alcuni casi studio. Dei 17 progetti citati dall’UNWTO, 3 sono iniziative italiane: turismo “community - based” in Castelmezzano; il monitoraggio degli impatti del COVID in Sud Tirolo; e la promozione del turismo responsabile attraverso l’esperienza dell’Associazione Naturavalp che, in Valle d’Aosta, sta promuovendo un possibile rilancio di un borgo di montagna (Valpelline) attraverso l’imprenditoria locale. A proposito di dimensioni “culture based”, l’associazione - i cui membri e donatori sono per lo più persone del luogo - si sforza di sensibilizzare i visitatori sull’importanza della protezione dell’ambiente, utilizzando i prodotti locali e il rapporto dei visitatori con la comunità per aumentare la consapevolezza del valore culturale e biologico della zona.
In molte zone montane, infatti, c’è ancora molto da lavorare perché una valorizzazione sempre più efficace e sostenibile si ponga alla base di una crescita economica del territorio e di un rafforzamento della coesione sociale, rappresentando un’opportunità rispetto ai fenomeni di abbandono e spopolamento (Federparchi et al., 2017).
Questa vera panacea per le nostre campagne, più che per la sua natura miracolosa, è diventata fondamentale per il ruolo centrale nell’industria sciistica e del turismo invernale. Una dinamica che ha sicuramente favorito alcune località alpine - a scapito di altre verso valle sempre più ingolfate dal traffico dei turisti che si somma a quello dei residenti - e solo alcune aree appenniniche.
È pertanto indispensabile che gli operatori pubblici e privati operino in un’ottica integrata, per rendere più attrattive le località e per valorizzarne le peculiarità. Bisognerà puntare su valori quali l’autenticità e l’originalità dell’esperienza, la cultura e le tradizioni autoctone dei luoghi e le specificità̀ del territorio. La montagna (ma non solo) deve saper accogliere, anche grazie alla formazione degli operatori e degli addetti che vi operano, facendo sentire a casa i turisti.
The recent evolution of tourism linked to the development of epidemiological conditions and the renewed scenarios of use, which evolved during the pandemic period, have led to an interpretation of the qualitative and quantitative data of the sector through new scenarios. Proximity tourism, transformative tourism and experience tourism propose new way of travelling that are increasingly linked to the open air. The study of these scenarios and the recent publication of the document “Mountain tourism - Towards a more sustainable path” by the World Tourism Organisation (UNWTO), have led to a reflection on some of the possible dimensions of sustainable tourism.
Dati statistici
Le Alpi hanno più di 600 stazioni sciistiche e 10.000 impianti di risalita, con l’85% dello sci alpino concentrato in Francia, Svizzera, Austria e Italia. La regione del Rodano-Alpi in Francia ha registrato 51,5 milioni di pernottamenti totali nel 2019 (Eurostat, 2021). In Slovenia, nel 2019, il maggior numero di pernottamenti è stato registrato nelle località di montagna - circa 4,6 milioni.
I dati della stagione 2016 (dati di Federalberghi) parlano di un giro d’affari complessivo di circa 6,6 miliardi di Euro per il “turismo bianco”, con un incremento dell’11,6% rispetto al 2015 e un incremento del 19,6% per le settimane bianche.
Il turismo montano come tutti i tipi di turismo porta uno sviluppo economico. Le destinazioni montane attraggono circa il 15/20% del turismo globale e tale opzione contribuisce a creare sostentamento sia della popolazione con relativa riduzione della povertà sia dell’inclusione sociale. Come precedentemente citato le zone montane delle Alpi sono le più note e quindi la percentuale maggiore di turismo è concentrata li, infatti, i Tour Operator puntano molto su questo tipo di turismo. ma esse sono soggette a turismo di massa e si sa che non va d’accordo con la sostenibilità.
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