Sanremo 1987: Un Festival Stellare con Ospiti Internazionali Indimenticabili
Il Festival di Sanremo è un evento mediatico il cui successo è commisurato alla dose di curiosità suscitata nel pubblico. La curiosità sovente prescinde dalla qualità ed è per questo motivo che al Festival non c'è niente di scritto e prevedibile, tutto è vittima degli eventi.
Nella storia recente, quella in cui Sanremo ha consolidato sempre più la sua reputazione di evento televisivo più acclamato e discusso dell'intera stagione televisiva e musicale, c'è stata una particolare edizione nella quale la qualità televisiva e delle canzoni in gara è coincisa con una dose consistente di imprevisti, complici ad aver creato un'aspettativa inattesa, quindi un'attenzione mediatica enorme.
Si tratta del festival del 1987, quando il Muro di Berlino, sebbene vacillante, non era ancora caduto. Il Festival di Sanremo 1987 si svolse al Teatro Ariston dal 4 al 7 febbraio e segnò un cambiamento epocale nella storia della kermesse canora.
L’edizione del 1987 segnò un primato nella storia del Festival, essendo la prima a essere rilevata dall’Auditel, entrato in funzione il 7 dicembre 1986. Con una media di 68,95% di share, il Festival di Sanremo 1987 è ancora oggi l’edizione più seguita di sempre.
Imprevisti e Curiosità dell'Edizione 1987
Furono molti i piccoli inconvenienti capaci di generare la necessaria dose di "hype" sul Festival di Sanremo 1987, altro che la sfortunata disavventura di Gabriel Garko, con l'esplosione della villa dove alloggiava a pochi giorni dal Festival di Sanremo 2016. Si tratta, appunto, di imprevisti di per sé irrilevanti che, mettendo in discussione la regolare riuscita della manifestazione restituiscono il senso del bello della diretta, l'idea che in quei giorni tutto quanto accada sia inesorabilmente irreversibile nei suoi effetti sulla manifestazione.
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Si iniziò dal ricovero improvviso del direttore del palcoscenico a pochi minuti dal debutto della prima serata, accompagnato dalla diserzione delle prove di Romina Power a causa della sua gravidanza, oltre che dall'influenza per lo stesso Baudo. Si aggiunse anche Patty Pravo che, venuta a conoscenza della somiglianza della sua canzone "Pigramente signora" con "To the Morning di Dan Fogelberg", misticamente svenne per l'emozione.
A mettere una spunta sulla sezione "hot" ci pensò Patsy Kensit, che durante la sua esibizione perse una spallina dell'abito ritrovandosi così a seno nudo e, come se non bastasse Adriano Celentano venne invitato come ospite per cantare una canzone sulla pace, proposta che fu costretto a declinare per le proteste da parte di alcuni concorrenti in gara.
Completava il quadro la notizia tragica giunta nell'ultima serata di quel festival, quando Pippo Baudo annunciò in diretta la morte di Claudio Villa, il "reuccio" della canzone italiana.
Perché tanti imprevisti condizionarono in positivo il seguito di quel Sanremo?
Perché essenzialmente la curiosità è un sentimento che prevale su qualsiasi altro, più duratura persino dell'indignazione.
Ospiti Internazionali: Un Parterre de Rois
Per spiegare la specialità di quel Festival potrebbe tornare utile snocciolare la lista degli ospiti internazionali presenti quell'anno: c'era Whitney Houston, che manifestò la sua grandezza con un'esecuzione di "All At Once" per la quale si eseguì un bis in via del tutto eccezionale; c'erano i Duran Duran e gli Spandau Ballet a ribadire la contesa dei due gruppi al vertice del pop mondiale del tempo; presenti anche i Simply Red, così come i The Smiths, Bob Geldof, Paul Simon, Frankie Goes to Hollywood e tanti altri.
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Un altro elemento distintivo di questa edizione fu l’introduzione di un dibattito nella terza serata. Nato quasi per caso, doveva inizialmente occupare solo mezz’ora, ma divenne un vero e proprio spettacolo autonomo grazie alla conduzione esperta di Pippo Baudo.
Le esibizioni degli ospiti internazionali vennero trasmesse al termine di ogni serata, facendo slittare la chiusura del Festival a notte fonda.
The Smiths
La band di Manchester guidata da una delle coppie più ispirate dell'indie made in UK, quella composta da Morrissey e Johnny Marr, farà l'inchino di addio proprio dalla Riviera. Il palco non sarà quello dell'Ariston ma di una location creata appositamente per gli ospiti internazionali, il Palarock, che sulle note di 'Ask' ospiterà l'ultima esibizione in TV degli Smiths ancora insieme.
Marr lascerà la band cinque mesi dopo portando alla scomparsa di una delle formazioni maggiormente di culto della scena indie. Prima dell'esibizione dei The Smiths in sé troviamo un'intervista fatta con domande semplici botta-risposta a Morrissey.
Domande alle quali lui risposte enigmaticamente, come ci si potrebbe aspettare da lui - intervistatore "cosa ti piacerebbe fare o dove vorresti essere fra cinquant'anni?" risposta "non qui" -. Presentati come un gruppo sovversista, "guidati da una delle persone più carismatiche della scena inglese, sono uno dei gruppi inglesi più amati" i quattro di Manchester escono fra una folla che grida e si sbraccia.
