Cosa vedere a Palermo: Itinerario alla scoperta delle meraviglie del capoluogo siciliano
Sono arrivata a Palermo all’alba di un mercoledì di inizio marzo. Ci sono arrivata via mare, da Napoli, dopo tre giorni di pioggia battente e un dolore all’anima che tuttora persiste: esattamente tre giorni prima un mio carissimo amico ci ha lasciati in un mare di dolore e io ero letteralmente sotto shock. Sono scesa dalla nave e ho iniziato a camminare per le vie della città deserta in cerca di un caffè. Mi guardavo attorno senza riuscire a vedere nulla, ma la percezione che Palermo mi avrebbe conquistata è stata netta, perentoria, immediata.
Palermo è una città dalle mille contraddizioni, amalgama di tradizioni e popolazioni, scrigno di tesori artistici e gastronomici: il capoluogo della Sicilia è una città complessa e dalle mille sfaccettature, tanto difficile da capire, tanto facile da innamorarsene. Il mondo ha bisogno di bellezza e Palermo svolge perfettamente la sua parte: per visitare tutte le cose che la città sa regalare non ti basterebbe una settimana e scegliere quali vedere e quali lasciare “per la prossima volta” non è un compito facile.
In tre giorni a Palermo, consumando le suole delle scarpe, sono riuscita a fare e vedere parecchie cose ma si sa, l’appetito vien mangiando, e sono rientrata a Milano con la voglia di tornare a trovarla presto, possibilmente in uno stato emotivo più sereno. A Palermo, più che altrove in Sicilia, le epoche storiche rivelate dai differenti stili architettonici si sovrappongono.
La maggior parte dei luoghi di interesse di cui ti parlerò nell’articolo si trova in centro che si gira tranquillamente a piedi. L’itinerario è stato fatto per essere percorso a piedi: il centro è facile da girare e tutti i punti di interesse si trovano abbastanza vicini tra loro. Gambe in spalla quindi, si parte per scoprire cosa vedere a Palermo in un giorno!
Ecco un itinerario delle cose da vedere a Palermo in 1 giorno, sperando che questo ti aiuti a vivere al meglio questa complessa e meravigliosa città:
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- Politeama Garibaldi
- Teatro Massimo
- Quattro Canti
- Cattedrale di Palermo
- Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina
- Villa Bonanno
- Mercato di Ballarò
- Casa Professa (Chiesa del Gesù)
- Fontana Pretoria
- Chiesa della Martorana
- Chiesa di San Cataldo
- Monastero di Santa Caterina D’Alessandria
- Palazzo Steri
- Murale Falcone Borsellino
- Chiesa di San Domenico
Cosa vedere a Palermo: le principali attrazioni
1 - Politeama Garibaldi
Cominciamo quindi con il nostro itinerario di Palermo partendo da Piazza Ruggero Settimo dove si trova il bellissimo Politeama Garibaldi. La costruzione del Politeama Garibaldi iniziò nel 1867, ma i lavori procedettero a rilento. L’inaugurazione avvenne nel 1874, ma l’edificio era ancora incompiuto e mancava addirittura la copertura (interpretata da molti come una precisa scelta progettuale). Quest’ultima fu completata solamente nel 1877, ma i lavori si protrassero fino al 1891 quando venne festeggiata l’apertura ufficiale del teatro alla presenza di re Umberto e della regina Margherita. Il Politeama è visitabile con una visita guidata.
2 - Teatro Massimo
Dalla piazza prendi Via Ruggiero Settimo, che ti porta a Piazza Verdi dove troverai il Teatro Massimo. Teatro Massimo è il più grande teatro lirico d’Italia e il terzo in Europa dopo l’Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna. L’imponente edificio in stile neoclassico fu costruito sopra ai terreni dove un tempo sorgevano tre chiese e tre monasteri.
C’è una leggenda che racconta come durante i lavori di costruzione fosse stata profanata la tomba di una suora, il cui spirito, oggi, continua ad aggirarsi per le sale del teatro. A Palermo è conosciuta come “la monachella”.
Il Teatro Massimo è visitabile attraverso una visita guidata al costo di 8 Euro. L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Dall’esterno il Teatro Massimo appare come un vero e proprio tempio con la scalinata monumentale che introduce al pronao e alle sei colonne corinzie, il tutto sovrastato dal frontone tipico dell’architettura classica greco-romana. Da Teatro Massimo prendi via Maqueda, una lunga strada pedonale e arrivi ai “Quattro Canti” il bellissimo incrocio monumentale tra Via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele.
