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Turisti per caso in Georgia: Consigli di viaggio e avventure indimenticabili

Eccoci nella patria dell’ospitalità. Un viaggio in Georgia equivale ad una piacevole scoperta: selvagge bellezze naturali, affascinanti borghi di montagna, antichissime chiese e un popolo sorprendentemente ospitale la rendono una destinazione incredibilmente affascinante.

Iniziando da Batumi: la perla del Mar Nero

Superato il confine, iniziamo a testare l’ospitalità Georgiana con l’autostop ed in 20 minuti siamo a Batumi, città turistica del Mar Nero, molto molto carina. Decidiamo subito di assaggiare il rinomato Kachapuri, lo prendiamo, ci sediamo in un giardinetto fuori una casa ed in men che non si dica… siamo sul divano di un’insegnante d’inglese a prendere il caffè con successivo invito a cena e poi… a suonare qualche canzone alla chitarra! Notte all’ostello “Ravel”… le ragazze che ci lavorano sono fantastiche e siamo i benvenuti visto il loro debole per l’italia!

La “Perla del Mar Nero”, conosciuta anche come la “Las Vegas del Mar Nero” grazie a numerosi casinò e ai suoi infiniti grattacieli che le regalano uno skyline spettacolare. Batumi è la località balneare per eccellenza della Georgia, spiagge sassose, hotel di lusso e tramonti infiniti. Ma non è solo questo. Si rivela ricca di storia e arte. Piace soprattutto perché è un museo a cielo aperto, un connubio tra modernità e tradizione. Tante le piazze nascoste nel cuore del suo centro storico, da Piazza Rustaveli con la sua Statua del Nettuno a Piazza della Libertà, passando per l’italiana Piazza Square in stile liberty.

Proprio a Batumi, definita anche la “Città dell’amore” possiamo ammirare una delle statue più belle al mondo, i famosi Ali e Nino, i due “amanti sfortunati” che ogni sera alla stessa ora si riuniscono e si baciano, per poi separarsi di nuovo alle prime luci del mattino.

Verso lo Svaneti: tra montagne e ospitalità

Sveglia all’alba ore 11, borsone lasciato a Batumi e partenza per lo Svaneti autostop da Batumi a Poti Tir Turco con il mitico “Mustafa” e jeep Niva del 73’. All’arrivo a Poti cerchiamo un mini market per pranzare e arriviamo al market della Signora “Mancio” che non solo ci offre il pranzo con caffè e dolcetto, ma ci fa anche il cestino per il viaggio! Caricati da una Mercedes e poi una punto siamo a Zugdidi a farci una birra offerta dai ragazzi del posto. Si prosegue furgoncino con sosta preventivo per finestra e jeep fino a Khaishi.

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Arrivati li con 7euro in 2 ci siamo garantiti una camera in mezza pensione l’anziana signora “fantastica” ci ha preparato una cena con prodotti fatti da lei formaggio pane marmellate ecc. Sveglia colazione e saluti ma immediatamente una volante della polizia ci ferma e ci carica nel Pikup, ci porta al centro del paesino ci guardiamo un attimo per capire cosa stesse succedendo e l’abbiamo subito scoperto se passa una macchina, subito la volante attiva la sirena per fermala e chiederle se va a Mestia, la nostra destinazione! Incredibile!

Un furgoncino azero non si è fermato al posto di blocco, scatta l’inseguimento la paura ci assale, saltiamo dietro per evitare pallottole vaganti il furgoncino accosta il poliziotto ha concluso la sua missione, ha scoperto che va a Mestia, sialiamo su con loro! Arrivati a Mestia ci dirigiamo al punto informativo per avere informazioni sui percorsi escursionistici e dove dormire. Picchettiamo la tenda nel giardino di una guesthouse e ci facciamo una passeggiata per il paese e i dintorni della montagna.

Mestia è un cantiere aperto in piena ristrutturazione e costruzione per diventare il centro turistico invernale della Georgia. Le montagne sono molto belle e il confine Russo è appena a 14km! La mattina ci svegliamo pronti per affrontare un escursione da 5 ore verso il ghiacciaio: ci abbigliamo da perfetti escursionisti, compriamo acqua e pane e… appena incamminati subito ci rendiamo conto che non abbiamo voglia di camminare! Così dopo circa 2 Km ci addentriamo in un agglomerato di 5 casette di montagna e ci sediamo per mangiare, il market era chiuso quindi solo pane e olio… ma, tempo 2 minuti e ci viene offerto il formaggio!

Sazi e con poca voglia di camminare decidiamo di goderci il panorama e nel primo prato ci allunghiamo e ci addormentiamo! Lungo la strada del ritorno incontriamo una simpaticissima coppia tedesca con cui decidiamo di mangiare i piatti tipici locali in una taverna di Mestia cena abbondante e torta per festeggiare il compleanno di Lisa! Auguri!

