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Cosa Fare con un Piccione Viaggiatore: Guida Completa

Il piccione viaggiatore è una varietà del comune piccione domestico (Columba livia domestica) selezionata appositamente per esaltare le sue incredibili capacità nel ritrovare la strada di casa, anche partendo da un luogo sconosciuto e da notevole distanza. Proprio in virtù di queste eccezionali abilità, i piccioni viaggiatori sono stati per lungo tempo uno dei più veloci ed efficaci sistemi di comunicazione e hanno trasportato a destinazione messaggi in tutto il mondo per secoli.

Storia e Utilizzo dei Piccioni Viaggiatori

Questa particolare varietà di piccione veniva utilizzata per trasportare messaggi già 3.000 anni fa, al tempo degli antichi Egizi e dei Persiani. Fino all'invenzione del telegrafo, del telefono e dei moderni sistemi di comunicazione, la posta via piccione è stata senza alcun dubbio il mezzo di comunicazione più rapido ed efficace in assoluto. Un piccione viaggiatore può infatti coprire distanze di centinaia o persino oltre mille km, volando a una velocità media di quasi 100 km/h con picchi intorno ai 150 su tratti brevi.

Per secoli i piccioni viaggiatori sono stati il più efficace e veloce sistema di comunicazione. C'è solo un piccolo problema con questo tipo di posta e cioè che funziona solamente in una direzione. Un piccione viaggiatore non può infatti trasportare un messaggio verso una destinazione qualsiasi, ma può farlo esclusivamente verso il luogo in cui è nato. Questo significa che, ipoteticamente, se qualcuno volesse ricevere messaggi via piccione da un lontano parente o da un amico, dovrebbe prima donare loro alcuni dei suoi uccelli, che una volta liberati torneranno poi rapidamente a casa.

Allo stesso tempo, quindi, se vuoi inviare un piccione viaggiatore a qualcuno, devi già essere in possesso di un suo esemplare. In questo senso, però, i piccioni sono davvero animali straordinari, poiché sono in grado di tornare sempre alla base anche partendo da un luogo completamente sconosciuto e lontanissimo.

I messaggi vengono trasportati in un piccolo contenitore legato alla zampa dell’uccello. Riescono a farlo sfruttando delle vere e proprie bussole interne, un sorta di GPS biologico che percepisce il campo magnetico terrestre e la posizione del sole e che integra poi queste informazioni con gli odori di casa e le caratteristiche del paesaggio memorizzate dal piccione, come strade, edifici, ferrovie e altri punti di riferimento visivi.

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Eroi Alati: Piccioni Viaggiatori in Guerra

Durante entrambe le guerre mondiali i piccioni viaggiatori sono stati fondamentali e molti di loro hanno ricevuto importanti onorificenze militari. Alcuni di questi piccioni sono letteralmente passati alla storia, ricevendo numerose e importanti onorificenze militari. Cher Ami, per esempio, è stato insignito della Croix de Guerre francese per aver consegnato 12 importanti messaggi durante la Prima Guerra Mondiale, nonostante fosse stato gravemente ferito (era stato colpito al petto, accecato a un occhio e aveva una zampa completamente fuori uso). Mentre Spike, invece, riuscì a portare a termine ben 52 missioni senza essere mai ferito.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, poi, tra i 32 piccioni che si sono distinti per meriti militari, c'erano per esempio l'irlandese Paddy, l'americano GI Joe e l'inglese Mary of Exeter, che ricevettero tutti la Medaglia Dickin, creata appositamente per gli animali eroi in guerra, insieme a cani, cavalli e a un gatto.

Competizioni e Addestramento Moderno

Oggi i piccioni viaggiatori vengono allevati quasi esclusivamente per le competizioni di volo sportivo, molto popolari soprattutto in Gran Bretagna, in Belgio e in altri paesi del Nord Europa. Gli allevatori che partecipano alle gare trasportano gli uccelli a diversi km di distanza, di solito un centinaio, dal luogo in cui sono stati allevati e, una volta liberati, comincia la gara a chi torna per primo a casa.

