Consolato Turco a Roma: Orari, Indirizzo e Servizi
La Turchia mantiene una significativa presenza diplomatica in Italia, con un’ambasciata a Roma e diversi consolati in città importanti come Milano e Firenze. Le funzioni primarie di queste missioni diplomatiche includono la promozione delle relazioni bilaterali, la protezione dei diritti dei cittadini turchi all’estero e l’assistenza nelle questioni legali e consolari.
Visti e Requisiti per Cittadini Italiani
Per i cittadini italiani non è richiesto il visto per motivi di Affari e Turismo fino a 90 giorni di permanenza. Per Affari si intendono trattative commerciali, riunioni di affari etc. senza il ricevimento di alcuna somma di denaro. Per INTERVENTI TECNICI e AUTOTRASPORTATORI il visto è obbligatorio, le domande vanno presentate di persona dal titolare del passaporto; il Consolato di Turchia non accetta intermediari/agenzie.
E’ possibile delegare COVEX per il solo ritiro del passaporto trasmettendo delega in carta semplice (chiedere comunque conferma in Consolato il giorno di presentazione dei documenti). Per i residenti di tutto il Nord Italia (fino all’Emilia Romagna compresa) è competente il Consolato di Milano, per i residente dalla Toscana in poi è competente l’Ambasciata di Roma.
Registrare il proprio viaggio presso l’ambasciata turca è fondamentale per garantire la sicurezza e ricevere supporto in caso di emergenze. In situazioni di disastri naturali, come terremoti o alluvioni, la registrazione consente all’ambasciata di localizzare rapidamente i cittadini turchi e fornire assistenza o evacuazione. Inoltre, in caso di unrest politico, la registrazione facilita la comunicazione tra i viaggiatori e le autorità turche, assicurando che le informazioni critiche raggiungano coloro che ne hanno bisogno. Anche in situazioni di emergenze mediche, la registrazione diventa cruciale per ricevere indicazioni rapide su strutture sanitarie e supporto consolare.
Visti per Stranieri Residenti in Turchia
Il visto deve essere richiesto presso le Rappresentanze diplomatiche italiane all’estero competenti per le aree in cui risiede il richiedente. Di norma si definisce la residenza come il luogo in cui una persona dimora e lavora, o dove comunque risiede regolarmente da almeno 6 mesi. Il Consolato Generale d’Italia ad Istanbul è competente a ricevere le richieste di visto presentate da chi risiede nelle province di Istanbul, Amasya, Artvin, Bilecik, Bursa, Canakkale, Corum, Edirne, Erzurum, Erzincan, Giresun, Gumushane, Igdir, Sakarya, Kocaeli, Ardahan, Bayburt, Kars, Kirklareli, Ordu, Rize, Samsun, Sinop, Sivas, Trabzon, Tokat, Tekirdag, Yalova.
Leggi anche: Tutto quello che devi sapere prima di partire per la Turchia
Se il viaggio ha per destinazione più di uno Stato Schengen, la domanda dev’essere presentata all’Ambasciata dello Stato il cui territorio costituisce la destinazione principale. Con destinazione principale si intende il luogo in cui il richiedente ha intenzione di trascorrere il periodo più lungo o di realizzare lo scopo principale del viaggio previsto.
Deve assicurarsi di possedere, al momento dell’attraversamento delle frontiere Schengen, tutti i documenti presentati per la domanda di visto nonché mezzi economici di sostentamento, pari a circa 30 euro per ogni giorno di soggiorno previsto. Nessuno può garantire il rilascio del visto o che la richiesta sia trattata più rapidamente.
Problemi nascono piuttosto quando il richiedente intenzionalmente decide di fuorviare il funzionario durante l’intervista o presentando documentazione non veritiera. Sono soggette a rifiuto le richieste di coloro che forniscono informazioni non veritiere. Si rammenta che verranno eseguiti ulteriori controlli per verificare la veridicità delle informazioni fornite.
Se il suo permesso di soggiorno è in corso di validità, non è necessario richiedere il visto per rientrare in Italia. Deve lasciare il territorio nazionale entro il termine di validità del visto.
