Escursione in Montagna: Consigli e Preparazione
La montagna è un ambiente suggestivo che offre esperienze indimenticabili, ma richiede rispetto e preparazione. La voglia di libertà si scatena quando compaiono sui verdi prati le giunchiglie, le pratoline, i crocus, le genzianelle e nel cielo brilla nuovamente quel bel sole primaverile. Prendere un sentiero significa lasciarsi alle spalle i rumori della città, camminare immergendosi nel silenzio della natura, osservando l’ambiente circostante.
Pianificazione e Preparazione
A meno di voler ripetere un percorso già noto, un’escursione in montagna va sempre pensata e programmata in anticipo. In che modo? Tenendo conto che la sicurezza va sempre messa al primo posto, la preparazione richiede tempo e deve essere fatta nel modo migliore per non avere dei ripensamenti o dei rammarichi dopo.
Scelta del Percorso
- Livello di esperienza: Scegli un sentiero adatto alle tue capacità e al tuo allenamento.
- Interessi: Preferisci panorami mozzafiato, laghi alpini o rifugi storici?
- Periodo dell’anno: Tieni conto delle condizioni meteo e della stagione quando scegli il tuo itinerario.
La prima fase della pianificazione di un'escursione è la scelta della meta. Le montagne offrono una vasta gamma di percorsi, ognuno con le proprie caratteristiche e difficoltà. Le escursioni possono variare da facili a molto impegnative. Se sei un escursionista alle prime armi, è consigliabile optare per sentieri ben segnati e di bassa difficoltà.
Mappe e Guide
In commercio ne esistono di ottime, specifiche per escursionismo, che possono racchiudere al loro interno una o più vallate, con l’indicazione dei sentieri più frequentati e delle curve di livello che ci danno un’idea della morfologia del territorio. Le migliori e più dettagliate le troviamo in scala 1:25.000 (1 cm=250 m). Sono quelle più adatte per l’escursionismo e l’alpinismo.
Di grande importanza e aiuto per guidarci nelle escursioni sono i libri specializzati e le numerose pubblicazioni riguardanti percorsi, laghi, escursioni a rifugi, anelli, trekking, cime. Oltre alla verifica delle condizioni meteorologiche, è basilare studiare bene il percorso prima di partire e procurarsi una cartina con i sentieri della zona. Le guide con carte topografiche dell’Istituto Geografico Militare sono quelle più dettagliate: la difficoltà dell’itinerario è indicata con sigle convenzionali (T, E, EE, EEA), dal più facile al più impegnativo. Le linee rosse continue indicano un sentiero facile, quelle tratteggiate segnalano un percorso più difficile, quelle punteggiate corrispondono a tratti esposti da evitare se si è principianti.
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Previsioni del Tempo
I siti meteorologici migliori possono dare indicazioni precise dell’evolversi del tempo, ma l’affidabilità maggiore si ha solamente nelle precedenti 24 ore, per questo è importante consultare bollettini via via più recenti per non rimanere condizionati da previsioni mutate nel frattempo. Quelli più noti permettono la visualizzazione delle previsioni selezionando un comune, o anche le località di alta montagna più importanti, addirittura con la previsione secondo la quota di salita.
È importante consultare le previsioni del tempo prima di intraprendere un’escursione in montagna. Le condizioni meteorologiche possono influenzare notevolmente l'escursione. Prima di partire, controlla le previsioni del tempo e informati sulle condizioni del sentiero. Alcuni percorsi escursionistici possono essere chiusi o impraticabili a causa della neve o della pioggia. La stagione è altrettanto importante: la primavera e l'estate sono ideali per le escursioni, mentre l'autunno può offrire panorami mozzafiato con i colori delle foglie. In inverno, invece, è fondamentale essere attrezzati per affrontare il freddo e la neve, e considerare l'uso di ciaspole o ramponi.
Pianificazione dell'Itinerario
Una volta deciso il percorso, bisogna informarsi sulle condizioni del sentiero e recuperare una mappa aggiornata (cartacea o digitale) in modo da poterlo visualizzare.
Una volta scelta la meta, è fondamentale pianificare l'itinerario dell’escursione. Calcolare il tempo necessario per completare il percorso è essenziale. Considera la lunghezza del sentiero e il dislivello. È consigliabile aggiungere del tempo extra per pause e imprevisti. Un buon punto di riferimento è calcolare circa 300 metri di dislivello all'ora per escursionisti di livello medio.
Piano di Emergenza
Un piano di emergenza è fondamentale in caso di imprevisti. Assicurati di avere un modo per comunicare in caso di emergenza, come un telefono cellulare o un dispositivo GPS. Inoltre, informare qualcuno della tua meta e dell'orario previsto di ritorno può rivelarsi utile. È anche consigliabile portare con sé un kit di pronto soccorso e sapere come utilizzarne i contenuti.
