La Storia dell'Orchestra Italiana Bagutti: Dalle Balere ai Grandi Palcoscenici
L'Orchestra Bagutti nasce ufficialmente a Piacenza nel 1972. Non erano tempi facili per un'orchestra emiliana che voleva insidiare il "primato romagnolo" nel liscio di quegli anni; ma col passare del tempo questa formazione musicale riesce ad affermarsi nel proprio genere.
Le Origini e la Visione di Franco Bagutti
Franco Bagutti (Piacenza, 6 aprile 1943) è un musicista italiano. Dopo gli studi al conservatorio di Piacenza in pianoforte e contrabbasso, tiene concerti all'estero col maestro Russato, suo insegnante e primo contrabbasso dell'Orchestra del Teatro alla Scala. Alla fine degli anni '60 entra nel complesso guidato dal maestro Vitali, inizia alcune collaborazioni in orchestre di musica classica e leggera, che lo portano per alcuni anni in giro per l'Europa e anche in Oriente.
Tornato in Italia, inizia a collaborare con l'orchestra del sassofonista Leo Bruni e con quella del maestro Pippo Caruso (futuro "braccio musicale" di Pippo Baudo), fino a fondare nei primi anni '70 il suo primo gruppo musicale: "Il Bagu". Fin dall'inizio, Franco Bagutti ha le idee chiare sul genere da intraprendere: la sua vuole essere un'orchestra da ballo ma anche da ascolto, capace di catturare ogni tipo di pubblico per un intrattenimento a 360 gradi.
Nel 1976 esce il primo album, "Ricordo di casa mia".
L'Influenza dell'Orchestra Casadei
Dopo diversi anni di quella vita, presi un mese di ferie e tornai a casa. Alcuni amici colleghi mi portarono a vedere il fenomeno del momento, musicalmente parlando: andammo a Torino, in una balera gremita di gente, in cui facemmo anche molta fatica ad entrare; sul palco c’era un’orchestra incredibile, bravi musicisti che facevano letteralmente impazzire il pubblico: l’Orchestra Casadei. Era un nuovo sound, anche se legato alle radici del liscio romagnolo, ma con un sapore diverso. Per me che suonavo pezzi classici, Gershwin, Sinatra, Paul Anka, Elvis, fu una rivelazione, rimasi letteralmente fulminato. Questo risvegliò anche la mia indole imprenditoriale e vidi subito un’onda da cavalcare. Da lì a poco misi assieme un’orchestra con un repertorio misto, classico e liscio romagnolo, programma che da lì a sei mesi cambiai subito facendo esclusivamente liscio romagnolo. Il lavoro cominciò ad arrivare e da allora non mi sono più fermato.
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L'Evoluzione e il Successo Continuo
Durante il percorso lavorativo, ho incontrato sulla mia strada diversi musicisti compositori che vedevano la musica dal mio stesso punto di vista, ed insieme abbiamo inciso i nostri pezzi, proponendoli poi durante le serate. Da 50 anni riuscite ad avere un pubblico sempre numeroso: qual è il segreto? Per fortuna siamo riusciti a cavalcare l’onda del tempo. In una lunga carriera occorre portarsi dietro i propri fan e, strada facendo, crearne dei nuovi. Il difficile è riuscire a far ballare e divertire i giovani insieme alle precedenti generazioni. In questo mi ha aiutato tanto anche mio figlio che, entrando nell’Orchestra, ha portato aria nuova ed un certo rinnovamento; infatti, come avrai potuto notare, abbiamo in formazione musicisti molto giovani, ed è normale che con loro si respirino dei ritmi freschi, anche se non tralasciamo mai il classico.
Assolutamente no, oggi occorre proporre un prodotto molto vario. Siamo chiamati prevalentemente per serate da ballo, ma anche per convention, oppure organizziamo delle serate in teatro. Ad esempio sta avendo molto successo l’appuntamento annuale che proponiamo all’Ariston di San Remo. Ma suoniamo anche sulle grandi navi da crociera come nei villaggi turistici. Ecco perché dobbiamo avere un vastissimo repertorio, perché la musica per una serata da ballo non può essere la stessa proposta in un teatro, in cui il pubblico sta seduto per quasi tre ore.
La Sfida Logistica del Sud Italia
In Meridione la nostra orchestra è molto apprezzata, ma purtroppo i concerti sono logisticamente difficili, perché abbiamo la nostra base a Piacenza. Per fortuna abbiamo un calendario molto intenso, ma questo non ci consente di allontanarci troppo dalla nostra sede, altrimenti dovremmo rinunciare a delle date in zona: capisci che se facessimo una serata a Napoli, che dista 800 km da Piacenza, non riusciremmo a fare il giorno dopo la data di Piacenza o di Torino.
