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Invito in Italia per Turismo: Guida Completa

Hai un parente o un amico che ti ha invitato in Italia? Per prima cosa devi definire qual è il tipo di visto di cui hai bisogno, ne esistono oltre 20 tipologie. Questo articolo fornisce una guida dettagliata su come gestire l'invito e quali sono le procedure da seguire per un soggiorno turistico regolare in Italia.

Requisiti e Documenti Necessari per il Visto Turistico

Per ottenere un visto turistico per l'Italia, è necessario preparare una serie di documenti e seguire una procedura specifica. Di seguito sono elencati i passaggi principali:

  1. Modulo di domanda: Scaricare e compilare il modulo di domanda per il visto Schengen, assicurandosi di non lasciare spazi vuoti.
  2. Passaporto: Presentare un passaporto valido (sia vecchio, se disponibile, che quello attuale), con una data di scadenza superiore di almeno tre mesi rispetto al periodo di validità del visto richiesto.
  3. Certificazione bancaria: Fornire una certificazione bancaria, estratti conto personali che mostrino entrate regolari, estratti conto delle carte di credito o saldo degli ultimi sei mesi.
  4. Documenti per minori:
    • Prova dei mezzi economici dei genitori o del tutore legale.
    • Prova dei legami familiari (ad esempio, certificato di nascita dei figli o certificato di matrimonio).
  5. Assicurazione sanitaria di viaggio: Stipulare un'assicurazione sanitaria di viaggio con una copertura minima di 30.000 EUR, valida in tutta l'area Schengen, per spese di ricovero d'urgenza e rimpatrio.
  6. Prenotazione aerea: Presentare una prenotazione aerea di andata e ritorno.
  7. Dichiarazione di ospitalità e alloggio: Fornire una dichiarazione di ospitalità e alloggio.
  8. Fideiussione assicurativa: Ottenere una fideiussione e una polizza assicurativa per il visto turistico.
  9. Autocertificazioni: Preparare vari documenti di autocertificazione.

Servizi di Assistenza per la Richiesta del Visto

Per facilitare la procedura di richiesta del visto, è possibile usufruire di diversi servizi, tra cui:

  • Appuntamenti presso l'ambasciata italiana.
  • Preparazione della dichiarazione di ospitalità e alloggio.
  • Assistenza per la fideiussione e la polizza assicurativa.
  • Prenotazione aerea di andata e ritorno.
  • Indicazioni sui documenti aggiuntivi necessari.

È fondamentale che l'ospite sia puntuale all'appuntamento presso l'ambasciata italiana o il centro visti e attenda l'esito del visto per l'Italia.

Normativa Italiana sull'Ingresso e il Soggiorno

Le principali disposizioni normative in materia di ingresso e soggiorno in Italia sono contenute nel Decreto Legislativo del 25 luglio 1998, n. 286 e successive modifiche, e nel D.P.R. n. 394/1999.

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Dichiarazione di Presenza

Chi proviene da Paesi che applicano l’Accordo di Schengen deve dichiarare la propria presenza, entro otto giorni dall’ingresso in Italia, al questore della provincia in cui si trova sottoscrivendo un specifico modulo. Se si è ospiti di strutture alberghiere, la dichiarazione viene resa dall’albergatore, che ha l’obbligo di segnalare all’autorità di P.S. le generalità delle persone alloggiate entro le 24 ore successive al loro arrivo.

L’art. 38-bis del Testo Unico Immigrazione (TUI) prevede che gli studenti delle filiazioni in Italia di Università e Istituti superiori di insegnamento a livello universitario stranieri sono esentati dall’obbligo di richiedere un permesso di soggiorno in caso di soggiorni in territorio nazionale non superiori a 150 giorni. In tale circostanza, sarà tuttavia necessario assolvere all’obbligo di rendere dichiarazione di presenza conformemente all’art. 1 comma 2 della Legge n.68/2007.

Il mancato adempimento dell’obbligo della dichiarazione di presenza di cui all’articolo 38-bis del TUI comporta l’applicazione della sanzione amministrativa di cui all’art. 7, c.2-bis, del TUI (pagamento di una somma da 160 a 1.100 euro).

Ingresso e Soggiorno Illegale

Dall’8 agosto 2009 è stato introdotto, nell’ordinamento giuridico italiano, il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Chi fa ingresso o si trattiene in maniera irregolare nel nostro paese è punibile con l’ammenda da 5.000 a 10.000 euro, ai sensi e per gli effetti dell’art. 10 bis del decreto legislativo n. 286/98.

Ingresso per Motivi di Lavoro

L’ingresso nel territorio dello Stato per motivi di lavoro subordinato (anche stagionale) e di lavoro autonomo è possibile, salvo alcuni profili professionali per i quali è consentito l'ingresso al di fuori delle quote, solo nell’ambito delle quote massime d’ingresso annualmente stabilite dagli appositi decreti di programmazione dei flussi di ingresso per motivi di lavoro. L’ultimo Decreto flussi è stato adottato alla fine del 2022. Dal 27 marzo e fino al 31 dicembre 2023 è possibile l'invio delle domande. Ulteriori decreti potranno essere adottatti nel corso del 2023.

