Attrazioni naturali da non perdere in Slovenia
La Slovenia è un paese ricco di bellezze naturali, con paesaggi mozzafiato che incantano ogni visitatore. Dalle maestose Alpi Giulie alle valli incontaminate, dalle grotte misteriose ai laghi alpini, la Slovenia offre un'ampia varietà di attrazioni naturali da scoprire.
Il Parco Nazionale del Triglav
Il parco naturale del monte Triglav, Tricorno in italiano, si trova a nord-ovest della Slovenia: uno spazio naturale preservato, ampio 880 km2, da scoprire durante il vostro soggiorno. Le sue attrazioni naturali incantano qualsiasi visitatore: gli escursionisti, chi ama i panorami incontaminati, chi cerca luoghi selvaggi, tutti resteranno positivamente impressionati. Il parco nazionale racchiude soltanto il 4% del territorio, le montagne più alte e alcuni siti spettacolari che scoprirete nell’articolo. Non pensate che al di fuori del parco, o altrove, il territorio sloveno sia meno bello, perché la natura in questo Paese è ovunque splendida. La Slovenia è bella dappertutto.
Situato al centro del parco naturale, il Triglav, la più alta cima slovena - 2 864 m - è anche il monte più frequentato d’estate. Lo si trova rappresentato nello stemma sulla bandiera della Slovenia. Si dice che, quasi come rito iniziatico, tutti gli sloveni debbano scalarlo per diventare dei “veri sloveni”. D’estate, per evitare la folla pernottate al rifugio Dom Planika piuttosto che al Triglavski dom na kredarici. Evitate il Tricorno e cercate altre escursioni, esistono nelle Alpi Giulie altre cime più alte di 2000 m. Sono meno frequentate e altrettanto belle che il Tricorno. La parete nord, alta 1000m, è impressionante. Alla pendice di questa parete settentrionale, il rifugio Aljazev dom serve piatti tradizionali sloveni. Due sentieri segnalati permettono di salire la parete.
Lago di Bled
Di origine glaciale, fa parte del Parco Naturale del Triglav ed è un vero gioiello della natura, immerso nel verde, in un habitat incontaminato sebbene sia in parte trasformato dall’intervento dell’uomo. Il lago di Bled è la meta ideale per chi vuole fare sport, trascorrere alcune ore di relax in spiaggia o sulle panchine disseminate lungo il sentiero di circa sei chilometri che lo circonda. Dalla riva del lago l’isolotto si raggiunge in kayak, a bordo di una canoa o con una pletna, la tipica imbarcazione costruita dagli artigiani locali fin dal 1590. A tutt’oggi, il mestiere del pletnar, il barcaiolo, si tramanda di padre in figlio. Il suo nucleo originale risalente all’anno 1000 d.C. ne fa uno dei manieri più antichi della Slovenia. Nelle sue sale sono custoditi i reperti scoperti nel tempo nell’area del lago e dintorni.
Gola di Vintgar
Una gola magnifica è visitabile a pochi chilometri dal lago di Bled. Grazie a passerelle di legno installate lungo le pareti del canyon, si cammina sospesi sopra un torrente tumultuoso. Ripartirete con lo smartphone pieno di foto di questa meraviglia della natura.
Leggi anche: Dove si trova il Consolato Generale Sloveno?
Lago di Bohinj
Un maestoso specchio d’acqua, incastonato tra le vette delle Alpi Giulie. È il lago preferito dagli sloveni, e anche se adorate il lago di Bled, probabilmente finirete per preferire quest’altro lago anche voi. Ci sono tornato più giorni per esplorarlo in lungo e in largo e scrivere un articolo, che uscirà a breve, sul meglio da vedere e da fare intorno al lago di Bohinj.
Con i suoi 150m di lunghezza, questo bellissimo lago di montagna è uno dei più grandi laghi in altitudine sloveni e si trova in un’antica valle glaciale. Ha un alpeggio, delle capanne in legno, un rifugio. Contate 3 ore di camminata per raggiungerlo partendo dal lago di Bohinj , ma d’estate ci potete anche arrivare in bus in molto meno tempo.
