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Sogno Siciliano: Turismo Rurale tra Trapani ed Erice

Trapani, con la sua provincia, è una terra ricca di fascino, dove la storia, la cultura e la bellezza naturale si fondono in un’armonia che incanta i visitatori. Abbiamo approfittato del ponte del primo maggio e fatto questa vacanza verso fine Aprile e inizio Maggio. Ecco il nostro itinerario giorno per giorno, con consigli su cosa visitare e dove gustare le specialità del posto.

Visto che la Sicilia, come tante altre regioni Italiane, non vanta di mezzi di trasporto efficienti, abbiamo fittato auto, così da poter essere liberi di girare più mete possibili.

Giorno 1: Trapani e il suo Centro Storico

Il primo giorno del tour Trapani e dintorni in 5 giorni, non potevamo che dedicarlo al centro storico di Trapani. Trapani, affascinante città situata all’estremità occidentale della Sicilia, si distende su una stretta penisola che si protende tra due mari, il Mar Tirreno a nord e il Mar Mediterraneo a sud. Passeggiare per il centro storico di Trapani è come intraprendere un viaggio nel tempo, un’esperienza che offre al visitatore una visione d’insieme della storia millenaria di questa città.

Uno dei luoghi simbolo di Trapani è senza dubbio la Cattedrale di San Lorenzo. Questa magnifica chiesa, costruita nel 1421 e successivamente ampliata e rinnovata nel XVIII secolo in stile barocco, rappresenta un capolavoro dell’architettura sacra siciliana. L’esterno, sobrio ed elegante, introduce a un interno riccamente decorato con affreschi, marmi policromi e stucchi che conferiscono all’ambiente un’atmosfera solenne.

Poco distante, si trova un altro edificio di grande importanza religiosa e culturale: la Chiesa del Purgatorio. Questa chiesa del XVII secolo è conosciuta soprattutto per custodire i venti gruppi scultorei dei “Misteri”, capolavori di arte sacra che vengono portati in processione ogni anno durante il Venerdì Santo. La Processione dei Misteri di Trapani è una delle manifestazioni religiose più antiche e suggestive d’Italia, che affonda le sue radici nel periodo spagnolo e che attira ogni anno migliaia di fedeli e turisti.

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Il cuore pulsante di Trapani si trova nelle sue strade e piazze principali, come Via Garibaldi e Via Torrearsa. Queste strade, che tagliano il centro storico, sono fiancheggiate da eleganti palazzi nobiliari, molti dei quali risalenti ai secoli XVII e XVIII, quando Trapani viveva il suo periodo di massimo splendore sotto il dominio spagnolo. Passeggiare per queste vie significa immergersi nella vita quotidiana dei trapanesi, tra negozi di artigianato locale, boutique eleganti e caffè storici dove fermarsi per gustare un buon caffè o, meglio ancora, un cannolo siciliano fresco, con la sua croccante cialda ripiena di ricotta dolce.

Pane cunzato, tipico di Trapani: pane cotto a legna con olio di oliva, pomodori, pecorino e acciughe. Dalla Chiesa trecentesca di S. Gelato al pistacchio con brioche presso Gelateria Miceli, Via G. Salsiccia Pasqualora: insaccato tipico del posto. La sfoglia del cannolo è artigianale, ottenuta dalla ricetta della nonna del proprietario. Nonostante le dimensioni abbondanti del dolce, risulta leggero e facile da digerire (parola mia che soffro di reflusso gastrico!). L?Oasi del gusto in via Vittorio Emanuele 11, dove mangiare le arancine più buone mai provate, vi consiglio quelle allo speck e pistacchio!

Il Porto di Trapani e le Isole Egadi

Il porto di Trapani ha da sempre svolto un ruolo cruciale nella storia della città. Già in epoca fenicia, il porto era un vivace centro commerciale, e sotto il dominio romano divenne uno dei principali scali del Mediterraneo. Da qui partono i traghetti per le meravigliose Isole Egadi, un arcipelago che, con le sue acque cristalline e la sua natura incontaminata, è una delle mete più ambite per chi visita la Sicilia occidentale.

Favignana, la più grande delle Egadi, è famosa non solo per le sue spiagge paradisiache, ma anche per la tradizionale pesca del tonno, praticata ancora oggi secondo i metodi antichi della “mattanza”. L'ultimo giorno abbiamo pensato di concederci un pò di relax presso questa bellissima isola dai colori intensi. Favignana è piccolina ma ricca di calette e grotte. La costa frastagliata si sviluppa in 33 km. Il castello è situato sul punto più alto dell'isola, regalando un panorama spettacolare. Fino a un certo punto si può salire anche con bici o scooter, ma poi bisogna proseguire a piedi.

