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Cosa vedere a Buenos Aires: Guida dettagliata alla scoperta della Regina del Plata

Buenos Aires, conosciuta anche come Baires, è la capitale e la città più grande dell'Argentina. Con la sua ricca storia, cultura vibrante e architettura affascinante, Buenos Aires è una destinazione imperdibile per ogni viaggiatore.

Con la grande quantità di musei e monumenti, parchi e piazze, negozi, strade e quartieri non è subito facile fare una lista di cosa vedere a Buenos Aires.

Sicuramente però il contrasto tra l’architettura coloniale ed i nuovi edifici commerciali, i barrios de tango, il lungo fiume e il suo aspetto elegante rendono la Capitale dell’Argentina la mia città preferita in tutto il Sud America.

Iniziate la giornata in un vecchio caffè prima di visitare i viali più belli. In serata, godetevi le proposte di una città nota per la sua vivace scena culturale.

Indice dei contenuti

Microcentro

Il Microcentro non è proprio un quartiere, ma coincide grosso modo con tutta la zona intorno al cuore della città: Plaza De Mayo. Il Microcentro quindi non fa parte dei 48 barrios riconosciuti ufficialmente, o per lo meno, i suoi limiti non sono stabiliti. Sappiate però che all’incirca si estende dal barrio di San Nicolas e parte di Montserrat.

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1 - Plaza de Mayo

Quando nel 1580 lo spagnolo Juan de Garay fondò la città, Buenos Aires era abitata da 63 persone, probabilmente qualche cane, e aveva un nome breve: Ciudad de la Santissima Trinidad y Puerto de Nuestra Segnora de los Buenos Aires.

Già a quei tempi quella parte che oggi è Plaza de Mayo era il cuore della città e da allora è sempre stato un simbolo di unità e un luogo di manifestazioni, di festeggiamenti e di rivolte.

Gran parte della storia dell’intera Argentina si è svolta intorno agli eventi successi in questa piazza.

Sulla piazza si affacciano alcuni tra gli edifici più importanti di Baires: la Cattedrale, il Cabildo Historico, la Casa Rosada, sede del potere esecutivo della città, la sede del Governo Cittadino e il Banco de La Naciòn Argentina.

Da Plaza de Mayo parte la Avenida de Mayo che si estende per due chilometri fino ad arrivare al Palazzo del Congresso.

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Iniziate la giornata a Plaza de Mayo, dove si sono verificati gli eventi storici più importanti del paese. Qui troverete la Pirámide de Mayo e il Monumento al General Manuel Belgrano: sono i due punti di partenza per visitare il centro cittadino. La piramide prende il nome dalla Revolución de Mayo del 1810, evento che si svolse proprio qui.

Affacciata sul lato nord di Plaza de Mayo, è la principale chiesa cattolica in Argentina. La sua prima costruzione avvenne del 1593, ma da allora è stata ricostruita altre 5 volte, per colpa di incendi e inondazioni. Se la sua facciata austera è di stampo neoclassico, all’interno si presenta invece come una chiesa coloniale spagnola, che costudisce preziosi mosaici, confessionali antichissimi, altari rococò e il mausoleo del generale San Martin, l’eroe dell’indipendenza argentina.

Volete fare un salto nella storia della rivoluzione del 1810? Allora visitate questo celebre edificio, che si affaccia su Plaza de Mayo, eretto nel 1725, che fu l’antica sede dell’amministrazione coloniale spagnola e dopo l’indipendenza dell’Argentina divenne un palazzo del governo.

2 - Avenida de Mayo

Avenida de Mayo unisce due punti fondamentali della città: Plaza de Mayo e il Congresso della Nazione.

Sin dalla sua inaugurazione nel 19esimo secolo, Avenida di Mayo è sempre stata considerata la Gran Via di Buenos Aires e i suoi marciapiedi furono calpestati da grandi personaggi storici come il compositore di tango Carlos Gardel (vi ricordate il bellissimo tango ballato da Al Pacino in “Profumo di Donna”?), ma anche Albert Einstein, Giacomo Puccini e Federico Garcia Lorca.

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Seguite le loro orme con occhio attento e cercate di non perdervi il Palacio Barolo, il Teatro Avenida e la Casa de la Cultura (numero 575 di Avenida de Mayo) uno degli edifici più spettacolari della città antica con la sua torretta sormontata da una statua che simboleggia la libertà.

Camminando lungo l’Avenida de Mayo, a Monserrat, resterete affascinati da questo edificio dalle caratteristiche uniche, che lo continuano a rendere speciale nel tempo. Costruito nel 1923 dall’architetto italiano Mario Palanti, per volere dell’imprenditore Luigi Barolo, divenne il palazzo più alto del Sud America. Ma ha renderlo un’opera architettonica unica è il suo simbolismo che si rifà alla “Divina Commedia” di Dante.

