Turismo Sessuale in Bulgaria: Dati e Statistiche
L'Europa è cresciuta e dal 1 gennaio 2007 sono entrate nell'Unione Europea anche Bulgaria e Romania.
Piani d'Azione Nazionali
Il Piano d’azione del Governo per l’infanzia e l’adolescenza 1997-1998 intende avviare nuovi processi istituzionali che, nel rafforzare l'attenzione verso i temi dell'infanzia e dell'adolescenza, la rendano produttiva di concrete azioni.
Il Fenomeno della Prostituzione Minorile
Il fenomeno della prostituzione minorile nel nostro paese presenta diverse zone d’ombra riconducibili essenzialmente a numeri che sembrano in crescita ma che di fatto sono “negati” e “sommersi”. Per accrescere la conoscenza di questa realtà, il Centro nazionale ha realizzato diverse ricerche.
Normative e Azioni Contro lo Sfruttamento
Nel Quaderno 27 viene pubblicata la seconda Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 3 agosto 1998 n. 269, Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale.
L’articolo 601 del codice penale indica come reato penale la tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale e lavorativo e prescrive pene detentive fra gli 8 e i 20 anni di carcere, aumentate di un terzo se il reato ha coinvolto un minore. Queste pene sono sufficientemente severe e proporzionate, nel caso della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale, a quelle previste per altri reati gravi, come lo stupro.
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Sono state utilizzate anche altre disposizioni del codice penale per perseguire i reati legati alla tratta di esseri umani: l’articolo 600 stabilisce che costituisce reato ridurre o mantenere una persona in schiavitù o servitù e l’articolo 602 che costituisce reato vendere e acquistare schiavi; in entrambi i casi, sono previste le stesse sanzioni dell’articolo 601.
Il Governo italiano non soddisfa pienamente i criteri minimi per lo sradicamento della tratta di esseri umani, ma sta compiendo sforzi importanti in tal senso. Nel complesso, ha dimostrato un maggior impegno rispetto al periodo oggetto del precedente rapporto, considerando l’impatto della pandemia di covid-19 sulle risorse per contrastare la tratta: l’Italia è rimasta pertanto al livello 2. Fra gli sforzi messi in campo, si segnala l’aumento, rispetto all’anno precedente, dei fondi destinati alla prevenzione della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo e alle campagne di sensibilizzazione. Il Governo inoltre ha potenziato la formazione destinata agli agenti delle forze dell’ordine e ha adottato nuovi decreti revocando in larga misura quelli del 2018 che avevano ridotto le tutele umanitarie per i richiedenti asilo, rendendoli più vulnerabili ai trafficanti.
Lo Stato italiano, tuttavia, non soddisfa i criteri minimi sotto diversi aspetti fondamentali. Le autorità hanno riportato un calo del numero di indagini e procedimenti giudiziari per il reato di tratta di esseri umani rispetto all’anno precedente e hanno fornito dati parziali sulle pene comminate. È calato il numero delle vittime individuate e assistite e il numero delle ispezioni nei luoghi di lavoro.
Sfide e Raccomandazioni
Indagare e perseguire con decisione i casi di tratta di esseri umani e condannare i trafficanti a pene adeguate. Accrescere le misure attive per l’individuazione delle vittime migliorando e applicando in modo coerente il meccanismo nazionale per l’individuazione e l’assegnazione delle vittime ai servizi di assistenza in tutto il Paese, anche per quanto riguarda cittadini italiani e categorie a rischio come stranieri immigrati, professionisti sanitari cubani e minori. Intensificare gli sforzi per individuare efficacemente i casi di tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo incrementando il numero di ispezioni e addestrando gli ispettori del lavoro a riconoscere gli indicatori di tratta e indirizzare le vittime ai servizi di assistenza. Rafforzare il coordinamento fra i diversi organi dello Stato e la collaborazione con la società civile.
- Adottare un piano d’azione nazionale.
- Continuare ad accrescere le tutele in favore dei lavoratori immigrati applicando normative rigorose in modo costante e omogeneo e tenendo sotto osservazione le agenzie di collocamento e gli intermediari di manodopera, anche indagando e perseguendo penalmente i casi di tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo.
- Garantire che i casi di tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo siano gestiti dalle forze dell’ordine e dalla magistratura come tratta di esseri umani e non come violazioni della normativa del lavoro o altri reati di minore entità.
- Accorpare i dati dei diversi ministeri e creare una banca dati pubblicamente consultabile sulle indagini, i procedimenti giudiziari e le sentenze di condanna, che includa i dati relativi alle pene comminate.
- Implementare un sistema di controllo delle licenze e un processo di accreditamento per le sale massaggi.
Migliorare i criteri di sicurezza all’interno e nelle vicinanze dei centri di accoglienza, per limitare i contatti fra i trafficanti e le vittime o le vittime potenziali. Continuare a rafforzare la cooperazione con le forze dell’ordine di altri Paesi per prevenire e indagare sul fenomeno del turismo sessuale minorile.
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Dati e Statistiche
Nel 2020 il ministero dell’Interno ha riferito che sono state indagate in base agli articoli 600, 601 e 602 254 persone, un dato in calo rispetto alle 323 del 2019. Le autorità hanno riferito inoltre che nel 2020 sono state indagate in base all’articolo 600-bis sulla tratta di minori a scopo di sfruttamento sessuale 116 persone, contro le 166 del 2019. Sono state processate in base agli articoli 600, 601 e 602 106 persone, un dato sensibilmente più basso rispetto alle 202 del 2019. Nel 2020 i tribunali di primo grado e le corti di appello hanno riferito di aver condannato in base agli articoli 600, 601 e 602 175 trafficanti, rispetto ai 170 del 2019.
Nel 2020 le autorità hanno individuato 470 nuove vittime, un dato in calo rispetto alle 657 del 2019. Delle vittime individuate, 310 erano vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale e 160 di tratta a scopo di sfruttamento lavorativo, fra cui 142 vittime di lavoro forzato, 8 vittime di avviamento forzato ad attività criminali, 6 vittime di violenza domestica e 4 vittime di accattonaggio forzato. Le autorità hanno anche individuato nei centri per migranti 175 persone che non erano vittime di tratta, ma avrebbero potuto diventarlo.
Nel 2020 il dipartimento per le Pari Opportunità ha assistito 757 vittime e 745 vittime potenziali, contro le 1.877 vittime assistite nel 2019. Le autorità italiane, inoltre, hanno assistito nei centri per migranti 390 persone che non sono vittime di tratta, ma potrebbero diventarlo.
La pandemia ha aggravato anche la vulnerabilità delle vittime di tratta a scopo di sfruttamento lavorativo, per via del maggiore isolamento di immigrati e lavoratori stagionali, che ha complicato gli sforzi delle autorità e delle ONG per individuarli.
Cooperazione Internazionale
Nel 2020 il Governo ha continuato a erogare fondi a un’organizzazione internazionale per un progetto di contrasto alla tratta di esseri umani in tutta l’Africa, incentrato, fra le altre cose, sul miglioramento della collaborazione giudiziaria internazionale fra l’Italia e la Nigeria. Attraverso questo programma, il Governo ha continuato a tenere in piedi un programma di collaborazione giudiziaria con la Nigeria, che include indagini congiunte, coordinamento nelle procedure giudiziarie, assistenza legale e scambio di informazioni tra le autorità italiane e il Paese africano.
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A ottobre il Governo italiano ha formalizzato un accordo bilaterale con la Nigeria per l’estradizione, l’assistenza legale reciproca e il trasferimento di persone condannate, anche se non ha segnalato casi in cui sia stato fatto ricorso a questo accordo.
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