Ducati Turismo: Recensioni, Prestazioni e Comfort a Confronto
In un’epoca in cui le competizioni infiammano tifosi e sostenitori, Ducati si impegna a creare modelli stradali che siano appetibili anche per chi cerca una moto comoda e versatile, ideale per il turismo.
Ducati Multistrada V4 S Grand Tour: La GT secondo Ducati
La Ducati Multistrada V4 S Grand Tour è l'ultima versione in salsa GT della maxi enduro, un allestimento al top per chi desidera affrontare viaggi internazionali ad alta velocità e con il massimo della comodità.
Si potrebbe definire come una versione praticamente full optional per tutto ciò che riguarda il turismo: radar anteriore e posteriore con ACC e Blind Spot Detection, TPMS, valige laterali da 60 litri in tinta, cavalletto centrale, appendici aerodinamiche variabili nella geometria, faretti a LED, selle e manopole riscaldabili; il tutto è impreziosito da una grafica dedicata per la carrozzeria che gioca tra sfaccettature di grigio, nero e rosso con alcuni componenti dedicati verniciati di nero, come il forcellone, manubrio, riser e pedane passeggero.
Conferme sulla Linea
Per il resto ci sono conferme su tutta la linea. A partire dal Desmosedici Gran Turismo - versione più turistica e priva della distribuzione desmodromica del V4 di Borgo Panigale - il più potente con i suoi 170 CV a 10.500 giri/min e 125 Nm a 8.750 giri/min. Tecnologicamente parlando, al momento, nel suo segmento nessuna rivale riesce a tenerle testa.
I riding mode consentono di avere a disposizione più moto in una sola moto, variando i parametri di sospensioni adattive, risposta del motore e aiuti alla guida in frazioni di secondo. E poi c’è la fruibilità, le maxi enduro erano spesso precluse a chi non spiccava in termini di statura, grazie a funzionalità utili come la funzione Minimum Preload, che consente di ridurre l’altezza della moto per rendere più facile l’appoggio dei piedi a terra durante l’utilizzo cittadino o nelle manovre a bassa velocità, o il sistema Easy lift rendono la Multi ancor più intuitiva e alla portata di tutti.
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Comfort e Viaggi
Il riparo aerodinamico è di ottimo livello, con il plexi facile da regolare anche in movimento, e poi la posizione di guida è confortevole, sella ben imbottita per il pilota e anche per il passeggero, con quest’ultima di derivazione di Multistrada V4 Rally, più comoda, grazie alla maggior presenza di schiumato e pedane con generosi gommini anti scivolo e vibrazione. Sempre dalla Rally arrivano le paratie para calore, forse l’unico tallone d’Achille della Multi, specialmente quando si rimane imbottigliati nel traffico agostano.
Nonostante la rimozione dei silent block dai riser la Multi rimane una moto che vibra pochissimo, anche quando si tiene la velocità costante, magari i proverbiali 130 km/h del limite autostradale.
Multi per Tutti
Con il passaggio al V4 e all’anteriore da 19 pollici Ducati ha rotto con il passato, ma all’atto pratico ne ha tratto solamente benefici. La filosofia che la anima è sempre ad alto tasso di sportività, ma così facendo s’è guadagnato tantissimo in termini di facilità di guida. Ora la Multi è efficace ma allo stesso tempo bilanciatissima e intuitiva da condurre.
Sport
Così la Multi “tende” i muscoli e da sorniona diventa reattiva e selvaggia. L’accelerazione è poderosa, ai medi sbalordisce, ma è quando ha spazio per allungare che distorce la realtà: se si potesse guidare a occhi chiusi sembrerebbe di essere in sella ad una sportiva per sound, sensazioni e velocità con cui il cambio elettronico divora le marce.
Insomma, scegliendo la Multistrada V4S Grand Tour si ha la possibilità di sfruttare tutto l’enorme potenziale della maxi enduro bolognese in termini di versatilità, comfort e divertimento alla guida.
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Ducati Multistrada V2S Travel: Agilità e Comfort
La Multistrada V2S Travel offre di serie le manopole riscaldate, il cavalletto centrale e le borse laterali: la borsa di destra ha una capacità di 26 litri, la sinistra di 30,5 litri.
Sulla Ducati sembra di stare in sella a una grossa motard, col busto a ridosso del largo manubrio, una posizione perfetta per divertirsi tra le curve. Grazie alla sella ampia e ben imbottita, la V2S accoglie bene anche il passeggero, che dispone di due bei maniglioni ai quali ancorarsi e pedane alla giusta altezza.
