Il Turismo: Un'Analisi Approfondita tra Economia, Emozioni e Sostenibilità
Il turismo è un fenomeno socio-economico che si traduce nei movimenti di un’enorme quantità di persone e di un’enorme quantità di capitali. Alcuni numeri aiutano a chiarirne i contorni: il turismo concorre direttamente al 3,6% del Prodotto Interno Lordo (PIL) mondiale, una percentuale che sale a oltre il 10% se si considera anche l’indotto. Un miliardo e quattrocentomila sono stati invece gli arrivi internazionali nel 2018: significa che nel 2018 (ultimo anno del quale sono disponibili i dati) sono arrivati nelle varie destinazioni turistiche 1.400.000.000 viaggiatori provenienti dall’estero (un americano che arriva in Italia o un italiano che arriva alle Maldive, per esempio). Quest’anno sono ormai più di 954 milioni i turisti arrivati in una qualche destinazione, 45 arrivi ogni secondo. Secondo la World Bank ogni anno i turisti complessivi sono quasi un miliardo e mezzo. Nel 1950 erano 25 milioni, per il 2030 si potrà arrivare a 1,8 miliardi.
Ognuno di noi, quindi, esprime una propria domanda di beni e servizi turistici e la somma di queste domande individuali verso un certo bene o verso un certo servizio turistico costituisce la domanda turistica complessiva. Il prodotto turistico si può classificare in vari ambiti: trasporti, ricettività e ristorazione, servizi complementari, svago, assistenza.
Componenti del Prodotto Turistico
- Trasporti: Servizi dei vettori (aerei, navi, treni, ecc.) e le strutture relative a questi (porti, aeroporti, stazioni, strade, ecc.).
- Ricettività e Ristorazione: Necessarie per garantire al turista un luogo in cui soggiornare e dove mangiare, vedendo una sempre maggiore crescita della ricettività extra-alberghiera, come i bed&breakfast o gli appartamenti a uso turistico (es. AirBnB).
- Servizi Complementari: Appartengono all’obiettivo del viaggio e a quello che il turista spera di trovare nel posto visitato: guide turistiche, servizi di balneazione, ecc.
La gestione di questo mondo complesso avviene sempre più tramite il web che diventa la vetrina per le destinazioni turistiche, il luogo in cui farsi conoscere e promuoversi e il luogo in cui avviene la promozione e la vendita.
Tendenze Emergenti nel Turismo
Il turismo di prossimità ha visto una crescita esponenziale, in particolare negli ultimi anni. Viaggiare senza rimanere spettatori passivi è un’opportunità per arricchirsi di nuove conoscenze da portare con sé per sempre, anche una volta tornati a casa. La natura è sempre il luogo ideale, dove ritrovare il proprio benessere e liberarsi dallo stress e dai ritmi della vita quotidiana. Viaggiare in modo sostenibile regala sempre emozioni straordinarie.
Il turismo emozionale mette in connessione la parte più intima e profonda dell’animo dei viaggiatori, attraverso esperienze che coinvolgono le emozioni, l’immaginazione e i desideri più inconsci. La qualità dei servizi turistici offerti gioca un ruolo fondamentale nel turismo sostenibile.
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L'Importanza della Formazione nel Settore Turistico
Il percorso in Economia e Gestione dei Servizi Turistici (EGST) forma figure professionali capaci di operare nello specifico nel settore dei servizi turistici e di sviluppare le competenze concettuali, professionali e relazionali volte all’individuazione dei bisogni del turista e alla produzione e gestione di beni e servizi turistici. Il percorso in Economia e Gestione dei Servizi Turistici (EGST) è uno dei quattro percorsi di studio in cui si articola il corso di laurea in Economia e Gestione Aziendale, che si colloca nell’ambito della Classe L18 - Lauree in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale. Il Corso di studi attribuisce grande rilevanza alle competenze linguistiche. Già in sede di accesso è previsto Test di posizionamento di lingua Inglese che, in caso di non superamento, comporta la frequenza di corsi di riallineamento.
Altro carattere fondamentale, derivante dalla accentuata missione professionalizzante del percorso, è il favore verso l’apprendimento di metodiche e modelli utili allo studente per poter operare poi in autonomia nei contesti aziendali. Da qui la scelta di proporre laboratori che affiancano i singoli insegnamenti (es. Prima della conclusione del percorso, un momento essenziale è rappresentato dal tirocinio della durata di 150 ore, ma facoltativamente estendibile a 300, obbligatorio per tutti gli studenti, che viene svolto in imprese turistiche o enti del turismo.