Che sia in automobile o a piedi lungo il viale alberato, non perdete l’occasione di passeggiare su questa famosa strada, tra le più ampie del mondo con i suoi 140 km di larghezza. Questa principale arteria stradale della città prende il nome dal giorno dell’Indipendenza dell’Argentina, che avvenne il 9 luglio del 1816.

3 - Congresso della Nazione

Arrivati in fondo ad Avenida di Mayo non si può non notare la grande cupola verde in rame del Congresso della Nazione, ispirata al Parlamento di Washington. Dentro al palazzo del congresso si distinguono il Gran Salon Azul e il Salon de los Pasos.

Con più di un milione di libri, la sua biblioteca pubblica è senza dubbio una delle più importanti di tutto il paese.

4 - Calle Florida

Calle Florida è la strada asfaltata più antica di Buenos Aires e anche la prima diventata pedonale.

Oggi è la strada più commerciale della città, ricca di negozi e bei palazzi, il luogo ideale per andare a fare un po’ di shopping, ma attenzione ai ladruncoli.

Calle Florida comincia in una bella piazza alberata, Plaza San Martin che è uno dei luoghi preferiti dai Porteños per un pic-nic o per fermarsi a chiacchierare sotto gli alberi.

Dove Calle Florida incontra Cordoba Avenue si trova la Galerias Pacifico, una costruzione importante con volte in vetro e una cupola che oggi ospita un centro commerciale.

5 - Avenida Corrientes e Obelisco

67,5 metri d’altezza, 170 tonnellate, costruito in 60 giorni: ecco i numeri di un altro dei simboli di Buenos Aires, l’obelisco in pietra bianca eretto in piazza della Repubblica, all’incrocio tra Avenida 9 de Julio (la strada cittadina più lunga al mondo) e Avenica Corrientes. All’interno, 70 scalini conducono alle 4 piccole finestrelle sulla sua cima. Non è aperto per visite regolari.

Avenida Corrientes è probabilmente la strada più “mitica” della città. Corre per 6 chilometri dal fiume fino a Chacarita.

Costruito il 23 maggio del 1936, per celebrare il quarto centenario della fondazione di Buenos Aires, è uno dei simboli iconici della capitale argentina.

6 - Teatro Colòn

Il Teatro Colòn è indiscutibilmente uno dei gioielli di Buenos Aires e uno dei motivi principali che rendono la città la capitale culturale dell’America Latina. Chiamato così in onore di Cristoforo Colombo, il Colòn è uno dei teatri con la migliore acustica al mondo, al pari del Teatro della Scala di Milano.

Più che un teatro vero e proprio si tratta di un’Opera House e fu inaugurato con l’Aida di Giuseppe Verdi. Per costruirlo sono stati fatti mandare marmi pregiati da varie parti del mondo, Italia compresa.

Ogni giorno ci sono visite guidate in Inglese (io ho partecipato a una di queste e vi consiglio fortemente di farlo anche voi).

Un gioiello dell’architettura e della lirica, è uno dei teatri d’opera più importanti e grandi del mondo, considerati tra i migliori per la sua acustica perfetta, grazie alla sua sala a forma di ferro di cavallo. Realizzato dagli architetti Francesco Tamburini, Victor Meano e Jules Dormal dal 1890, i lavori durarono quasi vent’anni. Dallo stile eclettico, con un’imponete cupola di 314 metri quadrati, può ospitare fino a 2.478 posti a sedere. Inaugurato nel 1908 con l’Aida di Giuseppe Verdi, il suo palco è stato calcato da personaggi illustri come Igor Stravinsky, Herbert von Karajan, Maria Callas, Luciano Pavarotti, Rudolf Nureyev e altri ancora.

7 - Cosa Fare alla Sera: Cafè Tortoni

Il Cafè Tortoni è il papà di tutti i cafè della città di Buenos Aires. Infatti è stato il primo ad aprire nel 1858 e fu fondato da un immigrato francese che si chiamava Touan: il primo Cafè Tortoni si trovava da un’altra parte, ma quando fu costruita Avenida de Mayo fu spostato dove si trova adesso al numero 825.

Oltre a visitarlo di giorno, cogliendo l’occasione per un buon caffè con un dulce de leche, valutate di trascorrerci una sera: vengono infatti, nel sue sale decorate, organizzati molti eventi con musica e tango.

Pranzate e godetevi un drink allo storico Café Tortoni. Poi andate ad ammirare Buenos Aires dall’alto con un tour di Palacio Barolo, edificio ispirato alla Divina Commedia.