Motore e Prestazioni
Il bicilindrico Ducati ha un’indole grintosa: pronto ai bassi, ha dei medi vigorosi e un buon allungo. Grazie alla notevole coppia va bene un po’ per tutto, dalla guida sportiva a quella turistica, passando per l’uso di tutti i giorni, anche se in città e più in generale alle andature “tranquille” non è molto regolare. Le prestazioni comunque sono ottime: abbiamo rilevato 95 CV alla ruota.
Guida e Sospensioni
La V2S tra le curve è una vera Ducati agile e reattiva, rapidissima nello scendere in piega e fulminea in uscita di curve, anche se la ruota anteriore da 19” rende tutto più sicuro e progressivo. Le sospensioni Skyhook sono pressoché perfette e garantiscono sempre l’assetto migliore.
Autostrada e Consumi
In autostrada con questa bicilndrica si viaggia davvero bene, anche in due, perché lo spazio a bordo è notevole. Bene le borse laterali, di serie nella ricca versione Travel e non troppo ingombranti. Non manca il cruise control, comodo nei lunghi viaggi. La percorrenza ad andature autostradali è di 15,7 km/litro: non moltissimi e la percorrenza media è di 17,6 km/l, un dato inferiore ad alcune concorrenti: le prestazioni si pagano.
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Città
Questa crossover se la cava piuttosto bene anche in città, ma la risposta ai bassi del bicilindrico bolognese non è la migliore: per fortuna la mappa Urban riduce drasticamente la tendenza “a strappare” sotto i 2.500 giri.
Ducati Multistrada V4 Rally: Comfort e Tecnologia
Vent’anni dopo la prima Multistrada con motore Desmodue DS da 1000 CC, scende dalla linea di produzione Ducati la nuovissima V4 Rally, che completa la già ricchissima gamma touring della Casa.
Comfort e Design
Quanto al comfort, Ducati ha prestato particolare attenzione all’uso in coppia della Multistrada V4 Rally: il parabrezza è maggiorato, il codino allungato e l’attacco valigie arretrato per offrire più spazio al passeggero, che può contare anche su pedane con inserto in gomma maggiorato per ridurre il livello di vibrazioni.
A rendere ancora più confortevole l’esperienza di guida, il cruscotto TFT a colori da 6,5 pollici con navigazione cartografica tramite app Ducati Connect e il vano ventilato dedicato allo smartphone, che permette di rispondere al telefono o ascoltare musica usando un casco con interfono.
Allestimenti
Tre i diversi allestimenti previsti per la nuova V4: Adventure Radar, con Adaptive Cruise Control e Blind Spot Detection, Adventure Travel & Radar - che aggiunge le valigie laterali in alluminio, manopole e selle riscaldate - e Full Adventure, che completa l’equipaggiamento con il silenziatore Akrapovič omologato e il parafango anteriore in fibra di carbonio.
Ducati Diavel V4 Granturismo: Potenza e Controllo
La Ducati Diavel V4 Granturismo è probabilmente la cosa a due ruote più vicina al divino che ci sia in circolazione. Il quattro cilindri a V da 1.158 cc è ricco di cavalli (168), ma riesce ad esprimerli al meglio grazie ad un progetto praticamente perfetto e anche durante la prova è risultato fluido e regolare nonostante la potenza sprigionata fosse letteralmente impressionante.
L’adozione di un albero motore controrotante riduce gli effetti giroscopici, aumentandone l’agilità, mentre la deattivazione estesa dei cilindri posteriori da fermo e sotto un certo regime, riduce i consumi, le emissioni e il calore percepito da chi guida.
Ciclistica e Posizione di Guida
Intorno all’unità termica si sviluppa una motocicletta esteticamente e tecnicamente molto all’avanguardia, che parte da un telaio monoscocca e un forcellone monobraccio entrambi in alluminio, i quali conferiscono leggerezza e grande comfort grazie anche all’ausilio di sospensioni regolabili con forcella anteriore da 50 mm e monoammortizzatore con serbatoio separato.
La posizione in sella è così comoda che al primo impatto non sembra conferire il giusto attacco per una guida agile e reattiva, ma è solo un’impressione. L’altezza del manubrio che incontra le braccia, la seduta del conducente e la quota delle pedane leggermente avanzate sono calibrate al millimetro e non rubano nulla a manovre precise e in totale controllo.
