Il Turismo negli Stati Uniti: Statistiche e Tendenze Attuali
Le grandi città simbolo degli States, come New York, San Francisco e Chicago e i celebri parchi di Yellowstone e Yosemite, sono da decenni mete di richiamo per i turisti di tutto il mondo. Tuttavia, l’atmosfera politica sempre più tesa, le nuove leggi migratorie e le restrizioni introdotte da Trump scoraggiano i visitatori.
Turisti trattenuti al confine, ricercatori e docenti universitari perquisiti e respinti dai funzionari dell’immigrazione e poi minacce di guerra commerciale ed espulsioni arbitrarie di cittadini stranieri dotati di visto: le politiche e i toni della nuova amministrazione di Donald Trump spaventano i visitatori che, dati alla mano, annullano o riconsiderano i viaggi negli Stati Uniti. E le testimonianze di turisti fermati e trattenuti in condizioni di detenzione per giorni contribuiscono ad alimentare la percezione che gli Usa stiano diventando una meta difficile e rischiosa per i visitatori.
L'Impatto delle Politiche e delle Restrizioni
Ritardi nei visti, controlli più severi alle frontiere e timori sul rispetto dei diritti umani e delle minoranze, rischiano di far perdere agli Usa la loro attrattiva turistica. Anche prima del cambio di amministrazione a gennaio, il settore turistico degli Stati Uniti stava lottando per riprendersi dagli effetti della pandemia, principalmente a causa della forza del dollaro, che rende più costoso per gli stranieri visitare il paese, e dei lunghi tempi di attesa per i visti.
In Europa non si assiste ancora a un crollo così massiccio, ma le incertezze sull’accoglienza negli Stati Uniti ha portato diversi paesi, tra cui Regno Unito, Germania, Svezia, Danimarca ad aggiornare le raccomandazioni ai viaggiatori, evidenziando che il rilascio di un visto non garantisce l’ingresso nel paese e che i visitatori stranieri sospettati di aver infranto le regole di ingresso potrebbero essere trattenuti o arrestati.
Questo mese, il ministro degli Esteri francese è intervenuto definendo “deplorevole” la vicenda di un ricercatore universitario a cui è stato negato l’ingresso perché il suo telefono, che è stato perquisito all’arrivo a Houston in Texas, conteneva opinioni personali sulle politiche dell’amministrazione Trump. Ma un numero crescente di visitatori afferma di sentirsi sgradito o insicuro e di essere riluttante a sostenere l’economia di un paese che minaccia guerre commerciali e destabilizza i suoi alleati. È il caso anche di cittadini transgender e non binari, poiché le autorità statunitensi richiedono ai turisti di dichiarare il loro sesso biologico alla nascita nelle domande di visto.
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Tendenze e Proiezioni Future
Ma, secondo gli esperti del settore, ora le aspettative di rilancio potrebbero essersi allontanate. La società di ricerca Tourism Economics aveva inizialmente previsto che nel 2025 i viaggi negli Usa sarebbero cresciuti del 9%, ma a febbraio ha aggiornato le sue proiezioni, prevedendo un calo del 5% rispetto allo scorso anno, con una conseguente diminuzione degli introiti.
Mercoledì 26 marzo Oag, un fornitore di dati sul traffico aereo globale, ha annunciato che le prenotazioni aeree dal Canada agli Usa sono scese del 70% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le compagnie aeree stanno rispondendo all’incertezza.
Il calo è particolarmente sensibile per i viaggiatori provenienti da Canada e Messico - due paesi confinanti con cui Trump ha adottato una retorica molto aggressiva, che nel 2024 avevano rappresentato circa la metà di tutti i viaggi internazionali verso gli Stati Uniti.
L’impatto a lungo termine potrebbe rivelarsi difficile da invertire e ci sono già crescenti preoccupazioni sul fatto che le restrizioni impediscano a tifosi e atleti di godersi la Coppa del Mondo di calcio del 2026, che si terrà negli stadi di Stati Uniti, Canada e Messico. Attualmente, secondo il New York Times, i visitatori provenienti da alcuni paesi come Brasile, Turchia e Colombia, aspettano fino a 700 giorni per ottenere i visti. Anche il Comitato Olimpico Internazionale ha sollevato interrogativi sui Giochi Olimpici del 2028 a Los Angeles, a cui i funzionari statunitensi hanno risposto garantendo che “l’America sarà aperta”.
