Detenuti Stranieri in Italia: Statistiche e Analisi
La popolazione detenuta nelle carceri italiane ammonta a 60.439 persone (dato aggiornato al 30 aprile 2019). Fatta eccezione per la breve parentesi dell’indulto del 2006, la popolazione detenuta è stata tendenzialmente in continuo aumento fino al picco del 2010 per poi ridursi fino al 2015.
Al 31 marzo 2024, i detenuti stranieri nelle carceri italiane per adulti erano 19.108, pari al 31,3% del totale della popolazione detenuta. Si tratta di una percentuale in lieve calo rispetto agli anni precedenti ma in calo sostanzioso rispetto a quindici anni fa, quando superava il 37%. Negli anni 2008-2013 gli stranieri detenuti non sono mai scesi al di sotto delle 20 mila unità.
La percentuale italiana della componente reclusa immigrata è superiore alla media europea di oltre 11 punti percentuali essendo pari al 32% (dato 2015). La percentuale degli stranieri detenuti rispetto al totale degli stranieri presenti regolarmente in Italia è di circa il 10%. Naturalmente esiste un numero oscuro dovuto agli stranieri presenti sul territorio in maniera irregolare dal punto di vista amministrativo e di conseguenza non censiti.
Vale inoltre la pena di considerare il tasso di detenzione degli stranieri in carcere, vale a dire la percentuale degli stranieri detenuti rispetto al totale degli stranieri presenti in Italia. A tal fine considereremo i numeri certificati dall’Istat e riferiti agli stranieri residenti.
Pur crescendo la popolazione straniera libera, diminuisce tuttavia il numero di stranieri in carcere. Se rivolgiamo lo sguardo indietro agli ultimi quindici anni, vediamo come all’inizio del 2009 gli stranieri in Italia fossero 3.891.295 e rappresentassero il 6,5% della popolazione residente. All’inizio del 2014 erano 4.922.085, pari all’8,1% della popolazione residente. Sono in seguito cresciuti fino alla cifra di 5.141.341 del primo gennaio 2023, rappresentando l’8,7% della popolazione residente. Vediamo dunque come, pur crescendo la popolazione straniera libera, diminuisce tuttavia il numero di stranieri in carcere.
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L’esame diacronico dei tassi di detenzione degli stranieri mostra come vi sia stata una significativa riduzione della percentuale delle persone straniere che fanno ingresso in carcere. Se nel 2009 il tasso di detenzione degli stranieri era pari allo 0,61%, nel 2014 era sceso fino allo 0,35%, per risalire leggermente nel 2019 fino allo 0,39%, ma ridiscendere nel 2024 allo 0,37% (considerando come anno di riferimento per il numero degli stranieri liberi residenti il 2023, in quanto l’Istat non ha ancora indicato il numero degli stranieri al primo gennaio del 2024; si presuppone tuttavia che gli scostamenti siano minimi). Negli ultimi quindici anni il tasso di detenzione degli stranieri è dunque complessivamente calato di 0,24 punti percentuali.
Nazionalità più rappresentate
Le nazioni oggi più rappresentate tra gli stranieri detenuti sono, elencando in ordine decrescente quelle che vedono almeno 400 persone detenute: Marocco, Romania, Albania, Tunisia, Nigeria, Egitto, Senegal, Algeria, Gambia.
Le prime posizioni delle nazionalità più numerose sono sostanzialmente le stesse rispetto a dieci anni fa. Ma se ci soffermiamo attentamente sui numeri si potrà vedere come invece il peso percentuale della Romania sul totale dei detenuti stranieri scende del 4,9%, quello dell’Albania del 3,6%, mentre quello del Marocco sale del 4,2%.
La distribuzione degli stranieri detenuti non è omogenea sul territorio nazionale. I marocchini, ad esempio, sono molto presenti al nord Italia (in particolare in Lombardia dove sono 1.234). I rumeni, invece, sono maggiormente presenti nelle carceri laziali, dove sono 508.
Tassi di detenzione e integrazione
Il caso rumeno è di particolare interesse. Si è passati da vere e proprie campagne di stampo quasi razzista contro la comunità rumena portate avanti verso la fine degli anni ’90 del secolo scorso a una integrazione socio-lavorativa di successo. Al primo gennaio 2023 i rumeni residenti in Italia erano 1.081.836, con una netta prevalenza di donne. Il tasso di detenzione della comunità rumena è oggi pari allo 0,19%. Nel 2014 i rumeni erano 1.131.839 e presentavano un tasso di detenzione dello 0,25%. Era dello 0,30% nel 2009. Si è assistito dunque a un calo percentuale di quasi un terzo in quindici anni, che vedrebbe una diminuzione ancor più corposa se risalissimo ulteriormente nel tempo. Un chiaro segno del fatto che a mano a mano che si procede lungo il processo di integrazione, che si consolidano le seconde generazioni e che la vita della comunità diventa una vita di famiglia, diminuiscono la propensione al crimine e il tasso di detenzione.