Una volta che un piccione è tornato alla base, vengono poi calcolate la distanza e la velocità media percorsa, così da decretare il vincitore più veloce. Di piccioni viaggiatori ne esistono di diverse razze e in volo possono superare i 100 km/h!

Attualmente questi animali più che messaggeri sono perlopiù destinati a partecipare a vere e proprie competizioni sportive, ossia corse tra piccioni che si sfidano nel tornare alla propria colombaia nel minor tempo possibile: una sorta di formula 1 dei cieli, disciplina che diverte persino l’ex campione di boxe Mike Tyson.

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Come Addestrare un Piccione Viaggiatore

Se non possiedi un piccione viaggiatore e/o da competizione (se ne hai uno costoso per esempio), puoi farlo volare per vederlo ritornare. Puoi allora prendere l’uccello e portarlo in un posto a chilometri di distanza. Comincia spostandoti a un chilometro da casa per poi aumentare di volta in volta. Vai a nord, sud, est e ovest, così imparerà a tornare da tutte le direzioni. Ripeti questa operazione un paio di volte e dopo inizia ad allontanarti sempre di più.

I piccioni viaggiatori riescono a tornare da distanze notevoli, anche da 80 km, anche se alcuni uccelli con doti straordinarie sono capaci di ritornare da distanze più grandi. Lasciare volare il tuo piccione troppo presto significherà farlo volare via per non vederlo tornare mai più. I piccioni viaggiatori anziani o con più esperienza potrebbero non essere adatti a questo addestramento. Potrebbero essere già stati addestrati per tornare a un altro sottotetto.

Il periodo migliore per dedicarsi all’allenamento del piccione viaggiatore è la primavera, scegliamo delle giornate di bel tempo e diamoci da fare. La tecnica del lancio misto è reputata da molti una delle più efficaci ed educative. Si prendono degli esemplari di diverse colombaie e li su unisce per fare un lancio che sarà molto competitivo e potranno emergere i più talentuosi. Questo lancio collettivo ha un impatto positivo sul carattere del piccione viaggiatore, più del lancio singolo in cui anche dei volatori di media qualità possono fare una bella figura perché si accodano al leader del gruppo senza sbagliare.

Precauzioni Durante l'Addestramento

Quando si addestrano dei piccioni perché diventino abili viaggiatori è molto importante prendere alcune precauzioni in modo che i risultati siano soddisfacenti. Prima di tutto non effettuiamo lanci di allevamento nelle vicinanze di fiumi, gole o dirupi di montagna, per ovvie ragioni come ovvie sono le ragioni per cui è meglio stare lontano da pericoli “umani” come le centrali elettriche, gli aeroporti e le postazioni militari che aggiungono dei gradi di complessità al volo di un piccione che sta invece ancora conquistando la sua sicurezza, possono fargli perdere l’orientamento e farlo sentire in pericolo.

Come fanno i piccioni viaggiatori a orientarsi?

Questi piccoli smartphone volanti, possiedono alcune grandi caratteristiche: un senso dell’orientamento particolarmente sviluppato unitamente a una discreta vista e un olfatto eccezionale. Tutto questo permette loro di ritrovare la strada di casa e fare rientro al nido. Come accade per molti uccelli, anche i piccioni sono sensibili al campo magnetico terrestre. Inoltre, la loro natura di uccelli monogami, li rende particolarmente attaccati sia al nido che al proprio compagno o compagna: una volta scelti li mantengono per tutta la vita.

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Tutte queste loro caratteristiche, fanno sì che, in qualche modo, nella loro memoria siano ben impresse le “coordinate” del loro nido (o della colombaia, il loro nido artificiale). Dal momento che il piccione viaggiatore usa le sue capacità per rientrare sempre al nido, può essere usato solo in un senso. I puristi delle telecomunicazioni definirebbero questo meccanismo “simplex”, ossia un flusso di comunicazione che avviene in una sola direzione: da un’emittente A ad un destinatario B (ciò che avviene nelle trasmissioni radio o tv).

