Alpitour: La Nuova Campagna Pubblicitaria che Rivoluziona l'Immagine della Vacanza in Villaggio
Dopo un lungo silenzio pubblicitario, Alpitour torna in televisione con una campagna che punta a scardinare i cliché della vacanza in villaggio in modo ironico e provocatorio. Lo spot, lanciato il 1° maggio, segna il debutto di una nuova fase di comunicazione per la società, con cui intende dar voce ai vari suoi brand.
Il Ritorno di un Classico con un Tocco di Ironia
«Per Alpitour la comunicazione pubblicitaria storicamente è stata sempre molto importante - ha spiegato Pier Ezhaya, Direttore Generale Tour Operating Alpitour World -. Tutti si ricordano la campagna degli anni ‘80 “Turista fai da te? No Alpitour? Ahi ahi ahi ahi!”.»
A distanza di anni dallo storico spot “Turista fai da te? No Alpitour? Ahi Ahi Ahi”, Alpitour di nuovo rivoluzionario. Ancora una volta la mossa è quella dello spot pubblicitario che rompe gli schemi, ribalta e frantuma i pregiudizi e fa un nuovo affondo in termini di comunicazione.
Il claim - filo conduttore dell’attività di comunicazione nata da un’idea di Tbwa\Italia con la produzione Withstand e la regia di William9 - è “Luoghi comuni cercasi”, il cui obiettivo è “imprimere un’ulteriore accelerazione in termini di consideration a uno dei brand più importanti per gli italiani”.
Oggi è stato presentato “l’erede” un video che ne raccoglierà il retaggio per una campagna di comunicazione che sarà on air dal 1 maggio. «Due anni fermi, in un momento così difficile ci hanno spinti a pensare e rivedere le strategie - spiega Pier Ezhaya, direttore generale tour operating Alpitour World - Nel 2018 Alpitour acquistò il gruppo Eden, portando a 12 il numero dei marchi che si sovrapponevano uno con l’altro. Abbiamo usato il tempo che la pandemia ci ha costretto a vivere “a macchine ferme” per pensare e dare corpo, nel settembre 2021 al progetto “Trevolution”: integrare i marchi grazie ad una rivoluzione/evoluzione per la nuova offerta di tour operating.
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Alpitour lancia il suo nuovo spot tv, andrà in onda il primo maggio. Una mossa che “certifica il ritorno in comunicazione dopo molti anni - dice Pier Ezhaya, general manager tour operating Alpitour World -. Dopo il famoso ‘Turista fai da te? No Alpitour? Ahi Ahi Ahi‘ degli anni ’80, si rinnova attraverso un nuovo modo di raccontare il nostro modo di fare la vacanza”.
"Io in un villaggio? Mai!": Lo Slogan Provocatorio
«Il concept che abbiamo sviluppato - ha spiegato Mirco Pagano, Chief Creative Officer TBWA\Italia - ha preso spunto dalla convinzione di molte persone che la vacanza in villaggio non fa per loro. Persone che in effetti però, la vacanza in villaggio non l’hanno mai provata, e la cui convinzione nasce da un vecchio stereotipo ormai da tempo superato. A loro abbiamo voluto parlare nel nuovo spot Alpitour, con un messaggio irriverente e coraggioso: “Io in un villaggio?
Fulcro dell’intero piano media è il nuovo spot TV realizzato da TBWAItalia, l’agenzia creativa che ha vinto la gara indetta dal Gruppo attraverso una proposta che utilizza l’ironia per superare una visione cristallizzata delle vacanze in villaggio.
L’espediente narrativo utilizzato da TBWA si serve dei maggiori luoghi comuni e degli stereotipi più conosciuti per ribaltarne il senso, creando una chiara dissonanza tra le immagini sullo schermo e le battute dei protagonisti, ripetute per l’intero spot dal claim: “Io in un villaggio? Mai!”.
Un motivo che assume la forma di uno slogan, immediato e provocatorio proprio perché smentisce con semplicità i luoghi comuni legati ai viaggi organizzati, manifestando la distorsione che vive in alcuni stereotipi che non tengono conto della realtà.
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È così che si vedono i protagonisti immersi in una vacanza e intenti in attività, esperienze ed escursioni, liberi di scegliere e vivere tutto ciò che un viaggio Alpitour può offrire, mentre ripetono - sempre meno convinti - “Io in un villaggio? Mai!”.
Come spiegato da Mirco Pagano, chief creative officer TBWA\Italia, l’agenzia che ha vinto la gara per lo spot relativo al pillar capitanato da Alpitour (le campagne per gli altri due pillar saranno seguite da altre due agenzie, ndr), la base è stata cercare i preconcetti, facendo analisi qualitative e quantitative, “abbiamo individuato alcuni aspetti chiave, per esempio che il viaggio organizzato è considerato adatto a persone poco pratiche, che la vacanza in villaggio è di altri tempi o che il viaggiatore del villaggio non è un vero viaggiatore perchè quello che vive è ciò che succede all’interno della struttura. Tutto ciò dimostra che esisteva una idea del villaggio distante da quella reale - spiega Pagano -, sbagliata, ma perché non lo conoscevano”.
Da qui l’idea di far passare il concetto del “viaggiare per credere”, di prendere di petto chi aveva questa convinzione errata e di partire proprio “dalla sua frase tipica o che in tanti possono aver pensato”, ‘Io in un villaggio? Mai!’, per poi trasformarla in quello che è lo slogan.