Aperiturismo: Un'Iniziativa per il Turismo Consapevole
Con l’ottica di trattare il turismo in modo scientifico, rigoroso e ordinato per raggiungere obiettivi comuni, nasce nel 2018 Aperiturismo, un ciclo di incontri tematici ideato e promosso dal Consorzio UNO.
- FARE. Pensiamo sia necessaria una nuova cultura del Turismo, disciplina economica e seria, in un mercato sempre più competitivo, dove la vera differenza la farà il perché e il come. Con Aperiturismo vogliamo accendere un faro, dotarvi di metodologie, processi e strumenti, aiutarvi in un percorso di senso, collettivo e individuale.
- SQUADRA. Vogliamo facilitare l’incontro tra imprese, risorse e talenti, mettervi in dialogo e dialettica costante e nelle condizioni di poter scegliere. Pensiamo che due teste siano meglio di una e che condividere un obiettivo comune porti risultati inimmaginabili con importanti ricadute nel territorio.
- CON METODO. Siamo letteralmente ossessionati dai dati. Pensiamo che, senza di questi, non si possa controllare ed intervenire su nessuna variabile economica. Pensiamo che una piccola, ma vivacissima, realtà universitaria come la nostra possa essere il connettore ideale tra formazione, impresa e territorio.
Impatto della Pandemia sul Settore Turistico
Il settore turistico è forse quello che ha subito il maggior impatto negativo tra tutti i settori economici in conseguenza della pandemia della Covid-19, diffusasi in Europa a partire dal mese di gennaio 2020. Improvvisamente nessuno si è più spostato dal proprio luogo di residenza, in parte perché spaventato dai rischi che si correvano, in parte perché obbligato a stare in casa in applicazione delle misure di sicurezza adottate dalle autorità pubbliche dei diversi paesi. Alberghi, b&b, ristoranti, musei, attrazioni, aerei, navi si sono improvvisamente svuotati, costringendo molte imprese a chiudere, almeno provvisoriamente, e alcune di esse addirittura a fallire. Ciò che è certo è che il settore sarà completamente da ri-costruire, da ri-progettare, da ri-pensare.
Turismo e Sostenibilità Ambientale: Una Sfida Cruciale
Queste grandi masse di persone e tutto l’indotto che sta dietro non può che generare impatti negativi sul clima, visto l’attuale impianto abbondantemente fossile dell’economia globale. In particolare, il turismo è responsabile del 5% delle emissioni di gas serra globali, dove il trasporto copre la quasi totalità del contributo. E secondo quanto riportato dall’UNEP (il programma ambientale delle Nazioni Unite), senza fare la transizione ecologica, «il turismo genererebbe fino al 2050 un aumento del 154% nel consumo di energia, del 131% nelle emissioni di gas serra, del 152% nel consumo di acqua e del 251% nello smaltimento dei rifiuti solidi».
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Per quanto riguarda i trasporti usati, nel turismo, una crociera emette mediamente nove volte di più che un volo transatlantico, con emissione per passeggero tra 1,2 e 9 tonnellate di CO2 per viaggio. In ogni caso, tra il 1990 e il 2019 le emissioni causate dall'aviazione internazionale sono aumentate del 146%. A Barcellona, per esempio, il 38% delle catture dei pescherecci è rappresentato da rifiuti; la città ha tra i tassi più alti di produzione di rifiuti plastici; è oggetto di inquinamento acustico anche per colpa dell’82% dei turisti, che arrivano via aereo (ci sarebbe anche l’alta velocità dalla Francia, ma quest’ultima non ha completato il collegamento ferroviario nei Pirenei, dice Energy Monitor).
Per quanto riguarda il consumo di acqua, lo EPRS dice che «la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi (CIPRA) ha stimato […] che per innevare artificialmente una pista da sci di 1 ettaro sono necessari circa 1 milione di litri d'acqua». Per un campo da golf di 54 ettari a 18 buche, ne servirebbero tra 300mila e un milione di metri cubi l’anno. Per altro, rispetto a un normale residente, è stimato che un turista consuma in media almeno 3 volte più acqua al giorno, e questo è un problema per le zone turistiche che patiscono anche periodi di siccità, come le province di Alicante, Murcia e Almeria: la Spagna orientale sarebbe deficitaria «di almeno 400 milioni di metri cubi di acqua all'anno».
