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Patmos: Cosa Vedere per Turisti in Cerca di Autenticità

Patmos è un'isola elegante, classica, mistica e chic, senza darsi arie. L'isola è un incanto nel Dodecaneso e noi di Grecia Vacanze la inseriamo tra le tre isole che preferiamo in assoluto tra tutte quelle che abbiamo visitato in questi anni. Ha delle spiagge magnifiche, un mare incredibile, taverne incantevoli e la sua dimensione ti permette di conoscerla in pochi giorni.

A Patmos (o Patmo) S. Giovanni scrisse (o perlomeno iniziò) l’Apocalisse, una delle parti della Bibbia più mistiche e allo stesso tempo difficili da interpretare in assoluto. Per questo Patmos è divenuta una delle località più importanti della storia del cristianesimo ed ancora oggi è meta di assidui pellegrinaggi.

Patmos è chic ma non lo fa vedere. Lo noterete più che altro dalle barche ormeggiate presso il porto dell’isola o quelle ancorate nelle tante baie. Qui arriva quel turismo che non ha bisogno di farsi notare a tutti i costi: meno apparenza, più sostanza. In tutto questo anche noi, mortali qualunque, avremo il nostro spazio e la possibilità di godere di un’isola meravigliosa.

Chora e il Monastero di San Giovanni Teologo

Non venite a Patmos per le spiagge. Ce ne sono, numerose e spesso ben attrezzate, ma quel che più potrà colpirvi della piccola isola è il vecchio paese di Chora, arroccato sulla montagna.

Chora è la capitale, il centro storico dell’isola e uno dei panorami più belli da osservare in tutte le isole greche. L’architettura della sua Chora è, infatti, un susseguirsi di macchie bianche e blu, difficili da trovare nelle altre isole di questa zona di Grecia. Numerosissimi puntini bianchi spiccano sulla vegetazione più simile ad una montagna che ad un’isola. Spesso sono le case, tipiche greche, dai muri candidi e persiane azzurre, ma Patmos è anche famosa per le sue 365 cappelle disseminate un po’ ovunque (una per ogni giorno dell’anno, perché nel medioevo si doveva celebrare la messa ogni giorno in una chiesa diversa).

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Tra loro, uno strano castello troneggia, del colore della pietra. È l’antico monastero greco-ortodosso di San Giovanni Teologo, tanto imponente fuori come labirintico e raccolto dentro con cortili, terrazzi, ballatoi, una libreria con migliaia di tomi e una maestosa cappella colma d’oro ed affreschi, con al centro l’icona miracolosa della Vergine.

Di fuori mura possenti che lo fanno assomigliare ad una vera e propria fortezza inviolabile, dentro un insieme di costruzioni su più livelli che ne fanno un luogo impossibile da non visitare in un soggiorno a Patmos. Per entrare al monastero è richiesto un abbigliamento consono. Spesso alle signore in canotta e pantaloncini viene consegnato un telo per coprirsi.

Il monastero non è visitabile in ogni suo dettaglio, ma la parte dove possono entrare i turisti è già sufficiente a soddisfare anche i palati più pretenziosi. La visita al monastero e al museo dura meno di un’ora, sia con una guida che se svolta in autonomia (il monastero è ancora abitato e gli spazi visitabili sono pochi), ma il resto del tempo lo passerete volentieri gironzolando tra le strette viuzze della cittadina.

Le stradine di Chora sono piacevolmente all’ombra e con una provvidenziale corrente d’aria, questo dedalo di stradine si somiglia un po’ ovunque. Le porte azzurre, curate e ridipinte di fresco donano un aspetto pulito e sobrio. Le enormi bouganville fucsia sanno di esotico e regalano, insieme alle numerose gallerie d’arte, quel tocco di colore in più. Spesso, dietro un vaso spunta un gattino, quasi sempre ben nutrito e un po’ schivo.

Perdersi tra le bianche via della Chora, scoprire piccole chiesette nascoste o semplicemente osservare le antiche case tradizionali che in molti casi sono diventate residenze private di lusso è un piacere per gli occhi e per la macchina fotografica. Siatene sicuri, ne uscirete con decine di foto, una più bella dell’altra. La Chora di Patmos, il Monastero di S.Giovanni e quello dell’ Apocalisse sono stati inseriti nel 1999 dall’ Unesco tra i siti patrimonio dell’umanità.

