Lucia Stranieri: Profilo di un Avvocato tra Accuse e Assoluzione
Lucia Stranieri è un'avvocatessa del foro di Taranto, originaria di Salve, in provincia di Lecce, con studio legale a Fragagnano.
La vicenda giudiziaria
L'avvocatessa Stranieri ha dovuto affrontare un lungo e difficile percorso giudiziario durato quattro anni, durante i quali ha combattuto per dimostrare la sua innocenza riguardo all'accusa di aver favorito una delle più potenti cosche della ‘ndrangheta calabrese, quella di Grande Aracri.
Inizialmente indagata dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, era stata condannata dal GUP a quattro anni di reclusione.
L'Assoluzione
La Corte d’Assise d’appello di Catanzaro ha ribaltato la sentenza di primo grado, assolvendo Lucia Stranieri per non aver commesso il fatto. I giudici d’appello hanno riconsiderato il materiale probatorio alla luce di nuovi elementi prodotti dalla difesa, affidata al penalista tarantino Egidio Albanese.
L'avvocato Albanese è riuscito a far luce e a dare la giusta interpretazione alle intercettazioni telefoniche che erano state alla base dell'accusa.
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Le accuse
L’avvocatessa Stranieri era stata accusata di aver avvicinato un magistrato della Corte di Cassazione per convincerlo a favorire imputati appartenenti alla cosca Grande Aracri, fornendo così un «concreto, specifico, consapevole e volontario contributo» per ottenere decisioni favorevoli ad alcuni imputati.
L’avvocato Albanese ha ribadito che questa contestazione accusatoria era «del tutto indimostrata non avendo trovato riscontro in nessuno degli accertamenti effettuati, in quanto tutte le indagini svolte hanno sempre avuto esito negativo».
La copiosa documentazione fornita dalla difesa avrebbe dunque consentito di escludere il fondamento dell’accusa, smentita anche dalla mancata individuazione del togato della Cassazione e dell’effettivo contributo alla cosca della ‘ndrangheta.
La Soddisfazione
Piena soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Egidio Albanese e dalla stessa Lucia Stranieri, che con la sentenza d’appello si vede riconoscere la propria completa estraneità ai fatti contestati.
La posizione dell’avvocatessa era stata stralciata da un procedimento che la vedeva imputata con il fratello, Benedetto Giovanni Stranieri, anche lui avvocato, condannato come lei in primo grado a quattro anni di reclusione.
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Secondo l’accusa originaria, la professionista avrebbe influenzato l’esito di una decisione della Cassazione per favorire imputati difesi dal fratello.
Già le prime indagini, però, non avevano permesso di individuare il togato o il cancelliere che avrebbe favorito gli amici degli Stranieri.
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