Ritorno a Batumi e Mtirala National Park

Si ritorna a Batumi dove ci aspettano le nostre enormi valigie! La fortuna vuole che incontriamo un fuoristrada dell’onu per i rifugiati che ci porta direttamente fino a Zugdidi dove seduti sulla panchina dei rifugiati scappati per il conflitto in Abkhazia ci offrono una bella fetta di cocomero. Dopo una lunga attesa incontriamo dei ragazzi che vanno a fare la serata a Batumi così ci danno un passaggio. Ma incontriamo in ostello un ragazzo Australiano che ci informa del fatto che sia più facile ottenere il visto in un ufficio di Batumi di cui ignoravamo l’esistenza.

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Così, di corsa a fare il visto ed a posticipare i biglietti già comprati per la capitale! Aspettando il visto decidiamo di partire l’indomani e farci un paio di giorni al Mtirala National Park che si trova a circa 20 Km da Batumi. La sera dormiamo in ostello e per cena ammassiamo la chitarrina per tutti gli amici dell’ostello mentre un gruppo di musicisti- sognatori- progettisti - fancazzisti, accompagnavano la serata con musica sudamericana!

Partenza per il Parco nazionale ovviamente in autostop! L’ecosistema presente nel parco è un incontro tra foreste miste presenti anche in italia e vegetazione sub tropicale: il risultato è una elevata biodiversità affascinante e spettacolare. Qui abbiamo messo in atto la disciplina che abbiamo battezzato con il nome di “housing” e che ci ha reso la vita facile: l’arte di farci ospitare in casa della gente!

La disciplina consiste nell’avvicinarsi incuriositi e un po’ smarriti presso le abitazioni e farmarsi aspettando un loro cenno… a quel punto si saluta in lingua “CAamargioba” seguito da “noi italia” e tutto il resto viene da se. Ovviamente lo scopo della disciplina è nobile: non si fa housing per scroccare ma per entrare nelle case l’unico posto dove si ha la possibilità di conoscere la vera cultura del posto.

Quindi una famiglia ci ha accolto e offerto nocciole con miele, caffè turco e succo d’uva, il tutto accompagnato da un invito a cena per la sera dopo… ma prima di tornare in tenda ci siamo ben guardati dal farci offrire anche 4 pannocchie per farle a cena alla brace! Parte della giornata la dedichiamo alla scoperta della foresta ed ad un’ escursione di 3 ore per raggiungere una piccola ma carina cascata!

Ok è ora siamo diretti a casa della signora e prima caffè con nocciole, miele, frutta e succo d’uva e poi ci si è aperto il mondo del cibo! Tutta roba fatta in casa: dal pane al lombon alla vodka estratta dal miele (che qui si beve durante i pasti) e con questa abbiamo assistito per la prima volta al rito del brindisi.

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Praticamente durante le cene georgiane c’è il più saggio (taman) che ha il compito di chiamare i brindisi e gli altri possono bere soltanto durante questa occasione e assolutamente non possono proporne uno proprio. I brindisi di solito sono lunghi e si dedicano alla salute, agli ospiti o ai parenti morti. Ma la cosa più bella è che dopo la magica parola “ Caomargios” il bicchiere si fa alla calata… P.S. Vodka o vino… con la birra solo con i nemici!

Tbilisi: la capitale multiculturale

Si riparte per Batumi di prima mattina ci facciamo 8 km a piedi per raggiungere il primo minibus che ci porta in città sono pronti i visti per l’Azerbajigian! Salutiamo i nostri amici dell’ostello e via a prendere il treno notturno per la capitale, Tibilisi. Il treno impigherà circa 10 ore per arrivare ma abbiamo le cuccette per la notte e la nostra vicina di letto è talmente simpatica che ci dà il suo indirizzo per andarla a trovare! Non ci va tanto male… abita proprio nella zona dei vigneti… nostra ultima meta in Georgia!

Arrivo a Tibilisi verso le 7.30 di mattina, abbandoniamo i nostri enormi bagagli nel tetro e spettrale deposito della stazione e ci prepariamo degli zainetti giusto il necessario. Alla ricerca di una sistemazione economica per la notte, chiediamo ad una signora seduta davanti la porta di casa e ci si apre il mondo delle camerate. Praticamente la signora aveva adibito 2 sue stanze ad ostello e così fan tutti il prezzo contrattato è ottimo, presa!

Tibilisi è una città che ha in sé la contraddizione che hanno tutte le città che dopo la caduta dell’Urss si sono convertiti ad una mentalità capitalista da una parte il lusso e la sfarzosità data dai grandi palazzi e da negozi alla moda e dall’altra la povertà delle persone che ancora non hanno la possibilità di avere acqua e bagno in casa. Ci avventuriamo nella parte vecchia della città, molto suggestiva e in una piccola via, nascosta tra le tante case troviamo una chiesa antica in rovina con tutto l’interno bruciato ma la cosa più strana è che il pavimento era coperto da almeno 60 cm ci cenere di libri bruciati. La causa risale al conflitto tra Georgia e Armenia di circa 10 anni fa.

La capitale della Georgia racchiude in sé chiese ortodosse, gregoriane armene, cattoliche, una sinagoga, una moschea e addirittura un tempio zoroastriaco. Potremmo sicuramente definirla una città multireligiosa, oltre che multietnica e multiculturale. L’immagine che più rappresenta il vecchio centro storico è la Chiesa di Metekhi, che domina la cittadina dall’alto ed è oggetto di fotografie memorabili.