Le Mura di Tramontana

Le Mura di Tramontana, che circondano la parte settentrionale del centro storico di Trapani, sono un altro simbolo della città. Queste antiche mura difensive, costruite durante il periodo medievale, offrono oggi uno dei percorsi panoramici più belli della città.

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Giorno 2: Segesta e Selinunte

Parco archeologico dell'antica città di Segesta, che risale al V secolo a.C. Il Parco Archeologico di Selinunte è stato senza ombra di dubbio la meta che preferito durante questo viaggio. Rappresenta, infatti, il più esteso sito archeologico di tutta Europa. Si trova a Castelvetrano, in una posizione spettacolare, a picco sul mare circondato da paesaggio naturalistico con piante mediterranee. Dopo km e km nel parco, ci siamo rilassati al Lido Zabbarra, Marinella di Selinunte. In serata ci siamo diretti a Mazara del Vallo, una città da sempre dedicata alla pesca. Non perdetevi un giro per la Casbah, un insieme di viuzze dalla chiara derivazione araba.

Giorno 3: Grotta Mangiapane, Riserva dello Zingaro e Castellammare del Golfo

Il nostro tour Trapani e dintorni in 5 giorni prosegue, il terzo giorno visitiamo la Grotta Mangiapane a Custonaci. È protetta dall'imponente Monte Cofano. Questo luogo è completamente immerso nella natura, in primavera è un tripudio di colori.

Prossima fermata: Riserva dello Zingaro. La riserva è accessibile da due entrate, una da Castellammare del Golfo e l'altra da San Vito lo Capo, quella che abbiamo scelto noi. Come ultima tappa ci dirigiamo a Castellammare del Golfo, un piccolo e grazioso comune che si trova su un tratto di costa che intervalla pareti rocciose a spiagge sabbiose e numerose calette.

Se passate di qui, vi consiglio la Gelateria Vernaci in Corso Bernardo Mattarella, 40, dove ho gustato la migliore granita cremosa. Io l'ho presa al pistacchio e limone, mentre mio marito ha optato per una versione più zuccherosa, a mandorla e pistacchio...

La Riserva Naturale dello Zingaro

La Riserva Naturale dello Zingaro è un vero e proprio gioiello della Sicilia occidentale, un luogo dove la natura incontaminata regna sovrana, offrendo panorami mozzafiato e un’esperienza immersiva che difficilmente si dimentica. La bellezza della Riserva dello Zingaro risiede nella sua straordinaria varietà paesaggistica, che alterna spettacolari scogliere a picco sul mare, incantevoli calette nascoste, grotte marine, e una rigogliosa macchia mediterranea che avvolge ogni angolo di questo angolo di paradiso.

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Il nome “Zingaro” ha origini incerte, ma una delle leggende locali racconta che la zona fosse frequentata da popolazioni nomadi, forse zingari, da cui deriverebbe il nome. La Riserva dello Zingaro offre una rete di sentieri escursionistici che permettono di esplorare ogni angolo di questo paradiso naturale. Il Sentiero Costiero, il più noto e frequentato, corre lungo il perimetro della riserva e offre viste spettacolari sul mare e sulle calette sottostanti. Lungo il Sentiero Costiero si trovano sette calette principali, ciascuna con caratteristiche uniche, che invitano a una sosta rinfrescante nelle loro acque cristalline.

Cala Capreria, la prima che si incontra partendo dall’ingresso sud della riserva, è una piccola baia di ghiaia bianca e mare turchese, perfetta per chi cerca un angolo di pace e tranquillità. Un altro itinerario affascinante è il Sentiero di Mezzacosta, che si snoda a mezza altezza tra il mare e la montagna. Questo percorso attraversa la rigogliosa macchia mediterranea, tra carrubi, olivi, e le caratteristiche palme nane, simbolo della riserva. Per gli escursionisti più esperti, il Sentiero Alto rappresenta una sfida più impegnativa, ma che ripaga con panorami mozzafiato e un’immersione totale nella natura selvaggia. Questo percorso attraversa le montagne che sovrastano la riserva, offrendo viste spettacolari sulla costa e sull’entroterra siciliano.

La Riserva dello Zingaro è un vero e proprio scrigno di biodiversità. La flora è tipicamente mediterranea, con una predominanza di specie adattate alla siccità e alla salsedine. Tra queste spiccano il carrubo, l’oleastro, l’alaterno, e soprattutto la palma nana, una specie relitta che qui trova uno dei suoi ultimi rifugi naturali. Durante la primavera, lo Zingaro si trasforma in un’esplosione di colori grazie alla fioritura di numerose specie endemiche. Anche la fauna della riserva è ricca e diversificata. Tra i mammiferi, si possono avvistare la volpe, il coniglio selvatico e la martora, mentre tra gli uccelli spiccano il falco pellegrino, il gheppio, e il corvo imperiale. Lo Zingaro è infatti un’importante area di nidificazione per numerose specie di uccelli, alcune delle quali rare e minacciate a livello globale.

