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Matt Groening: Un Viaggiatore del Tempo? Teorie e Paradossi

Il viaggio nel tempo, un concetto affascinante che cattura l'immaginazione di scienziati e scrittori, è l'ipotetico spostamento tra diverse epoche temporali, sia verso il passato che verso il futuro. Da molto tempo ormai il viaggio nel tempo è ambito di studio della fisica d’avanguardia, e ha finalmente trovato delle solide radici nella relatività ristretta di Albert Einstein.

La Fisica del Viaggio nel Tempo

La teoria della relatività prende in esame il fenomeno della dilatazione del tempo, registrabile soprattutto da osservatori che si spostino a velocità prossime a quella della luce (299.792,458 Km/s). È stato ampiamente approvato con prove sperimentali che lo scorrere del tempo non esiste come tempo assoluto: infatti, come previsto dalla relatività ristretta, lo scorrere del tempo è differente per osservatori che siano in moto uno rispetto all'altro.

Secondo la teoria della relatività, un osservatore può misurare una deformazione dello spazio-tempo in due casi: o l'osservatore stesso si sta muovendo a velocità prossime a quella della luce, oppure è presente un campo gravitazionale. Velocità e gravitazione sono fattori in grado di deformare lo spazio-tempo.

Sappiamo, dalla relatività ristretta, che il tempo rallenta in un sistema di riferimento in movimento. A tale proposito dobbiamo pensare che la "velocità" con cui scorre localmente il tempo in un sistema in quiete è di 1 secondo (del sistema di riferimento) al secondo (del sistema locale che coincide col riferimento).

Per viaggi temporali riscontrabili dall'esperienza umana, tali teorie ci dicono che, se un corpo è soggetto ad una velocità (commensurabile con quella della luce nel vuoto) oppure a campi gravitazionali significativi (come in prossimità di un buco nero o di una stella di neutroni), il tempo ne viene enormemente influenzato nel suo scorrere, fino ad arrivare a fermarsi per un osservatore (orizzonte degli eventi).

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Buchi Neri e Viaggio nel Tempo

I buchi neri in veste di "macchine del tempo" naturali non sono facilmente sfruttabili per vari motivi. Di buchi neri ne esistono tanti, di dimensioni estremamente variabili. Il problema principale è quello di andarsi a collocare presso l'orizzonte degli eventi senza esserne inghiottiti.

Durante gli anni sessanta il matematico neozelandese Roy Kerr scoprì che lo schianto sulla singolarità può anche non avvenire se il buco nero è rotante. In questo caso, si forma pur sempre una singolarità, ma sotto forma di anello toroidale e non come punto adimensionale, come il biscotto col buco al centro. In via di principio sarebbe possibile immergersi in un buco nero di questo tipo e passare attraverso l'anello per emergere in un altro luogo ed in un altro tempo, forse in un universo parallelo, purché la direzione d'incontro col buco nero rispetti un certo angolo d'incidenza.

Negli anni ottanta, comunque, Kip Thorne, del CalTech ed i suoi colleghi si misero a provare una volta per tutte che tali "sciocchezze" non erano ammesse realmente dalle equazioni di Einstein. Studiarono la situazione da tutte le parti ma furono costretti alla conclusione non tanto gradita che non c'era realmente nulla nelle equazioni che vietasse il viaggio nel tempo ammesso che si abbia la tecnologia per manipolare i buchi neri (e questa è una grossa clausola restrittiva).

Altri Modelli Teorici

Un altro modello di macchina del tempo è stato proposto da Gott, e si basa sul fatto che la forza di gravità dei corpi massivi influenza lo scorrere del tempo. In breve, il modello prevede di usare Giove per creare una sfera cava, all'interno della quale porre il "crononauta".

I ponti di Einstein-Rosen sono una costruzione fisica e matematica che ammette la possibilità teorica di un viaggio nel passato e nel futuro. I ponti di Enstein-Rosen descrivono sia un collegamento fra due punti arbitrariamente distanti nello stesso universo, oppure che possono distare arbitrariamente nel tempo.

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Paradossi del Viaggio nel Tempo

La realizzazione di un viaggio nel passato o nel futuro, oltre ai problemi teorici, presenterebbe notevoli difficoltà tecniche. Secondo le teorie che ammettono la possibilità di un viaggio nel tempo, come quella dei ponti di Einstein-Rosen, sarebbe necessaria una quantità enorme di energia. Oltre a un'enorme densità di energia occorre generare una curvatura negativa dello spazio-tempo. La materia e l'energia nell'universo producono solamente una curvatura positiva.

Molti film recentemente hanno affrontato l’argomento, tra questi vi è Interstellar, per il quale ha collaborato il premio Nobel per la fisica Kip Thorne. Lo stesso Thorne ha spiegato che un’ipotetica macchina del tempo imploderebbe nel momento stesso della sua attivazione.

Ipotizziamo però che viaggiare nel passato sia plausibile e pensiamo alle conseguenze. Esistono ad oggi due correnti di pensiero. La prima sostiene che qualora si dovesse viaggiare nel tempo, si finirebbe in un universo differente (teoria del multiverso) un’altra invece sostiene che tutto avvenga su un’unica linea temporale.

Quest’ultima teoria presenta numerosi paradossi, per esempio quello del “Bootstrap”, dalla serie Doctor Who, e il celebre paradosso del nonno. In sostanza entrambi questi paradossi spiegano come, un ipotetico viaggiatore che corre indietro nel tempo, non faccia altro che compiere le azioni che il sé stesso futuro vedrà e sulla base delle quali viaggerà nel tempo.

I Simpson: Profezie Animate?

