Come Diventare Accompagnatore Turistico: Requisiti e Informazioni Utili
Quella dell’accompagnatore turistico è una figura professionale dedicata ad assistere persone e gruppi nei viaggi sul territorio nazionale. Possiamo definire come accompagnatore turistico il professionista che si occupa di guidare un gruppo di persone in un tour di uno o più giorni alla scoperta di città o Stati.
Si tratta di una sorta di accompagnatore nel viaggio che si occupa di verificare che tutto il sistema programmato venga rispettato. Soprattutto nelle città d’arte è una figura davvero molto ricercata.
Definizione Normativa
L’accompagnatore turistico trova la sua definizione normativa nel Decreto Legislativo 79/2011 (Codice del Turismo), che all’articolo 3 comma 1 lettera f) lo identifica come “colui che accompagna persone singole o gruppi durante viaggi, trasferimenti o visite in uno o più paesi, senza fornire spiegazioni o informazioni su specifici beni culturali“.
La Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 37/E del 2013 ha chiarito definitivamente che l’attività dell’accompagnatore turistico rientra tra i servizi turistici e, come tale, è soggetta a specifiche regolamentazioni fiscali.
Requisiti per Diventare Accompagnatore Turistico
Per diventare accompagnatore turistico è necessario dimostrare, secondo le modalità definite dalla Regione o Provincia, di aver acquisito le competenze necessarie per intraprendere questo lavoro. Oltre a questi requisiti, ogni Regione ha le sue modalità e il suo regolamento al riguardo.
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Alcune province tengono in considerazione i titoli di studio presi in ambito turistico (liceo turistico, liceo linguistico, laurea in scienze del turismo, laurea in lingue). Altre invece considerano indispensabile la residenza nella propria regione o provincia, altre impongono la frequenza di un corso di formazione da loro organizzato.
Per poter accedere all’esame bisogna essere maggiorenni, avere la fedina penale pulita, conoscere a livello avanzato l’inglese e almeno a livello intermedio un’altra lingua e possedere un diploma di scuola superiore.
Corsi di Formazione e Patentino
Per iniziare a svolgere questa professione è necessario essere in possesso di determinati requisiti formativi. Esiste infatti un corso specifico che si può seguire, erogato da diversi enti, per diventare accompagnatore. L’esame finale permette anche di accedere ad uno specifico patentino.
La conoscenza delle lingue è un’abilità aggiuntiva che può essere molto utile per svolgere questo lavoro. Anche in questa prova può essere molto vantaggioso conoscere più lingue.
Va ricordato che comunque esistono alcune facoltà universitarie che permettono di accedere alla professione senza passare attraverso questo esame di abilitazione.
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Ovviamente, per poter arrivare preparati e sicuri all’esame finale, è sempre consigliato studiare seguendo dei corsi di preparazione proposti da scuole e Istituti.
Esame di Abilitazione
Come primo step per poter ottenere il patentino bisogna monitorare costantemente i siti delle singole province, studiare i programmi indicati nei bandi e provare a superare l’esame finale.
Sebbene possano sussistere delle differenze in base alla provincia in cui si decide di sostenere l’esame, generalmente il test consiste in due prove, una scritta e una orale.
L’esame da accompagnatore turistico consiste in due prove - una scritta e una orale - su varie materie tra cui annoveriamo la geografia, la tecnica dei trasporti, la normativa vigente in materia di turismo e alcune lingue straniere a scelta.
Specializzazioni e Competenze
Gli accompagnatori possono specializzarsi in una o più zone per le visite turistiche, e può essere indispensabile conoscere gli aspetti culturali, storici o geografici dei luoghi in cui viene svolto il lavoro.
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Per diventare accompagnatore turistico non serve soltanto superare l’esame e ottenere così il patentino. Sono diverse, infatti, le conoscenze da avere per poter esercitare al meglio questa professione ricca di possibilità di crescita.
Oltre a queste conoscenze di base bisogna considerare anche le doti che l’accompagnatore turistico deve possedere. Prima di tutto bisogna avere un’elevata propensione al problem solving perché durante il viaggio possono accadere diversi imprevisti, come ad esempio lo smarrimento dei bagagli o la chiusura anticipata di un’attrazione culturale.
Inoltre, bisogna essere sempre disponibili, cordiali e affabili con i viaggiatori.
Opportunità di Lavoro
Quella dell’accompagnatore turistico è una professione vera e propria, per cui esistono sia un albo che un sindacato specifici. In particolare, una volta superati gli esami per svolgere la professione, è necessario individuare quali sono i bandi specifici presenti nelle province e nelle regioni italiane.
Questa professione può essere infatti svolta per conto di associazioni, enti e tour operator, ma anche agenzie di viaggio, società di turismo e enti pubblici. Nel primo caso è necessario trovare un’azienda, un ente o un’agenzia di viaggi disposta ad assumere nuove figure per accompagnare i turisti in viaggio.
Apertura Partita IVA e Adempimenti Fiscali
Quindi, una volta superato l’esame di abilitazione e ottenuto il tesserino per iniziare l’attività è necessario porsi il quesito se dobbiamo o meno aprire partita Iva. Tuttavia, in particolari casi, come ad esempio se l’attività è del tutto saltuaria (es.
Tale adempimento può essere effettuato telematicamente, avvalendosi dell’assistenza di un Commercialista abilitato. Oppure presentando un apposito modulo (modello AA9/11) presso gli uffici dell’Agenzia. All’interno di questo modello dovrà essere indicato il codice attività, diverso per ogni attività economica.
