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Il Significato Profondo delle Sculture "I Viaggiatori" di Bruno Catalano

Bruno Catalano, artista francese classe 1960, sorprende con la sua serie di sculture “Les Voyageurs”, un'opera consistente in figure umane incomplete che esplorano il tema del viaggio e dell'identità.

Il Dinamismo e la Plasticità nelle Sculture di Catalano

Le sculture di Bruno Catalano sono accomunate da un bagaglio a mano che fa intuire il tema del viaggio, a lui molto caro. Ogni personaggio raffigurato appare mancante di gran parte del corpo; questi esseri incompleti sembrano disseminare pezzi di sé nei luoghi visitati, evidenziando la vera essenza del viaggiatore. Il dinamismo e la plasticità sono elementi distintivi di queste opere.

La Metafora del Viaggio

Le opere di Bruno Catalano ci trasportano in un viaggio emozionante attraverso i confini dell'identità e dell'appartenenza. Le sue sculture evocative, con le loro figure parziali, ci invitano a riflettere sul tema universale della ricerca di un senso di completezza in un mondo in costante movimento.

“I Viaggiatori” incarnano un senso profondo di bellezza e di cultura condivisa che trascende i confini geografici e linguistici. Queste straordinarie sculture in bronzo accompagnano i cittadini e i visitatori in un'esperienza artistica unica, che celebra il senso di meraviglia e di scoperta che il viaggio porta con sé.

La bellezza di queste opere risiede non solo nella loro ineguagliabile maestria tecnica, ma anche nel loro potere di connettere le persone e di stimolare la riflessione su temi universali come l'identità, il cambiamento e la ricerca di significato.

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Ogni scultura è un pezzo unico, come unica è la storia di tutte quelle persone, uomini e donne, che hanno dovuto intraprendere un viaggio lontano dalla propria terra natia, con valigie cariche non solo di pochi effetti personali ma di sogni e speranze.

Le opere di Catalano infatti possono essere lette e interpretate in modi diversi secondo la propria personale esperienza e sensibilità. Alcuni volti sembrano neutrali, altri trasmettono tristezza e nostalgia, lontani dalla vita fino a quel momento conosciuta, forse sradicati e costretti a muoversi loro malgrado. Possono essere in partenza pieni di speranze e slanci positivi verso il futuro, oppure potrebbero aver perso pezzi importanti della propria esistenza durante il viaggio, mostrando sempre però la forza della sopravvivenza.

“Le mie sculture portano con sé una storia, ma non la raccontano. Non sappiamo da dove vengono, né dove stanno andando, ma sappiamo che si muovono in avanti, sia che partano sia che arrivino." - spiega l’artista Bruno Catalano.

Le sculture de I Viaggiatori hanno girato il mondo, la prima serie era stata collocata a Marsiglia nel 2013 per celebrare il ruolo di Capitale della Cultura, dove le sculture sono state istallate, non a caso, nel porto della città. Infatti sono proprio i luoghi di transito come le piazze, gli aeroporti e i porti sono gli spazi ideali dove l’artista pone i suoi eterei viaggiatori.

Tutte le statue raffigurano persone in movimento, in viaggio e tutti portano con sé unicamente una valigia, che stringono con forza. Raffigurano persone realmente esistenti che durante la sua vita lo scultore ha incontrato nel suo peregrinare.

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«Nel mio lavoro sono alla ricerca del movimento e dell’espressione dei sentimenti; faccio emergere dall’inerzia nuove forme e riesco a levigarle fino a dare loro nuova vita - dice Catalano parlando della sua arte - Provenendo dal Marocco, anche io ho viaggiato con valigie piene di ricordi che rappresento così spesso nei miei lavori. Non contengono solo immagini ma anche vissuto, i miei desideri: le mie origini in movimento».

"I Viaggiatori" sono figure eteree, a cui manca la parte centrale del corpo, che sembrano fondersi con l’ambiente circostante, una trascrizione visuale del tema del viaggio, dell’emigrazione e della ricerca delle proprie radici.