A cosa potrebbe mai servire Nostradamus quando nel 2020 abbiamo i Simpson? La famosissima serie animata creata dal geniale Matt Groening negli anni ha in qualche modo "anticipato" in maniera accurata alcuni eventi storici, politici e ambientali che puntualmente si sono realizzati.

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In un episodio del 2005, il professor Frink ha inventato una macchina che ha permesso a Bart e Lisa di vedere come sarebbe stato il loro futuro nel 2013. In questo episodio i Simpson si trovano nel 2030. Homer e Marge, con tanto di occhiali VR e tubi di alimentazione, sono intenti a gustarsi budino, cioccolato e vari dolciumi tramite la realtà virtuale.

All'interno di "Simpson - Il Film" il presidente degli Stati Uniti che ordinò di erigere una cupola gigante su Springfield dopo il disastro ecologico causato da Homer era Arnold Schwarzenegger. In un episodio del 1995 intitolato "Il Matrimonio di Lisa", la giovane Simpson si trasferisce in Inghilterra, innamorandosene follemente. In alcuni frame, ripresi poi in un episodio del 2012, si può intravedere l'iconico Big Ben di Londra con uno schermo digitale al posto del classico e precisissimo meccanismo.

La Teoria del Nonno Simpson Viaggiatore del Tempo

Tuttavia una teoria che vuole Nonno Simpson come un viaggiatore del tempo è decisamente più divertente non trovate? Andiamo con ordine. Questa folle idea è nata, come spesso accade, su Reddit. Qui l’utente Dataforge ha dato la sua personale interpretazione degli eventi visti ne I Simpson.

L’utente inizia la sua analisi da Tempo e punizione, episodio contenuto in La Paura fa Novanta V, il consueto appuntamento di Halloween della gialla famiglia di Springfield. Qui Homer apporta numerose modifiche alla timeline. Secondo l’utente dunque la discontinuità degli episodi standard de I Simpson sarebbe causata da Nonno Simpsons che si intromette nella linea temporale in modo similare a quanto fatto da suo figlio nello speciale di Halloween.

Tutti i piccoli cambiamenti di continuità che vediamo negli episodi regolari sarebbero dunque causati da Abe che si assesta su linee temporali abbastanza ravvicinate, esattamente come fa Homer in Tempo e Punizione.

Nell’episodio in questione infatti Homer ricorda il consiglio sui viaggi nel tempo che suo padre gli diede il giorno del suo matrimonio. Ciò implica che Abe abbia esperienza con i viaggi nel tempo, in particolare nell’alterazione della linea temporale. Abe ha inoltre ricordi della storia drasticamente imprecisi, spesso contrastanti.

Un’altra spiegazione sarebbe che tutti i suoi ricordi siano realmente accaduti, ma non nella linea temporale attuale. La sua storia di viaggi nel tempo gli ha reso difficile ricordare in quale linea temporale si trova attualmente. Infine, nell’universo de I Simpson, le macchine del tempo sono notoriamente facili da costruire.

Abe avrebbe potuto inventarne una lui stesso dunque. Che ne pensate?

Disincanto: Un'Altra Creazione di Groening con Elementi Misteriosi

La serie animata non è che la rilettura del genere fantasy da parte di Groening, un po’ come accaduto con il sci-fi e Futurama (1999-2013) - creando una fiaba dinamica e coinvolgente, che pone il focus su Bean (Abbi Jacobson), Elfo (Nat Faxon) e Luci (Eric Andre).

La prima parte di Disincanto s’è conclusa con un cliffhanger di non poco conto, con molti degli abitanti del regno di Dreamland trasformati in pietra dalla Regina Dagmar (Sharon Horgan) - la (non più) scomparsa madre di Bean. Altra domanda in attesa di risposta relativa alla confessione di Dagmar, riguarda i dettagli legati alla profezia in cui è coinvolta Bean.

La terza puntata di Disincanto - Parte 2 The Very Thing (Proprio quella cosa) ha introdotto il personaggio di Leavo. L’unico elfo che abbia mai lasciato Elfwood - eccetto Elfo e Returno - che, ironicamente, non è mai tornato. La quarta puntata di Disincanto - Parte 2 - The Lonely Heart Is a Hunter (Il cuore solitario è cacciatore) ci mostra Bean tormentata nel sogno da Dagmar e da un particolare carillon datole da piccola che continua a suonare.

Il mistero dietro l’identità della madre di Elfo va avanti a partire dalla prima parte di Disincanto: il piccolo amico di Bean, pur avendo le stesse dimensioni di un elfo, non è biologicamente tale. I Seekers, la società segreta di Dreamland, sono stati introdotti nel quarto episodio della Parte uno di Disincanto - Castle Party Massacre (Strage alla festa del castello).

Del cliffhanger riguardante l’ultimo episodio della Parte 2 di Disincanto abbiamo già parlato in apertura, ma quello che non è stato ancora detto è che Bean, Luci ed Elfo si trovano circondati da un gruppo di pallide creature, elfi albini con occhi da talpa.

È chiaro quindi che i Trogs controllano Dreamland da molto tempo e, se lavorano per Dagmar, sono responsabili dei messaggi in Maruviano trovati da Bean. Resta poco chiaro invece, il legame tra i Trogs e gli elfi, e se in qualche modo siano legati al viaggio di Leavo a Dreamland.

Conclusione

Viaggiare nel tempo? Non è affatto impossibile. Almeno teoricamente. E soprattutto i numerosi paradossi che non solo la scienza ma anche, a suo modo, la cultura hanno sollevato nel corso del tempo potrebbe facilmente “sistemarsi da soli”, per così dire.

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