3 - Quattro Canti
Piazza Villena è il cuore del centro storico di Palermo e nasce dall’incrocio di via Maqueda e via Vittorio Emanuele (le due strade principali della città). I Quattro Canti rappresentano il punto di congiunzione dei quattro quartieri storici di Palermo ed è una tappa obbligata da cui ti troverai a passare un’infinità di volte. La piazza che si formò all’incrocio tra le due vie divenne l’emblema delle nuove ambizioni monumentali e nel 1608 si decise di dare uniformità architettonica ai quattro edifici che ne delineano il profilo, impreziosendoli con sculture e decorazioni che raccontano molto della storia di Palermo.
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Osservando bene noterai che la forma della piazza è ottagonale e che gli edifici che vi si affacciano sono decorati in maniera prospettica e simmetrica: alla base una fontana che rappresenta le stagioni, sul primo livello i re di Palermo e sull’ultimo le sante protettrici della città. Alle spalle di ogni palazzo si apre un “mandamento”, cioè uno dei quartieri storici palermitani. I Quattro Canti è conosciuto anche Teatro del Sole perché in qualsiasi stagione almeno una delle facciate è illuminata dai raggi della nostra stella madre. Dai 4 Canti gira su Via Vittorio Emanuele: percorrendola troverai Piazza Bologni e la Chiesa del SS. Salvatore, e poi sulla destra la Cattedrale di Palermo.
4 - Cattedrale di Palermo
Una volta che avrai raggiunto la Cattedrale di Palermo capirai da solo perché questo è uno dei luoghi da non perdere: la Basilica della Santa Vergine Maria Assunta (questo il suo vero nome) è stata dichiarata anche dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Come il Palazzo dei Normanni, anche questo edificio è un mix di stili che ricorda le varie dominazioni che nel corso dei secoli si sono susseguite in città. Prima basilica paleocristiana, poi moschea e, infine, nuovamente chiesa cristiana.
Osservando l’edificio dall’esterno tanto quanto dall’interno potrai notare elementi gotici, barocchi e neoclassici, ma anche tracce dello stile arabo e di quello normanno: è un vero e proprio pot - pourri che rende unica questa grande chiesa. All’interno della Cattedrale di Palermo sono ospitate le spoglie di Santa Rosalia, patrona della città, ma anche le Tombe Reali tra cui quelle di Federico II e di Ruggero II. L’ingresso alla Cattedrale è gratuito, ma per visitare la Cripta, le Tombe Reali, i Sotterranei e il Tesoro è necessario acquistare un biglietto. Quest’ultimo ti darà anche la possibilità di salire sul tetto della Cattedrale per ammirare il panorama su Palermo.
La mole dell’edificio sacro fu edificato sull’area dell’antico duomo - trasformato dagli arabi in moschea e restituito al culto cristiano dai re Normanni - da Gualtiero Offamilio, arcivescovo di Palermo tra il 1168 e il 1193 sotto Guglielmo II. Paragonato all’esterno, l’interno secondo me è un po’ deludente, ma presenta comunque tratti interessanti tra cui la meridiana sul pavimento di Giuseppe Piazzi (1801) e la cappella di Santa Rosalia, luogo di venerazione per i palermitani, che conserva i resti mortali della Santa Patrona racchiusi in un’urna d’argento.
La venerazione dei palermitani per Santa Rosalia ha origini seicentesche, quando un cacciatore rinvenne casualmente in un anfratto del monte le sue ossa. Secondo la tradizione, Rosalia nacque attorno al 1132 dal conte Sinibaldo della Quisquinia e da Maria Guiscarda, congiunta di re Ruggero II. Compiuti i 18 anni di età, fu introdotta alla corte normanna e divenne damigella della regina Margherita di Navarra e sposa di Guglielmo I. Una cospirazione dei nobili contro il trono decretò la rovina della sua famiglia in seguito alla quale Rosalia si consacrò a Gesù, facendo vita da eremita nella grotta del Monte Pellegrino dove morì il 4 settembre 1166.