L’apertura della partita Iva comporta l’obbligo di emettere fattura per ogni servizio di accompagnamento turistico effettuato.
Sono molte le persone che si spaventano alla sola idea di dover aprire partita Iva per esercitare un’attività professionale. Una soluzione a questo è arrivata con il regime forfettario.
Nel caso in cui si rientri entro questa soglia, la scelta del regime forfettario è sicuramente la più vantaggiosa. Va ricordato che anche quando si sceglie questo regime fiscale è necessario versare i contributi previdenziali, all’ente di riferimento.
SCIA e Altri Adempimenti
Quando si vuole iniziare l’attività di accompagnatore turistico è necessario presentare la Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) al proprio Comune di residenza.
La Segnalazione di inizio attività è adempimento che deve essere effettuato necessariamente almeno il giorno precedente rispetto a quello di inizio effettivo dell’attività. L’obiettivo della SCIA è quello di mostrare al Comune di essere in possesso di tutti i requisiti per esercitare questo tipo di attività.
Per poter lavorare come accompagnatore nel turismo può essere necessario anche rispettare alcuni precisi adempimenti, in base anche al Comune in cui si risiede. Esistono infatti dei precisi elenchi delle professioni turistiche, per cui è necessario iscriversi per la propria area di residenza.
Questa iscrizione è destinata in particolare a chi vuole svolgere l’attività con entità imprenditoriale.
La SCIA ha efficacia immediata. Il Comune può adottare motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell’attività e di rimozione degli eventuali effetti dannosi entro 60 giorni dal ricevimento della SCIA, salvo che l’interessato provveda a conformare l’attività alla normativa vigente, ai sensi dell’art.
La prosecuzione dell'attività di accompagnatore turistico è vietata dal Comune qualora l'interessato perda uno dei requisiti richiesti per l'esercizio dell'attività. In tal caso, è ritirata la tessera di riconoscimento.
Contributi Previdenziali
Per una maggiore chiarezza indichiamo qui quali sono le differenze nel versamento dei contributi previdenziali per chi svolge questa professione. Per il 2021 sono state introdotte dall’INPS particolari misure di esonero parziale del versamento dei contributi.
Si tratta sia dell’esonero contributivo per la Gestione Commercianti che per la Gestione Separata. In caso di svolgimento della professione in forma di impresa, ci si deve iscrivere alla Gestione Commercianti INPS con un pagamento di una quota fissa annua obbligatoria.
Si tratta di una cifra di 3.983,73 euro, che può essere inferiore per i lavoratori con età minore di 21 anni. In questo caso la quota fa riferimento a una soglia di redditi annui minima, che per il 2022 è fissata a 16.243 euro.
Supporto di un Commercialista
Se stai pensando di avviare l’attività di accompagnatore turistico, hai sicuramente bisogno di un professionista che possa aiutarti da un punto di vista fiscale. Per questo motivo è meglio farsi assistere da un dottore commercialista.
In questo modo potrai dedicarti serenamente alla tua attività, dimenticandoti del resto.
Requisiti Soggettivi, Morali e Professionali
Requisiti soggettivi, morali e professionali (articoli 115 e 116 L.R.
Se si è già accompagnatore turistico in un paese appartenente o non alla Comunità Europea occorre presentare domanda di riconoscimento all'Ufficio per le politiche del turismo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT).
solo se il soggetto che inoltra l'istanza è diverso dal dichiarante, procura speciale ai sensi dell'Art.
Corsi di Formazione Professionale
Gli aspiranti accompagnatori turistici dovranno indicare la lingua o le lingue straniere nelle quali intendono sostenere la verifica e sostenere la verifica sulle conoscenze linguistiche consistente in una prova orale.
Durata minima150 ore, con un massimo di assenze consentite pari al 20% del monte ore. La partecipazione al corso di formazione può prevedere il riconoscimento di crediti formativi.
Costituiscono valore di credito formativo le capacità e le conoscenze acquisite attraverso la partecipazione a corsi di formazione e documentati da specifici attestati. Il riconoscimento dei crediti e la relativa riduzione delle ore di formazione si attuano secondo le disposizioni regionali vigenti (DGR 105/2010).
Possono realizzare i corsi di formazione gli enti di formazione professionale accreditati, previa autorizzazione da parte della Regione. Altri soggetti attuatori non accreditati, sulla base del regime autorizzativo previsto dalla LR 12/03, art.
Sono ammessi alla prova di verifica finale coloro che hanno frequentato almeno l'80% delle ore di formazione previste. Le prove di verifica devono essere organizzate e gestite secondo i principi di trasparenza e tracciabilità delle procedure.
A seguito del superamento della prova di verifica finale si rilascia un “Attestato di frequenza con verifica dell’ apprendimento”. La Regione prevede un modello di attestato.
Il mancato superamento della verifica finale consentirà il rilascio di un “Attestato di frequenza” utilizzabile dal candidato per iscriversi ad una successiva verifica organizzata anche da un diverso soggetto attuatore.
Per i soggetti in possesso di una laurea o diploma universitario in materia turistica o titolo equipollente non è obbligatoria la frequenza allo specifico corso di cui all’allegato 3 della DGR 1515/2011 (tali titoli si individuano in un corso di studio universitario che porti al rilascio di laurea o diploma e che, oltre ad una lingua straniera, comprenda nel piano di studi, almeno una fra le materie d’esame “geografia turistica italiana ed estera” e “organizzazione e legislazione turistica”.