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Procedura per l'Assunzione di un Lavoratore Straniero

L’invio da parte di un datore di lavoro, italiano o straniero regolarmente residente in Italia, della richiesta di nulla osta per l’assunzione di un lavoratore extracomunitario rappresenta il momento di avvio dell’intera procedura. La procedura introdotta a partire dal decreto flussi 2022 prevede che il datore di lavoro prima dell’invio della richiesta di nulla osta al lavoro verifichi presso il Centro per l’Impiego competente che non vi siano altri lavoratori già presenti sul territorio nazionale disponibili a ricoprire il posto di lavoro per cui si ha intenzione di assumere il lavoratore che si trova all’estero. Tale verifica va effettuata attraverso l’invio di una richiesta di personale al Centro per l’Impiego, attraverso il modulo predisposto da Anpal.

Il verificarsi delle suddette circostanze dovrà risultare da un’autocertificazione che il datore di lavoro dovrà allegare alla domanda di nulla osta al lavoro. Tale verifica non è necessaria per assumere i lavoratori stagionali.

Verifica delle Condizioni Reddituali e Contrattuali

A partire dal decreto flussi 2022 è stato previsto che tra la documentazione da allegare alla domanda di nulla osta vi è anche l'asseverazione, ovvero un documento attraverso il quale professionisti (consulenti del lavoro, commercialisti, avvocati...) o organizzazioni datoriali certificano il rispetto da parte del datore di lavoro dei presupposti contrattuali richiesti dalla normativa vigente ai fini dell'assunzione di lavoratori stranieri.

Tempi di Attesa per il Nulla Osta

Per il decreto flussi 2022 è stato previsto che trascorsi trenta giorni* dalla presentazione delle domande senza che siano emerse le ragioni ostative, il nulla osta viene rilasciato automaticamente ed inviato - in via telematica - alle Rappresentanze diplomatiche italiane dei Paesi di origine del lavoratore che, dovranno rilasciare il visto di ingresso entro venti giorni dalla relativa domanda (quest'ultimo termine ridotto è stato previsto in via sperimentale solo per il decreto flussi 2022. Il termine ordinario per il rilascio del visto è di 30 giorni per lavoro subordinato e 120 giorni per lavoro autonomo).

Una volta ottenuto il visto, il lavoratore può entrare in Italia. Il datore di lavoro verrà avvisato dell’avvenuto rilascio del nulla osta mediante apposita comunicazione che riceverà all’indirizzo di posta elettronica indicato e potrà scaricare direttamente il nulla osta accedendo al Portale Servizi-ALI. L’eventuale accertamento successivo di elementi ostativi riscontrati dalla Questura e/o nell’ambito delle verifiche a campione condotte dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro comporterà la revoca del nulla osta e del visto, la risoluzione di diritto del contratto di soggiorno, nonché la revoca del permesso di soggiorno.

Leggi anche: Guida alla Carta di Invito Turistica

* Nota: Il DL 20/23 (cd Decreto Cutro), ha fissato in 60 giorni il termine oltre il quale il nulla osta viene automaticamente rilasciato.

Esaurimento delle Quote Previste

Le domande presentate nell'ambito del decreto flussi vengono trattate secondo l'ordine cronologico di presentazione. Essendo le quote disponibili molto inferiori rispetto al numero di domande presentate, di regola le quote si esauriscono in pochissimo tempo. In mancanza di quote disponibile il nulla osta non viene automaticamente rilasciato. Il DL 20/23 (in fase di conversione) ha previsto che le domande che non vengono accolte per mancanza di quote potranno essere esaminate, presumibilmente in via prioritaria e previo rinnovo della domanda, nell’ambito delle quote che si renderanno disponibili con i successivi decreti flussi.

Motivi Ostativi per il Rifiuto del Nulla Osta

Il questore dispone il rifiuto del nulla-osta se sussistono motivi ostativi riguardanti:

  1. Il datore di lavoro, il legale rappresentante o i componenti l'organo di amministrazione della società.
  2. Il lavoratore straniero.

In particolare, l'art.4 T.U.I prevede che non può essere ammesso in Italia lo straniero che sia considerato una minaccia per l'ordine pubblico o la sicurezza dello Stato o di uno dei Paesi con i quali l'Italia abbia sottoscritto accordi per la soppressone dei controlli alle frontiere interne e la libera circolazione delle persone. Non può, altresì, essere ammesso in Italia lo straniero che risulti condannato anche con sentenza non definitiva, per reati previsti dall'articolo 380, commi 1 e 2, del codice di procedura penale ovvero per reati inerenti gli stupefacenti, la liberta' sessuale, il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina o per reati diretti al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento della prostituzione o di minori.

Impedisce l'ingresso dello straniero in Italia anche la condanna, con sentenza irrevocabile, per uno dei reati relativi alla tutela del diritto di autore e alla contraffazione. Il nulla osta al lavoro non può, infine, essere rilasciato nei confronti degli stranieri espulsi, salvo che abbiano ottenuto la speciale autorizzazione o che sia trascorso il periodo di divieto di ingresso,e gli stranieri che debbono essere espulsi e quelli segnalati, ai fini del respingimento o della non ammissione per gravi motivi di ordine pubblico, di sicurezza nazionale e di tutela delle relazioni internazionali.

Adempimenti Dopo l'Ingresso in Italia

Entro 8 giorni lavorativi dall’ingresso in Italia, il lavoratore straniero si reca presso lo Sportello Unico competente che verificata la documentazione, consegna al lavoratore il certificato di attribuzione del codice fiscale. Il lavoratore straniero, sottoscrive il contratto di soggiorno per lavoro, senza apporre modifiche o condizioni allo stesso, che viene conservato presso lo Sportello medesimo.

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