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Escursione al Rifugio Bezzi: Un'Avventura nella Valgrisenche

L'escursione al rifugio Bezzi si svolge nella meravigliosa e selvaggia Valgrisenche. Forse di tutte le valli del Parco Nazionale del Gran Paradiso è la meno frequentata, un vero peccato vista la bellezza suggestiva di questo posto. Oggi mi dirigo in Valgrisenche, una vallata che tutte le volte mi affascina e mi ammalia. E’ una delle vallate meno pubblicizzate e forse anche per questo io ci respiro quel fascino dei paesi di montagna di una volta.

Come Arrivare e Iniziare l'Escursione

Per raggiungere il punto di partenza dell'escursione percorriamo tutta la valle, superando la diga di Beauregard e continuando fino a raggiungere un piccolo agglomerato di case, poco prima del quale sulla destra c'è un chioschetto e l'inizio del sentiero. Dal casello autostradale di Aosta Ovest svoltare in direzione di Courmayeur. Proseguire lungo la strada statale sino a raggiungere Arvier, alla rotonda svoltare a sinistra in direzione di Valgrisenche. Proseguire sino a superare l'abitato di Valgrisenche e raggiungere Bonne, da cui si prosegue lungo la strada alta sul lago sino a scendere a Surrier dove si può parcheggiare.

Dati Caratteristici dell'Itinerario

  • Località di partenza: Surrier
  • Difficoltà: Media
  • Periodo migliore: Luglio, Agosto, Settembre
  • Quota di partenza: 1785 m
  • Quota di arrivo: 2650 m
  • Dislivello in salita: 1050 m
  • Lunghezza totale: 17000 m
  • Tempo di salita: 3h 40 '
  • Tempo di discesa: 2h 10 '
  • Segnavia: in salita 10, 11, HRG in discesa 11, 12
  • Livello di esposizione: 1
  • Percorribile con cane: SI

Descrizione dell'Itinerario

La salita al Rifugio Bezzi la possiamo dividere in 2 parti. La prima parte è su una strada sterrata che si trasforma dopo 15 minuti in una mulattiera. La prima parte è su una strada sterrata molto larga e con una salita graduale. Dopo una decina di minuti dalla partenza arrivo ad un primo incrocio. Girando a destra di prosegue per il Rifugio Bezzi, a sinistra si raggiunge lo Chalet d’Epee. Dopo circa dieci minuti arriviamo al bivio per il Rifugio Chalet de l’Epée che ignoriamo e proseguiamo dritto. In breve oltrepassiamo i resti dell’alpe Chalet dove attraversiamo su un robusto ponte il torrente omonimo.

In un’oretta di cammino giungiamo al termine della sterrata dove c’è un piccolo parcheggio per le auto autorizzate. Siamo a poco più di metà percorso, mancano circa 50 minuti di sentiero che sale molto dolcemente costeggiando il torrente. Poi dopo 2/3 del percorso si arriva all'inizio del sentiero di montagna, niente bici, niente passeggini, e tutto il dislivello che manca ai 2.283m del rifugio Bezzi. La forestale ora si restringe e diventa un vero e proprio sentiero di montagna. Attraverso un ponticello in legno sulla Dora.

Una nuova segnaletica indica ancora 50 minuti all’arrivo. Ho impiegato 1 ora e 35 minuti, quindi per una volta posso dire che la segnaletica era corretta. Dopo circa un’oretta e mezza dal parcheggio incontriamo un piccolo nevaio unico punto in cui occorre prestare un po’ di attenzione soprattutto in discesa. Ormai manca poco il sentiero piega deciso a sinistra abbandonando una traccia che prosegue dritto. Saliamo una balza e proseguiamo sull’ampio sentiero che costeggia i piloni della teleferica. Questo tratto è pieno di marmotte pertanto ci attardiamo a scattare qualche foto per poi proseguire fino ad arrivare al rifugio, sono trascorse circa due ore dalla partenza. Il tempo non è un gran che per cui prenotiamo il pranzo e ci fermiamo a pigiare sulle panche del rifugio e ad ammirare i ghiacciai di fondovalle seminascosti dalle nubi.

