Terremoto a Marrakech: Impatto sul Turismo e Sforzi di Ripresa
Il Marocco, terra di storia, paesaggi mozzafiato e cultura affascinante, è stato colpito da un devastante terremoto che ha scosso il cuore del paese e il suo settore turistico. Alcune delle destinazioni turistiche più popolari al mondo - Turchia, Grecia, Hawaii e, ora, Marocco - sono state devastate da disastri quest’anno, con terremoti, incendi e inondazioni che hanno raso al suolo intere città e villaggi, ucciso i residenti e distrutto o danneggiato monumenti culturali.
Il Sisma e le Sue Conseguenze
L'8 settembre 2023, un sisma di magnitudo 6.8 ha colpito il Marocco, causando ingenti danni e perdite di vite umane. Il sisma dello scorso 8 settembre ha provocato morte e devastazione: dopo quattro giorni, il bilancio provvisorio aveva superato le 2900 vittime. L'ultimo bilancio fornito dal ministero degli Interni marocchino parla di 2.901 morti e 5.530 feriti. Le province più colpite sono state Al Haouz, Marrakech, Ouarzazate, Azilal, Chichaoua e Taroudant.
In molte località del Marocco si continua a scavare tra le macerie, anche se le probabilità di salvare vite umane sono ormai quasi nulle. Unicef ha dichiarato che circa 100 mila bambini sono stati colpiti dal sisma in Marocco.
Subitaneo è stato il crollo del minareto della moschea Kharbouch, affacciata sulla piazza più celebre della città, l’animatissima Jama El Fnaa: l’intero edificio sarebbe ora a rischio crollo. In direzione delle montagne dell’Atlante, a 100 chilometri da Marrakech, si scopre un altro capolavoro dell’arte sacra marocchina perduto: la moschea di Tinmel (in ebraico “scuola”), costruita nel XII, è ridotta a un cumulo di macerie. Tra le poche moschee visitabili dai non musulmani, l’edificio si distingueva per la complessa decorazione ad archi e motivi geometrici, ed era stato restaurato nel 1997.
Solidarietà e Aiuti
Dopo il sisma, numerosi paesi hanno offerto il loro aiuto al Marocco. Spagna, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti e Qatar sono stati tra i primi a fornire soccorsi. La Rai sostiene campagna raccolta fondi di Cri, Caritas e Unicef Con il supporto di Rai per la Sostenibilità - ESG, Rai sosterrà informativamente la campagna di raccolta fondi straordinaria con numero solidale 45525 lanciata da Croce Rossa Italiana, Caritas Italiana e UNICEF per rispondere al terremoto che ha colpito il Marocco.
Leggi anche: Tra storia, cinema e natura: l'escursione perfetta.
I calciatori della nazionale del Marocco donano il sangue. Hanno risposto compatti all'appello delle autorità e si sono presentati per donare il sangue e dare il buon esempio. I giocatori della nazionale marocchina si sono recati nel centro medico trasfusionale di Agadir, a 170 km dall'epicentro del terremoto, non appena è stato diramato l'appello dagli ospedali del Paese: serve sangue per curare i feriti del sisma. La Caritas Marocco è al fianco delle popolazioni colpite dal terremoto.
L'Italia continua a esprimere la sua vicinanza al Marocco colpito dal devastante terremoto. “Abbiamo fatto tutto ciò che serve - ha sottolineato -, siamo pronti ad aiutare, all'inizio con la disponibilità della nostra protezione civile, ora anche con materiale, tende, medicinali”, ha ribadito Antonio Tajani a margine dell'incontro di Sant'Egidio a Berlino.
Il Governo e la Ricostruzione
Il Governo, subito dopo, dispose uno stanziamento di quasi 11 miliardi di euro per la ricostruzione, la sistemazione e lo sviluppo socio-economico delle aree colpite dal terremoto dell’8 settembre. In totale, i funzionari dichiararono che la ricostruzione sarebbe costata 120 miliardi di dirham (12 miliardi di dollari) e che avrebbe richiesto circa cinque anni.
Per rispondere alla catastrofe naturale, furono proposti alcuni aiuti internazionali, tra cui un prestito di 1,3 miliardi di dollari da parte del Fondo Monetario Internazionale, ma molto ha fatto discutere il fatto che nei giorni subito successivi il Governo marocchino decise di accettare aiuti umanitari solo da un pochi stati vicini in termini geopolitici, affermando la propria sovranità nella gestione dell’emergenza e giustificando la propria decisione attraverso l’importanza di un coordinamento efficace degli aiuti.
In questo quadro, sono state concesse 30.000 autorizzazioni per la ricostruzione e 44.000 famiglie hanno ricevuto 20.000 dirham (circa 1.850 euro) come prima tranche di aiuti per la ricostruzione delle case crollate. Per supervisionare i lavori di ricostruzione, inoltre, è stata istituita un’agenzia di sviluppo del Grande Atlante che porterà a termine i programmi e i progetti dal calendario quinquennale (2024-2028) elaborato per rispondere alla crisi.
Leggi anche: Marrakech: Consigli di Viaggio
Per questo è stato istituito anche conto speciale è stato istituito per raccogliere donazioni da privati e contributi dal settore pubblico e privato e subito la Banca Centrale del Marocco e l’Office Chérifien des Phosphates hanno contribuito con un miliardo di dirham ciascuno.
Il Turismo e la Ripresa
Nonostante le difficoltà dettate dal recente terremoto, il Marocco si è rivelato un magnete per i turisti. Marrakesh ha ospitato con successo l'incontro annuale del Fondo monetario internazionale (FMI) e della Banca mondiale (WB), attirando oltre 10.000 partecipanti.