Cascata Savica
Una cascata bellissima, facilmente accessibile in auto, più 15 minuti a piedi. Si può passare dietro all’acqua che precipita da un’altezza di 52m, un’esperienza un po’ umida, ma che vi assicura dei ricordi e delle foto meravigliose. Magari portate via un k-way! Durante l’inverno la cascata ghiaccia e gli arrampicatori sloveni più agguerriti si divertono a scalarla. Bonus segreto: c’è una seconda cascata, basta salire di poco, ma i turisti se la perdono sempre!
Zelenci
Un laghetto color smeraldo situato a due passi dalla stazione sciistica di Kranjska Gora. Dopo aver parcheggiato a bordo strada, si raggiunge Zelenci in dieci minuti di camminata in piano attraverso la foresta. È il punto ideale per instagrammare una foto e far schizzare alle stelle i likes - come potete vedere qua sotto, questa foto è un must per i turisti. Tuttavia, dovete sapere che Zelenci non merita per forza una deviazione, secondo me, perché tutto quello che c’è intorno è molto meno idilliaco di quanto le foto su instagram lascino credere.
Valle dell'Isonzo
Un corso d’acqua tumultuoso color turchese, noto a tutti i kayakisti d’Europa. Il suo colore incredibile e la sua bellezza sono il richiamo dei registi, che vengono qui con le loro troupes a girare film e pubblicità. È un torrente che merita una gita, e accontentarsi di seguirlo in macchina per indovinarne il corso in mezzo alla vegetazione non basta. Per 750 metri l’Isonzo scorre in una gola stretta ed è di una bellezza inenarrabile. Un sentiero esposto e non messo in sicurezza segue la gola da molto vicino. Una gita perfetta in una calda giornata d’estate. Quando il tempo è bello, si può provare a fare un bagno nella gola.
Leggi anche: Vacanze in Slovenia
Giardino botanico alpino Juliana
L’unico giardino botanico alpino sloveno è stato creato nel 1926 da Albert Bois de Chesne. Con un’estensione di 2570 m2, vi permette di ammirare un centinaio di varietà di piante e fiori tipici delle Alpi Giulie. Si trova a 800m, che è un po’ basso per alcune piante alpine. Il momento ideale per visitarlo è alla fine della primavera, quando assomiglia a un giardino giapponese.
Lago di Krn
Un grande lago all’altitudine di 400m, incastonato in una magnifica cornice alpina. Lo si raggiunge partendo dalla valle dell’Isonzo in 3 ore di marcia, con un dislivello di 700m. Per arrivarci, si sale attraverso una foresta senza alcuna visibilità, ed è un po’ lunghetto. Per questo, sebbene il lago sia davvero bello, non inserirei questa escursione tra le attività imperdibili in Slovenia. A 15 minuti dal lago c’è un rifugio carino. Dal lago potete poi salire alla cima Krn e ridiscendere dall’altro lato.
Monte Krn
Una mitica vetta a 2244m, con una vista incredibile sulla valle dell’Isonzo. Come dicevo sopra, per arrivare in cima si passa per il lago di Krn.
Gole nascoste
Una gola praticamente sconosciuta, secca, impressionante e molto poco frequentata. Oggetto di futuro articolo su questo sito, questo è certo. Se passate qualche giorno al lago di Bohinj o al lago di Bled, fate una gita a questa gola.
Un’altra gola, poco più su del lago di Bohinj, da seguire a piedi in mezzo alla foresta. Molto bella, peccato che le occasioni di accedere effettivamente alla vista sul canyon lungo il sentiero siano poche. Quindi se siete a Bohinj può essere che troviate di meglio da fare. D’altro canto, una famiglia di amici ha fatto questa gita di recente, con i bimbi di 1 e 4 anno, apprezzando l’accessibilità.
Leggi anche: Esplora le meraviglie della Slovenia
Fanciulla pagana (Ajdovska deklica)
Un volto noto sulla parete del monte Prisant, chiamato anche Prisolnik (2547m). Gli sloveni la chiamano Adojvska deklica, la fanciulla pagana. Lo si ammira attraversando in macchina il collo di Vrsic, una strada a tornanti che conduce da Kranjska Gora a Bovec, nella valle dell’Isonzo.
Laghi di Belopeška jezera
Un bel lago artificiale, anzi due per essere precisi, raggiungibile in pochi minuti di macchina dalla partenza della stazione sciistica di bassa altitudine Kranjska Gora. D’estate, ci si può bagnare, ed è molto fotogenico.
