Escursione al Rifugio Vittorio Veneto (Sasso Nero): Difficoltà e Percorsi
L'escursione al Rifugio Vittorio Veneto, situato sotto il Sasso Nero in Valle Aurina, rappresenta un'esperienza appagante ma impegnativa. La salita può avvenire tramite due vie ferrate: la Ferrata del Camino (attualmente inagibile dal 2019 a causa di una frana) e la Ferrata del Ghiacciaio. L'itinerario è lungo e l'ambiente, soprattutto nella seconda parte, è austero, richiedendo quindi una buona preparazione fisica e attenzione alle condizioni meteorologiche.
Informazioni Generali
- L'escursione ci porta dalla Valle Aurina fino alla cima al Rifugio Sasso Nero e alla Forcella di Rio Torbo, nelle Alpi della valle Zillertal.
- La lunga escursione al Sasso Nero si sviluppa in una delle valli più a nord della provincia di Bolzano.
- Rifugio Sasso Nero 3.026 m.
L’escursione al rifugio Sasso Nero è una delle più spettacolari e lunghe della valle Aurina. La costruzione del rifugio è iniziata nel 2016, in sostituzione del vecchio rifugio Vittorio Veneto, ubicato qualche centinaio di metri più in basso rispetto alla nuova struttura.
Per questa ascensione serve un buon allenamento e buone gambe (1500 m. di dislivello non sono banali) oltre ad un discreto acclimatamento.
Località di Partenza e Avvicinamento
Il punto di partenza dell'itinerario è il Rifugio Stallila (1472 m) a San Giovanni in Val Aurina, Bolzano. Per raggiungere San Giovanni si lascia la Val Pusteria a Brunico e poi si raggiunge San Giovanni dove, passato il paese, prendiamo l'indicazione a sinistra per molti alberghi tra cui Stallila. Si salgono alcuni tornanti e si parcheggia per intraprendere la lunga escursione.
Da Stallila proseguiamo in direzione nord lungo una carrareccia che con pendenza moderata ci conduce a una costruzione dove sarà possibile proseguire lungo la carrareccia oppure tenendo la sinistra proseguire su un più ripido sentiero che ci conduce prima al Schollberg Alm (1740 m) poi al Daimer Alm (1862 m - 1h dal parcheggio), entrambi punti di ristoro nella stagione estiva.
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Dal Daimeralm cambia il tipo di escursione che fino a quel punto era stata nel bosco con pendenza moderata. Ora si sale in ambiente gradualmente di alta montagna in direzione del Sesso Nero.
Iniziamo ora una lunga serie di tornanti tra sassi e mughi con cui raggiungiamo il bivio a destra per il Sasso della Croce. Ignoriamo il bivio e proseguiamo in direzione dell'oramai evidente Sasso Nero addentrandoci nella conca glaciale in costante salita fino a incontrare il sentiero Stabeler che giunge da sinistra (segni 24A). Ignoriamo questo bivio e restiamo sul sentiero 23 che sale verso nord su fondo morenico in direzione dell'evidente Sasso Nero. Ignoriamo un successivo bivio segnalato con a destra la via normale per il Grosse Tor. Proseguendo nel vallone raggiungiamo un bivio (3h dalla partenza) dove sono indicate la via a destra per la Ferrata del Camino e a sinistra per la Ferrata del Ghiacciaio. Entrambe le ferrate conducono al Rifugio Vittorio Veneto, meta delle vie attrezzate.
Prima di procedere alla relazione delle due vie ferrate è necessaria una precisazione. Allo stato attuale (2019) la Ferrata del Camino risulta inagibile come da cartello a causa di una scarica di sassi che ha irreparabilmente danneggiato una scala. Il camino dove si sviluppa la ferrata è infatti sotto costante minaccia di scarica di sassi e le scale - in più punti danneggiate - lo testimoniano. In attesa della riapertura della Ferrata del Camino è obbligatorio procedere per la Ferrata del Ghiacciaio. Il Ghiacciaio Rotbachkees del Sasso Nero si sta inesorabilmente ritirando lasciando dietro di se alcuni crepacci che richiedono attenzione. Per le condizioni aggiornate delle vie si consiglia di contattare il Rifugio Vittorio Veneto.
Le Vie Ferrate
Ferrata del Camino (Attualmente Chiusa)
Se si opta per la salita con la Ferrata del Camino si seguono le indicazioni di tenere la destra seguendo un segno su roccia. Saliamo in direzione della ripida parete rocciosa seguendo gli abbondanti segni biancorossi che ci conducono in breve all'attacco della via.
Affrontiamo una prima scaletta verso sinistra a cui segue un tratto verso destra che ci conduce a una seconda breve scaletta che ci indirizza verso il passaggio caratteristico della via. Dovremo risalire un lungo diedro attrezzato con due lunghe scale che sommate ci fanno guadagnare un'ottantina di metri. La prima sale verticale mentre la seconda piega verso destra più appoggiata. A questo punto vediamo una variazione del percorso dovuto a scariche di sassi. Originariamente si saliva su alcune scale affiancate ma a causa delle continue scariche si prosegue con un traverso più in alto che le evita. Al termine del traverso raggiungiamo una breve scaletta appoggiata a cui ne segue subito dopo una successiva che ci lascia in un tratto di parete verticale da risalire. Dopo aver raggiunto un terrazzino panoramico percorriamo un lungo traverso a sinistra col quale terminano le attrezzature (30' dall'attacco).