Gianmarco Bagutti: Il Passaggio Generazionale
Fa ormai da anni coppia indissolubile col padre. Dove c’è il maestro Bagutti c’è anche il figlio Gianmarco, da oltre dieci anni frontman dell’orchestra, ma anche colui che segue da vicino la parte tecnica e scenografica. A casa nostra era normale parlare e mangiare musica tutti i giorni, così anch’io sono stato coinvolto da questa passione. Ho frequentato il conservatorio, studiando pianoforte, ma la mia famiglia non voleva farmi ripercorrere le orme paterne, tanto che mi ero iscritto alla facoltà di giurisprudenza, che ho anche frequentato per diversi anni ma che non ho completato. Infatti il virus della musica mi ha travolto ed ho voluto salire sul palco per suonare.
Collaborando con mio padre, che già sentiva l’esigenza di apportare dei cambiamenti all’orchestra, ho cominciato un lavoro di ricerca e di rinnovamento. Oltre alla parte artistica, mi sono nel tempo molto appassionato all’aspetto scenografico e tecnico. Infatti, oltre al repertorio musicale, una nuova immagine dell’orchestra doveva anche essere veicolata dalle scenografie e dalle tecnologie proposte durante i concerti, fino a diventare un riferimento per le altre orchestre.
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Adesso le orchestre di liscio sono di fatto delle band, delle band che fanno ballare la gente con generi diversi e non solo con il liscio. Il repertorio stesso è cambiato, si passa dal pop al melodico, e negli ultimi anni ci si è spostati anche tanto verso le sonorità latino-americane.
Il Set-Up Tecnico dell'Orchestra
L’orchestra Bagutti si propone in due allestimenti, uno ridotto, quando troviamo il palco e le strutture sul posto e dobbiamo solo montare i nostri impianti audio e luci e gli strumenti; un secondo l’allestimento completo. In questo caso siamo in grado di fornire una struttura semicircolare formata da otto torri con le varie americane, un fondale con uno schermo LED montato su tela e un impianto luci con LED e teste mobili, oltre ad un impianto audio line-array di ultima generazione. Naturalmente i due allestimenti hanno dei costi diversi.
Il set up delle luci è formato da oltre trenta teste mobili della Clay Paky, tra cui i nuovissimi Sharpy e Alpha, oltre a diverse barre e fari a led. Abbiamo anche in esclusiva un LEDwall montato su tela, un prodotto orientale che distribuiamo noi in esclusiva. Come mixer audio abbiamo un Roland digitale M400, e come PA un line array della Electro‑Voice modello XLC, completato dalle spie, sempre EV. Siamo veramente orgogliosi delle nostre apparecchiature. Oltre a tutto questo devo sottolineare il rapporto che ho con Maurizio Amadori della Trabes che ci ha fornito e supportato nelle strutture, fornendoci un prodotto ed un servizio veramente unico.
Penso che se al nostro pubblico fai la domanda diretta, cioè se hanno apprezzato il suono o il disegno luci, sicuramente in pochissimi ti sapranno dare una risposta appropriata, ma ti posso assicurare che inconsciamente uno spettacolo bello ed un buon audio fa apprezzare di più lo spettacolo a cui hai assistito e che ti porti nei ricordi.
Il Rapporto con il Pubblico e i Fan
La cosa che mi è rimasta impressa maggiormente sono i fan dell’orchestra: su oltre mille partecipanti, oltre un centinaio, avvicinandosi al palco, ha salutato confidenzialmente il maestro Bagutti ed il figlio. Questo mi fa pensare che molti dei fan partecipano a diverse serate dell’Orchestra e che negli anni si è instaurato anche un ottimo rapporto personale.
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Proviamo a fare due conti, come diciamo noi, della serva: 250 serate l’anno con una media di mille persone, sono 250.000 presenze ogni anno. Se tutto questo lo consideriamo per un periodo temporale di cinque anni, li possiamo mettere tranquillamente nella top ten della classifica degli spettacoli nazionali assieme ai nomi come Vasco, Jovannotti, Pausini ecc.
L'Eredità di Franco Bagutti e il Futuro dell'Orchestra
Franco Bagutti è un personaggio unico, un artista che ha scritto 50 anni (quasi) della storia della musica di intrattenimento di questo Paese. La sua non è mai stata un’orchestra come la si intende, spesso erroneamente, da “balera”. Guai a dirglielo. L’Orchestra Italiana Bagutti è sempre stata una squadra, un gruppo con veri professionisti agli strumenti e alle voci.