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Comunica ad amici, familiari o ai gestori dei rifugi quale itinerario intendi percorrere e l’orario stimato del tuo rientro. Tieni nota dei sentieri corretti da prendere soprattutto in prossimità dei bivi, valuta eventuali punti di ristoro lungo il percorso dove fermarti per una pausa.
Equipaggiamento
Il nostro consiglio è di partire sempre ben equipaggiati in ogni stagione. Quante volte si parte col cielo completamente sereno, poi il tempo si rovina nell’arco di pochissimo. L’attrezzatura necessaria varia a seconda del tipo di escursione, del periodo dell’anno e delle condizioni meteo.
Abbigliamento
L’abbigliamento riveste una notevole importanza quando si intraprende un’escursione. Vestirsi a strati e con un abbigliamento tecnico - niente felponi o cose del genere - è la scelta migliore, perché permette di non soffrire il caldo e di essere preparati in caso di pioggia o freddo improvvisi. Non serve spendere tanto: l’importante è che siano indumenti specifici, pensati per chi va in escursione.
Si parte dall’intimo, ossia lo strato a contatto con la pelle. È probabilmente quello a cui dare maggiore importanza perché su di esso poggiano letteralmente tutti gli altri: in altre parole, se non fa il suo dovere, l’intera catena di regolazione è già compromessa in partenza. Al di sopra si mettono gli strati intermedi, che hanno come scopo di riparare dal freddo contribuendo a regolare in modo ottimale la temperatura percepita. Nella pratica essi devono trattenere il calore corporeo. Nel farlo è essenziale che cooperino con lo strato primario per trasportare l’umidità verso l’esterno. Infine lo strato esterno è quello che protegge il corpo (e, non sottovalutiamolo, gli strati sottostanti) da vento, pioggia o neve. Ovviamente non vanno sempre indossati tutti gli strati: per esempio quando ci fermiamo conviene aggiungerne uno, mentre quando affrontiamo una salita impegnativa possiamo riporlo. Per questo motivo devono essere facili da mettere e togliere.
È utile avere una giacca impermeabile in caso di pioggia e, quando si è al riparo, un telino isotermico, di quelli usati dai sanitari e chiamati anche “metalline”. «La giacca ripara dall’acqua, non dal freddo. Se non ci sono fonti d’acqua o punti di ristoro intermedi, è meglio avere acqua in più che averne poca, soprattutto se la giornata è calda. Servono il berretto per evitare colpi di calore e insolazioni, occhiali da sole per riparare gli occhi, e la crema solare per evitare scottature, ma senza esagerare con le quantità.
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Calzature
Il piede deve stare in una buona scarpa. Se il percorso si svolge su sentieri segnalati, non accidentati, possono bastare le scarpe da trekking, dette anche pedule, leggere e confortevoli. Analogo discorso quando si frequentano luoghi bagnati o innevati. In questo caso gli scarponi dovranno avere un grado elevato di impermeabilità e, contemporaneamente, di traspirabilità. In commercio esistono pedule e scarponi di numerose marche, tutte di ottima qualità.
Per camminare in montagna servono calze e scarpe da trekking, perché hanno la suola scolpita, danno maggiore stabilità al passo e copertura da urti laterali contro rocce o altre superfici. Non vanno bene né le scarpe da ginnastica, né le sneakers. Indossare scarpe adatte, con la suola scolpita e una buona copertura, è fondamentale perché non solo riduce il rischio di farsi male, ma rende più semplice tirarsi fuori da situazioni difficili nel caso di piccoli imprevisti. «Ho visto tantissime persone arrivare in montagna con le scarpe adatte, ma magari erano scarponi lasciati in garage da dieci anni, da cui poi si staccava la suola, che a duemila metri è un problema», ricorda Reniero.
La calzatura da trekking deve essere scelta con cura ed avere una suola flessibile antiscivolo: basse e morbide con suole artigliate per le passeggiate di fondo valle, alte e rinforzate sui fianchi per escursioni, vie ferrate e ghiaioni. Un altro consiglio pratico è portare sempre con sé cerotti per le vesciche (io uso COMPEED) e assicurarsi di allacciare bene lo scarpone, soprattutto durante le discese.
Accessori Utili
Andando in montagna, spesse volte ci è capitato di notare quante persone non tengano in considerazione la salvaguardia dei propri occhi. Il consiglio quindi è di non limitarsi acquistando occhiali sulle bancarelle, ma di scegliere con un ottico l’occhiale più indicato al tipo di prestazioni che vogliamo fare.
I bastoncini non sono una moda del momento. Mentre in salita servono a scaricare il peso dalle ginocchia (si parla del 30%) dando potenza all’ascesa, in discesa aiutano moltissimo nella stabilità. L’uso dei bastoncini aiuta inoltre a sviluppare la cassa toracica. Chi si abitua a camminare con i bastoncini si accorge che dopo un po’ non potrebbe più farne a meno. Anche in questo caso il mercato offre una notevole quantità di prodotti (uno dei produttori più conosciuti è Leki). Possiamo trovare quelli fissi o quelli allungabili a vite e a clip (blocco esterno).