Valle dei sette laghi (Dolina Triglavskih jezer)
Una valle che merita un’escursione, e ci sono davvero 7 laghi. Un grande classico in Slovenia, da non perdere se amate camminare in montagna.
Cappella russa
Questa cappella in legno è stata eretta durante la prima guerra mondiale da alcuni prigionieri di guerra russi, in memoria dei commilitoni morti durante la costruzione della strada del collo di Vršič, che prenderete se andate nella valle dell’Isonzo. Qualcosa come 400 prigionieri ai lavori forzati hanno perso la vita durante la costruzione di questa strada, di cui 110 nel solo mese di marzo 1916 a causa di una valanga.
Monte Mangart
Un’altra cima mitica, a 2679m, che si raggiunge grazie alla strada più alta della Slovenia, che dall’Italia porta ai piedi del Mangart. Una strada panoramica bellissima. Una volta arrivati, vi aspetta un belvedere stupendo. Gli alpinisti più esperti si lanceranno nella salita fino alla cima, due ore circa. Io l’ho fatto e vi posso dire che è abbastanza provante, perché va su tanto, tutto su roccia. A tratti ci sono i cavi, nei passaggi più esposti. Seguite le indicazioni Italian Smer, sentiero italiano, perché il sentiero sloveno è una via ferrata.
Bela krajina
La Bela krajina è una piccola regione nel sud-est della Slovenia, a un passo dal confine croato, ancora relativamente poco nota ai turisti stranieri (ve ne avevamo già parlato qui). Sull’origine del suo nome piuttosto curioso (tradotto letteralmente significa “marca bianca”) ci sono varie teorie: sarà per via delle foreste di bianche betulle o per il tradizionale costume di lino bianco, tipico di questa regione? Non conosciamo la risposta, ma di certo ogni volta che andiamo in Bela krajina restiamo affascinati da questi luoghi sospesi nel tempo, come se si entrasse in un modo speciale, magico, dove i legami con la natura e la tradizione non sono mai stati interrotti.
Steljniki, le bianche betulle
La Bela krajina è formata da un paesaggio prevalentemente carsico, ma molto diverso dal Carso che siamo abituati a vedere nell’entroterra di Trieste: nel corso dei secoli gli abitanti del posto hanno saputo modellare la natura creando campi, frutteti e pascoli ed è quindi tutto molto più verde del “nostro” Carso. Una delle caratteristiche di questa regione sono gli “steljniki” ovvero boschi di betulle con un sottobosco di felci aquiline - una vera e propria caratteristica naturale che si trova solo nella Bela krajina. Gli steljniki sono un ambiente naturale unico e ricchissimo di biodiversità, un vero e proprio “tesoro botanico” che ospita molte specie di insetti e altri animali. Purtroppo gli steljniki stanno diventando sempre più rari: nel 1960 se ne trovavano circa 10.000 ettari, oggi poco più di 100.
I più belli si trovano a Marindol, a sud di Adlešiči, e a Vinomer, vicino a Metlika, area che è inclusa nella zona protetta Natura 2000. Una passeggiata nel bosco, dove regnano sovrane le betulle bianche e le felci alte un metro, è un’esperienza unica, da non perdere quando si visita la Bela krajina.
Alla ricerca del močeril, il proteo nero
Tutti conosciamo il proteo (človeška ribica in sloveno) che vive nelle grotte di Postumia, o in quelle di Planina nel carso verde: è un animaletto dal colore rosato, cieco, che vive al buio più totale per oltre 100 anni. Ma in Bela krajina ne esiste una variante unica, di colore nero, chiamata “črni močeril” e si trova solo nella fattoria Zupančič a Jelševnik, a pochi chilometri da Črnomelj.
La sorgente di Jelševnik è l’unico luogo al mondo in cui questo animale può essere osservato in natura con l’aiuto di telecamere a raggi infrarossi. Il proteo nero, a differenza di quello albino, è dotato di piccoli occhi ed è infastidito dalla luce, pertanto è necessario osservarlo al buio. Il primo močeril è stato scoperto solo nel 1986 per caso, mentre veniva pompata acqua potabile dalla sorgente Dobličice vicino a Črnomelj. Il suo habitat è di soli 10 chilometri quadrati.