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5 - Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina
Uscito dalla Cattedrale, continua lungo Via Vittorio Emanuele e trovi un altro luogo di interesse imperdibile, il Palazzo dei Normanni. Il Palazzo dei Normanni è una delle cose veramente imperdibili di Palermo: la sua “Cappella Palatina” è una cosa che non puoi neanche immaginare, insomma devi vederla per capire veramente cosa sia. Sappi solo che lì dentro brilla tutto.
Il Palazzo dei Normanni è la più antica residenza reale d’Europa: il primo edificio con funzione residenziale fu eretto durante la dominazione araba, successivamente fu ingrandito dai Normanni e, dopo un periodo di decadenza, fu riportato al suo splendore grazie ai viceré spagnoli. Nel Settecento, durante il periodo borbonico, vennero eseguite ulteriori modifiche e realizzati diversi abbellimenti. Oggi il palazzo è la sede dell’Assemblea Regionale, ma anche di uno dei musei più visitati della Sicilia. Il percorso museale comprende gli Appartamenti Reali, i Giardini e la Cappella Palatina: quest’ultima è considerata una delle chiese più belle della città e di tutta l’isola e non a caso.
La basilica, dedicata ai santi Pietro e Paolo, fu voluta da Ruggero II per ospitare le messe della famiglia reale e venne inaugurata nel 1140. A stupire, oltre al particolare stile in cui si notano elementi arabi, normanni e bizantini, sono i grandi mosaici che ricoprono la cupola, il transetto e le absidi. Tra tutti spicca il “Cristo Pantocratore”. L’ingresso del Palazzo è in Piazza del Parlamento e il biglietto intero per visitare tutto il complesso costa 19 Euro; il ridotto, invece, costa 17 Euro.
Furono gli Arabi, nel IX secolo, a strutturare e fortificare il castello su una precedente roccaforte punico-romana. Gli succedettero i Normanni (nella persona di Ruggero II) che consolidarono la struttura con torri e bastioni e crearono la scintillante Cappella Palatina. Sulla Cappella Palatina ho veramente ben poco da dire. Ogni mia parola risulterebbe vacua rispetto alla magnificenza di un’opera che rappresenta la sintesi e la fusione artistica delle componenti romano-sicula, bizantina e araba da cui sono nati i capolavori immortali di Palermo.
6 - Villa Bonanno
Uscita dal palazzo vai verso Via del Bastione e percorrendola arrivi in Piazza Vittoria con la Villa Bonanno. Se hai tempo però prima di raggiungere Villa Bonanno fai una breve deviazione su Via dei Benedettini per vedere San Giovanni degli Eremiti con le sue cupole (il suo chiostro meriterebbe una visita). Villa Bonanno è uno dei parchi cittadini ed è un buon posto per sedersi sotto le palme e riposarsi un po’ prima di riprendere con l’itinerario. Il giardino comunque include anche un parco archeologico dove troverai tra le altre cose, i resti di due case patrizie romane, adornate da splendidi mosaici e scoperte per puro caso. Ti assicuro che i mosaici sono davvero meravigliosi e vale la pena andarli a vedere.
7 - Mercato di Ballarò
A meno di 500 metri da Palazzo Reale troverai San Giovanni degli Eremiti, l’ennesimo Patrimonio UNESCO del capoluogo siciliano, una delle perle più luminose dello scrigno. Edificato da Ruggero II nel 1136 su un precedente monastero gregoriano, San Giovanni degli Eremiti ricorda vagamente la Chiesa di San Cataldo per la presenza di 5 cupole rosse che sovrastano il corpo squadrato di chiara impronta islamica.
Per spezzare un po’ con la sfilza di monumenti - ma non illuderti che siamo solo a metà! - ti racconterò qualcosa sul Mercato di Ballarò che, pur non essendo Patrimonio UNESCO, è un’altra delle cose da vedere a Palermo. Un giorno a Palermo non è completo senza almeno un giro tra i suoi mercati. Il mercato di Ballarò è il più antico della città: qui, tra il rumore delle classiche abbanniate (il tipico richiamo dei venditori), ti perderai tra il profumo e i colori della verdura e della frutta fresca e di stagione.
Tra i banchi troverai anche diversi venditori di cibi cotti: verdure lesse o arrostite, le classiche panelle, il tipico pani câ meusa (da non perdere: il panino con la milza) o il polpo. Il mercato è un gran bel casino, c’è gente da tutte le parti che mangia e spintona per accaparrarsi un tavolo: è una sopraffazione di tutti i tuoi sensi, tra il rumore, il profumo dei barbeque su cui sfrigolano il pesce e la carne, il fumo, la musica e i colori. Se vuoi conoscere la vera Palermo local lBallarò, così come gli altri mercati della città( la Vucciria e il Capo gli altri due più famosi), è il posto giusto! Il mercato si tiene tutti i giorni dalle 7 alle 19.