Qualora ve lo foste chiesti, il nostro amico pennuto non potrà essere addestrato per andare verso un qualsiasi punto: è “programmato” dalla natura per far sempre ritorno a casa.

Questa magia della natura si spiega scientificamente con il fenomeno chiamato magnetoricezione. Ci sono altri meccanismi che lo aiutano a trovare la strada però, certamente un sistema di orientamento basato sulla posizione del Sole ma anche una forte capacità olfattiva che li rende in gradi di riconoscere gli odori del proprio nido d’origine, e una memorizzazione di alcune caratteristiche del paesaggio.

Identificare un Piccione Viaggiatore

Per distinguere il viaggiatore dal piccione “normale” è necessario prestare molta attenzione all’aspetto fisico, lievemente diverso da quello del piccione tradizionale. Il modo più semplice ed evidente per riconoscerlo è quello di osservare il piumaggio che deve essere particolarmente morbido e folto, luminoso e ricco di sfumature colorate che un classico piccione non può vantare. Esistono delle differenze anche più difficili da notare, forse solo degli occhi esperti sanno riconoscerle, e poi delle particolarità a livello caratteriale.

Cosa fare se trovi un piccione viaggiatore smarrito

Nel caso che un colombo, in apparenza simile a quelli che si vedono nelle piazze e sui cornicioni delle citta (cosidetti "torraioli") si aggiri nelle vicinanze della Vostra abitazione e/o che addirittura si lasci "catturare" senza alcun timore del contatto umano, e molto probabile che si tratti di un "colombo viaggiatore" che abbia, per le ragioni che vedremo in seguito, dei problemi a rientrare nella sua colombaia di allevamento.Durante tale attivita puo capitare agli "atleti alati" di incorrere in problematiche sia climatiche (vento forte, temporali, nebbia ecc.) che naturali (attacchi in volo di rapaci ) che ne ostacolino o addirittura ne impediscano il normale rientro a "casa".E' a questo punto che il colombo, non essendo abituato ed in grado di provvedere al suo sostentamento in modo autonomo (e infatti stato allevato, nutrito ed accudito dal suo allevatore) si appressa alle abitazioni, o in prossimita di presenze umane, nelle vicinanze del punto in cui non riesce piu ad avanzare, lasciandosi "prendere" con facilita.

I colombi viaggiatori, ripetiamo simili, ma non uguali, a quelli che si trovano nelle piazze, si identificano prima di tutto dall’ “anello matricolare”, ossia da un anello che l’allevatore gli pone alla zampa dopo pochi giorni dalla nascita e che lo identificherà per tutta la vita.Come si accennava in precedenza, spesso la cattura del colombo e favorita dalla condizione di spossatezza dello stesso, ovvero a traumi piu o meno evidenti sul corpo, che ne possono causare l' inabilita al volo.Si puo in un primo momento mettere a disposizione dell' animale acqua pura (nella stragrande maggioranza dei casi e la disidratazione una delle cause di "stress") magari sistemandolo, (non avendo una voliera o una gabbia sufficientemente grande a disposizione) in una scatole di cartone che gli permetta almeno la posizione eretta, con alcune aperture laterali per l' aerazione.

Nel caso si possa verificare che il colombo si sia ristabilito, e consigliabile tentare la sua liberazione in volo, in modo da potergli permettere di rientrare "naturalmente" alla sua colombaia. Tale lancio e fattibile con le seguenti condizioni : prime luci del mattino, con visibilita gia buona, condizioni meteo sufficientemente stabili (non nebbia, pioggia o vento forte): prendere il soggetto con le mani e lanciarlo in aria : se il colombo, fatte alcune evoluzioni sul posto, prende decisamente una direzione in volo, ha buone probabilita di rientro.

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