Questo misterioso animale, che con i suoi 20-30 centimetri di lunghezza è il più grande invertebrato cavernicolo del mondo, può essere conosciuto attraverso una presentazione interattiva nel centro informazioni della famiglia Zupančič, dove si può anche fare una passeggiata sul ponte intorno alla tipica sorgente carsica Jelševnik. Alla fine della passeggiata potrete gustare la trota alla griglia, allevata nelle acque pulite del fiume vicino alla fattoria e preparata con cura dalle mani esperte del signor Riko.
Il giardino delle erbe officinali della Bela krajina
Sul versante sud dei Gorjanci, la catena montuosa che separa la Bela krajina dalla Dolenjska, nel villaggio di Dragomlje, si può ammirare uno esempio della natura incontaminata di questa regione all’interno del Belokranjski zeliščni vrt pod Gorjanci, uno splendido orto-giardino dove vengono coltivate col metodo biologico tantissime erbe aromatiche e altri tipi di piante.
Su queste dolci colline Anton e Minka Kočevar hanno piantato oltre 150 specie di piante, che si possono conoscere da vicino con una visita guidata delle bellissime aiuole, realizzate sul modello degli antichi giardini di fattorie e monasteri. La visita è arricchita da una degustazione di prodotti a base di erbe e frutti, come sciroppi e tisane, che si possono acquistare in loco.
Anton e Minka hanno creato questo meraviglioso orto botanico 7 anni fa: lui lavorava nell’edilizia, lei è una biologa e insegnante ed entrambi sono stati spinti alla coltivazione delle erbe dall’amore per la natura e per le tradizioni tramandate dai loro antenati. Producono inoltre creme a base di erbe officinali e tutte le erbe sono rigorosamente raccolte a mano, essiccate con metodo naturale e confezionate a mano.
Il giardino botanico dei coniugi Kočevar è davvero un luogo delizioso dove si possono trascorrere dei piacevoli momenti in armonia con la natura, approfittando delle proprietà calmanti e antistress delle erbe officinali, magari seduti sulla panchina in mezzo alla aiuole, ascoltando il ronzio delle api.
Parco naturale Krajinski park Lahinja
In Bela krajina si trovano due parchi naturali protetti che prendono il nome dai due fiumi principali della regione: Lahinja e Kolpa. Entrambi i parchi comprendono non solo attrazioni naturali, ma anche un ricco patrimonio etnografico e architettonico. Nel parco del fiume Lahinja si può camminare lungo una passerella che conduce attraverso prati umidi dove crescono più di 30 specie di orchidee; qui vive anche la tartaruga autoctona močvirska sklednica.
Tra le tante attività che si possono fare in questo parco è possibile vedere la sorgente carsica di Krnica, che un tempo fungeva da principale fonte d’acqua potabile della zona e, accanto al centro informazioni del parco, visitare la casa tradizionale di Plavec, risalente a 250 anni fa, dove è ancora conservata la cucina nera (črna kuhinja).
A Pusti Gradac si trova una delle chiese più pittoresche della Bela krajina: la Chiesa di Ognissanti (Cerkev Vseh Svetih) con il suo caratteristico campanile a vela. La chiesa si trova su una piccola penisola in mezzo a una profonda ansa scavata dal fiume Lahinja, dove un tempo sorgeva un castello (da cui il nome del paese) e dove sono stati ritrovati molti reperti archeologici dell’Età della Pietra e anche più recenti, come una moneta raffigurante il re ungherese Mattia Corvino.
Tutte queste cose vi verranno mostrate con piacere da Danijel e Ada della tenuta Klepec, che si trova proprio accanto alla chiesa e vanta un’altra importante attrazione: un vecchio mulino, con segheria, accuratamente conservato e ancora funzionante. I visitatori possono inoltre noleggiare una canoa e pagaiare lungo le placide acque del fiume Lahinja: con un po’ di fortuna si possono anche incontrare i castori, le cui tane sono ben visibili, o qualche martin pescatore.
Parco naturale Krajinski park Kolpa
Il parco naturale del Kolpa prende il nome dall’omonimo fiume che separa la Bela krajina dalla Croazia (dove è chiamato Kupa); è un fiume dall’acqua pulita e particolarmente calda che attira moltissimi visitatori durante i mesi estivi: pesca, canoa, rafting sono sicuramente tra le attività maggiormente praticate dai turisti della zona.