Le sue origini risalgono all’epoca della dominazione araba (X secolo) e il suo nome pare derivi dal termine Bal’hara che significa mercato aperto: era un luogo di scambi vivace e animato in cui si vendevano prodotti alimentari, spezie e beni di vario genere.
8 - Casa Professa (Chiesa del Gesù)
La Chiesa del Gesù, conosciuta anche come Casa Professa, è una meraviglia barocca. La sua costruzione iniziò nel 1564 e fu ultimata nel 1578. Oggi la Chiesa del Gesù è il migliore esempio di chiesa barocca a Palermo e se la facciata ti apparirà semplice e quasi spoglia, l’interno con i suoi stucchi, le sculture, gli affreschi e le tarsie policrome ti faranno ricredere. Non saprai più dove girare lo sguardo tanti sono i dettagli delle decorazioni.
Visitata la chiesa segui il Vicolo San Michele Arcangelo e la strada ti condurrà nientepopodimeno che al mercato di Ballarò. Il quartiere dell'Albergheria, al margine del mercato di Ballarò, regala un impressionante tripudio di barocco. Non troppo distante, la Chiesa del Gesù, per i palermitani Casa Professa, è senza dubbio tra le massime espressioni di quell’arte barocca che qui ha conosciuto le sue forme più ricche, ridondanti e appariscenti.
9 - Fontana Pretoria
A pochi passi dai Quattro Canti si trova la Fontana Pretoria, un altro dei luoghi simbolo di Palermo. In città è conosciuta anche come “la Fontana della Vergogna” e non per via delle nudità delle sue statue come si pensi, ma perché si è trattato probabilmente del primo caso conosciuto di spesa “pazza” e di corruzione nel nostro Paese. Le autorità locali infatti sborsarono per acquistarla una valangata di fondi pubblici, invece che impiegarli per acquistare beni e medicine in un momento in cui a Palermo regnavano la miseria e la carestia.
La fontana fu realizzata nel XVI secolo per abbellire una villa fiorentina e fu acquistata successivamente dalla città di Palermo. Trasportarla in Sicilia e posizionarla nella piazza non fu cosa semplice: pensa che la fontana venne tagliata in tanti pezzi e poi riassemblata sul posto. Alcuni dei pezzi mancavano, altri si ruppero durante il trasporto.
La fontana si presenta su tre lati circondata da edifici degni di menzione: il Palazzo Pretorio, la Chiesa di Santa Caterina e due palazzi baronali: Palazzo Bonocore e Palazzo Bordonaro. Di fronte alla piazza, oltrepassando la storica Via Maqueda, si trova la chiesa barocca di San Giuseppe dei Teatini. Da Pizza Pretoria spostati in Piazza Bellini (che si trova a due passi) e vai a visitare la Chiesa della Martorana, la Chiesa di San Cataldo e il Monastero di Santa Caterina d’Alessandria.
10 - Chiesa della Martorana
La Chiesa della Martorana è celeberrima soprattutto per i suoi mosaici bizantini. Il suo vero nome è Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio e fu fatta costruire nel 1143 dall’ammiraglio Giorgio d’Antiochia, molto legato a re Ruggero II. La chiesa è, ancora una volta, caratterizzata da numerosi stili diversi per via dei restauri e delle modifiche avvenute nel corso dei secoli. Se la facciata può apparirti forse un po’ troppo semplice rispetto ad altre chiese palermitane, entrando capirai perché è considerata una delle più suggestive della città.
I mosaici bizantini che ricoprono la cupola, gli archi e le parti elevate delle pareti sono probabilmente i più antichi della Sicilia. Oggi la chiesa appartiene all’Eparchia di Piana degli Albanesi e officia la liturgia seguendo il rito ortodosso. Per visitare la chiesa è necessario un biglietto del costo di 2 Euro.