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La Storia Commovente di una Micina

Tra gli altri gatti, però, noi ne incontriamo una speciale. Ci vede lei, da lontano, e si mette a miagolare forte, alzandosi in piedi, su un alto gradino che funge da soglia di una vecchia casa. Noi ci avviciniamo, la gattina è davvero malconcia. Sporca, unta, spelacchiata. Ha gli occhi macchiati di scuro e non sembra vederci benissimo. Una signora sulla cinquantina, parlando un buon inglese, rientra nella casa accanto e ci racconta che la micia ha 25 anni! Non è malata, è solo molto vecchia ma per questo suo aspetto poco “invitante” le vengono negate le coccole che va sempre cercando. Lei sta coricata tutto il giorno su quella soglia, da sola, aspettando la padrona che da qualche anno non c’è più. La storia ci ha ferito il cuore e siamo tornati a trovarla persino il giorno dopo. Lei ovviamente era lì. La troverete anche voi!

La Grotta dell'Apocalisse

Scendendo i tornanti che da Chora portano verso Skala, si trova sulla destra un grande portone di ferro che porta al Monastero dell’Apocalisse. A metà strada tra Chora e Skala, meta di pellegrinaggi da tutto il mondo, vi è la grotta dell’Apocalisse, dove l’Apostolo Giovanni, in esilio, scrisse l’ultimo libro della Bibbia ascoltando la voce di Dio uscire da una spaccatura nella roccia. Intorno alla grotta dove Giovanni, secondo la tradizione, udì la voce di Dio che gli impose di scrivere l’Apocalisse, è sorto un monastero non particolarmente appariscente ma, anche per un non credente, di grande impatto emotivo.

2€ di ingresso (il biglietto è unico per monastero e grotta) e una lunga fila per scendere ad una vera e propria trappola per turisti. Le foto non sono ammesse, ma se vi aspettate qualcosa di mistico o biblico rimarrete delusi: l’originaria stretta grotta dove Giovanni visse da eremita è stata aperta su un fianco e “trasformata” in cappella ortodossa. Le icone, le pale e i candelabri dorati uniti al caldo soffocante distolgono l’attenzione da quel piccolo buco contornato d’argento relegato in un angolo della navata. Che si sia o no religiosi scendere nella grotta, aperta al pubblico, è sicuramente un’esperienza da vivere.

Le Spiagge di Patmos

Se cercate delle belle spiagge non vi annoierete, siatene sicuri. Patmos, pur non essendo un’isola dalle dimensioni importanti, ha tante spiagge e non ce n’è una che ci abbia deluso. Potrete incontrare spiagge molto diverse fra loro. Noi abbiamo cominciato con la spiaggia di Lampi, chiamata anche “dei sassi colorati”, in parte libera e in parte attrezzata, con il rustico rumore di campanacci delle capre da sottofondo.

Tenete presente che Patmos è un’isola “pigra”: qui la gente arriva dopo le dieci del mattino su qualunque spiaggia. Se siete come noi dei mattinieri, vi troverete spesso da soli su qualunque spiaggia. Nelle vicinanze di Skala vi sono molto vicine le spiagge di Meli e di Agriolovadi. La seconda sopratutto è una delle spiagge più popolari dell’isola. Di sabbia fine mista a qualche ciotolo, servita da ombrelloni e lettini, è comodissima e raggiungibile in pochi minuti. Kampos, sabbia mista ciotoli è un’altra spiaggia popolare: sorge in una bella baia riparata. Acqua splendida e una buona taverna alle spalle. Tra le spiagge attrezzate la nostra preferita, forse, è quella di Livadi Geranou. Anche qui si fa il bagno in un’acqua cristallina e di fronte alla spiaggia c’è l’isolotto di S.Giorgio che, se siete dei buoni nuotatori, sarete in grado di raggiungere anche a nuoto.

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  • Lampi: Famosa per i "sassi colorati".
  • Petra: Spiaggia di ciottoli con possibilità di sport acquatici.
  • Psili Ammos: Raggiungibile con una camminata di 20 minuti, sabbia fine e tamerici.
  • Agriolavido: Spiaggia sabbiosa con acqua limpida, ideale per relax.