Frenata e Controlli Elettronici
A fornire potenza in frenata ci pensa l’impianto con dischi da 330 mm e pinze Brembo Stylema all’anteriore che garantiscono prestazioni ai massimi livelli della gamma. I controlli elettronici si basano su parametri associati a quattro mappature divise in Sport, Touring, Urban e Wet.
Esperienza di Guida
La Diavel V4 Granturismo si è mostrata molto stabile sull’asfalto bagnato, sia in accelerazione quanto in frenata e con un corretto angolo di piega in curva. L’avantreno è risultato granitico e non si ha mai la sensazione che la pioggia sia un problema durante la marcia. Superato Cesena, la salita comincia a farsi sentire e la Diavel risponde benissimo, soprattutto lungo i viadotti e nelle zone montuose dove si è più esposti alle correnti la posizione sulla moto è ben protetta dalla sovrastruttura che comprende il serbatoio e non si sente attrito su petto e spalle.
Con la Diavel V4 Granturismo si potrebbe tranquillamente scendere in pista per un paio di giri che saprebbe emozionare quanto una sportiva.
Ducati Power Launch EVO
Per avere uno scatto bruciante e scaricare i cavalli a terra senza impennare o far slittare la ruota, questa Ducati adotta una tecnologia che possiamo tranquillamente paragonare alla stessa presente sulle moto da gran premio. Impostabile su tre livelli, permette di scattare a gas spalancato, gestendo il rilascio della frizione.
La Ducati Diavel V4 Granturismo è un concentrato di tutto quello che un modello stradale dovrebbe avere. La ricchezza dei dettagli, lo studio delle forme e di come vengono sfruttate la rendono una moto unica nel suo genere, ma la cosa che piacevolmente stupisce è la facilità di guida che un motociclista medio con un minimo di esperienza sulle grosse cilindrate può riscontrare.
Nuova Ducati Multistrada V2 S: Leggerezza e Maneggevolezza
Ancora una volta Ducati ha progettato una moto completamente nuova, stavolta è il turno della crossover di fascia media. Per quanto riguarda il motore, per la Multistrada V2 la priorità era un arco di regime più ampio, quindi si è rinunciato alla distribuzione desmodromica a favore della fasatura variabile delle valvole di aspirazione.
La nuova Multistrada lascia quindi 18 kg per strada rispetto al modello precedente. Per ridurre ulteriormente il peso, il già citato telaio tubolare è stato sostituito da una struttura monoscocca in alluminio fuso, come sulla Multistrada V4, che collega il cannotto di sterzo al motore fungendo anche da scatola filtro.
Design e Ergonomia
Dal lancio della seconda serie del modello, 15 anni fa, gli elementi che definiscono lo stile della moto sono rimasti sempre più o meno uguali: il becco massiccio, i doppi fari appuntiti e la concentrazione dei volumi nella parte anteriore della moto.
Guida e Prestazioni
Troviamo nella Multistrada V2 un’anima sportiva di altissimo livello nel segmento delle crossover, esaltata ancor più dagli pneumatici Pirelli Scorpion Trail II. La tecnologia Skyhook a controllo elettronico limita il cedimento della forcella in frenata e la tendenza allo schiacciamento del posteriore in accelerazione.
Modalità di Guida e Sistemi di Assistenza
Le cinque diverse modalità di guida (Sport, Touring, Urban, Enduro e Wet) si selezionano tramite un tasto sull’estremità sinistra del manubrio, mentre la curva di potenza del motore come il controllo dei sistemi di assistenza (ABS, trazione, impennata e coppia frenante del motore) possono essere parzialmente modificate anche durante la guida.
La nuova Ducati Multistrada V2 S, disponibile nei colori Ducati Red o Storm Green, è una crossover molto valida che si distingue per il peso ridotto, l’ottima maneggevolezza, un’ergonomia azzeccata e un nuovo motore bicilindrico con erogazione regolare e buone prestazioni.
Con vibrazioni ridotte, un buon comfort di marcia e discreta protezione dal vento, la moto si presta ai viaggi, complici anche i consumi non eccessivi (17 km/litro durante la presentazione).
Multistrada: Ulteriori Considerazioni
Moto eccezionale, ottimo telaio con un buon inserimento in curva, ottimo equipaggiamento di pneumatici Pirelli Scorpion che facilitano l' entrata in curva con un ottima aderenza anche sul bagnato. Sospensioni e mono ad alto livello con una miriade di regolazioni per tutti i tipi di guida, il motore è il Testa stretta oramai collaudatissimi che offre prestazioni ottime con i 113 CV.
