San Vincenzo: Escursioni alla scoperta della Val di Cornia
San Vincenzo, con la sua posizione strategica, offre una varietà di escursioni per immergersi nella conoscenza del territorio e ammirare la sua bellezza in ogni sua sfaccettatura. Distante dalle classiche immagini balneari di San Vincenzo, il territorio circostante regala sorprese uniche.
Borghi Medievali e Strade del Vino
Dalla graziosa cittadina di San Vincenzo, in soli 15 minuti si possono raggiungere:
- Castagneto Carducci
- Bolgheri con i suoi 5 km di cipressi, descritti nelle poesie di Giosuè Carducci che qui trascorse la sua infanzia, e le famose strade del vino.
- I borghi di Suvereto e Campiglia Marittima.
La Val di Cornia: Storia e Natura
Siamo nella Val di Cornia, famosa per i suoi luoghi ricchi di storia e per i parchi immersi nella natura:
- Il parco archeominerario di San Silvestro a Campiglia Marittima.
- Il parco archeologico di Baratti e Populonia, con il castello etrusco che si innalza a picco sul mare.
- I parchi costieri della Sterpaia a Piombino e di Rimigliano a San Vincenzo, un ambiente naturale ricco e protetto.
La vicinanza ai borghi medioevali, alle vestigia etrusche di Baratti-Populonia e Campiglia Marittima, Suvereto, fino a Venturina, offre l'opportunità di immergersi nell’acqua termale delle terme del sole e del Calidario.
Spiagge e Pineta
Spiagge di sabbia chiara e finissima si allungano su un mare color cobalto. La pineta, protesa fino al mare, è folta ed ombrosa, ricca di percorsi per passeggiate, fare trekking, correre, andare in bici e a cavallo.
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Trekking ed Escursioni: Alla scoperta del Territorio
Nel linguaggio comune si tende frequentemente a confondere il termine “trekking” (che ha origine dall'olandese “trekken””) con la parola “escursione”. Il primo vocabolo può essere definito in generale come l'attività di camminare in paesaggi naturali, “selvaggi”, pernottando una o più' notti all'aperto.
Il sentiero dei Cavalleggieri, un percorso di circa 10 chilometri, che unisce l'antico borgo di Populonia alla città di Piombino, rappresenta un'altra delle varie soluzioni per tenere tonici e allenati i propri muscoli, e soddisfare i propri interessi storici e archeologici. Le diverse salite e le discese di questo sentiero vi permetteranno di osservare i millenari resti del monastero di San Quirico.
Fra gli itinerari presenti qui sulla Costa degli Etruschi, c'è da segnalare anche i percorsi presenti all'interno del territorio di Suvereto, che si estendono per circa 80 km. Come il sentiero 3, il quale partendo dalla località il Crocino ha come obiettivo quella di raggiungere la sommità del Monte Calvi (646 mslm).
Percorsi Consigliati
PERCORSO N.1 (verde) Il Corbezzolo - Via delle Rocce
- Tracciato per: Ippovia, Trekking, Mountain Bike
- Lunghezza del percorso: circa 10 km
- Tempo di percorrenza: 3 ore da San Vincenzo alla Buca del Serpente
- Dislivello max: 420 m
- Difficoltà: poco impegnativo fino alla frazione di San Carlo.
Caratteristiche generali del percorso
Il percorso parte da San Vincenzo nord e si snoda inizialmente lungo la Valle delle Rozze immerso nella tipica macchia mediterranea composta prevalentemente da boschi di leccio, corbezzolo, quercia, cerro e frassino. Il sentiero sale molto gradatamente fino a raggiungere il bivio in prossimità dell’abitato di San Carlo, dove, proseguendo verso est, si collega dopo circa 300 m ai percorsi n. 3 e n. 4 del Comune di Castagneto Carducci, quindi alla porta di accesso ai sentieri integrati dei comuni di San Vincenzo, Castagneto C.cci, Sassetta e Campiglia M.ma. A destra il sentiero, dopo un breve tragitto, conduce al borgo di San Carlo, tipico esempio di villaggio operaio autosufficiente costruito dalla Società Solvay intorno agli anni ’30 del secolo scorso. Contraddistingue questo villaggio la tranquillità e il verde delle sue pinete a ridosso della macchia mediterranea che si estende per tutte le colline quasi senza soluzione di continuità fino a MassaMarittima.
Attraversato San Carlo, inizia la parte più interessante del percorso che, rispetto al precedente tratto, muta completamente caratteristiche. Inizia, infatti, l’ascesa del crinale ovest che porta alla Buca del Serpente a quota 420 m sul livello del mare da dove è possibile ammirare panorami straordinari che spaziano dal Promontorio di Populonia alle Isole dell’Arcipelago toscano. Anche la vegetazione cambia in maniera sensibile diventando, a causa del terreno roccioso calcareo, da arborea quasi arbustiva, con piante di dimensioni molto più piccole, come il ginepro, il lentisco, la ginestra, il leccio e il frassino. Molto interessante anche la varietà dei fiori che nascono in questa area; fra tutti molto particolari sono i vari tipi di orchidee tra cui l’Orchidea selvaggia di Monte Calvi della famiglia delle Ginandre.
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E’ facile capire che, in un ambiente così aspro e selvaggio mantenuto quasi inalterato nel tempo, anche la fauna è riuscita a proteggersi e riprodursi in modo abbastanza uniforme. Come in tutta la Maremma l’animale simbolo è il cinghiale, padrone assoluto, ma vivono numerosi anche caprioli, daini, istrici, volpi, molti tipi di uccelli migratori e stanziali come il colombaccio, la ghiandaia, il picchio verde, il pettirosso, il merlo e negli ultimi anni sono stati molto ricorrenti anche gli avvistamenti di poiane e falchi pellegrini.