Il Marocco impiega nel settore del turismo il 15% della sua forza lavoro. Nonostante le preoccupazioni legate al terremoto, il numero di visitatori è aumentato del 7% rispetto a settembre 2022 - nel 2022 il Paese ha accolto in totale 11 milioni di turisti. Basti pensare che solo lo scorso mese 960.000 turisti hanno visitato il Marocco.
Il ministro del Turismo del Marocco ha sottolineato il grande impatto esercitato dai social media nel comunicare il ritorno alla normalità. Il Paese attualmente mira a raddoppiare il numero di turisti entro il 2030, puntando su esperienze uniche e sulla sostenibilità.
Marrakech, invece, è già tornata alla normalità. Le strade, le strutture e le attività sono per la maggior parte aperte e operative, garantendo un ambiente sicuro per i visitatori.
Leggi anche: Informazioni Utili Escursioni Marrakech
La Farnesina, l’istituzione italiana per gli affari esteri, non ha emesso alcuna dichiarazione di allerta per il Marocco, ad eccezione delle aree direttamente colpite dal terremoto, ovvero AL HAOUZ, TAROUDANT, CHICHAOUA e i villaggi circostanti.
In questo contesto, vogliamo rassicurarvi che il Marocco è pronto ad accogliervi e andare avanti.
Pertanto, nel caso foste in dubbio sul prenotare o meno un tour, ora avete un motivo in più per farlo. Il turismo è il motore che ci permette di andare avanti e contribuire alla ricostruzione del paese.
È possibile andare in Marocco ora? Assolutamente sì. Il violento terremoto che lo scorso 8 settembre ha devastato la regione di Marrakesh e la provincia di Al Haouz, provocando migliaia di vittime e ingenti danni infrastrutturali, rischia di peggiorare ulteriormente un quadro socioeconomico già deteriorato.
L’evento ha colpito principalmente l’area di Marrakech, Agadir ed Essaouira, la principale destinazione turistica del paese, e la regione montuosa dell’Alto Atlantide: a essere stati colpiti sono quindi al contempo il cuore turistico ma anche una delle regioni più povere dell’intero paese. Il governo ha reagito lanciando un fondo speciale per la gestione degli effetti del terremoto e un programma di indennizzi, ma gli effetti di breve-medio periodo rischiano di peggiorare una congiuntura socioeconomica interna già deteriorata.
Sul paese, infatti, si proiettano le incertezze scaturite dal sovrapporsi di diverse crisi, dalle ripercussioni geopolitiche ed economiche del conflitto in Ucraina alle conseguenze del cambiamento climatico. La contrazione del Pil reale dal 7,9% del 2021 all’1,2% del 2022 e l’inflazione (che nonostante una dinamica di decelerazione ha comunque raggiunto un incremento del 7,1% nel secondo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), in particolare l’aumento dei prezzi di commodities quali grano e petrolio (e il conseguente impatto in termini di spesa pubblica, poiché si tratta di beni sussidiati dallo stato), concorrono a questo clima di incertezza.
Fra il 2021 e il 2022 il deficit della bilancia commerciale è passato da 199,2 a 308,8 miliardi di dirham (pari a circa 28 miliardi di euro). Su questo sfondo, inoltre, il tasso di disoccupazione ha raggiunto nel primo trimestre dell’anno la percentuale del 12,9%, la più alta dai primi anni Duemila.
Negli ultimi mesi il governo guidato da Aziz Akhannouch si è quindi concentrato sul prosieguo di molte delle riforme, annunciate dal re negli ultimi anni, volte a modernizzare l’economia e rafforzare lo stato sociale. A questo riguardo continua il processo di ampliamento dei programmi di protezione sociale, lanciati a seguito della pandemia, che prevedono il progressivo allargamento della platea di beneficiari e dei settori produttivi coinvolti nonché la tipologia di allocazioni possibili.
L’esecutivo si è poi focalizzato sugli interventi nei settori alimentare ed energetico che nel corso dell’ultimo anno, a causa della dinamica inflattiva, avevano destato maggiori preoccupazioni, soprattutto visto l’alto impatto sul costo della vita e le proteste organizzate a più riprese nelle principali città del paese. A causa delle scarse precipitazioni la raccolta cerealicola 2022-23 è stata inferiore alla media degli anni precedenti.
A giugno il governo ha annunciato un piano di sostegno al settore agricolo pari a circa 1 miliardo di dollari. L’inflazione alimentare, nonostante la decelerazione degli ultimi mesi (si è passati da un 20% di febbraio al 13% di giugno), ha portato esperti e rappresentanti della società civile a esprimersi a favore di un riorientamento del modello agricolo del paese (piani Maroc vert e Génération Green 2020-2030), considerato come eccessivamente sbilanciato sulla necessità di produrre per esportare più che per soddisfare la domanda interna.
Per quanto riguarda il settore energetico, invece, sembra essersi ormai definitivamente cristallizzata la decisione dell’Algeria di mantenere chiuso il gasdotto Maghreb-Europe, che fino all’autunno 2021 trasportava il gas del paese nordafricano in Spagna attraversando il Marocco.
Anche di fronte ai numerosi ritardi nella progettazione di nuove infrastrutture di rigassificazione nel paese, lo scorso luglio il gruppo marocchino Onee (Office national de l’electricité et de l’eau potable) ha firmato un accordo con il gruppo britannico Shell per la fornitura annuale di mezzo miliardo di metri cubi di gas naturale liquefatto (Gnl), accordo valido per i prossimi dodici anni.
Sul piano economico, uno dei settori che nell’ultimo anno ha fatto registrare le performance più positive è quello turistico, che era stato fortemente colpito dalla pandemia di Covid-19. Nel 2022 le entrate sono aumentate di oltre il 170% rispetto all’anno precedente, superando anche i livelli pre-pandemici.
TAG: #Turismo