Escursioni e Sentieri alla Scoperta di Sasso Fratino
Il territorio di Sasso Fratino rappresenta, dal punto di vista naturalistico, una delle aree più importanti d’Italia e d’Europa. La riserva integrale che lo tutela fu la prima, di questo genere, ad essere istituita nel nostro Paese.
La Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino è un'area di massima tutela naturalistica che protegge una tra le ultime foreste vergini d'Europa. Anche se molti non lo sanno, nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi si trova la più antica area protetta d'Italia.
Sebbene la riserva non sia visitabile, le zone circostanti al confine sono quasi equiparabili per conservazione e fascino. Attraverso alcune vecchie piste non segnate costeggeremo il limite della riserva per farvi capire la ragione di una così stringente tutela e perchè sia fondamentale l'esistenza di luoghi sottratti al governo degli uomini.
Un'escursione esplorativa nella Valle del Bidente
Un'escursione esplorativa ci conduce nella valle del Bidente di Campigna, per raggiungere il confine della Riserva Integrale di Sasso Fratino, patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO.
Camminando su vecchi sentieri non segnati, risaliremo il fosso del Fiumicino, tra vecchi ruderi e scorci panoramici sul crinale appenninico, fino ad imbatterci nel confine della riserva.
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Lasciando le automobili in località Case Fiumari (punto di partenza anche per le classiche escursioni all’altopiano di San Paolo in Alpe) ci siamo diretti verso l’insediamento del Molino Fiumari e della chiesa di Sant’Agostino. Del Mulino rimane la struttura e il "bottaccio", piccolo invaso artificiale in cui veniva raccolta l’acqua utilizzata per fornire energia meccanica al mulino.
Sul retro dell’edificio è visibile la conduttura che portava l’acqua alle pale (non più presenti) e si può osservare l’albero in legno che trasmetteva la rotazione alle macine poste ai piani superiori.
Poco più a monte dell’insediamento, lungo il sentiero che sale verso il bivacco Ballatoio, abbiamo lasciato il sentiero segnato per imboccare una vecchia traccia che corre lungo la destra idrografica del fosso del Fiumicino. Dopo i ruderi di Cà Val di Covile, il sentiero procede in un bosco giovane con querce e carpini neri intervallati dai classici rimboschimenti di pino nero.
Salendo gradualmente di quota, compare la faggeta e le piante si fanno via via più importanti man mano che ci si allontana dai terreni in cui i contadini locali, fino alla metà del ‘900, avevano pascoli e colture. Arrivati alle pendici del Poggio Capannina, abbiamo ammirato il panorama sull’aspro versante romagnolo del crinale appenninico, tutelato dalla riserva integrale. Dopo qualche centinaio di metri abbiamo abbandonato la traccia per scendere verso il fosso e raggiugere il confine di Sasso Fratino.
Costeggiando il tratto più settentrionale del confine della riserva, siamo saliti lungo il versante del crinale appenninico, fino a raggiungere la pista forestale delle Cullacce, ritornando così in zone più note e battute dagli escursionisti. Dopo un rifornimento d’acqua alla Fonte del Raggio, ci siamo fermati per una fugace pausa pranzo al bivacco Ballatoio.
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Sulla via del ritorno passeremo dal bivacco Ballatoio e dal rifugio Villaneta, luoghi familiari per chi conosce i sentieri della Campigna, per poi imboccare il sentiero che scende alla chiesa di Sant’Agostino e al nostro punto di partenza.
Itinerario
Case Fiumari - Sant’Agostino - Poggio Ricopri - confine Sasso Fratino - bivacco Ballatoio - rifugio Villaneta - Case Fiumari
La Foresta di Sasso Fratino: Un Ecosistema Unico
La foresta di Sasso Fratino è un ecosistema in perfetto equilibrio, un ambiente naturale, scampato all’azione umana di “governo” dei boschi, in cui vivono alcuni dei faggi più vetusti dell’emisfero boreale; alcune di queste piante erano già in vita quando Cristoforo Colombo sbarcò sulle coste americane!
Un percorso veramente selvaggio e super divertente! All’interno del parco nazionale delle foreste casentinesi, ma fuori dai sentieri segnati. In cammino su sentieri abbandonati e super wild, attraverseremo boschi solitari e pacifici, abitati da cervi, caprioli, daini e animali selvatici di cui osserveremo le numerose tracce! E con gli occhi vigili e attenti, un po’ di silenzio e orecchie in ascolto, potremmo anche avvistarne qualcuno!
Attraverseremo il fosso e lambiremo finalmente il confine della riserva di sasso fratino, una foresta millenaria ed impervia, dove la natura fa il suo corso libera dall’intervento dell’uomo… un ecosistema super protetto! Non ci faremo mancare una sosta al piccolo e selvaggio rifugio ballatoio prima di ridiscendere lungo uno spettacolare sentiero di crinale verso il nostro punto di partenza.
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Informazioni Utili per l'Escursionista
Sei invitato ad indossare indumenti comodi e scarpe da trekking. Porta con te il pranzo al sacco e almeno 1 litro di acqua. Leggi il regolamento.
- Guida: Marco Clarici, guida ambientale escursionistica AIGAE, regolarmente assicurato e iscritto al registro italiano delle guide ambientali escursionistiche con tessera ER491. Esercita la professione ai sensi della L.
- Difficoltà: Escursione di categoria media, fattibile da chiunque in normali condizioni fisiche.
- Abbigliamento: Si richiede di indossare scarponi da trekking e abbigliamento confortevole.
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