Il visto turistico si rilascia di norma per brevi periodi. Qualora la posizione economica del richiedente sia solida o egli abbia viaggiato nell’Unione Europea nel recente passato, la dimostrazione di mezzi finanziari personali è sufficiente. Nel caso non ci si trovi in tali condizioni, si consiglia all’invitante di accendere una fidejussione bancaria in favore del richiedente. All’atto della domanda di visto, deve essere esibita la copia originale della fidejussione.
Leggi anche: Servizi consolari offerti a Roma
Tariffe Consolari
Le tariffe consolari ammontano a 80 euro per i visti Schengen e a 116 euro per i visti nazionali (50 euro per i visti per motivi di studio).
Apostille e Legalizzazione di Documenti
La Turchia appartiene alla lista di Stati che hanno aderito alla Convenzione dell’Aja del 1961. Devi legalizzare un atto pubblico italiano da presentare in Turchia e non sai qual è la procedura corretta da seguire? Nei prossimi paragrafi trovi, infatti, una guida su come fare la legalizzazione di documenti italiani destinati alla Turchia e viceversa. In cosa consiste questa procedura? Dove può essere richiesta? Ci sono eccezioni specifiche per la Turchia?
La scelta tra le due non è a discrezione dell’interessato ma dipende dal tipo di atto da legalizzare. Gli atti rilasciati dai Comuni e da altri enti, esclusi quelli menzionati sopra , sono di competenza della Prefettura per quanto riguarda la procedura di apostille. I certificati scolastici e universitari.
Ecco alcuni consigli pratici per non sbagliare. Altro aspetto cui porre attenzione è la data di validità dell’atto. La maggior parte dei documenti pubblici rilasciati in Italia, come i certificati del casellario giudiziale e dei carichi pendenti, i certificati, gli estratti e le copie integrali di atti di nascita e di matrimonio, hanno, infatti, validità di 6 mesi dal rilascio.
La cosa più importante, però, riguarda la firma del pubblico ufficiale che ha autenticato l’atto. In tali circostanze, è necessario estrarre l’atto dall’Archivio Notarile e farlo firmare da un funzionario dell’Archivio, la cui firma sia registrata presso la rispettiva Procura competente.
Leggi anche: NIE Consolato Spagnolo
L’apostille può essere utilizzata solo per legalizzare atti pubblici. Non riguarda, quindi, atti tra privati, come i contratti privati. Fai realizzare una copia conforme o “copia autentica dell’atto privato tramite un pubblico ufficiale, come un Notaio o un funzionario comunale.
In Italia, non è possibile apporre l’apostille su un atto pubblico rilasciato da un ente turco, anche se destinato al nostro Paese. Dunque, ove gli atti siano rilasciati in italiano o bilingui italiano-turco, potrai utilizzarli direttamente dinanzi a qualsiasi ente pubblico italiano.
E’ possibile legalizzare qualsiasi documento come dichiarazioni, contratti, procure, etc. Il Consolato non accetta documenti della camera di commercio firmati digitalmente. Eventuali documenti redatti con la procedura “stampa in azienda” dovranno essere nuovamente autenticati in camera di commercio con timbro e firma in originale del funzionario che ha firmato il documento. Per legalizzare in Consolato l’exporter registry form, è richiesto il visto della camera di commercio di competenza con timbro e firma in originale del funzionario della cciaa.
Informazioni aggiuntive
Il certificato può essere richiesto a titolo gratuito per adozione, controversie di lavoro, ammissione al gratuito patrocinio, riparazione dell’errore giudiziario. Il pagamento può essere effettuato tramite assegno bancario internazionale, vaglia postale o “Eurogiro”. Non inviare mai denaro in contanti. Le tariffe per il rilascio e la spedizione del certificato all’estero sono specificate nella sezione FAQ del sito del Ministero di Giustizia indicato a fine pagina. NON INVIARE LA RICHIESTA AL CONSOLATO.
Contatti Utili
Indirizzo: Centro Vega, Via Pacinotti, 4 - Edificio Lybra, sc. 4, 2° p.
Via Mario Amato n.