GPS
Fino a qualche anno fa, oltre alle carte topografiche, tra gli strumenti indispensabili che un buon escursionista o alpinista doveva sempre avere nello zaino, c’erano bussola e altimetro. Nel mondo tecnologico odierno questi strumenti sono stati gadualmente soppiantati dal GPS (acronimo di Global Positioning System) che, oltre a includere le funzioni indicate sopra, rileva la traccia che stiamo seguendo fornendo, nel contempo, una miriade di altre informazioni quali: lunghezza del percorso, velocità, tempo impiegato, ecc.
Insomma: per un uso saltuario o sporadico, in condizioni non estreme, uno smartphone rappresenta una buona scelta.
Zaino
Lo zaino deve essere capiente a sufficienza (dai 25 litri in su) per contenere abbigliamento e attrezzatura. Sarà sufficiente acquistare un zaino da 30 litri, leggero ma robusto. Deve necessariamente contenere tutto il nostro guardaroba? Dobbiamo minimizzare il peso portando il massimo del necessario.
Sicurezza
Ricordiamo ancora che la cosa più importante da tenere in conto quando si va in montagna è la sicurezza nostra e di chi viene con noi. Non basta essere dotati dell’attrezzatura idonea, ma occorre soprattutto usare la testa. Se le condizioni del tempo cambiano all’improvviso o se quello che stiamo per fare è superiore alle nostre possibilità, meglio tornare indietro e rinunciare.
- Riconoscere i segnali di pericolo: Imparare a riconoscere i segnali di pericolo è fondamentale.
- Conoscere i primi soccorsi: Essere in grado di fornire il primo soccorso può fare la differenza in caso di incidenti.
- Chiama i soccorsi: Se hai bisogno di aiuto, chiama il Numero Unico di Emergenza 112.
- Non attraversare torrenti: I torrenti di montagna possono ingrossarsi rapidamente in caso di pioggia.
- Torna indietro: Se le condizioni meteo peggiorano, non esitare a tornare indietro.
Segui bene sia i cartelli con le indicazioni dei sentieri (numero e destinazione), sia le indicazioni che trovi lungo il percorso, i segnavia di colore bianco e rosso.
Molti dati e aneddoti condivisi da chi si occupa di operazioni di soccorso in montagna indicano da tempo che una quantità notevole di persone ci arriva senza essere adeguatamente equipaggiata e preparata. Spesso sono persone convinte che i pericoli riguardino chi percorre vie ferrate e fa arrampicata, e non chi cammina lungo un sentiero nel bosco.
«Le prime due domande da porsi riguardano le proprie condizioni fisiche e di salute e le proprie capacità tecniche», dice Roberto Bolza, vicepresidente del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. La valutazione dei propri limiti deve essere onesta e realistica, dice, non misurata su obiettivi da emulare, scoperti magari per caso sui social e incompatibili con le proprie competenze e abilità.
Alimentazione e Idratazione
L’alimentazione è un elemento fondamentale per il benessere fisico e mentale dell’escursionista: una nutrizione corretta ed equilibrata fornisce l’energia necessaria per affrontare i sentieri, e aiuta a mantenere la concentrazione e la resistenza durante l’escursione.
Prima della partenza, è raccomandabile una colazione leggera ed equilibrata, e bere molta acqua per iniziare ben idratati. Durante il trekking, è importante fare spuntini frequenti con alimenti leggeri e facilmente digeribili, come frutta secca e barrette energetiche, e bere regolarmente per prevenire la disidratazione. Al termine dell’escursione, il corpo ha bisogno di recuperare: un pasto completo, ricco di carboidrati e proteine, aiuta a ricaricare le riserve energetiche e favorisce il recupero muscolare.
Allenamento
Dal punto di vista fisico un buon metodo di allenamento per chi ha poco tempo è alzare l’intensità. Cosa vuol dire? Che dobbiamo aumentare la frequenza cardiaca nell’attività che stiamo facendo che essa sia corsa, camminata, bicicletta o un altra attività che normalmente facciamo a livello più blando.
Rispetto dell'Ambiente
Quando fai un'escursione in montagna, ricorda di lasciare pulito il luogo che frequenti. Quando si è in montagna, è fondamentale rispettare l'ambiente.
- Seguire le regole del Leave No Trace: Il principio del Leave No Trace invita a lasciare il luogo visitato come lo si è trovato.
- Rispettare gli animali selvatici: Se incontri animali selvatici, mantieni una distanza di sicurezza e non dar loro da mangiare.
- Scegliere sentieri segnati: Per proteggere la flora e la fauna, è importante utilizzare solo sentieri segnati.
Adesso è il vostro turno. Cosa aspetti, quindi?! Non ci aspetta che partire!
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