L’area era un tempo sede di numerosi mulini e segherie (oggi solo tre mulini e due segherie sono ancora occasionalmente in funzione) e sono state conservate molte abitazioni dall’architettura tipica della zona.
Tra queste troviamo il cosiddetto Šokčev dvor di Žuniči, un esempio unico di architettura rurale degli Uscocchi, popoli di origne serbo-bosniaca, prevalentemente di religione ortodossa, che giunsero in Bela krajina nel XVI secolo spinti dalle invasioni turche.
Šokčev dvor è una fattoria chiusa su quattro lati con un cortile centrale, composta da un granaio, un’abitazione e un fienile. In questo contesto pittoresco siamo stati accolti dalle nostre guide Boris Grabrijan e Tončka Jankovič, vestiti con il costume tradizionale della Bela krajina, che ci hanno mostrato l’antico modo di lavorazione della lana, della canapa e del lino, componente principale del costume.
Come dice un proverbio sloveno, il lino richiede un anno e un giorno per essere lavorato, e ci vogliono ben quattro ore per tessere un metro di tela di lino pregiata! La signora Tončka ci ha mostrato anche come si realizzano le tipiche uova di Pasqua della Bela krajina, chiamate pisanice: un procedimento particolare che richiede esperienza e abilità. Le pisanice, che sono anche un bellissimo souvenir, si possono acquistare assieme ad altri oggetti di artigianato direttamente presso il Šokčev dvor.
Alla sorgente del fiume Krupa
Come abbiamo già visto, in Bela krajina scorrono i fiumi Kolpa e Lahinja, entrambi molto popolari tra i locali e i turisti, ma c’è anche un terzo fiume, seppur molto breve, che nasce in uno dei luoghi più fotografati di questa piccola regione, di fatto il luogo più instagrammabile della Bela krajina, con tanto di cornice ufficiale: Izvir Krupe, ovvero le sorgenti del fiume Krupa.
Ci troviamo nel comune di Semič, il più piccolo dei tre comuni della Bela krajina, una breve camminata dal parcheggio nel villaggio di Praprot ci porta ai piedi di una rupe di pietra bianca altra più di 30 metri. Sotto di essa le acque azzurro turchese del fiume Krupa sgorgano dal sottosuolo con una portata media di 1000 litri al secondo, rendendola la sorgente più grande della regione.
Il fiume Krupa è lungo solo 2,5km dopo di che si getta nel fiume Lahinja, ma in questo piccolo percorso forma un’affascinante canyon nella pianura carsica della Bela krajina.
Grotte di San Canziano
Cosa vedere in Slovenia e cosa visitare in una breve fuga o in una vacanza di più giorni? Sono numerose le attrazioni nel piccolo Paese a pochi passi dall’Italia e da Trieste. Visitarle è come fare un viaggio al centro della terra. Il percorso nelle viscere del parco primordiale comincia dal centro visite e si può fare solo in gruppo, accompagnati da una guida. Questa prima parte di grotte, scoperta nel 1904, è detta “del silenzio”. A questo punto il tour continua in superficie lungo la Velika Dolina (profonda fino a 165 metri). Superata la Tominčeva jama, dove sono stati ritrovati numerosi reperti archeologici, il percorso entra nella Mala dolina (profonda 120 metri) da dove un ponte naturale, ciò che resta dell’originaria volta delle grotte sprofondate centinaia di migliaia di anni fa, porta nella Mahorčičeva jama e nella Mariničeva jama. Questi cunicoli rocciosi si snodano sotto il paese di Škocjan, da cui prende nome il sistema di grotte. Il tour delle Grotte di San Canziano termina da dov’è iniziato, al centro visite, dopo circa tre ore di cammino, cinque chilometri e circa mille gradini. Il parco regionale delle Grotte di Škocjan si trova nel Carso di Škocjan. Al mix di meraviglia e stupore di trovarsi immersi in un mondo sotterraneo misterioso, si aggiungono alcune scoperte che si svelano lungo il percorso. E poi la grotta di Otok (o di Ottocco), la grotta Nera, la grande caverna della Planina e l’abisso della Pivka.
TAG: #Attrazioni