Sospensione di Schengen da Parte della Germania: Informazioni e Implicazioni
La Germania ha impresso una significativa svolta restrittiva con l’implementazione di una politica di respingimenti sistematici alle proprie frontiere interne, nel panorama europeo della gestione dell’immigrazione e della libera circolazione all’interno dello spazio Schengen. Questa politica è, in realtà, la prosecuzione di strategie di contenimento agli ingressi già sviluppate da governi precedenti. Nel 2024, l’ultimo governo tedesco di Olaf Scholz ha rafforzato ulteriormente queste misure dopo le notevoli pressioni esercitate dall’opposizione e ha ripristinato i controlli di frontiera a tutti i confini interni tedeschi dell’UE.
Contesto e Motivazioni della Sospensione
La Germania è in prima linea in questo sviluppo, utilizzando controlli fissi per affrontare i flussi migratori irregolari ai suoi confini meridionali e orientali. La decisione è stata presa dopo l’attentato jihadista di Solingen, dove un rifugiato siriano ha ucciso tre persone, ma anche sotto la pressione del successo elettorale dell’Afd, in vista delle elezioni federali che si terranno tra un anno. Il ministro dell’Interno tedesco ha dichiarato che, fino a quando non si raggiungerà una forte protezione delle frontiere esterne dell’UE, sarà necessario controllare i confini nazionali ancora più da vicino. La misura si inserisce in un pacchetto che prevede espulsioni più severe, riduzione dei benefit per i richiedenti asilo e maggior severità.
Paesi che Hanno Sospeso Schengen
Attualmente, sono diversi i Paesi che hanno sospeso Schengen. Oltre alla Germania, anche Olanda, Norvegia, Austria, Francia, Italia, Svezia, Slovenia e Danimarca hanno reintrodotto i controlli alle frontiere. L'Italia ha chiuso il 19 giugno scorso i suoi confini terrestri con la Slovenia, con i sei mesi che dovrebbero scadere il prossimo 20 dicembre. I controlli olandesi scatteranno ai confini con Germania e Belgio.
Reazioni e Critiche
La decisione della Germania ha suscitato reazioni contrastanti. Il governo tedesco ha informato la Commissione europea, visto che le ripercussioni di questa mossa saranno per tutti i Paesi dell'unione. Tuttavia, sono già arrivate le prime reazioni da parte di Vienna, che si è schierata contro i propositi di Berlino. In una dichiarazione rilasciata al quotidiano Bild, il ministro degli Esteri austriaco Gerhard Karner ha dichiarato che il suo Paese non accoglierà alcun migrante respinto dalla Germania alla frontiera.
Martedì il primo ministro polacco Donald Tusk ha condannato la decisione del governo tedesco, definendola “inaccettabile”. Parlando a un incontro con i diplomatici polacchi, Tusk ha affermato di voler contattare “gli altri Paesi interessati dalla decisione di Berlino per consultazioni urgenti su come agire nel forum dell’UE su questo tema”.
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Aspetti Legali e Giuridici
Il Codice frontiere Schengen delinea parametri rigorosi per la reintroduzione/proroga dei controlli alle frontiere interne, limitandone l’applicazione esclusivamente a situazioni caratterizzate da minacce gravi all’ordine pubblico e circoscrivendone la durata a periodi temporalmente definiti. L’articolo 72 del TFUE, invocato dal governo tedesco quale giustificazione normativa per la gestione di situazioni emergenziali attraverso la temporanea sospensione dell’applicazione del diritto dell’UE, ha ricevuto dalla Corte di giustizia un’interpretazione significativamente restrittiva, che non ha mai riconosciuto deroghe fondate su tale disposizione.
Implicazioni Operative e Politiche
L’implementazione di queste misure di respingimento sistematico si scontra con ostacoli operativi che ne compromettono gravemente la sostenibilità a lungo termine. Parallelamente, la mancanza di cooperazione degli Stati confinanti emerge quale ostacolo strutturale pressoché insormontabile: il rifiuto da parte della Polonia di riprendere in carico i richiedenti asilo respinti dalla Germania dimostra come questa strategia unilaterale rischi di generare significative tensioni diplomatiche.
Lo Spazio Schengen: Una Conquista a Rischio?
L'accordo del 1985 ha dato vita a uno spazio inedito in cui merci e persone potevano spostarsi liberamente da un Paese all’altro dell’Europa. Oggi l'area conta 27 Paesi europei: 23 membri dell'Ue e Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Non partecipano Irlanda, Cipro, Bulgaria e Romania. La crisi di Schengen non è una buona notizia per l’integrazione europea. La paura dell’immigrazione, la diffidenza verso gli altri stati membri, stanno distruggendo Schengen.
Tabella: Paesi che Hanno Sospeso Schengen e Motivazioni
Paese | Motivazione |
---|---|
Germania | Immigrazione irregolare, minacce terroristiche |
Olanda | Flussi migratori irregolari |
Norvegia | Minacce terroristiche |
Austria | Immigrazione e sicurezza |
Francia | Sicurezza nazionale |
Italia | G7, immigrazione illegale, rischi di terrorismo, guerra in Medioriente e Ucraina |
Svezia | Minacce alla sicurezza nazionale causate dai conflitti in corso |
Slovenia | Sicurezza e immigrazione |
Danimarca | Guerra russa in Ucraina |
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