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Iniziano con Boy With the Thorn in His Side per poi passare a Shoplifters of the World Unite arrivando infine a Ask. L'esibizione durò quasi venti minuti perché, oltre ad ammaliare il pubblico con i suoi passi di danza, Moz e i suoi tennero la parte strumentale finale dei brani fino ad una durata complessiva di quattro-cinque minuti per canzone.
Ed è così che gli Smiths si appropriarono del palco del Pala Rock dal quale erano in diretta come speciale del Festival. E fu anche l'ultima esibizione in diretta TV del gruppo proprio perché appena cinque mesi dopo Johnny Marr lasciò il gruppo disintegrando spezzando più di qualche cuore.
Duran Duran
I Duran Duran arrivano a Sanremo e cantano in playback Wild Boys, l’inno dei paninari. Una cosa che andrebbe studiata a sociologia. Tra l’altro, Simon Le Bon è munito di un’acconciatura da ergastolo.
Whitney Houston
Whitney incanta la platea con una versione tutta miele di All At Once. Uno di quei pezzi in cui alla fine si alzano anche i grigi funzionari Rai a tirare le rose sul palco. Pezzo tuttora gettonassimo nelle compilation di San Valentino all’Autogrill.
Canzoni Memorabili in Gara
Ma il Sanremo del 1987 contemplava in gara alcuni grandi classici della musica italiana, mai dimenticati. Primo tra tutti quello che vinse, "Si può dare di più", cantato da Tozzi, Morandi e Ruggeri, una sorta di inno che trascinò l'Italia da un decennio a un altro.
Ma non è tutto, in classifica si piazzarono anche Fausto Leali con "Io Amo" (terzo classificato), Albano e Romina con "Nostalgia Canaglia" (in quarta posizione), Fiorella Mannoia con "Quello che le donne non dicono" (premio della Critica, successivamente intitolato a Mia Martini), oltre a "La Notte dei pensieri" di un giovane Michele Zarrillo, che vinse nella categoria Giovani.
Ventiquattro le canzoni in gara che si contesero il titolo della sezione Campioni, interpretate da soli due esordienti, Tony Esposito e Sergio Caputo, e da numerosi veterani: da Mango a Fiorella Mannoia, passando per Toto Cutugno, Fausto Leali, Marcella Bella, Nada, Patty Pravo, Ricchi e Poveri. Al Bano Carrisi e Romina Power, Peppino Di Capri, Eduardo De Crescenzo, Nino Buonocore, Dori Ghezzi, Luca Barbarossa, Christian, Scialpi, Flavia Fortunato, Mario Castelnuovo, Le Orme, Lena Biolcati e Rossana Casale.
Ad aggiudicarsi il primo posto nella finalissima della rassegna fu, per la prima volta nella storia, un trio composto eccezionalmente da Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi con “Si può dare di più”, che diventerà poi l’inno della Nazionale Italiana Cantanti.
Tra le Nuove Proposte, invece, si segnalano le presenze di: Mariella Nava, Paola Turci, Andrea Mirò, i Future, Alessandro Bono, Enrico Cifiello, Claudio Patti, i Chiari e Forti, Berger, Miki, Teo, Charley Deanesi, Ricky Palazzolo, Paolo Scheriani, Umberto Marzotto e del vincitore Michele Zarrillo, che si aggiudicò la categoria con “La notte dei pensieri”.
Ascolti Record
In questa inedita e forse mai più ripetuta congiunzione tra qualità contenutistica e un intreccio di pettegolezzi e piccoli drammi della vigilia, quell'anno si registrò il dato d'ascolti più alto della storia di Sanremo, imbattuto sino ad oggi.
Stando ai dati Wikipedia, l'esordio del 4 febbraio venne seguito da 17.500.000 (66.3% di share), 14.800.000 (64.4%) il 5 febbraio, 13.200.000 (67.50%) il 6 febbraio, fino alla chiusura strepitosa con 18.300.000 (77.50%) del 7 febbraio.
Cifre bulgare che oggi sarebbero assolutamente irripetibili, vuoi per la frammentarietà dell'offerta televisiva, vuoi per una concorrenza sempre meno inconsistente e un patto di belligeranza con le altre reti che nei primi anni 2000 ha più volte vacillato. Questi numeri sono senza ombra di dubbio il bigliettino da visita di Pippo Baudo, che non a caso resta (e forse resterà ad imperitura memoria) il personaggio televisivo con il maggior numero di conduzioni del Festival di Sanremo all'attivo.
La manifestazione fu condotta per la quarta volta da Pippo Baudo, che annunciò in diretta televisiva la scomparsa di Claudio Villa nel corso dell’ultima serata.
Data | Spettatori | Share |
---|---|---|
4 febbraio | 17.500.000 | 66.3% |
5 febbraio | 14.800.000 | 64.4% |
6 febbraio | 13.200.000 | 67.50% |
7 febbraio | 18.300.000 | 77.50% |
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