Mabrian ha analizzato le ricerche di voli per gli Stati Uniti, guardando lo share of flights searches index, che indica il grado di interesse del mercato per questa destinazione in base all’andamento delle ricerche di voli e indipendentemente dalle prenotazioni confermate.
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L’analisi di milioni di ricerche di voli effettuate tra gennaio e marzo 2025 da dieci mercati di origine chiave per gli Stati Uniti (Regno Unito, Germania, Francia, Canada, Messico, Brasile, India, Giappone, Corea del Sud e Cina) per viaggi verso gli Stati Uniti con partenze che arrivano fino a settembre 2025, evidenzia l’instabilità della domanda internazionale per questa destinazione.
Effetti Economici e Reazioni Internazionali
Quanto agli effetti che tutto ciò avrà sull’immagine e il soft power statunitense nel lungo periodo, è difficile dirlo. Impossibile non notare però una punta di compiacimento nei toni con cui il Global Times, cassa di risonanza del Partito comunista cinese, descrive il fenomeno: “Mentre il turismo globale si riprende gradualmente, gli Stati Uniti sembrano aver innalzato un gigantesco cartello ‘No Entry’. Per i turisti, viaggiare negli Usa è naturalmente passato in secondo piano rispetto a destinazioni alternative più accoglienti, sicure e convenienti.
È un giro di vite violento e autoritario, quello cui stiamo assistendo negli Usa. Che lascia attoniti, anche per la deliberata ostentazione di crudeltà che lo accompagna.
Analisi del Contesto Turistico Italiano e Toscano
Il contesto turistico italiano ha mostrato una notevole resilienza nel periodo post-pandemico. Il 2023 ha segnato un anno record per le presenze turistiche complessive in Italia, superando i livelli del 2019 con oltre 447 milioni di presenze registrate negli esercizi ricettivi. Questa performance è stata trainata in modo significativo dalla componente straniera, che ha rappresentato il 52,4% del totale delle presenze.
A livello nazionale, i turisti provenienti dagli Stati Uniti si sono posizionati come il secondo mercato di origine per importanza nel 2023, costituendo il 9,1% di tutte le presenze straniere. L’incremento in valore assoluto rispetto al 2022 è stato notevole, con 6,1 milioni di presenze aggiuntive. La loro rilevanza è confermata anche dai dati sulle prenotazioni online in specifiche tipologie di alloggi (come quelli per vacanze e brevi soggiorni), dove i turisti USA figurano al secondo posto.
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Per la Toscana, il ruolo del mercato statunitense è ancora più accentuato. Nel 2023, gli arrivi stranieri nella regione sono cresciuti del 17,6% rispetto al 2022, superando anche i livelli del 2019 del 3,5%. Questa crescita è stata trainata in modo preponderante dai mercati extra-europei, che hanno visto un aumento del 52,3% rispetto al 2022. Tra questi, il Nord America (principalmente Stati Uniti e Canada) è stato il motore principale. Specificamente, i turisti statunitensi hanno rappresentato il 15% delle presenze straniere totali in Toscana nel 2023.
Le presenze nordamericane hanno registrato un’impennata del 37,8% rispetto al 2022, superando addirittura del 25,8% i livelli pre-pandemici del 2019. Mentre le presenze turistiche totali nella regione nel 2023 erano ancora marginalmente inferiori a quelle del 2019 (-0,03%) , quelle nordamericane erano significativamente superiori (+25,8%). Ciò implica che la quota di mercato detenuta dai turisti statunitensi nel panorama turistico toscano è aumentata rispetto al periodo pre-pandemico.
