Sospensione del Trattato di Schengen: Conseguenze e Impatti in Europa
L'accordo di Schengen, una pietra miliare dell'integrazione europea, è stato messo in discussione negli ultimi anni a causa di diverse crisi, tra cui l'aumento dei flussi migratori e le preoccupazioni per la sicurezza. La sospensione del trattato da parte di alcuni paesi ha sollevato interrogativi sulle conseguenze per la libera circolazione, l'immigrazione e la cooperazione tra gli Stati membri.
Cos'è l'Area Schengen?
L'area Schengen è una zona di libera circolazione senza controlli alle frontiere interne, istituita il 14 giugno 1985 con l'accordo firmato nell'omonima cittadina lussemburghese da Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi. Oggi, si estende su oltre 4 milioni di chilometri quadrati e comprende 29 paesi, tra cui 25 stati membri dell'UE (escluse Irlanda e Cipro) e i quattro membri dell'Associazione europea di libero scambio (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).
Ogni giorno, circa 3,5 milioni di persone attraversano le frontiere interne dell'area Schengen per lavoro, studio o visite familiari. Quasi 1,7 milioni di cittadini risiedono in un paese diverso da quello in cui lavorano, spostandosi liberamente grazie all'assenza di controlli ai confini. Questa fitta rete di spostamenti genera oltre 1,25 miliardi di viaggi all'anno.
Motivazioni della Sospensione
I paesi che hanno sospeso l'accordo di Schengen lo hanno fatto principalmente a causa delle preoccupazioni legate all'immigrazione irregolare e alla sicurezza. L'Olanda, ad esempio, vuole ridurre il numero di ingressi non autorizzati limitando la possibilità per i richiedenti asilo di ricongiungersi con i propri familiari, riducendo la durata dei visti temporanei e rimpatriando i migranti provenienti da alcune zone della Siria che considera sicure. Anche la Germania ha espresso timori simili riguardo ai flussi migratori.
Il 21 ottobre, l’Italia, insieme ad altri dodici Stati europei, ha reintrodotto i controlli alla frontiera con Slovenia e Austria, appellandosi a un articolo del Codice Schengen che prevede la possibilità, in casi eccezionali, di ripristinare il controllo dei documenti ai confini interni. A portare a questa decisione sono state le numerose richieste dei leader europei di intensificare la protezione delle frontiere a causa del recente innalzamento dell’allerta terrorismo.
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Secondo il primo ministro belga, Alexander De Croo, il suo omologo svedese, Ulf Kristersson, e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, è necessario un approccio europeo più unito "per affrontare le cause profonde di ciò che abbiamo visto qui negli ultimi giorni", riferendosi agli attentati in Belgio e Francia.
Da Bruxelles è arrivata immediata la replica: secondo quanto riporta Today, la portavoce della Commissione europea Anitta Hipper ha ricordato che la reintroduzione dei controlli alle frontiere interne nella zona Schengen deve essere adottata in maniera "eccezionale" ed essere "strettamente limitata nel tempo".
Conseguenze della Sospensione
La sospensione del trattato di Schengen ha diverse conseguenze, sia per i cittadini che per gli Stati membri. Tra le principali:
- Ritorno dei controlli alle frontiere: I cittadini europei devono nuovamente esibire i documenti di identità per attraversare le frontiere interne, causando possibili code e ritardi.
- Impatto sul turismo e sul commercio: Le restrizioni alla libera circolazione possono scoraggiare il turismo e ostacolare gli scambi commerciali tra i paesi membri.
- Difficoltà per i lavoratori transfrontalieri: I lavoratori che vivono in un paese e lavorano in un altro possono incontrare difficoltà nel raggiungere il posto di lavoro a causa dei controlli alle frontiere.
- Aumento dei costi per i controlli: Gli Stati membri devono sostenere costi aggiuntivi per il ripristino dei controlli alle frontiere e per l'impiego di personale specializzato.
- Impatto sull'immigrazione: La sospensione di Schengen può rendere più difficile per i migranti irregolari spostarsi all'interno dell'area, ma non impedisce loro di chiedere asilo politico.
Esempi Concreti
A Ventimiglia, il ciclo di iniziative “CONFINI: 10 anni di volti, voci e solidarietà” intende raccontare, attraverso diversi linguaggi, le conseguenze della sospensione del Trattato di Schengen da parte del Governo francese, avvenuta l’11 giugno 2015.
Il 4 maggio il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sul palco del congresso della Svp a Merano, lo ha ribadito: l’Italia ha «chiesto di sospendere l’accordo di Schengen con la Slovenia per il rischio di terroristi infiltrati tra i profughi in arrivo dal Medioriente tramite questo Paese».
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La conseguenza potrebbe essere il ritorno delle code ai confini del Friuli Venezia Giulia, proprio in vista della stagione estiva.
In 10 giorni di controlli ai confini sono stati effettuati 220 respingimenti.
Prospettive Future
Su proposta della Commissione Europea è stato avviato un processo di revisione del funzionamento del sistema Schengen. Nel maggio 2024 il Consiglio dell'Unione europea ha approvato una riforma del codice frontiere di Schengen. Le nuove regole prevedono che i controlli alle frontiere interne possano essere reintrodotti solo come misura di ultima istanza e in situazioni veramente eccezionali, nel rispetto del principio di proporzionalità.
Nonostante queste chiusure temporanee, lo spazio Schengen sta paradossalmente vivendo una fase di espansione. Dal marzo 2024, infatti, Romania e Bulgaria sono entrate a far parte dell'accordo per quanto riguarda le frontiere aeree e marittime. È possibile che presto possano aderire completamente, se l'Austria deciderà di ritirare il suo veto. Un incontro decisivo è previsto per il 22 novembre in Ungheria.
L’On. Laura Ravetto, Presidente del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, ha sottolineato la necessità dell’istituzione di una guardia di frontiera comune.
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Tabella: Sospensioni di Schengen in Europa
Paese | Motivazione | Durata |
---|---|---|
Paesi Bassi | Flussi migratori irregolari | Non specificata |
Norvegia | Rischio di attentati terroristici | Fino a dicembre 2024 |
Italia | Rischio di infiltrazioni terroristiche | Prorogabile |
Francia | Ragioni di sicurezza (attentati) | Fino al 30 ottobre (dato 2018) |
Germania | Limitare gli ingressi illegali di migranti | Non specificata |
Austria | Limitare gli ingressi illegali di migranti | Fino all'11 novembre 2018 |
Danimarca | Limitare gli ingressi illegali di migranti | Fino all'11 novembre 2018 |
Svezia | Limitare gli ingressi illegali di migranti | Fino all'11 novembre 2018 |
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