La sproporzione nel consumo di acqua vale anche per i rifiuti: per esempio a Malta un turista produce 1,25 chilogrammi di rifiuti al giorno contro gli 0,68 di un residente; e proprio le isole sono tra i luoghi più in difficoltà a gestire lo smaltimento di sovrabbondanza di rifiuti. Anche le acque reflue rappresentano un problema, sia a livello di salute pubblica che a livello di biodiversità. Abbiamo menzionato i mozziconi di sigaretta per le spiagge: considerando solo il lato economico, si tenga conto che pulire le coste dai rifiuti può costare circa 630 milioni di euro all’anno. E questo non è un discorso di transizione ecologica, ma di semplice civiltà (esistono portacenere tascabili).
Cambiamenti Climatici e Impatti sul Turismo
«Quest'estate l'Europa meridionale è stata meno Barbie e più Oppenheimer», scrive Bloomberg a proposito del caldo torrido che ha colpito i paesi mediterranei questa estate. «I giorni con temperature a metà pomeriggio superiori ai 30°C sono 2,7 volte più numerosi ad Atene, 3,7 volte a Barcellona, 8,1 volte a Parigi e ben 10,4 volte a Londra. La parola “tourism” compare ben 672 volte nel secondo volume dell’ultimo rapporto IPCC sugli impatti del cambiamento climatico.
Si legge per esempio che «l'industria sciistica australiana è molto sensibile ai cambiamenti climatici, a causa della riduzione della profondità della neve e della durata della stagione della neve». Ma anche che «gli incendi dell'estate 2019-2020 hanno avuto un impatto sul turismo e sulle infrastrutture di viaggio, colpendo la qualità dell'aria». L’esperienza turistica nell’Isola del Sud della Nuova Zelanda ha risentito di un pericolo di caduta massi maggiore, causato dal ritiro di circa 700 metri dal 2008 dei ghiacciai Fox e Franz Josef.
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In Europa, si prevedono danni per l'industria sciistica europea. In particolare, dice l’IPCC, con un riscaldamento globale di 2°C «l'attività delle località di bassa quota senza innevamento sarà probabilmente interrotta», con 3°C neanche l’innevamento artificiale sarà sempre sufficiente. Lo sci è danneggiato anche in Nord America, con una riduzione fino a 17 giorni della stagione turistica negli inverni con caldi record e una riduzione dei profitti del 33%, cioè di circa 45 milioni di dollari.
L’IPCC continua scrivendo che «il 30% degli hotel lungo il Golfo del Messico e il Mar dei Caraibi è esposto alle inondazioni e il 66% si trova su spiagge in erosione. Il fiuto americano per gli affari ha prodotto però una nuova forma di turismo, a tratti macabra e a tratti triste: il turismo “dell’ultima occasione”. Nonostante tra i ghiacci sia più alto il rischio di collisioni tra yacht artici privati (poco regolamentati rispetto alle altre navi), sono aumentati i viaggi verso le zone artiche sfruttando la fusione glaciale in aumento. L’obiettivo è osservare la fauna locale “prima che si estingua”. È il caso degli orsi polari a Churchill, Manitoba e in Canada, per esempio. Nell’Artico la domanda di crociere «è aumentata del 20,5% negli ultimi 5 anni e ha portato a 27,2 milioni di passeggeri nel 2018». Nell'Antartico questo tipo di turismo è diventata la maggiore attività economica della regione con 75mila visitatori nel biennio 2019-2020.
Tabella: Impatto Ambientale del Turismo
Aspetto | Impatto | Misure Mitigatrici |
---|---|---|
Emissioni di Gas Serra | Contributo del 5% alle emissioni globali | Transizione ecologica, utilizzo di trasporti a basso impatto |
Consumo di Acqua | Turisti consumano 3 volte più acqua rispetto ai residenti | Gestione sostenibile delle risorse idriche, riduzione dell'uso di acqua per attività turistiche |
Produzione di Rifiuti | Sovrabbondanza di rifiuti, soprattutto nelle isole | Riduzione dei rifiuti, riciclo, gestione efficiente dei rifiuti |
Inquinamento Acustico | Elevato inquinamento nelle aree turistiche | Regolamentazione delle attività rumorose, promozione di trasporti silenziosi |
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