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Proseguiamo ora risalendo una pietraia seguendo i frequenti segni bianco rossi in direzione del Rifugio Vittorio Veneto. Incrociamo la via che sale dalla Ferrata del Ghiacciaio. Il Rifugio è stato di recente ristrutturato con una sagoma avveniristica rispetto alla precedente struttura tradizionale. (1h dall'attacco - 4h totali).
Ferrata del Ghiacciaio
La Ferrata del Ghiacciaio si intraprende seguendo la traccia a sinistra del bivio aggirando inizialmente un laghetto di origine glaciale. Saliamo in direzione del ghiacciaio (o di quello che resta) cercando le esili tracce che si sviluppano al centro di esso. A questo punto dovremo essere in grado di individuare il Rifugio in direzione nord-est sebbene manchi un'opportuna segnaletica. E' evidente che questo passaggio può risultare problematico in caso di nebbia o nuvole basse. Individuata la salita raggiungeremo le prime corde metalliche ci aiuteranno nei brevi tratti attrezzati (30' dal bivio - 4h 30' totali).
I tratti attrezzati inizialmente ci aiuteranno nel salire in diagonale verso sinistra (bolli bianco-rossi) una placca inclinata e assai levigata dal ghiacciaio. Dopo alcuni metri il cavo piega a destra sempre in salita su una liscia rampa dove alcune staffe ci aiutano a trovare appigli per i piedi. In questo tratto il cavo risulta molto lasco, quasi inutile. Si percorre un traverso e si raggiunge una cengia inclinata da percorrere senza attrezzatura. Si sale una scaletta oltre la quale c'è un salto più verticale e poi una successiva rampa inclinata. Siamo nel tratto conclusivo della ferrata. Pieghiamo verso destra e affrontiamo un balzo con l'aiuto di 3 staffe metalliche e siamo al termine della via ferrata (20' dall'attacco - ca 5h totali).
Seguiamo ora le tracce e i segni bianco rossi su una lunga pietraia che ci conduce prima all'innesto con la Ferrata del Camino, poi al Rifugio Vittorio Veneto (2922 m - 5h 30' totali).
Questa relazione non descrive la salita al Sasso Nero (2h dal rifugio - 3h 30' a/r al rifugio) che richiede un minimo di esperienza alpinistica svolgendosi su una cresta e su un tratto di ghiacciaio.
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Tabella Riassuntiva Dati Escursione
Dettaglio | Informazione |
---|---|
Difficoltà | Difficile |
Punto di partenza | Parcheggio “Stallila”, valle di Rio Rosso (Rotbachtal), San Giovanni in Valle Aurina |
Tempo totale di percorrenza | 07:00 h |
Lunghezza totale | 22,2 km |
Altitudine | tra 1.451 e 3.022 m s.l.m. |
Dislivello | +1574 m | -1574 m |
Segnaletica | N. 23a, 23 |
Destinazione | Forcella di Rio Torbo (Trippachsattel) |
Punti di ristoro | Malga Daimer Alm, rifugio al Sasso Nero (Schwarzensteinhütte) |
Discesa
Il rientro avviene a ritroso per il sentiero di avvicinamento che scende in Valle Aurina. Ovviamente si dovrà optare per un itinerario attrezzato tenendo in considerazione l'esposizione della Ferrata del Camino e le condizioni della Ferrata del Ghiacciaio (3h 30' dal rifugio - ca 8h totali).
Note Importanti
L'escursione nel suo complesso è un'escursione di alta montagna che richiede ottima preparazione fisica per il lungo itinerario e l'elevato dislivello. Necessario avere con sé ramponi e attrezzatura da ghiacciaio per poter percorrere in sicurezza il ghiacciaio. Le due ferrate - brevi entrambe - non presentano difficoltà tecniche di rilievo. La Ferrata del Camino - preferibile se aperta è esposta e risale un lungo diedro con l'aiuto di scale e infissi metallici. Attenzione va prestata alla caduta di materiale detritico. La Ferrata del Ghiacciaio è più breve ma in alcuni tratti lo stato delle attrezzature non è ottimale e la roccia liscia, erosa dal ghiacciaio, richiede attenzione.
Nel 2019 è stato inaugurato il nuovo rifugio al Sasso Nero. questa struttura è molto diversa dalla storica struttura in pietra (aperta oltre 120 anni prima). C'è una targa metallica che ricorda dove sorgeva il vecchio rifugio prima dello smantellamento.
Consigli Utili
- Volendo compiere la gita in giornata occorre arrivare presto la mattina, sia per la lunghezza dell’escursione, sia per la scarsità di posti auto.
- Decisamente consiglio di non sottovalutare la montagna.
- Fai attenzione alle condizioni meteorologiche!
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