Albergo Atene Riccione

 

Attacchi di Squali a Turisti in Egitto: Un'Analisi Dettagliata

La costa egiziana del Mar Rosso, rinomata per la sua biodiversità marina e meta ambita dai turisti, è stata teatro di tragici incidenti che hanno visto squali attaccare esseri umani. Questi eventi, seppur rari, hanno sollevato interrogativi sulla sicurezza dei bagnanti e sulle misure preventive adottate.

Recenti Attacchi di Squali in Egitto

Tragedia in Egitto. Un turista, un cittadino russo, è morto a causa dell'attacco di uno squalo su una spiaggia della città turistica di Hurghada, sul Mar Rosso. Immediatamente il tratto di costa dove si è verificato il fatto è stato chiuso a qualsiasi attività per circa 74 chilometri, e così resterà almeno fino a domenica. Nel frattempo, è partita la caccia allo squalo protagonista dell'aggressione.

Un turista 24enne russo è stato ucciso dall’attacco di uno squalo tigre nella città turistica di Hurgada, sulla costa orientale dell’Egitto. Il video che sta circolando in rete in queste ore è agghiacciante: mentre dal bar della spiaggia arrivano le note della ballata romantica “Stand by me”, si sentono le urla del giovane che chiede aiuto e chiama “Papà”, mentre la pinna dello squalo incombe alle sue spalle.

Nel giugno del 2023, un turista russo fu divorato da un pescecane che fu poi catturato in un'area vicino a Dream Beach, nella città di Hurghada. Un ragazzo russo è stato attaccato e ucciso da uno squalo mentre faceva il bagno nel Mar Rosso, in Egitto.

Ancor più recente il caso che ha visto a Cancun, in Messico, uno squalo attaccare un bambino di 10 anni. Il piccolo è stato morso a una gamba mentre si trovava in acqua ed ha riportato lesioni gravi.Il 25 settembre scorso un’altra tragedia, in Sudafrica. Una donna è morta dopo essere stata attaccata da uno squalo bianco lungo 4 metri nei pressi della riva di una spiaggia a Plettenberg Bay.

Leggi anche: Servizi offerti dalla Residenza del Turista a Catania

Il 48enne romano Gianluca Di Gioia è morto domenica 29 dicembre in seguito all'attacco di uno squalo a Marsa Alam, località sul mar Rosso, in Egitto. Un turista italiano, un romano di 48 anni, é stato ucciso e un altro ferito nell'attacco di uno squalo a Marsa Alam, sul Mar Rosso, in Egitto.

La Procura di Qusayr, in Egitto, ha avviato un'indagine sulla morte di Gianluca Di Gioia, il 48 enne romano morto nel Mar Rosso, a seguito dell'attaccato di uno squalo (che ha coinvolto anche un altro turista italiano di 69 anni) per determinare le cause e le circostanze dell'aggressione. Secondo i media egiziani, le indagini preliminari hanno rivelato che l'incidente è avvenuto in acque profonde, fuori dalla zona balneare a nord di Marsa Alam, e che l'animale fosse uno squalo tigre, lungo 2,5 metri: una delle specie che il Ministero dell'Ambiente egiziano, lo scorso anno, ha messo sotto sorveglianza e monitoraggio satellitare a seguito di un incidente simile.

Il Consigliato Generale Russo

Lo ha annunciato sul canale Telegram il consolato generale russo a Hurghada, invitando i connazionali a prestare attenzione quando sono in acqua e a rispettare rigorosamente qualsiasi divieto di balneazione imposto dalle autorità locali. A confermare la drammatica notizia via Telegram è stato il consolato generale russo a Hurghada che ha invitato i connazionali a prestare molta attenzione quando sono in acqua e a rispettare rigorosamente qualsiasi divieto di balneazione imposto dalle autorità locali.

Specie di Squali Coinvolte negli Attacchi

Al momento, il principale indiziato per l'attacco è lo squalo tigre. Nel giugno del 2023, invece, un turista russo fu ucciso da un pescecane che fu poi catturato in un'area vicino a Dream Beach, nella città di Hurghada, come riporta anche Al Jazeera.

Anche se non è ben identificabile dal filmato diffuso in Rete, l'animale che ha aggredito il 23enne russo sarebbe uno squalo tigre (Galeocerdo cuvier). Gli squali tigre possono raggiungere una lunghezza media compresa tra i 3,4 e i 4,3 metri, ma ci sono testimonianze anche di 7,4 metri. Ad attaccare a Marsa Alam è stato uno squalo tigre, la specie era sotto sorveglianza dopo un incidente analogo nel 2023. Dai primi elementi dell'inchiesta sulla morte del turista italiano in Egitto, emerge che ad attaccarli è stato uno squalo tigre, lungo 2,5 metri, una specie che il ministero dell'Ambiente aveva posto sotto sorveglianza e tracciamento satellitare l'anno scorso, dopo un incidente simile, che ha riguardato un turista russo. Sotto sorveglianza erano stati messi tre tipi di squali del Mar Rosso: "il tigre, il mako e l'oceanico".