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Proseguire lungo la strada rurale in direzione del rifugio Bezzi, alla prima deviazione seguire la strada rurale a sinistra che si alza sulla valle sino a raggiungere la zona (cartelli indicatori) dove inizia il sentiero per il rifugio Chalet de l'Epée. Si passa tra i larici monumentali di oltre 500 anni e si inizia a salire tra i rododendri. Il sentiero prende quota rapidamente per poi attraversare verso sinistra e raggiungere un colletto. Da questo punto si attraversa in leggera discesa per superare il ponte e raggiungere l'alpe di Mont Fortchat. Si devia decisamente a destra e si risale dietro alle baite sino a raggiungere il sentiero che proviene dal rifugio Chalet de l'Epée. A questo punto si attraversa verso destra, si lascia a sinistra il sentiero per il bivacco Ravelli, e si prosegue entrando nel pianeggiante vallone. Si attraversa il torrente per poi superare una pietraia e salire con ripide svolte sino alla spalla della Becca Refreita. Dopo un traverso verso sinistra si scende nell'ampia conca che deve essere completamente attraversata per poi risalire sino ad un dosso. Da questo punto, lasciato a sinistra il sentiero per il lago di San Martino si scende ripidamente al rifugio Bezzi. Dal rifugio, prima lungo il sentiero e poi sulla strada rurale, si raggiunge l'auto.

Possibili Varianti e Percorsi dal Rifugio Bezzi

Il rifugio Bezzi è punto di partenza di molti percorsi sia verso le vallate francesi (Col Vaudet), sia verso la vicina val di Rhêmes e si trova lungo l’Alta Via n. 2, quella, per intenderci, che si snoda nei territori del Parco nazionale del Gran Paradiso e del parco regionale del Mont Avic. Da qui si può vedere ammirare il fondo valle e la strada utilizzata questa mattina per salire. Questo itinerario percorre un tratto dell'alta via dei ghiacciai (HRG) alti sul fondovalle della Valgrisenche che permette di godere di tutta la sua selvaggia bellezza. Eventualmente è possibile anche effettuare l'itinerario in due giorni dormendo al rifugio Chalet de l'Epée oppure al rifugio Bezzi. Con una deviazione di una mezz'ora si può risalire sino al lago di San Martino.

Le varie escursioni possibili, facendo tappa al Rifugio Bezzi sono:

  • Col de Bassac 3.154 m
  • Lago S. Martino 2.770 m
  • Col Vaudet 2.830 m
  • Lago di Vuert 2.623 m
  • Grande Traversiére 3.496 m
  • Becca Traversiére 3.337 m
  • Grande Sassiére 3.751 m
  • Truc Blanc 3.405 m
  • Punta Bassac 3.387 m
  • Punta Plattes des Chamois 3.610 m
  • Becca di Giasson 3.202 m

Molto belle anche le seguenti traversate:

  • Col de Bassac 3.154 m - Rifugio Benevolo 2.285 m
  • Bivacco Ravelli 2.860 m

Escursione al Lago di San Martino

Mi concedo una fettina di torta e proseguo in direzione del Lago di San Martino ( 2.781 mt). Sentiero 12 A. Tempo stimato per arrivare un’ora e 30 minuti. Inizio a salire verso il Lago. Il sentiero parte dietro il Rifugio Bezzi. Ovviamente il dislivello ora inizia a sentirsi. Arrivo ad un bivio. Da questo pianoro il sentiero continua a salire ma in maniera più dolce, posso assaporare il panorama che mi circonda che è semplicemente magnifico! è un altopiano selvaggio, inaspettato e con poca gente (quasi nessuna). Sono i posti che piacciono a me. Via che si va! Ho ormai superato i 2.600 metri di quota, l’ambiente si fa più sassoso, non c’è più vegetazione ad alto fusto. Sto attraversando un ambiente detritico ma c’è sempre qualche fiorellino coraggioso che si fa spazio tra le pietre. E’ pieno di margherite e genziane. Ecco spuntare il Lago.

