Turismo Responsabile a Zanzibar: Un'immersione nella cultura locale
Un viaggio a Zanzibar significa immergersi in un luogo da sempre crocevia di culture. Le isole dell’arcipelago di Zanzibar, situate di fronte alla costa tanzaniana nell’Oceano Indiano, sono state protagoniste di conquiste coloniali e scambi commerciali.
Cos'è il turismo di massa?
Prima di parlare di viaggio sostenibile, è importante definire cos’è il turismo di massa: quel tipo di viaggio che coinvolge un numero considerevole di persone che si muovono nello stesso momento verso lo stesso luogo. Parliamo in genere di viaggi di gruppo pre-organizzati, dove per gruppo non si intendono 7 o 8 persone, ma molte, molte di più, come autobus turistici o crociere.
I problemi del turismo di massa
Ecco quali sono i maggiori problemi legati al turismo di massa:
- Overtourism: noto anche come sovraffollamento turistico, che ha un impatto negativo sia sull’esperienza di viaggio di chi è in vacanza sia sulla vita quotidiana dei cittadini che abitano un determinato luogo.
- Eccessivo sfruttamento delle risorse del territorio: può causare danni anche irreparabili all’ambiente, basti pensare alla costruzione fuori controllo di strutture turistiche che spesso alterano gli equilibri ecologici e paesaggistici.
- Perdita dell’identità culturale: soprattutto se pensiamo alle zone più povere del mondo o a quelle in via di sviluppo, aree che sono diventate economicamente dipendenti dal turismo e che, pur di soddisfare i capricci dei visitatori, mettono da parte le proprie tradizioni e i propri usi e costumi.
- Esperienze di viaggio non autentiche e prezzi gonfiati: punto relazionato alla perdita di identità culturale. Nei luoghi più sperduti della Terra nascono ristoranti per turisti con le immagini dei piatti e i menù scritti in dieci lingue, offrendo cibo internazionale a discapito di quello locale. L’aumento dei prezzi è una conseguenza concatenata.
- Emissioni altissime e spreco di energia: causate dai mezzi di trasporto scelti per muoversi. Si stima che una nave da crociera consumi tra le 200 e le 250 tonnellate di carburante al giorno.
Perché si opta per il turismo non responsabile?
Nonostante i numerosi aspetti negativi, il turismo di massa è ancora una scelta per molti a causa di:
- Impossibilità di viaggiare fuori stagione per lavoro: problema diffuso tra i lavoratori che non possono prendere ferie se non nei mesi estivi.
- Paura dello sconosciuto: coinvolge soprattutto chi non è un esperto viaggiatore, chi è più anziano, chi non parla bene inglese e ha paura di ritrovarsi in situazioni difficili senza poter comunicare con facilità.
Ma per ovviare a tutto ciò, che facciamo? Non andiamo a vedere il Colosseo, le Piramidi o città iconiche come Roma, Venezia, Parigi o New York? Non è certo questo ciò a cui voglio arrivare: ciò che voglio dire è che possiamo viaggiare ovunque ma prendendo alcuni accorgimenti che non faranno altro che migliorare sia la nostra esperienza di viaggio sia la condizione dei luoghi più gettonati per le vacanze.
Leggi anche: IA e il futuro del turismo
Le 10 buone pratiche per un viaggio sostenibile
Come viaggiare in modo sostenibile? Vediamo ora quali sono le pratiche da mettere in atto quando si parla di viaggio sostenibile. Ci tengo a precisare che a volte sarà facile implementarle tutte in vista di un solo viaggio, altre volte solo alcune, ma l’importante è cercare di impegnarsi fino in fondo per creare un viaggio che sia il più ecosostenibile possibile.
- Mezzi di trasporto ecologici: Scegliere il treno anziché l’aereo se si vuole arrivare dall’altra parte del mondo non è verosimile, ma nel caso in cui l’opzione treno sia valida quanto quella aereo, allora sarebbe meglio scegliere le rotaie, di gran lunga più sostenibili.
- Sì allo slow travel e all’undertourism, no all’overtourism! Chi può combattere l’overtourism viaggiando nei periodi di bassa stagione farà già un grosso favore a coloro che invece sono costretti a prendere le ferie solo e soltanto nei mesi estivi, ma sappiate che esistono altri modi per contrastare questo fenomeno.
- Attenzione agli sprechi: Più che mai nelle zone del mondo che non possiedono sistemi di riciclo dei rifiuti o addirittura di raccolta.
- Valorizzare le tradizioni locali: Un viaggio ecosostenibile è un viaggio che mira alla valorizzazione delle tradizioni del luogo che si va a visitare.
- Mangiare locale: L’Indonesia è un Paese in cui si mangiano ingredienti semplici, perlopiù uova, riso, noodle, pollo, tofu e verdure.
- Comprare locale: Meglio prediligere l’acquisto di prodotti artigianali a beneficio dell’economia locale e non delle multinazionali conosciute in tutto il mondo.
- Escursioni autentiche: Spesso e volentieri ci vengono vendute per autentiche escursioni che in realtà non lo sono affatto, come ad esempio la visita a un villaggio particolare o quella a un negozio di artigianato dove in realtà non c’è nulla di vero.
- Tour operator e guide ecosostenibili: Scegliete un tour operator o delle guide turistiche impegnate nella progettazione di viaggi ecosostenibili e non fermatevi davanti ai più famosi pensando che non ci sia alternativa!
- Unire vacanze e volontariato: Una grande idea se si è determinati a viaggiare in maniera sostenibile! Il mondo brulica di associazioni che si occupano di centinaia di tipi di volontariato, vi basterà cercare quella che si occupa della causa che più vi sta a cuore.