Leggi anche: Vandalismo al Colosseo: La legge punisce severamente

Gli squali bianco, tigre e toro sono considerati i "Big three" negli attacchi da parte di questa tipologia di animali perché si tratta di specie di grandi dimensioni in grado di infliggere gravi ferite alla vittima e si trovano comunemente in aree in cui gli esseri umani entrano in acqua.

«Tre specie di squali sono state osservate predare occasionalmente gli esseri umani, e una di queste è proprio lo squalo tigre. Le altre due sono lo squalo bianco e lo squalo toro. Gli squali tigre adulti hanno una dieta diversificata, basata su grandi vertebrati come pesci ossei, squali e razze, uccelli e tartarughe marine. Anche gli esseri umani, però, sono stati trovati nei loro stomaci. Non parliamo di numeri altissimi: tra il 1990 e il 2020, lo squalo tigre è stato responsabile di 8 attacchi a subacquei, 3 dei quali mortali».

Lo spiega a Kodami l'ittiologo Francesco Tiralongo, ricercatore dell'Università di Catania: «Le specie di squalo più spesso coinvolte in attacchi all'uomo come lo squalo tigre, il leuca, lo squalo bianco, sono grossi predatori e come tali in determinate circostanze possono considerare l'uomo come una preda».

Distribuzione Mondiale dello Squalo Tigre

La distribuzione dello squalo tigre Anche se non è ben identificabile dal filmato diffuso in Rete, l'animale che ha aggredito il 23enne russo sarebbe uno squalo tigre (Galeocerdo cuvier). Si tratta di una specie che può raggiungere una lunghezza media compresa tra i 3,4 e i 4,3 metri, ma ci sono testimonianze anche di individui lunga addirittura 7,4 metri.

Possibili Cause degli Attacchi

La prossimità con l’uomo è un elemento chiave, nel senso che è un presupposto perché avvengano le interazioni tra le due specie, comprese quelle che prevedono il contatto fisico. Che l'aggressione si sia verificata in una nota località turistica potrebbe avere quindi una importanza primaria.

Leggi anche: Turismo e la Statua di Bacco: Una riflessione sull'arte a Firenze.

«Gli squali possono essere attirati in acque meno profonde se vengono deliberatamente nutriti, come talvolta accade da parte di scriteriati subacquei, ma le stesse attività turistiche hanno la loro importanza: più in un’area sono intense e frequenti, maggiore è la probabilità di incontrare uno squalo ed esporsi al rischio di un’aggressione».

Secondo lo Shark Research Centre di Miami, in casi di aggressioni ai danni di persone è indispensabile considerare anche l'abitudine, attuata da parte di alcune agenzie turistiche, di nutrire gli squali nei pressi dei luoghi dove avvengono le escursioni.

Anche se nel caso dei turisti italiani non è emersa questa specifica circostanza, l'abitudine di alcuni tour operator di usare pasture può abituare gli squali ad associare il cibo ai bagnanti, spingendoli così più vicini alla riva e ad attaccare. Naguib Sawiris ha dichiarato attraverso il suo account ufficiale su "X" che le cause dell'incidente sono state le barche da pesca commerciali che hanno scaricato i loro rifiuti in mare, sottolineando che la pesca commerciale deve essere vietata in questa zona turistica: "Il ritorno dal turismo è più importante delle barche che distruggono le persone e cacciano i pesciolini senza responsabilità".

Una delle ipotesi più accreditate per spiegare gli incontri mortali sostiene che questi predatori scambino nuotatori e surfisti per altri animali. L'ipotesi quindi che questo genere di attacchi sia frutto di uno "scambio di preda" e di un errore da parte dello squalo, sarebbe poco credibile secondo lo studioso: «Al contrario di quanto si credeva fino a qualche anno fa, gli squali potrebbero essere perfettamente in grado di distinguere una persona da una qualsiasi altra preda. Come si è visto, sanno riconoscere la differenza tra una foca di gomma e una vera, quindi sanno farlo anche con l'essere umano».

Misure di Sicurezza e Prevenzione

Il ministero dell'Ambiente egiziano ha fatto sapere che una squadra di lavoro specializzata ha catturato lo squalo che ha attaccato l'uomo per condurre le indagini. Il ministero dell'Ambiente ha deciso la chiusura dell'area e ha preventivamente vietato la balneazione dalla zona dei pontili.

Dopo questi incidenti le autorità egiziane avevano annunciato l'installazione di dispositivi di monitoraggio collegati ai satelliti per tracciare i movimenti e il comportamento degli squali con l'obiettivo di adottare misure precauzionali per proteggere sub e bagnanti dagli attacchi. Il Governatorato del Mar Rosso ha obbligato gli hotel a posizionare reti in mare lungo le spiagge private per determinare la distanza di sicurezza consentita per nuotare e immergersi e per impedire ai predatori di avvicinarsi ai turisti.