Spesa Turistica e Stagionalità
La spesa turistica internazionale rappresenta un volano economico fondamentale per l’Italia. La spesa totale dei visitatori stranieri ha raggiunto i 51,7 miliardi di euro nel 2023. Il contributo specifico dei visitatori statunitensi è particolarmente rilevante, stimato a circa 6,5 miliardi di euro annui per l’intera nazione.
Oltre la metà delle presenze turistiche italiane nel 2023 si è concentrata nel periodo estivo, tra giugno e settembre. Sebbene non vi siano dati specifici sulla stagionalità esclusiva dei turisti statunitensi, è ragionevole assumere che i loro flussi seguano in gran parte questi pattern, privilegiando la tarda primavera, l’estate e l’inizio dell’autunno per i viaggi a lungo raggio.
Preferenze Ricettive
Riguardo alle preferenze ricettive, il 2023 ha visto in Toscana una crescita robusta del settore extra-alberghiero, che ha superato i livelli del 2019 (+10,3%), mentre il settore alberghiero, pur crescendo rispetto al 2022, è rimasto leggermente al di sotto (-2%). Tuttavia, un’analisi più dettagliata rivela una performance particolarmente brillante degli alberghi di categoria superiore (4 e 5 stelle), che hanno registrato aumenti significativi delle presenze (+14,8% e +12,5% rispettivamente rispetto al 2022). Questa tendenza è coerente con la tipologia di spesa spesso associata ai turisti statunitensi.
L’ottima performance degli hotel a 4 e 5 stelle in Toscana si allinea temporalmente e quantitativamente con la forte espansione del mercato nordamericano. Sebbene una correlazione diretta non sia dimostrata esplicitamente dai dati forniti, questa concomitanza suggerisce fortemente che i turisti statunitensi, noti per una maggiore capacità di spesa, siano tra i principali motori del successo del segmento ricettivo di fascia alta. Questo rende tale segmento particolarmente vulnerabile a eventuali flessioni della domanda statunitense.
Analisi di Firenze, Pisa e Livorno
Firenze attrae una quota preponderante dei visitatori internazionali della regione. Nel 2023, la città ha registrato una crescita robusta (+19,8% arrivi, +16,4% presenze vs 2022), sostenuta in larga misura dai turisti stranieri, che hanno generato il 76,7% delle presenze totali. Il mercato nordamericano è stato un fattore chiave di questa ripresa.
Inclusa nell’ambito turistico “Terre di Pisa”, la città ha mostrato una dinamica positiva nel 2023, con un aumento delle presenze del 13,9% rispetto al 2022, avvicinandosi ai livelli del 2019 (-0,4%). Il suo principale attrattore è indiscutibilmente il complesso monumentale di Piazza dei Miracoli con la Torre Pendente. I dati degli InfoPoint turistici cittadini confermano l’alta incidenza di utenti stranieri (77,4% nel 2024).
Il ruolo primario di Livorno nel panorama turistico toscano è quello di porto di accesso, in particolare per il traffico crocieristico. La città funziona come gateway per escursioni verso le principali destinazioni interne come Firenze, Pisa e Lucca. Il 2023 ha visto una significativa ripresa del traffico crocieristico, con oltre 630.000 passeggeri sbarcati e 289 navi approdate.
La specificità di Livorno come porto di transito la rende particolarmente sensibile a fattori esterni. La sua economia turistica non dipende solo dalla domanda generale di viaggi negli Stati Uniti o dall’elasticità della domanda per la Toscana, ma è intrinsecamente legata alle decisioni strategiche delle compagnie di crociera e alle scelte di spesa dei passeggeri durante le escursioni (molti dei quali, data la provenienza delle compagnie sono probabilmente statunitensi).
Impatto di Potenziali Tensioni Commerciali USA-UE
L’analisi che segue si basa sull’ipotesi di future tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Unione Europea che potrebbero portare all’introduzione di nuovi dazi doganali a partire dall’estate 2025. Per le finalità di questa analisi previsionale, si assume la possibilità che vengano introdotti dazi statunitensi generalizzati (ad esempio, al 10% o 25%) sui beni provenienti dall’UE, e che l’UE possa rispondere con misure ritorsive con effetto a partire dall’estate 2025.