San Telmo

Antico, bohemien e turistico, San Telmo è il mio quartiere preferito. Case coloniali si alternano a hotel, ostelli, chiese, locali, ristoranti, musei, vecchie botteghe e a un mercato coperto dove i Porteños vanno a comprare frutta e verdura e in cui sono esposte anche un sacco di cianfrusaglie, bambole, libri dischi e souvenir.

Alla domenica mattina il quartiere viene invaso dalla bancarelle della Ferìa de San Telmo, il mercato dell’antiquariato, in mezzo alle quali, oltre alle orde di persone e turisti, alcuni artisti di strada improvvisano le più strane performance, dal tango, al canto, agli spettacoli di marionette.

La Ferìa è un evento da non perdere quindi: sulle bancarelle si trova veramente di tutto, da borse strampalate fatte con dischi a 33 giri, magliette, pietre magiche, vecchi telefoni, fotografie sbiadite, abbriccichi di ogni genere.

1 - Plaza Dorrego

Quando nacque, il quartiere si chiamava Altos de San Pedro Telmo e le strade erano in terra battuta.

La sua piazza, Plaza Dorrego, è la più antica di Buenos Aires dopo Plaza de Mayo e si trova all’intersezione tra le strade Humberto Primero e Defensa.

In Piazza Dorrengo alzate gli occhi e notate le case: mantengono ancora il loro aspetto orginale grazie all’intervento della Comisión del Museo de la Ciudad e guardandole si ha l’impressione di essere catapultati direttamente in un’altra epoca.

Nelle strade di San Telmo, Monserat e Puerto Madero potete seguire, grazie alle indicazioni dei cartelli, un itinerario molto particolare, che vi farà tornare bambini: il Paseo de la Hostorieta, cioè la Passeggiata dei Fumetti. Una sorta di museo diffuso a cielo aperto che omaggia il mondo dei fumetti degli autori argentini, famosi in tutto il mondo.

Passeggiando per i diversi quartieri, sopratutto quello di San Telmo -a Plaza Dorego è un’istituzione- e La Boca, sarà facile incontrare per strada ballerini che ballano il tango. Buenos Aires è la capitale di questa famosa e sensuale danza, che potete ammirare anche nelle milongas, i bar dedicati a questo ballo, dove spesso si offrono anche lezioni gratuiti per chi vuole provare a cimentarsi.

2 - Museo di Arte Moderna (MAMBA)

Il MAMBA, ovvero il Museo di Arte Moderna, si trova a pochi passi da piazza Dorego, in Avenida San Juan. La sua collezione vanta più di 7000 pezzi principalmente di arte argentina, ma anche di opere internazionali del secolo scorso, fino ai giorni d’oggi.

Proprio di fronte al MAMBA si trova il MACBA, il Museo di Arte Contemporanea, un museo relativamente nuovo (la sua inaugurazione è stata nel 2012) il cui scopo è quello di esporre differenti trend dell’arte contemporanea.

3 - Tango Show

Come Capitale Mondiale del Tango, Buenos Aires offre un’ampia scelta di spettacoli serali.

La maggior parte delle tanguerie più turistiche si trovano proprio a San Telmo.

La Boca

Da genovese (sia di nascita che di cuore) non potrei non amare profondamente la Boca, il cui nome deriva dal fatto che il quartiere sorge sulla “bocca” del Rio Riachuelo, dove questo si immette nel Rìo de la Plata. Alla fine del XiX secolo gli immigrati italiani, in particolare genovesi, cominciarono ad arrivare a Baires dopo un lungo viaggio in cerca di fortuna e di una vita migliore. La Boca era un porto e gli immigrati per lo più si fermavano qui.

La sua particolarità sono le casette colorate tutte disposte in fila, diverse una dall’altra. Le case venivano colorate così per due motivi: il primo era che veniva utilizzata la pittura avanzata con cui venivano pitturate le barche, il secondo che le case colorate ricordavano agli immigrati le loro case liguri.

Nonostante gli anni siano passati, gli abitanti della Boca mantengono nel cuore il loro passato, tanto da continuare a chiamarsi Xeneizes, la trasposizione castillana del termine zeneize (genovesi) dal dialetto appunto della città di Genova.

La Boca è assolutamente un quartiere da visitare. Non è uno dei quartieri più sicuri di Buenos Aires per cui non è saggio avventurarcisi la notte e, di giorno, meglio tenere in borsa le proprie macchine fotografiche per lo meno finchè non si raggiunge il Caminito, la parte più turistica e sorvegliata ad occhio da una discreta ma attenta polizia.

1 - Caminito

L’incrocio pedonale e turistico conosciuto come Caminito, era originariamente un incrocio in cui passava la ferrovia e lo è rimasto fino al 1920.

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