In caso di attacco ci sono poche cose da fare contro un predatore come lo squalo, la più importante secondo l'esperto resta quindi la prevenzione: «Per evitare incontri incontri spiacevoli è necessario evitare di fare il bagno in ore crepuscolari, perché sono quelle in cui questi animali sono più attivi. Inoltre, è bene evitare zone che sono notoriamente conosciute per l'abbondante presenza di diverse specie di squali potenzialmente pericolose per l'uomo. Nel caso di incontro e di possibile attacco invece ci sono delle aree da colpire per scoraggiare l'animale: «Il muso dello squalo, così come i suoi occhi, sono aree particolarmente sensibili. Quindi si possono dare forti pugni sul muso, oppure provare a ferirlo impedendogli la vista. In questi casi l'animale può essere infastidito al punto da convincersi a lasciar perdere la sua impresa».

Per evitare di essere attaccati da uno squalo, l'etologa consiglia di: «evitare di entrare in acqua in aree in cui gli squali amano pasteggiare; quindi, dove sono abbondanti le loro prede naturali o sono presenti esche erogate durante le attività di pesca. Meglio non entrare in acqua da soli, poiché molti squali tendono a prendere di mira individui solitari».

Cosa fare nel caso in cui ci dovessimo rendere conto che uno squalo è già vicino a noi? «È ovviamente prudente non molestarlo o minacciarlo - risponde l'esperta - e allontanarsi dall'acqua prontamente, ma non in modo concitato. Di fronte a uno squalo predatore, può essere utile riconoscere la sua motivazione, e capire se sta attaccando per difendersi o per mangiarci, e quindi agire per ridurre la probabilità di essere attaccati. Si può riconoscere l'esibizione agonistica di uno squalo: ad esempio, ci punta velocemente muovendosi in modo flessuoso, tiene le pinne pettorali basse e agita la coda da una parte all’altra. È imperativo non continuare a nuotare verso lo squalo, o costringerlo contro uno scoglio, perché quando si sente confinato, è più probabile che scelga di combattere. Se accompagnati da un amico, è meglio muoversi in modo da essere schiena contro schiena, così da poter vedere insieme in tutte le direzioni».

Statistiche sugli Attacchi di Squali

Secondo l'International Shark Attack File (Isaf), l'ente che si occupa di registrare i conflitti squalo-essere umano, gli attacchi sono poco frequenti: 69 all'anno in tutto il mondo. Per fare un paragone, basti pensare che nel 2023 sulle strade italiane si sono verificati 166.525 incidenti d'auto. Nonostante la sua cattiva fama, sono molti di più gli squali uccisi da persone che viceversa.

Secondo i dati dell’ultimo rapporto Isaf (International Shark Attack File), nel 2022 ci sono stati 57 casi in cui uno squalo ha attaccato un essere umano senza essere stato provocato in alcuna maniera. La maggior parte (41) è stata registrata negli Stati Uniti, seguiti dall’Australia (9) e poi da Egitto (due attacchi di squalo proprio a Hurgada), Sud Africa (2), Brasile (1), Nuova Zelanda (1) e Tailandia (1).

A rassicurarci ci sono anche i dati forniti dall'esperta: «Gli attacchi non provocati alle persone sono davvero rari e, nella stragrande maggioranza dei casi, non letali. Negli ultimi 40 anni, ne sono stati registrati non più di un centinaio, verificatisi un po’ ovunque, ma soprattutto in Paesi come gli Stati Uniti, il Sud Africa, l’Australia, i Caraibi, etc. La maggior parte di queste interazioni non ha provocato traumi fisici, o al massimo ha causato lesioni lievi, simili ai morsi di un cane. Per quanto il rischio di essere attaccati da uno squalo sia quindi sempre da tenere in considerazione, le statistiche ci dicono che esso è trascurabile rispetto ad altri rischi che incontriamo quotidianamente, come gli indicenti d’auto, per citarne uno.

Bisogna comunque precisare che gli attacchi di squali contro l’uomo sono eventi estremamente rari. E, secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration, solo circa una dozzina delle oltre 300 specie di squali sono state coinvolte in attacchi agli esseri umani. "Gli squali si sono evoluti milioni di anni prima che esistessero gli esseri umani e quindi gli esseri umani non fanno parte della loro dieta normale. Gli squali sono predatori opportunisti, ma la maggior parte di loro si nutre principalmente di pesci e invertebrati più piccoli. Alcune delle specie di squali più grandi predano foche, leoni marini e altri mammiferi marini”, precisano gli esperti. “È noto che gli squali attaccano gli esseri umani quando sono confusi o curiosi”. Inoltre gli esperti fanno presente che “le temperature dell'acqua in aumento, causate dal riscaldamento globale, possono modificare gli habitat naturali degli squali, spingendoli più vicino alle coste. Secondo un ricercatore esperto di squali dell’Arizona State University, James Sulikowski, gli esseri umani non sono intenzionalmente nel menu degli squali. Gli squali seguono semplicemente le loro prede, come le foche, e si ritrovano sempre più vicini alla costa dove la probabilità di un incontro umano è alta.

TAG: #Turista

Più utile per te: