"Non ci Hanno Visto Arrivare": Significato e Contesto di una Citazione Femminista
"Ancora una volta non ci hanno visto arrivare": sono state le prime parole di Elly Schlein, la notte della sua vittoria alle primarie del Pd. "Spesso non ti vedono arrivare", ha detto oggi la premier Giorgia Meloni intervenendo alla presentazione del nuovo allestimento della Sala delle Donne alla Camera, dove è stata aggiunta la sua foto. Ambedue hanno citato una frase femminista che è anche il titolo del libro della storica americana Lisa Levenstein: "They didn't see us coming - La storia nascosta del femminismo negli anni 90".
Ma qual è il significato dietro questa frase e perché è diventata così rilevante nel contesto politico italiano? Esaminiamo il contesto e le implicazioni di questa citazione.
Lisa Levenstein e il Femminismo degli Anni '90
Levenstein è direttrice del programma di studi sulle donne, il genere e la sessualità e professore associato di storia all'UNC Greensboro (Carolina del Nord). Nel volume traccia le origini del percorso con cui si sta costruendo una forte coalizione al livello internazionale, incentrata sulla crescente influenza di donne omosessuali, di colore e attiviste del sud del mondo.
La frase, "ancora una volta non ci hanno visto arrivare", non è casuale, buttata lì, ironia da vittoria. No. E' una citazione femminista, titolo del libro di Lisa Levenstein, uscito nel 2020, "They didn't see us coming- La storia nascosta del femminismo anni 90". Come un certo attivismo dato per morto e invisibile fosse invece vivo e vegeto, in America guidato dalle donne di colore.
L'Interpretazione di Elly Schlein e Giorgia Meloni
Elly Schlein lo aveva detto subito, la notte della sua elezione alle primarie del Partito Democratico. “Ancora una volta non ci hanno visto arrivare”. Non era mai successo che una donna arrivasse al vertice del Partito di centrosinistra. E Giorgia Meloni ieri, in occasione del nuovo allestimento della Sala delle Donne alla Camera, ha ribadito: “Il fatto di essere sottovalutate è un grande vantaggio, perché spesso non ti vedono arrivare”. Ed era stata erroneamente definita come una citazione della segretaria dem, quella della prima donna Presidente del Consiglio nella storia della Repubblica italiana.
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La studiosa ha ammesso di osservare con curiosità e interesse quello che sta succedendo in Italia ma senza retorica. “Il solo fatto di avere una donna al potere non è necessariamente una vittoria per le donne. Certo non era mai successo in Italia che ci fossero contemporaneamente due donne, ai vertici dei più importanti partiti, a capo del governo e dell’opposizione. Due donne che non potevano essere più diverse: per ideologia, estrazione sociale, posizioni, modello culturale e sociale. “Sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana”, aveva detto la leader di Fratelli d’Italia in un discorso a Piazza San Giovanni a Roma nel 2019 diventato emblematico di una scalata inarrestabile costruita passo dopo passo. “Sono una donna, amo un’altra donna e non sono una madre. Ma non per questo sono meno donna”, aveva replicato nel comizio finale della campagna elettorale per le ultime politiche dello scorso settembre in Piazza del Popolo a Roma Schlein a pochi mesi dalla rimonta inedita e fulminante alle primarie del partito.
Levenstein dice però che Meloni l’ha fraintesa. “Potremmo chiederci come mai Giorgia Meloni pensi che sia un vantaggio manovrare dietro le quinte, fuori dagli occhi del pubblico, senza essere visti. Non è certo quello che le femministe degli anni ’90 e di oggi si sforzavano di ottenere. E non è quello a cui si riferiva Elly Schlein citando il titolo del mio libro”. La vittoria di Elly Schlein è invece “una pietra miliare da cui le femministe statunitensi possono trarre insegnamento nel tentativo di dare a un maggior numero di donne la possibilità di assumere posizioni di leadership nel nostro paese e nel mondo. Schlein è in linea con l’orientamento internazionale del movimento femminista”.
Implicazioni Politiche e Sociali
Una citazione di questo tipo corrisponde a una presa di posizione chiara che Schlein non ha mai nascosto: siamo agli opposti rispetto alla linea politica tracciata dalla maggioranza al governo di Giorgia Meloni e, onestamente, siamo anche ben lontani dal luogo politico in cui il Pd si è collocato negli ultimi anni, ad eccezione di qualche nome che ha creduto nel famoso “cambiamento dall’interno”.
Il Pd, per ripartire, ha bisogno di un’opposizione che stia davvero all’opposto. Da domani, però, si andrà oltre le prese di posizione e Schlein dovrà essere in grado di guidare un partito al suo interno frammentato, missione non facile.
Un Movimento dal Basso
Ma è la prima volta che un movimento dal basso centrato sulle idee di una donna non solo lancia prima segnali al partito e poi decide la presa del palazzo d'Inverno e l'assalto riesce, al primo tentativo. I segnali c'erano stati, eccome. La Schlein era con le Sardine: riempirono piazze per contrastare alcuni anni fa con una mobilitazione partita dal web, da Bologna a Roma.
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Per riportare le persone di sinistra a votare il Partito Democratico non basta eleggere la giusta personalità, anche se capace e preparata. Bisognerà lavorare sui programmi, sulle idee, parlando anche dei temi scomodi e rivoluzionari, senza paura. Perciò la facciano finita con la strategia del passo indietro. Gli outsider ora sono inside. O la va, o la spacca.
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