Petra nella baia di Grikos (considerata una delle baie più belle al mondo secondo una nota rivista di yacht) ci ha un po’ delusi, certo più per i grossi ciottoli che obbligano al noleggio di ombrellone e lettini (10€) e per l’assenza di un ristorante, che per il mare cristallino. Proseguendo a sud le spiagge sono a detta di tutti (i trekker) paradisiache, ma mettete in conto dai 30 ai 90 minuti di cammino per raggiungere Psili Ammos.

Ripieghiamo su Agriolavido una bella spiaggia in sabbia e ghiaia fine con acqua immobile e limpidissima in una piccola baia a 2km a nord di Skala. Lettini e ombrelloni (8€), un ristorante e un bar sulla riva. Olive nere e una birra ghiacciata sono deliziose! È raggiungibile comodamente in scooter con una piccola deviazione dalla strada principale, fa proprio al caso nostro!

Skala: Il Porto e la Vita Notturna

La cittadina di Skala è il porto dell’isola: un villaggio animato e grazioso, ricco di negozi, di ristoranti e di boutique. Qui vi sono molte delle strutture turistiche dell’isola. E’ piacevole, sopratutto la sera, passeggiare per il suo centro storico alla ricerca di un ristorante o di una taverna. Qui non manca nulla, nemmeno il ristorante di sushi.

La sera, trascorretela a Skala, troverete tutto quel che potete desiderare. Anche un ottimo gelato italiano. Difficile destreggiarsi tra le numerose vetrine di caftani e gioielli in argento, olio aromatizzato e soprammobili dipinti a mano senza acquistare nulla. Vi aiuteranno i prezzi, per nulla a buon mercato, decisamente sopra la media della zona. Ma la passeggiata può bastare, vi lustrerete gli occhi.

Poca vita notturna: ci sono due discoteche, in piena stagione aperte fino all’alba. Ma la night life, qui, è fatta di cene alle 23, un bicchiere di ouzo all’ 1 del mattino e, qualche volta, di chiacchiere sinoi a veder sorgere il sole dalle terrazze di Chora.

Come Muoversi a Patmos

Anche qui ci siamo spostati con uno scooter a noleggio che il comodo Hotel Rodon a Skala, ci ha procurato direttamente in cortile, a 10€. L’intera isola si gira in un paio d’ore al massimo.

Noi abbiamo optato per il quad. Ma anche lo scooter può essere assolutamente un mezzo con il quale spostarsi senza grossi problemi sull’isola. La macchina è un plus per le famiglie o per chi ama la comodità delle quattro ruote. Fate attenzione: non vi sono moltissimi distributori sull’isola. Meglio avere il serbatoio sempre bello pieno.

Come Arrivare a Patmos

Patmos non possiede un suo aeroporto. Le autorità ecclesiastiche che gestiscono i due monasteri più importanti dell’isola e che hanno molta voce in capitolo sulla gestione della stessa, da anni si dichiarano contrarie alla realizzazione di un aeroporto che probabilmente inserirebbe Patmos tra le isole meta di decine di migliaia di turisti. Essendo l’isola un importantissimo luogo di culto cristiano e volendo i monaci difendere questi luoghi dal possibile assalto del turismo di massa, con ogni probabilità le cose resteranno così a lungo. Buon per noi che amiamo le isole non eccessivamente affollate.

Unico modo per arrivare è, quindi, il traghetto. Noi siamo arrivati a Patmos da Atene, con un traghetto di Blue Star Ferries in partenza a mezzanotte dal Pireo. Prenotando (molto in anticipo) la cabina abbiamo fatto un buon sonno e alle 8 del mattino eravamo pronti a sbarcare sul molo di Skala, il centro abitato più importante dell’isola. Ma ci sono altre valide alternative per arrivare: volare su Kos, ad esempio. Ci vogliono poi tre ore e mezza circa di catamarano per sbacare a Patmos. Alcuni scelgono Rodi come aeroporto di arrivo dall’Italia, grazie a qualche volo low cost conveniente. Ma le ore di traghetto sono più o meno simili a quelle necessarie da Atene se con il traghetto convenzionale, meno (4 circa) con le navi veloci.

Infine, ci è stato raccontato sul posto, alcuni turisti scelgono di atterrare a Bodrum, in Turchia e poi di prendere una delle diverse navi che collegano giornalmente questa località turistica turca a Patmos.

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