Cala dell’Uzzo, una delle più grandi e frequentate, è un vero paradiso per gli amanti dello snorkeling, grazie alla ricchezza di vita marina che popola le sue acque cristalline. Cala Marinella e Cala Berretta sono altre due calette che meritano una visita, con le loro acque trasparenti e le spiagge di ciottoli bianchi che contrastano con il verde intenso della macchia mediterranea.

Giorno 4: Erice, il Borgo Medievale

A pochi chilometri da Trapani, arroccato su un monte che domina la costa, si trova Erice, un borgo medievale che sembra sospeso nel tempo, avvolto in un’aura di mistero e fascino. Erice è un museo a cielo aperto ed è adatta per un turismo lento. A noi è piaciuta talmente tanto che l’abbiamo visitata due volte. Raggiungere Erice è già di per sé un’esperienza indimenticabile.

Il borgo è accessibile attraverso una spettacolare strada panoramica, che si snoda tra tornanti e punti di vista mozzafiato sulla costa siciliana e sulle saline di Trapani. In alternativa, da Trapani è possibile prendere la Funierice che copre il tragitto in soli 10 minuti, per chi desidera un’esperienza ancora più suggestiva, è possibile raggiungere Erice con la funivia che parte da Trapani. La funivia offre una vista aerea straordinaria, permettendo di ammirare la città di Trapani, le saline e le isole Egadi in tutta la loro bellezza.

Entrando nel borgo attraverso Porta Trapani, una delle antiche porte di accesso alla città, si ha immediatamente la sensazione di essere catapultati in un’altra epoca. Porta Trapani è una delle tre porte principali di Erice, insieme a Porta Carmine e Porta Spada. Queste porte, risalenti al periodo medievale, facevano parte del sistema difensivo della città, che all’epoca era protetta da possenti mura.

Piazza Umberto I e la Chiesa Madre

Il cuore del borgo è Piazza Umberto I, una piccola piazza che si apre all’improvviso tra i vicoli stretti e tortuosi di Erice. Qui si affaccia la Chiesa Madre, conosciuta anche come la Matrice, un imponente edificio religioso costruito nel XIV secolo, sotto il regno di Federico III di Sicilia. La Chiesa Madre, con il suo austero stile gotico, rappresenta un esempio eccellente dell’architettura medievale siciliana. La facciata è caratterizzata da un portale decorato e da un rosone centrale che cattura immediatamente l’attenzione.

Accanto alla chiesa si erge l’alto campanile, costruito come torre di avvistamento e successivamente convertito in torre campanaria. Il campanile infine è alto 28 metri e venne edificato come torre di avvistamento durante la famosa guerra dei Vespri Siciliani del XIII secolo. Dopo il crollo avvenuto nel 1853, l’interno è stato rifatto in forme neogotiche nel XIX secolo. All’interno, la chiesa conserva preziosi affreschi, altari in marmo e sculture lignee, testimonianza della ricchezza artistica e spirituale di Erice.

Il Castello di Venere

A pochi passi dalla Chiesa Madre, in posizione dominante sull’intero promontorio, si trova il Castello di Venere, uno dei simboli più riconoscibili di Erice. Il tempio di Venere, secondo la leggenda, era uno dei più importanti santuari dell’antichità, meta di pellegrinaggi e celebrazioni rituali. I Fenici, i Greci e i Romani credevano che la dea Venere avesse scelto questo luogo per proteggere i marinai e benedire le unioni amorose.

Oggi, del castello rimangono imponenti rovine che evocano l’antico splendore del luogo. Passeggiando tra le mura e le torri del castello, si percepisce ancora l’energia mistica che pervade questo luogo. All’interno del castello, è possibile visitare un piccolo museo che espone reperti archeologici e offre informazioni sulla storia e sulle leggende legate al tempio di Venere.

Tradizioni Artigianali e Gastronomiche di Erice

Erice non è solo storia e architettura, ma anche tradizioni artigianali e gastronomiche che raccontano l’anima autentica di questo borgo. Passeggiando per le sue stradine, è impossibile non notare le botteghe artigiane dove abili maestri lavorano la ceramica, il ferro battuto e il legno secondo tecniche antiche. Ma Erice è famosa soprattutto per la sua tradizione dolciaria. Non si può lasciare il borgo senza aver assaporato le tipiche “Genovesi”, dolci di pasta frolla ripieni di crema pasticcera, serviti caldi e spolverati di zucchero a velo. Le Genovesi sono i dolci tipici di Erice.