Viaggio, fuga, esilio sono infatti esperienze universali a cui l’artista rende omaggio attraverso la statura monumentale di queste figure di donne e di uomini che assumono una dimensione eroica proprio perché tratte dal quotidiano.

Più che statue le opere di Bruno Catalano, classe 1960, sono la rappresentazione di esseri umani strappati, attraversati da un immenso vuoto che evoca la cicatrice della partenza e della separazione, le identità frammentate dalle difficoltà, o le zone d’ombra dell’immagine di loro stessi.

E così, nel loro eterno peregrinare, Les Voyageurs di Catalano si nutriranno anche degli spazi amalfitani che abiteranno per qualche mese, trasformando in immagine gli scorci dinanzi ai quali saranno collocati. Trasportano all’interno dei loro bagagli dei frammenti di vita e di storia, mentre il loro destino si lega inevitabilmente alle loro radici e li mantiene in un equilibrio precario.

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Effigiati in un materiale solido e resistente come il bronzo, ma strappati all’altezza dello stomaco, essi perseguiranno il loro cammino, armati di valigia.

Questi monumenti narrano i temi dell’esistenza stessa dell’artista, sradicato in giovane età dal suo paese natìo e costretto ad andar per mare nel suo periodo da marinaio, fino all’incontro con l’arte statuaria dei grandi scultori moderni e contemporanei, che gli cambia la vita.

“I Viaggiatori” di Bruno Catalano sono personaggi che la scultura immortala nel mezzo di un lungo viaggio, la cui durata, origine e destinazione rimangono a noi ignote. Nella sua opera, questi uomini e queste donne tratti dal mondo del quotidiano assumono una dimensione eroica e diventano simboli di continuità e trasformazione.

Con la loro statura monumentale esplorano e raccontano i temi universali dell’esistenza umana: l’identità, la migrazione, il viaggio stesso. Questi individui trasportano all’interno dei loro bagagli dei frammenti di vita e di storia. Il loro destino si lega inevitabilmente alle loro radici, e li mantiene in un equilibrio precario tra il passato e il futuro.

Bruno Catalano rappresenta esseri umani, figure sospese che viaggiano, attraversate dalla luce, dal vento e dallo sguardo.

La Tecnica e l'Evoluzione Artistica di Catalano

Bruno Catalano è nato in Marocco nel 1960. Nel 1975 è costretto all’esilio con la sua famiglia. Sbarcato a Marsiglia con la speranza di ricominciare una nuova vita, conserva nella memoria il dolore del proprio sradicamento. A 18 anni diventa marinaio, poi elettricista, a 30 incontra l’arte e la scultura in argilla attraverso artisti come Rodin, Giacometti, César. Da quel momento decide di consacrarvi la propria esistenza.

Notato per la prima volta nel 2005 da un gallerista parigino a una mostra d’arte contemporanea, evolve dall’argilla al bronzo e scolpisce personaggi sempre più grandi, realizzando così notevoli prodezze tecniche. Oggi “I Viaggiatori” arricchiscono le più prestigiose collezioni pubbliche e private.

Sculture Specifiche della Serie "I Viaggiatori"

  • Simone: Con “Simone”, Bruno Catalano ha realizzato il ritratto a figura intera di un giovane veneziano il cui aspetto, al di là della lacerazione caratteristica dell'intera serie dei Viaggiatori, evoca il gusto dell'eleganza italiana.
  • Khadine: “Khadine” avanza con andatura calma e sicura con la sua valigia alla mano. Dall’alto, sembra scrutare un orizzonte lontano e indiscernibile per noi.
  • Hubert: In piedi, in attesa, “Hubert” è stato immortalato in un momento di assenza in cui il suo spirito aleggia altrove. Vestito solamente di un paio di jeans, a torso e piedi nudi, è un viaggiatore umile, che si accontenta di seguire il corso delle cose.
  • Benoît: È il caso di “Benoît”, collaboratore e amico di Bruno Catalano alla fonderia d'arte.
  • Pierre David Triptyque: È con questa idea che Bruno Catalano ha creato “Pierre David Triptyque”, una chiara metafora della nostra condizione umana.
  • Blue de Chine: "Blue de Chine” è una scultura dedicata a tutti quei lavoratori che vengono da lontano. La sua patina di colore blu, suggerisce l'abbigliamento dell'operaio e del marinaio. Bruno Catalano era lui stesso uno di loro, immigrato dal Marocco arrivato a Marsiglia con una semplice valigia.
  • Non Finito: Scultura dal drappeggio che confonde, che ricopre tutta la figura, invisibile, indecifrabile, ineffabile: “Non Finito” rappresenta l’infinità di direzioni, ritocchi, modifiche, su un oggetto d’arte, consentiti dall’argilla.