“Si è partiti dal preconcetto, si è portato il viaggiatore all’interno del villaggio, per attraversare tutte le esperienze che un villaggio può offrire, scardinando i suoi ‘mai’. Il muro del pregiudizio è stato abbattuto, provando le esperienze e accettando che a volte si può cambiare idea, avere una opinione aperta, ascoltare, evitando le chiusure. La campagna è un invito a mandare in vacanza i luoghi comuni“, dice Pagano.
Un Investimento Importante per il Futuro del Turismo Organizzato
«Abbiamo fatto una scelta coraggiosa, nonostante il difficile momento storico appena vissuto - afferma Pier Ezhaya, direttore generale Tour Operating Alpitour World - perchè crediamo sia tra le responsabilità di un leader attivarsi per il settore di cui è parte; proprio per questo l’investimento in comunicazione è stato realizzato non solo per raccontare cosa significhi viaggiare con Alpitour, ma anche per descrivere i valori di tutta l’Industry, da sempre strategica per il Paese.
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Ezhaya alla domanda a quanto ammonti il totale investito sulla comunicazione, ribadisce che si tratta di un primo step, ma tra “spot, creatività e acquisto degli spazi siamo vicini ai 4 milioni di euro“.
Lo spot - che prenderà il via il 1° maggio e godrà, con il supporto del centro media Wavemaker, di un’articolata pianificazione multimediale che coinvolgerà i più importanti editori, con attività online, stampa, radio e TV, oltre a una quota digital in programmatic.
La pianificazione media include anche una campagna con Radio Italia, che prevede un totale di oltre 240 passaggi, e sui canali social e digital con un’ampia pianificazione su Google e Meta, oltre a una selezione dei più noti editori per raggiungere un pubblico ampio e diversificato.
Il Piano di Comunicazione Multibrand
Per la società, al termine di un biennio difficile per il settore del turismo, lo spot di Alpitour rappresente il debutto di una nuova fase di comunicazione, con cui intende dar voce ai vari suoi brand, attualmente divisi nei tre pillar Mainstream, Seamless & No Frills e Specialties & Goal Oriented.
E campagne sono previste per tutti e tre questi cluster di offerta, come ha spiegato Tommaso Bertini, Responsabile Marketing Corporate & Tour Operating: «Partiremo per prima cosa con Alpitour, cui andrà il nostro investimento più importante, ma nelle prossime settimane daremo il via anche a una campagna per Eden Viaggi, il brand dedicato a chi cerca una vacanza semplice ma con tutta l’expertise di un tour operator affidabile e preparato. In questo caso, essendo il target diverso, anche il media mix sarà differente, puntando a digital, OOH e iniziative speciali e innovative».
Lo spot che andrà in onda il primo maggio è incentatro sul pillar capitanato da Alpitour, ma come anticipa il manager, Eden Viaggi partirà con una campagna rilevante dalla prossima settimana e anche per Turisanda 1924 ci sono in serbo numerose iniziative, “perchè ogni marchio possa avere la notorietà necessaria.
Un momento della presentazione dello spot «E’ stato un investimento importante che riprende la storica campagna e la evolve - spiega Tommaso Bertini, responsabile marketing corporate & tour operating - Lo spot nasce con l’obiettivo di raccontare l’evoluzione dell’azienda, un continuo rinnovamento dell’offerta di prodotto, raccontarne l’evoluzione con anche un po’ di ironia. Lo spot è parte di un progetto molto più ampio che gira su tre direttrici: Mainstream, Alpitour e i suoi brand, No frills, Eden viaggi, Tailormade, Turisanda 1924. E tutto questo va comunicato e spiegato, soprattutto ad ogni segmento d pubblico specifico, per quello che attiene le differenti peculiarità dei marchi».
Le campagne coinvolgono i tre cluster di Tour Operating, frutto del progetto “Trevolution”, presentato lo scorso settembre a Milano e che oggi porta già i primi solidi risultati di immagine e di business.
Dopo la riorganizzazione della divisione tour operating in tre “pillar” il t.o. guidato da Pier Ezhaya ribadisce la filosofia che lo caratterizza, appunto, da sempre: innovazione salvaguardando la tradizione.
Dietro le Quinte della Produzione
Cinque milioni di euro di investimento, cinque spot e una squadra in campo di oltre 70 persone, tra attori, troupe, staff e comparse, volate a Cuba per girare l’ultima, colossale, campagna targata Alpitour.
Impegnativa la produzione dello spot, curata da The Family con regia di Martin Romanella, oltre 50 professionisti volati sul Mar Rosso per le riprese.
L’impegno per la realizzazione dello spit è stato grande: la realizzazione della campagna ha impegnato oltre 50 persone tra attori, troupe, staff e comparse, volate in Egitto per girare in due dei più amati resort di Alpitour tutte le scene dello spot. Un progetto che ha coinvolto trasversalmente le squadre di Marketing, Prodotto, Concept & Assistenza, Gruppi e Acquisti.
Tabella: Investimenti e Pianificazione Media
Area | Dettagli |
---|---|
Investimento Totale | Circa 4 milioni di euro (spot, creatività, acquisto spazi) |
Pianificazione Media | Wavemaker (TV, stampa, social, DOOH, digital programmatic) |
Campagna Radio | Radio Italia (oltre 240 passaggi) |
Campagna Digitale | Google, Meta, editori selezionati |
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