Cos'è e come funziona l'area Schengen: libera circolazione in Europa
Lo spazio Schengen rappresenta uno degli avanzamenti più significativi dell'Unione Europea, configurandosi come una zona di libera circolazione in cui i controlli alle frontiere sono stati aboliti per tutti i viaggiatori, salvo circostanze eccezionali.
Composizione dello spazio Schengen
Attualmente, lo spazio Schengen è composto da 29 paesi:
- 25 membri dell’Unione Europea: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.
- Quattro non membri dell'Unione Europea: Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.
Non ne fanno parte Bulgaria, Cipro, Croazia, e Romania, per cui il trattato non è ancora entrato in vigore, e Irlanda e Regno Unito, che non hanno aderito alla convenzione esercitando la cosiddetta clausola di esclusione (opt-out). Dal primo gennaio 2023, inoltre, anche la Croazia ha aderito pienamente all’acquis di Schengen, eliminando i controlli sulle persone alle frontiere interne sia terrestri che marittime a partire dal 26 marzo 2023.
La storia dell'area Schengen
L’area di libera circolazione è entrata progressivamente in vigore a partire dal 1985, data di un accordo di massima concluso da un gruppo di governi europei nella località lussemburghese di Schengen. La prima soppressione effettiva dei controlli alle frontiere è arrivata nel 1996 tra Belgio, Germania, Spagna, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo.
Cosa prevede il trattato di Schengen
All’atto pratico, all’interno di questa zona i cittadini dell’Unione europea e quelli di paesi terzi possono spostarsi liberamente senza essere sottoposti a controlli alle frontiere. Di contro, un volo interno all’Ue che collega uno stato Schengen a uno stato non-Schengen è sottoposto a controlli alle frontiere.
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La caduta delle frontiere interne ha per corollario il rafforzamento delle frontiere esterne dello spazio Schengen. Gli stati membri che si trovano ai suoi confini hanno dunque la responsabilità di organizzare controlli rigorosi alle frontiere e assegnare all’occorrenza visti di breve durata alle persone che vi fanno ingresso.
Cooperazione poliziesca
L’appartenenza a Schengen implica una cooperazione di polizia tra tutti i membri per combattere la criminalità organizzata o il terrorismo, attraverso una condivisione dei dati (per esempio con il sistema d’informazione condiviso Schengen, o Sis). Una delle conseguenze di questa cooperazione è il cosiddetto “inseguimento transfrontaliero”, ovvero il diritto della polizia di inseguire un sospetto in un altro stato Schengen in caso di flagranza di reato per infrazioni gravi.
Controlli eccezionali e temporanei
Anche se le frontiere interne dovrebbero esistere soltanto sulla carta, i membri dello spazio Schengen hanno comunque la possibilità di ristabilire controlli eccezionali e temporanei. Questa decisione dev’essere giustificata da una “minaccia grave per l’ordine pubblico e la sicurezza interna” o da “gravi lacune relative al controllo delle frontiere esterne” che potrebbero mettere in pericolo “il funzionamento generale dello spazio Schengen”, come si legge nella documentazione della Commissione europea.
Prima dell’iniziativa di Berlino il ripristino temporaneo dei controlli frontalieri si era già verificato una ventina di volte dal 1995 e sei volte dal 2013. Tuttavia “è la prima volta che le frontiere vengono chiuse a causa della pressione migratoria”, ha precisato una fonte comunitaria.
L'Italia e il sistema Schengen
L’Italia dal 27 ottobre 1997 fa parte del “Sistema Schengen” - spazio comune di libera circolazione - che prevede l’eliminazione tra gli Stati aderenti dei controlli alle frontiere.
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Visti Schengen
Ad oggi, i cittadini di 105 Paesi del mondo sono tenuti a chiedere un visto per passare brevi periodi (massimo 90 giorni per ogni periodo di 180 giorni), ad esempio per turismo o affari, nei 26 paesi dell’area Schengen.
Esistono tre tipi di visto Schengen:
- Visto a ingresso singolo: consente un solo ingresso nell’area Schengen.
- Visto a ingressi multipli: permette di entrare più volte nell’area Schengen, purché il visto sia ancora valido.
- Visto di transito aeroportuale: consente di sostare nella zona di transito internazionale di un aeroporto Schengen durante uno scalo.
Come richiedere un visto Schengen
Il visto Schengen va richiesto nel Paese Schengen che si intende visitare. Se si visitano più Paesi Schengen, bisogna richiederlo nel Paese in cui si passerà più tempo. Se si soggiorna lo stesso periodo in ogni Paese, il visto va richiesto nel primo Paese che si intende visitare.
La domanda di visto Schengen può essere fatta al massimo 6 mesi prima e al minimo 15 giorni prima della data prevista per il viaggio.
Ecco i passaggi per richiedere un visto Schengen:
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- Scegli il tipo di visto Schengen di cui hai bisogno.
- Individua nel Paese Schengen che intendi visitare l’ambasciata o il consolato competente per la richiesta del visto.