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I marocchini presenti oggi in Italia sono 415.088, con una netta prevalenza maschile. Il tasso di detenzione della comunità marocchina è dello 0,97%. Dieci anni fa era dello 0,56%. Una crescita significativa.
La presenza di nuclei familiari solidi e della componente femminile, alla luce dei bassi tassi di detenzione delle donne, spiega inoltre come alcune nazionalità siano molto poco rappresentate in carcere. Si pensi ad esempio alle Filippine, che vedono oggi 89 detenuti di cui solo 9 donne. Un tasso di detenzione pari allo 0,05%, addirittura inferiore a quello degli italiani, pari allo 0,07%.
Tipologia dei reati
Uno sguardo al profilo sociocriminale dei detenuti stranieri ci mostra come tendenzialmente questi abbiano commesso delitti meno gravi e siano destinatari di pene meno lunghe rispetto ai detenuti italiani. Gli stranieri in carcere rappresentano il 2,73% delle persone detenute per associazione a delinque di stampo mafioso, il 18,87% di quelle detenute per delitti contro l’ordine pubblico, il 28,23% dei detenuti per delitti contro il patrimonio, il 29,11% dei detenuti per violazione della normativa sulle droghe, il 31,01% dei detenuti per delitti contro la persona. Essi sono infine il 7,12% del totale dei detenuti ergastolani e addirittura il 44,26% di coloro che sono condannati a meno di un anno di carcere, segno tra le altre cose del loro minore accesso alle misure alternative alla detenzione rispetto agli italiani.
I reati più rappresentati sono quelli contro il patrimonio (il 26,1% dei reati ascritti a detenuti stranieri, contro il 23,9% dei reati ascritti alla totalità dei detenuti), quelli contro la persona (il 22,2% per gli stranieri e il 18,2% in generale) e le violazioni della normativa sulle droghe (il 17% per gli stranieri e il 14,4% in generale). Seguono i reati contro la pubblica amministrazione, che pesano per il 10,1% nel caso di detenuti stranieri contro il 6,9% complessivo, probabilmente a causa delle fattispecie di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, sovrautilizzate nel caso di persone straniere. La legge sulle armi vede invece una netta sotto-rappresentazione dei detenuti stranieri (1,9% dei reati loro ascritti, contro il 6,8% complessivo), così come l’associazione di stampo mafioso (0,8% contro 6,8% complessivo).
La tabella seguente mostra la distribuzione dei detenuti stranieri per nazionalità (dati aggiornati al 30 giugno 2023):
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Nazionalità | Numero Detenuti | Percentuale sul Totale Detenuti Stranieri |
---|---|---|
Marocco | 3.699 | 20,6% |
Romania | 2.083 | 11,6% |
Albania | 1.876 | 10,4% |
Tunisia | 1.818 | 10,1% |
Nigeria | 1.195 | 6,6% |
Egitto | 681 | 3,8% |
Custodia Cautelare e Misure Alternative
I detenuti stranieri che non stanno scontando una condanna in via definitiva nei Paesi europei sono il 37,9% del totale degli stranieri in carcere. Ben di più di uno straniero detenuto su 3 (quasi 2 su 5) non è per la giustizia nazionale una persona colpevole.
Il peso medio generale della custodia cautelare è invece intorno al 25%, ovvero 12 punti in meno rispetto al dato che riguarda la componente straniera. Complessivamente, non un detenuto su 3 come per i soli stranieri bensì un detenuto su 4 è dunque dentro in attesa del giudizio finale.
Uno sguardo all’area penale esterna ci dice che gli stranieri usufruiscono in maniera inferiore di alternative al carcere rispetto agli italiani. Se infatti, come abbiamo visto, al 15 giugno 2023 gli stranieri detenuti erano il 31,1% della popolazione carceraria, alla stessa data essi rappresentavano il 19,3% delle persone in carico agli Uffici di Esecuzione Penale Esterna.
In conclusione, è fondamentale analizzare attentamente i dati relativi ai detenuti stranieri in Italia, tenendo conto delle specificità delle diverse comunità e promuovendo politiche di integrazione efficaci per ridurre la criminalità e favorire il reinserimento sociale.