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Arrivata al Lago ci giro attorno alla ricerca del punto di ripresa migliore. Lo trovo anche se non è proprio a favore di luce ma non importa. Ore 14.30 sono di nuovo al cippo. Ho quasi raggiunto la famosa quota 2.660 mt. Incontro una famiglia di francesi che procede in senso opposto al mio. Questo mi fa venire in mente che ovviamente lo stesso mio giro si può compiere in senso opposto. Se come me siete appassionati di fotografia, vi consiglio di seguire questo ordine per avere il sole alle vostre spalle. Ovvio che dall’Epee al Bezzi avrete i ghiacciai davanti a voi ma avrete anche sempre il sole frontale. Non mancano diversi passaggi su roccia e su pietraia ma è tutto bene indicato e fattibile, tra frecce gialle e ometti.

Traversata verso Chalet de l'Epée

Poi scenderò di nuovo di quota per imboccare il sentiero 11 che conduce allo Chalet de l’Epee. Dovrei impiegare altre 3 ore e seconda la rifugista non è complicato, è solo un lungo traversone con continui sali e scendi. Vedremo. Guardo la forestale del fondovalle e mi chiedo perchè non scelto questa variante ma la risposta arriva in simultanea. A quest’ora mi starei sicuramente lamentando di quanto noiosa, diritta e assolata sarebbe stata. Questa variante è decisamente più dinamica. Uscita da questa lunga pietraia che mi ha porto via una bella mezz’ora vedo che il sentiero si arrampica sul costone davanti a me. Quindi guadagnerò nuovamente quota per poi ridiscendere.

Arrivo al torrente di Tsalé che scende bello incazzoso. Il sole non sarà a favore ma ho scattato ugualmente una foto per immortale questo momento. Ne ho fatto di strada da questa mattina! Sono ormai le 16,30. Per quanto sia molto impegnativo sono felice di aver optato per questa variante. Arrivo ad un bivio e sono improvvisamente le 17,45. Al Rifugio Epee mancherebbe ancora 1 ora di cammino. Faccio velocemente mente locale. E’ ormai chiaro che l’anello che avevo in mente richiede molto più tempo del previsto. A questo punto insistere ad andare avanti mi sembra quasi una forzatura. Forse ora capisco perchè non trovavo descrizioni di questo traversone. Bisogna essere dei malati di montagna D.O.C. come me per percorrerlo.

Detto questo sono felice di averlo testato e di averlo raccontato ma per favore non fatelo in giornata. Può avere senso spezzarlo pernottando al Bezzi e all’Epee per non stramazzare una volta raggiunta l’auto. Inoltre, dal Bezzi ell’Epee era indicata un tempo di percorrenza di 3 ore e 20 minuti. Questo continuo sali e scendi spezza le gambe e credo bisogni considerare 4 ore e 30 minuti come tempistica realistica. E non è solo un sali - scendi, questo traversone include tanto altro. Raggiunta l’Alpe Monte Forclaz attraverso il ponte e imbocco il sentierino sulla destra. Non è molto evidente tanto che sono andata sparata nella direzione opposta e me ne sono accorta perchè quello imboccato non portava da nessuna parte. La stanchezza alle volte gioca brutti scherzi. L’ultimo pezzo è particolarmente piacevole. Uscita dal bosco, costeggio l’Alpe privata Arolla e poi mi immetto sulla forestale utilizzata la mattina a salire. Raggiungo l’auto che sono ormai le 19,00 e profondo esausta sul sedile. Felice ma esausta.

Il Rifugio Bezzi: Un Punto di Riferimento

A oltre duemila metri di quota, il rifugio Bezzi è il punto di arrivo di una piacevole escursione tra boschi e ghiacciai che attraversa la parte alta della Valgrisenche. L’Alpe Vaudet, a 2284 metri di quota permette di respirare davvero un’aria pura e di godere di paesaggi che non si vedono solo con gli occhi, ma che si sentono anche con il cuore: il sole inonda i prati e la sera indugia sulle vette tingendole di sfumature rosate. Tutt’intorno è un cinguettio ininterrotto di cinciarelle e codirossi e dei richiami dei rapaci che volteggiano maestosi alla ricerca di una preda per i propri piccoli. Costruito nel 1925 a supporto alpinistico e militare, il rifugio Bezzi è meta di escursionisti, alpinisti e sciatori (resta infatti aperto anche per la stagione sci-alpinistica da metà marzo circa fino alla prima settimana di maggio, previa prenotazione) e di chiunque ami la montagna e voglia assaporare, grazie alla sapiente gestione familiare, i piatti forti della cucina valdostana.

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