L’impatto primario e più documentato dei dazi statunitensi sui beni importati (ad esempio, dall’UE) è l’aumento del loro costo per i consumatori e le imprese americane. Questo si traduce in una riduzione generalizzata del potere d’acquisto delle famiglie statunitensi, che si trovano a dover spendere di più per un’ampia gamma di beni.
L’imposizione di dazi da parte dell’UE su prodotti iconici statunitensi (come bourbon, jeans, motociclette) ha un impatto economico primario sugli esportatori americani, ma contribuisce anche ad alimentare le tensioni commerciali. Alla luce di questi meccanismi, emerge un quadro chiaro: l’impatto più probabile e potenzialmente più significativo di ipotetici dazi USA-UE sul turismo statunitense verso la Toscana non deriverebbe tanto da un aumento diretto dei costi dei servizi turistici in Europa, quanto piuttosto dall’effetto indiretto sulla capacità di spesa dei consumatori statunitensi.
Pressione Inflazionistica e Rallentamento Economico
Diversi studi proiettano che l’introduzione di dazi generalizzati potrebbe aumentare l’indice dei prezzi al consumo (Personal Consumption Expenditures - PCE) negli Stati Uniti dall’1% all’1,5% su base annua. L’aumento dei prezzi, non compensato da un analogo aumento dei salari, porterebbe a una riduzione del reddito reale disponibile.
Oltre all’impatto diretto sui consumatori, i dazi e le conseguenti guerre commerciali sono generalmente associati a un rallentamento della crescita economica sia negli Stati Uniti che nelle economie partner come l’UE.
Calo delle Prenotazioni e Intenzione di Viaggio
Così, mentre piattaforme e tour operator registrano un crescente interesse per la Capitale di viaggiatori dal Nord America, segnali diversi arrivano da Oltreoceano: secondo i dati raccolti dalla società di analisi del settore aeronautico Cirium, quest’estate i viaggi transatlantici sono destinati a raffreddarsi notevolmente: la previsione è un calo dal Nord America all’Europa del 9,8% nei mesi di giugno, luglio e agosto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Si tratta di un’indagine campionaria fatta un gruppo di città come origine e destinazione del viaggio e si basa principalmente su dati provenienti da agenzie di viaggio online (Ota) di terze parti. Non sono incluse le prenotazioni effettuate direttamente con le compagnie aeree. Se infatti i cali più significativi nelle prenotazioni riguardano i voli verso Monaco (-24%), Amsterdam (-22%), Atene (-19%), anche Roma fa segnare un arretramento significativo: -17 per cento.
Le recenti decisioni dell’amministrazione statunitense hanno creato uno stato di incertezza che inizia a influenzare la domanda di viaggi globale verso il Paese.
L’intenzione di viaggio dell’Ue27 verso gli Stati Uniti è in calo di -0,4 punti percentuali anno su anno, con l’indice Share of Searches che si è attestato al 5,4% entro la fine di marzo. Germania e Italia hanno entrambe registrato cali prossimi a -1 punto percentuale rispetto al 2024, il che indica una crescente incertezza tra i viaggiatori.
“Questi dati sottolineano la sensibilità dei mercati europei agli sviluppi geopolitici in altri continenti - spiega Carlos Cendra, partner e marketing and communications director di Mabrian -. La ricerca identifica tre scenari distinti per l’intenzione di viaggio dalle Americhe e dall’Asia.
L’intenzione dei viaggiatori brasiliani di visitare gli Stati Uniti (qui un accenno ai viaggi dei brasiliani) si attesta all’8%, con un calo medio di -1,2 punti percentuali rispetto al 2024. Questo doppio effetto è evidente anche per il mercato canadese.
Tabella Riassuntiva: Variazioni nelle Prenotazioni Aeree
Destinazione | Variazione nelle Prenotazioni |
---|---|
Monaco | -24% |
Amsterdam | -22% |
Atene | -19% |
Roma | -17% |
Milano | -10% |
Napoli | -1% |
Lisbona | +7% |
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