- Prenota un appuntamento per la domanda di visto Schengen, compila il modulo di richiesta e prepara tutti i documenti necessari.
- Paga la tassa per la richiesta del visto Schengen.
- Presentati al colloquio con il funzionario consolare, che deciderà se concederti o meno il visto.
- Attendi l’esito e il rilascio del visto Schengen!
Documenti necessari per richiedere un visto Schengen:
- Un passaporto valido con data di scadenza almeno 3 mesi dopo la data di uscita dall’area Schengen
- Il modulo di richiesta del visto compilato
- Una foto conforme agli standard ICAO (Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile)
- Un’assicurazione medica che copra cure d’emergenza, ricovero ospedaliero e rimpatrio
Il tempo necessario per ottenere un visto Schengen può variare dai 15 ai 60 giorni, a seconda che la domanda richieda un esame più approfondito o meno. Per questo motivo, si consiglia di richiedere il visto Schengen con almeno 45-60 giorni di anticipo rispetto alla data del viaggio.
La tariffa standard per il visto Schengen è di 90 € per gli adulti, 45 € per i bambini dai 6 ai 12 anni, mentre è gratuita per i bambini sotto i 6 anni.
I visti Schengen per soggiorni brevi sono validi per un massimo di 90 giorni in un periodo di 180 giorni. I visti per ingressi multipli possono essere validi fino a 5 anni, ma la durata massima di permanenza nell’area Schengen resta sempre di 90 giorni ogni 180 giorni.
Ripristino dei controlli alle frontiere interne
Il ripristino dei controlli alle frontiere interne allo spazio Schengen può avvenire solo in circostanze eccezionali a causa di una minaccia grave per l’ordine pubblico o la sicurezza interna. La procedura si attua notificando l’intenzione di ripristinare i controlli alla Commissione e agli altri paesi UE almeno quattro settimane prima e non è richiesta l’approvazione del Consiglio.
La reintroduzione del controllo di passaporto ai confini può essere prorogata, a patto che ci sia una motivazione grave o anche qualora “il meccanismo di valutazione Schengen riscontri gravi e persistenti carenze nei controlli alle frontiere esterne, che mettano a rischio il funzionamento complessivo dello spazio Schengen”.
Il codice frontiere Schengen stabilisce anche che gli Stati membri possono ripristinare temporaneamente i controlli di frontiera per rispondere ad una minaccia grave alla sicurezza interna. In questo caso lo Stato deve notificare la sua intenzione alla Commissione e agli altri Paesi dell’UE almeno quattro settimane prima del ripristino dei controlli o in tempi più brevi se le circostanze lo richiedono.
Vantaggi dello spazio Schengen
Lo spazio Schengen non apporta vantaggi solo in termini di libera circolazione, permettendo a più di 400 milioni di persone di circolare senza impedimenti tra i Paesi membri evitando di sottoporsi ai controlli di frontiera, ma esso costituisce una risorsa economica fondamentale per tutte le imprese degli Stati partecipanti.
Questo sistema ha migliorato anche la sicurezza all’interno dell’UE, essendo il suo fine ultimo quello di proteggere i cittadini attraverso una maggiore cooperazione fra le forze di polizia, le autorità doganali e le autorità preposte ai controlli delle frontiere esterne di tutti gli Stati membri.
Condizioni per aderire allo spazio Schengen
Per i Paesi che intendono entrare a far parte del sistema Schengen, vi sono alcune regole da rispettare. I Paesi devono poi essere sottoposti ad una serie di valutazioni per stabilire se soddisfano le condizioni necessarie per applicare le norme Schengen.
È possibile che vi siano casi in cui un Paese possa ripristinare i controlli di frontiera nello Spazio Schengen. Tra il 2020 ed il 2022, durante il corso della pandemia di COVID-19, infatti, diversi Paesi dell’UE hanno ripristinato i controlli alla frontiera. Anche nel 2015, a seguito degli attentati terroristici e con l’aumento dei flussi migratori verso i Paesi dell’Unione, vennero ripristinati i controlli.
Solo e soltanto in tali circostanze il Consiglio, su proposta della Commissione europea, può raccomandare a uno o più Stati membri di ripristinare i controlli alle frontiere.
Revisione del sistema Schengen
Su proposta della Commissione Europea è stato avviato un processo di revisione del funzionamento del sistema Schengen. In particolare, nel dicembre 2021, è stata proposta la modifica del Codice frontiere Schengen (CFS) per riformare le regole di controllo dei confini interni ed esterni dell’UE. Queste riforme che si vogliono attuare hanno, però, ottenuto delle critiche in quanto potrebbero causare conseguenze negative ai diritti fondamentali dei migranti alle frontiere, i quali potrebbero essere respinti giustificando tali azioni con il discorso della tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico.
Tabella riassuntiva dei paesi Schengen
Tipologia | Paesi Membri |
---|---|
Membri UE | Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria |
Non Membri UE (EFTA) | Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera |
Paesi UE fuori Schengen | Cipro, Irlanda |
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