11 - Chiesa di San Cataldo
Accanto alla Martorana si trova un’altra delle cose da vedere a Palermo sì o sì: la Chiesa di San Cataldo. La piccola chiesa di San Cataldo è un gioiello architettonico e un palese esempio di architettura araba sotto il dominio dei Normanni, con le 3 cupole rosse che la sovrastano e la sua merlatura. Visitare la piccola chiesa di San Cataldo ti porterà via 5 minuti di tempo, ma vale la pena entrarci soprattutto per la luce morbida all’interno, la sua atmosfera e per il bellissimo pavimento in lastre di marmo, serpentino e porfido egiziano.
Nonostante la chiesa sia stata rimaneggiata nei secoli, nel 1877 cominciarono i lavori di restauro che l’hanno riportata alla sua immagine normanna nella sua semplice bellezza. L’edificio, un solenne documento dell’arte siciliana medievale, spicca subito all’occhio per le tre cupole rosse che le conferiscono fascino esotico.
12 - Monastero di Santa Caterina D’Alessandria
Piazza Pretoria è conosciuta come la Piazza della Vergogna, nomignolo dalle origini a lungo dibattute. Secondo la versione più colorita sarebbe imputabile alle statue che decorano la fontana, un trionfo di ninfe, tritoni e divinità con gli attributi al vento la cui vista generò scompiglio tra le monache del vicino convento che all’unisono esclamarono “che vergogna!”.
La Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, risalente alla fine del XVI secolo seppur annessa al monastero dominicano del 1310, appare dominata da una cupola settecentesca e presenta un interno elaborato con sculture, stucchi e intarsi marmorei talmente ricchi da lasciarti con il fiato sospeso. A poche decine di metri dal Monastero di Santa Caterina si trova la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio che è a tutti gli effetti un must, ossia una delle cose da vedere a Palermo sì o sì.
Altre cose da fare a Palermo
- Porta Nuova
- Catacombe dei Cappuccini
- Cattedrale di Monreale
- Spiaggia di Mondello
- La Zisa
- Monte Pellegrino e Santuario di Santa Rosalia
Dove mangiare a Palermo
La gastronomia palermitana è una festa per i sensi che oltre ai piatti tipici noti a tutti - dalla pasta con le sarde alla caponata fino ai cannoli siciliani e le cassate - vanta un’ampia tradizione di Street Food. Non vorrei esagerare, ma credo sia la più vasta d’Italia.
Sul dove mangiare a Palermo ti consiglio in prima battuta di provare i mercati: c’è di tutto, dalla gastronomia alla friggitoria, dal ristorante-bancarella (dove degustare la cucina di casa) al banco del pesce (dove non dovrai far altro che scegliere la tua preda e attendere che sia pronta sorseggiando un bicchiere di vino). Se non ricordo male si trova anche la carne arrostita, ma ne mangio poca e non ho prestato attenzione.
Io mi sono fermata due volte Al Tentacolo (Vucciria): 1 kg di polipo arrostito, quasi 1 kg di fritto misto, pane, vino, acqua e caffè per 20 euro a testa! Ti suggerisco inoltre la Trattoria Ferro di Cavallo (cucina tipica palermitana dal 1944 che ha un ottimo rapporto qualità prezzo) e I cuochini (per lo Street Food un po’ più raffinato rispetto al mercato).
Come muoversi a Palermo
Questo itinerario è stato fatto per permetterti di vedere quante più cose possibili a piedi. Si tratta di un itinerario abbastanza impegnativo, ma che ti darà grande soddisfazione. L’itinerario è lungo e dovrai camminare a passo svelto: sicuro che alla sera sarai stravolto, ma ti assicuro felice.
Dove dormire a Palermo
Prima di inoltrarci nell’itinerario turistico di Palermo, è bene fare qualche piccola premessa per aiutarvi nella scelta della struttura dove dormire. A Palermo ci sono alcuni hotel, b&b e case vacanza rinomati per la bellezza delle strutture e per l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Ma la prima cosa da tenere in considerazione prima di prenotare, è la posizione della struttura ricettiva.
Consigliamo di scegliere un hotel o un b&b nel centro storico di Palermo, in modo da avere la possibilità di muoversi interamente a piedi e visitare i monumenti più belli della città senza ricorrere all’auto. Tra le zone più apprezzate del centro vi sono la kalsa e l’Albergheria (detta anche Ballarò per via dell’omonimo mercato). Come si può vedere dal sito web, è un palazzo storico situato nel centro, elegante e curato, apprezzato e citato da moltissime riviste come il National Geographic Magazine.
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