Confort di guida ottimo anche su lunghe tratte, ottima l' assenza di turbolenze con parabrezza al minimo in basso, se di alza le scie specialmente dei veicoli pesanti si avvertono pur senza dare particolari problemi.
Aspetti Negativi
La serratura della chiave per aprire la sella secondo me molto scomoda nella parte destra della moto in basso vicino alla marmitta, si rischia anche una bruciatura se non di ha l'accortezza di ripiegare la chiave , le prese USB situate sotto la sella praticamente non servono a niente in quanto non c'è spazio sotto sella per riporre un telefonino a meno che non si tolga la trousse dei ferri in dotazione, sul cruscotto anteriore avrebbero fatto cosa gradita se al posto del connettore accendisigari avessero optato per una o due prese USB in quanto per collegare un dispositivo occorre un adattatore e di conseguenza rischia di sporgere e urtare sul manubrio, mancanza di serie del modulo Bluetooth che oggi come oggi lo reputo fondamentale per una moto specialmente di un certo costo.
Buona l' illuminazione nelle ore notturne con le lampade a Led e le luci di piega, per viaggiare anche nel buio più totale non occorrono faretti supplementari. Per ultima nota negativa sono i costi degli accessori tipo borse, bauletto, faretti supplementari e altri accessori.
Ducati Multistrada V4 Pikes Peak: Sportività e Adrenalina
La Ducati Multistrada V4 Pikes Peak è una moto che celebra la vittoria di Ducati nella famosa gara in salita di Pikes Peak nel 2008. Questa versione speciale è caratterizzata da una guida ancora più sportiva e "d’attacco".
Caratteristiche Distintive
L’elemento distintivo più evidente è la ruota anteriore da 17” in luogo della canonica da 19” montata sulla “serie normale”. Il diametro da 17, unito ad un inclinazione e del canotto di sterzo maggiore di 1° aumenta leggermente l’interasse, che tradotto vuol dire guida ancora più sportiva e “d’attacco”.
Il motore rimane il V4 granturismo da 170 cv, ma con una elettronica dedicata, sparisce la mappa enduro e nasce la mappa “race” studiata per la pista, capace di regalare a chi ha un buon manico sensazioni davvero uniche.
Componentistica di Pregio
Il meglio in fatto di sportività passa anche per cerchi Marchesini forgiati, più leggeri, sospensioni Ohlins semiattive derivate direttamente da Panigale e Street Fighter. Forcella con steli rovesciati da 48 regolabili così come regolabile è il mono posteriore. Semi-attive perché sia adattano alla guida del pilota, morbide se vuoi cazzeggiare, rigide se vuoi fare sul serio ed inizi a spingere.
I freni sono degni di una superbike a manubrio altro, ovvero pinze Brembo Stylema a mordere due dischi anteriori da 330 mm per una frenata pazzesca.
Posizione di Guida e Sensazioni
La posizione in sella, è meno turistica rispetto alle sorelle “normali”, con le pedane leggermente arretrate e rialzate e il manubrio meno largo e meno curvo. Si entra in curva con una precisione pazzesca, quasi la moto facesse tutto da sola, cosa non vera sia chiaro, ma la confidenza e la sicurezza che la PP sa infondere sono un valore aggiunto notevole.
Sound e Gestione Elettronica
Educato, omologato ma lo stesso coinvolgente soprattutto nel cambio di sound legato alla gestione delle bancate del motore. Anche su questa versione iper sportiva la gestione elettronica del propulsore “spegne” la bancata posteriore dei cilindri sotto un certo regime di giri, per scaldare meno e consumare meno.
Elettronica
Il dashboard è estremamente leggibile, con informazioni semplice e chiare. Con la APP dedicata si può fare il mirroring dello smartphone, con APP di navigazione compresa. Navigare nei menu richiede un minimo di apprendistato ma poi diventa tutto automatico e facile. Il telefono può essere riposto nell’alloggiamento ricavato nel serbatoio dove c’è anche una presa USB per alimentarlo.
Quickshift
Altra cosa spaziale è il quickshift: già di base ci ha abituato a cambiate veloci e precise, qui l’elettronica dedicata è stata ancor più raffinata per un’esperienza davvero Racing.
Mappe Motore
La mappa più godevole è la Touring, ma la Sport è quella che ti stampa sorrisi a 62 denti dietro la visiera ed è facile indovinarne i motivi.
Versatilità
Ma ammettiamo che tu voglia questa moto solo perché ti piace punto e ci vuoi fare del turismo: bene basta montare due belle borse e il gioco è fatto.
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