Questo territorio racchiuso tra i comuni di San Vincenzo, Campiglia M.ma, Castagneto C.cci, Sassetta, Suvereto e Piombino ha inoltre caratteristiche minerarie significative che lo rendono parte importante del sistema delle Colline metallifere. I minerali più abbondanti sono la calcopirite, la limonite, la galena argentifera e la cassiterite che permettevano in passato la produzione di rame, piombo, argento, ferro e stagno.
Il tracciato è disseminato, specialmente nella parte più in quota, di alcune grotte e voragini, debitamente segnalate e recintate, tra le quali le più interessanti sono la Buca del Serpente e la Buca del Grillo.
Descrizione del percorso
Il quartiere Acquaviva di San Vincenzo è il punto di partenza (Ritrovo di fronte alla bacheca con la cartina esposta in prossimità della casa cantoniera Anas). Camminando verso est si percorre una strada sterrata sulla quale dopo 1 km troviamo il primo punto di appoggio per i cavalli in località Campo di Orlando. Dopo circa 1 km la strada si restringe a sentiero. Raggiunto il bivio adiacente alla cava Solvay, si può scegliere di proseguire per i sentieri di Castagneto C.cci e Sassetta (est), oppure girare a destra (sud) e, attraversato l’abitato di San Carlo, percorrere circa 500 m della strada comunale di San Bartolo verso San Vincenzo e, una volta giunti all’altezza del Residence “La Muccheria - Poggio ai Santi”, girare a sinistra (sud), e poi dopo altri 200 m ancora a sinistra (sud/est), per arrivare in breve tempo alla capanna-rifugio delle Terre Rosse, all’inizio della Valle dei Manienti.
Proseguendo lungo il sentiero verso sinistra (est), il percorso si snoda lungo il fondo valle, dopo circa 2 km, all’altezza della Rocca di San Silvestro*, il sentiero gira repentinamente a sinistra (nord) e inizia la parte più impegnativa. Lasciato il fondo Valle, dopo circa 500 metri di salita con pendenze abbastanza importanti, si arriva alla Buca del Grillo per poi proseguire sulla destra (nord/est) verso il “Vallino” dove si trova un punto tappa con tavolo. Dopo si gira a destra (est) e il tracciato sale di nuovo, inerpicandosi verso la Buca del Serpente.
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Purtroppo, a causa della proprietà privata del terreno, il sentiero termina a questo punto e quindi si deve tornare indietro fino alla Buca del Grillo, dove, girando a destra (ovest), dopo circa 300 m il tracciato si divide: a sinistra (sud/ovest) si raggiunge la vetta del crinale dei Manienti e, con una discesa abbastanza agevole, dopo circa 1 km si rientra alla capanna rifugio Terre Rosse.
PERCORSO N. 2 (celeste) Il Ginepro. Via delle Dune
- Tracciato per: Ippovia. Trekking.
Caratteristiche generali del percorso
Il tracciato nella parte iniziale e per circa 3 km procede attraverso la campagna, costeggiando il bosco del Masseto e delle Prunicce fino a raggiungere l’ingresso del Parco costiero di Rimigliano, da dove si estende lungo la costa per circa 6 km. Le sue caratteristiche principali son gli arenili e la vegetazione che assume le caratteristiche delle macchie costiere dell’Alta Maremma (Tombolo), dove al limite dell’arenile iniziano le dune ricoperte da mirto, ginepro e vari tipi di pino. Il fiore simbolo è il giglio marino. Oltre le dune, si estende la macchia mediterranea dove prevalgono i pini da pinolo,querce e lecci soprattutto, con sottobosco a filliree, olivastri e lentisco.
Descrizione del percorso
Il punto di partenza del percorso non è altro che il proseguimento del primo, il Corbezzolo, che dalla capanna delle Terre Rosse scende molto agevolmente per circa 700 m costeggiando sulla sinistra le rovine dello stabilimento Etruscan Mines (primo novecento) fino ad arrivare alla strada provinciale. Da lì si svolta in direzione di Campiglia M.ma (est) e si percorre un tratto di 200 m per poi girare a destra (sud/ovest), in direzione Palmentello. Dopo 500 m si imbocca una strada sterrata a destra (ovest) e, costeggiando il bosco del Masseto, si raggiunge la statale SS1 Aurelia. Il percorso segue per pochi metri la statale e poi gira a sinistra per via di Caduta, proseguendo per 300 m sopra la sede stradale; quindi gira a sinistra, seguendo una strada poderale sul cui tragitto si trova il secondo punto tappa dell’Ippovia e, dopo circa 700 m, raggiunge il sottopasso che porta all’ingresso del Parco di Rimigliano.
Il punto di partenza del percorso non è altro che il proseguimento del primo, il Corbezzolo, che dalla capanna delle Terre Rosse scende molto agevolmente per circa 700 m costeggiando sulla sinistra le rovine dello stabilimento Etruscan Mines (primo novecento) fino ad arrivare alla strada provinciale. Da lì si svolta in direzione di Campiglia M.ma (est) e si percorre un tratto di 200 m per poi girare a destra (sud/ovest), in direzione Palmentello. Dopo 500 m si imbocca una strada sterrata a destra (ovest) e, costeggiando il bosco del Masseto, si raggiunge la statale SS1 Aurelia. Il percorso segue per pochi metri la statale e poi gira a sinistra per via di Caduta, proseguendo per 300 m sopra la sede stradale; quindi gira a sinistra, seguendo una strada poderale sul cui tragitto si trova il secondo punto tappa dell’Ippovia e, dopo circa 700 m, raggiunge il sottopasso che porta all’ingresso del Parco di Rimigliano.
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