- Turismo responsabile a Zanzibar: Un viaggio a Zanzibar significa immergersi un luogo da sempre crocevia di culture.
Turismo responsabile a Zanzibar: Un esempio concreto
Un esempio di turismo responsabile a Zanzibar è offerto da associazioni che operano direttamente sul territorio, come la Guest House di Jambiani, gestita da un’associazione di volontariato italiana che opera a Zanzibar da quasi vent’anni. Questa iniziativa offre agli ospiti la possibilità di un turismo responsabile e solidale con il territorio, permettendo loro di entrare in contatto diretto con la cultura e le tradizioni locali, accrescendo il rispetto e la comprensione del territorio e della sua gente.
L'esperienza più significativa dei nostri viaggi sarà infatti quella di vivere nel villaggio di Jambiani e pernottare nella guest house gestita da una ONG locale che opera sul territorio dal 2006 in collaborazione con i Ministeri dell’educazione e della sanità. Implementa progetti educativi e sanitari nelle zone rurali con scuole, asili e gruppi di donne. In particolare opera nei villaggi di Jambiani, Uzi, Kibuteni, Charawe, Unguja Ukuu, Makunduchi, Kitogani.
La Guest House si trova all’interno di un giardino tropicale ricco di piante e fiori, proprio sul lungomare; è stata costruita nel rispetto dell’ambiente naturale circostante e della cultura locale. Sono stati mantenuti il design e le dimensioni originali del luogo, con il caratteristico tetto in makuti (struttura in legno coperta da foglie di palma da cocco intrecciate), per conservare e sostenere le tradizioni e il paesaggio locali.
Attività e iniziative
- Partecipazione alla preparazione dei cibi tipici locali all’interno di una casa del villaggio di Jambiani e consumare la cena insieme alla famiglia che ci ospita.
- Visita a Stone Town e coltivazioni di spezie: visita della città Patrimonio dell’UNESCO con quartieri multietnici dove si trovano la cattedrale anglicana, eretta sul sito dell’antico mercato degli schiavi, il tempio induista, la cattedrale cattolica e svariate moschee.
- Foresta di Jozani: si trova a 38 km a sud-est di Stone Town. Nel 1995 è stato istituito il Jozani Chwaka Bay Conservation Project per proteggere il più grande lembo rimanente di foresta freatica indigena che un tempo ricopriva Zanzibar.
- Laguna blu: escursione consigliata agli amanti dello snorkeling.
- Unguja Nord: Alla mattina si raggiunge l’atollo di Mnemba, uno dei luoghi più belli e suggestivi dell’isola, situato nella parte nord di Unguja.
- Safari blu: Al mattino, dopo colazione, ci si sposta per una splendida avventura nei mari del sud di Zanzibar.
- Isola Paradiso: giornata di sole, mare, snorkeling e pranzo a base di pesce e crostacei in un atollo disabitato e sconosciuto.
Consigli utili per un viaggio responsabile in Tanzania
Per viaggiare in Tanzania è richiesto il Visto e puoi richiederlo in due modi (facilmente, senza l’aiuto di agenzie). Il primo, che è quello che ti consigliamo, è di richiederlo attraverso l’Ambasciata. Il secondo invece è di richiederlo direttamente all’arrivo in aeroporto in Tanzania. Ti sconsigliamo però caldamente di richiederlo sul posto perché c’è molta fila e ti richiederà diverse ore di attesa.
Leggi anche: Analisi del rapporto turismo-PIL in Italia
Documenti e vaccinazioni
La vaccinazione contro la febbre gialla non è obbligatoria, a meno che non si effettui un transito di oltre 12 ore in un Paese a rischio febbre gialla (Kenya, Etiopia, ecc). Prima del viaggio in Tanzania si consiglia di rivolgersi o alla propria ASL o al reparto malattie tropicali più vicino per avere maggiori informazioni sulle profilaissi/vaccinazioni più indicate, oltre ad avere l’aggiornamento sui Paesi a rischio febbre gialla (nel caso sopra indicato). Obbligatorio il visto (si fa in autonomia al sito indicato nel “totale espresso non comprende”) ed il passaporto con validità minima 6 mesi. Tutti i minori devono essere in possesso di passaporto individuale.
Comportamenti responsabili
- Ricordati che il viaggio è anche un momento di confronto con una cultura diversa.
- Anche se hai pagato per il tuo viaggio, rispetta le regole del posto: non impuntarti per ottenere privilegi ed eccezioni e non adottare comportamenti offensivi o altezzosi.
- Indossa un abbigliamento consono e non troppo appariscente, soprattutto nei luoghi di culto.
- Supporta le manifestazioni culturali e l’artigianato locale: porterai a casa dei “veri” ricordi e aiuterai la popolazione del Paese visitato.
- Il mondo è bello perché è vario: instaura rapporti corretti e cordiali con le popolazioni locali, senza pregiudizi.
- Usa i servizi gestiti dalla popolazione locale, in particolare i trasporti e le strutture ricettive.
- Lascia solo le tue impronte e non lasciare traccia del tuo passaggio: no a rifiuti e graffiti. Non prendere souvenir dagli ambienti naturali e dai siti archeologici.
- Negli ambienti naturali, in particolare nelle aree protette, cerca sempre di seguire i sentieri: non disturbare piante, animali e l’ambiente in cui vivono.
La coscienza della necessità di un turismo responsabile è quindi ben radicata nella mentalità della classe dirigente della Tanzania.
Leggi anche: Regolamentazione delle Ferie nel Turismo
TAG: #Turismo