La Pasticceria di Maria Grammatico

Uno dei luoghi più iconici dove gustare le Genovesi è la pasticceria di Maria Grammatico, una figura leggendaria nell’ambito della pasticceria siciliana. La sua storia è un racconto di passione e resilienza: orfana sin da bambina, Maria apprese l’arte della pasticceria dalle suore del convento di San Carlo, che all’epoca era uno dei pochi luoghi in cui le giovani ragazze potevano apprendere un mestiere. Oggi, la sua pasticceria è un punto di riferimento per chiunque voglia scoprire i sapori autentici della tradizione ericina.

Fede e Leggende

Erice è un luogo dove la fede e le leggende si intrecciano, creando un’atmosfera unica e affascinante. Oltre alla Chiesa Madre, il borgo ospita numerose altre chiese, conventi e cappelle, ognuna con la sua storia e le sue peculiarità. Le leggende che avvolgono Erice sono numerose e spesso legate alla figura di Venere e ai misteriosi culti praticati nel tempio a lei dedicato. Secondo una di queste leggende, la dea Venere appariva sotto forma di una colomba bianca per proteggere la città e guidare i pellegrini al suo tempio.

Giorno 5: San Vito Lo Capo

Prima tappa San Vito lo Capo. San Vito Lo Capo è un angolo di paradiso situato sulla punta nord-occidentale della Sicilia, un luogo dove il mare cristallino e le spiagge di sabbia bianca incontrano la ricchezza delle tradizioni culinarie e culturali di questa terra. La spiaggia di San Vito Lo Capo è senza dubbio il fiore all’occhiello del paese, spesso paragonata alle spiagge caraibiche per la sua sabbia fine e bianca e le acque turchesi che la bagnano.

Il mare, con i suoi fondali bassi e sabbiosi, è ideale per le famiglie con bambini, che possono nuotare in tutta sicurezza. Le acque, limpide e calme, sono perfette anche per gli amanti dello snorkeling e del kayak, che possono esplorare le meraviglie sottomarine e le piccole insenature nascoste lungo la costa. La spiaggia è ben attrezzata con stabilimenti balneari che offrono tutti i comfort, ma ci sono anche ampie zone di spiaggia libera per chi preferisce un’esperienza più selvaggia e autentica.

San Vito Lo Capo non è solo mare e relax; è anche il palcoscenico di uno degli eventi gastronomici più importanti della Sicilia: il Cous Cous Fest. Questo festival, che si tiene ogni anno a settembre, celebra il cous cous, un piatto che rappresenta perfettamente l’incontro tra diverse culture e tradizioni culinarie. Il Cous Cous Fest è molto più di un semplice evento gastronomico: è una vera e propria festa internazionale, dove chef provenienti da tutto il mondo si sfidano nella preparazione del miglior cous cous.

Consigli Utili

Se decidi di visitare Trapani, il periodo migliore è sicuramente la primavera o l’inizio dell’autunno, quando il clima è mite e le folle di turisti non sono ancora arrivate. Trapani è una città che si esplora piacevolmente a piedi, grazie alla sua struttura compatta e pianeggiante. Tuttavia, per chi desidera avventurarsi nelle aree circostanti, il noleggio di un’auto è consigliato, soprattutto per esplorare le zone costiere e le vicine riserve naturali. Infine, per chi desidera vivere un’esperienza davvero autentica, è consigliabile alloggiare in un bed & breakfast o in una casa vacanze nel centro storico.

Visitare Erice richiede tempo e attenzione, per poter apprezzare ogni dettaglio di questo borgo incantato. Si consiglia di dedicare almeno una giornata intera alla scoperta di Erice, arrivando presto la mattina per godere della tranquillità delle sue strade prima dell’arrivo dei turisti.

Visitare la Riserva Naturale dello Zingaro richiede una buona preparazione, soprattutto se si intende percorrere uno dei sentieri escursionistici più lunghi. È consigliabile indossare scarpe da trekking comode e portare con sé acqua e cibo, poiché all’interno della riserva non vi sono punti di ristoro. L’accesso alla riserva è regolato, e per entrare è necessario acquistare un biglietto, il cui costo contribuisce alla manutenzione e alla conservazione dell’area. Infine, ricorda che lo Zingaro è un’area protetta: rispetta l’ambiente, non lasciare rifiuti e segui i sentieri segnati per preservare la bellezza di questo luogo unico.

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