La Crisi Storica della Scultura e la Risposta di Catalano

L’opera plastica di Bruno Catalano appare a prima vista disorientante perché lo scultore francese, nato in Marocco e con origini italiane, mette in atto una inedita e sorprendente strategia espressiva caratterizzata dalla frantumazione dell’integrità della figura.

Artista moderno, cioè contemporaneo a se stesso, Bruno Catalano ha naturalmente preso atto della storica situazione di crisi della scultura del suo tempo e, forse per una di quelle “geniali casualità” che l’arte ha più volte fatto emergere nel corso della storia, ha trovato una sua personale ed inedita via espressiva, manifestando per tale maniera una nuova concezione dell’opera plastica, fortemente caratterizzata dalla frattura della figura e della mancanza definitiva di alcune parti di essa.

Le sue sculture appaiono così, a prima vista, come incompiute, con vistose parti clamorosamente mancanti, obbligando i riguardanti a chiedersi perfino come possano stare in piedi, realizzando peraltro, Catalano, prevalentemente figure che camminano con una valigia o una borsa nella mano.

Sebbene così “mutilate”, le sue sculture conservano comunque tutte le seducenti possibilità estetiche e formali dell’opera plastica classica, e inducono anche ad una nuova e sorprendente riflessione sulla poetica e il dialogo con la materia, nel suo caso anche quella assente perché mancante.

Nell’opera di Catalano, che agli esordi ha usato la terracotta ed è giunto negli anni più recenti all’utilizzo del bronzo, si potrebbe perciò parlare di un percorso di ricerca nella materia, arricchita peraltro dall’apporto significativo delle qualità evocative del colore.

Il Viaggio come Metafora della Vita

A questo punto è perciò inevitabile notare che tutte le sculture di Bruno Catalano rappresentano un “uomo che cammina”, una figura caratterizzata sempre, però, da un bagaglio che regge con una mano e che lo configura dunque piuttosto come un anonimo “viaggiatore”, che non si sa da dove viene né dove vada.

La domanda che i viaggiatori di Catalano inevitabilmente sollecitano nei riguardanti è dunque: chi sono questi viaggiatori, dove sono diretti? Facendo venire in mente che forse è invece il ritorno la vera meta del “viaggio degli uomini nel mondo”, come suggerisce il grande mito di Ulisse.

Mostre ed Esposizioni

Durante l’estate 2024, l’arte monumentale di Bruno Catalano sarà protagonista di una mostra en plein air diffusa nel tessuto urbano di Genova, con un percorso espositivo che attraverserà il centro storico e si snoderà fino al porto. Una mostra straordinaria che avrà anche un’appendice preziosa ad Alassio, in occasione del Festival della Cultura Ligyes.

Le sculture Blue de Chine, Pierre David Tryptique, Hubert e l'inedita scultura Simone, trasformeranno così il lungomare dell’Antica Repubblica in un museo a cielo aperto integrandosi perfettamente con il paesaggio amalfitano, le sue bellezze naturali e la sua storia millenaria legata al commercio ed ai viaggi.

Le sculture di Bruno Catalano sono presenti dal 2005 in musei e gallerie internazionali e in collezioni pubbliche e private e sono tra le opere più apprezzate dai critici attuali.

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