Un altro curioso monumento di Tblisi è la Fortezza di Narikala, da dove lo sguardo si posa su una veduta panoramica spettacolare. Ma nelle vie di Tbilisi si respira anche una bella un’atmosfera vivace, che si diffonde ampiamente tra visite a musei, gallerie e studi d’arte. I locali chic dove poter degustare un buon caffè non mancano di certo e allora... sediamoci ad osservare da vicino le abitudini dei georgiani!

Kakheti: la regione vinicola

Si parte per la regione del Kaketi la grande vendemmia, fiumi di vino e grandi abuffate! L’aspettativa è alta prendiamo la metro, arrivati alla stazione delle Marscukta c’è un’attesa di 4 ore nell’attesa ci inoltriamo in un grandissimo mercato, frutta, formaggio, e oggetti usati ed eccolo il carrellino perfetto, fatto artigianalmente in ferro e completamente richiudibile a soli 11€ addio pesi e mal di schiena!

La marscukta ci porta a Sighnaghi, piccola città da poco ristrutturata. Troviamo una specie di ostello camerata in casa di una signora abbastanza stravagante. Dopo un po’ inizia a sentirsi male e lamenta mal di testa allora perché non offrire il nostro fantastico Aulin? Ma poi ci chiediamo e se è allergica e stira i piedi? Meglio chiamare un dottore! Alla fine non capiamo cos’ha ma sta meglio.

Nella nostra camerata ci capitano anche un gruppo di georgiane cinquantenni, ok tranquillo andranno a letto presto! Usciamo a farci una passeggiata nella paesino molto carino circondato da 4 km di mura e torri ben conservate e da vicoli ben ristrutturati sembra quasi un paesino Abruzzese! Minimarket: vino, pane e formaggio e mangiamo nel bellissimo balconcino della nostra stanza da dove si vede l’intero paese e i bellissimi balconi in legno.

Verso l’una di notte ritornano le signore completamente ubriache che non si preoccupano di noi e iniziano a ridere e scherzare urlando che vergogna, la gioventù a dormire e le signore a tutta vita! Sveglia e si decide di percorrere a piedi la strada che da Sighnaghi porta ai paesi in cui si sta raccogliendo l’uva. La famosa “Rtveli” o meglio la festa del vino. Vogliamo a tutti costi partecipare anche noi!

Facendo casualmente l’autostop si ferma una jeep e ci carica. Iniziamo a raccontare a gesti e piccole parole che vogliamo assistere alle rtveli l’uomo ride e senza dire nulla ci porta a casa sua, la moglie parla inglese. Bene, è bastato poco per scoprire che ci troviamo nel posto giusto con la famiglia giusta qui si vendemmia. Senza accorgercene le nostre valige sono già state scese e messe in camera e il Sig. Nanosagosvili (38 anni) già sta organizzando la mega cena per la sera.

Senza perdere tempo ci portano a vendemmiare e ci mostrano come prepara il mosto wow tutto il mondo è paese! Si fa uguale! Torniamo a “casa” e si sta preparando per la cena, una nostra vicina di casa ci regala i tipici bicchieri da vino: due corna di bue con decorazioni argentate che spettacolo! Intanto si fa notte e arrivano altri ospiti, insomma alla fine siamo circa otto persone ed il cibo è per 20!

Si cucinano gli arrosticini georgiani con carne di vitello infilati in grossi uncini di ferro e ovviamente il vino non manca assolutamente! La serata comincia, i brindisi si susseguono e i piatti sono sempre pieni di roba Non è stato facile ma ce l’abbiamo fatta siamo riusciti a finire tutto con tanto di canzoni finali! Tutti a nanna abbastanza stonati che seratone!

Lagodeki e il confine con l'Azerbaijan

Con un po’ di postumi non da vino ma da cibo salutiamo tristemente i nostri amici e ci incamminiamo con un minibus verso la città di Lagodeki dove vive la ragazza incontrata sul treno per Tibilisi l’housing è d’obbligo! Arrivati lì ci faccia mo prima una passeggiata nel Parco nazionale e poi andiamo a cercare la casa della ragazza. Praticamente troviamo casa ma lei non c’è vive a Tibilisi!

C’è solo la mamma! E che problema c’è le raccontiamo che conosciamo la figlia, la chiama per telefono e subito amicizia è fatta! Ci apre le porte di casa: questa sera si mangia e si dorme qui! L’accoglienza di queste persone è davvero fantastica e il clima che riescono a creare è ogni volta famigliare.

Sono persone splendide che hanno voglia di conoscere e farsi conoscere mettendo a disposizione tutto quello che hanno ci hanno trasmesso emozioni belle son difficili da spiegare ma che ti riempiono il cuore. Bella la Georgia, belli i georgiani! Sveglia alle 7.00 e partenza per la capitale oggi si varca il confine e si va in Azerbajigian! Arriviamo al confine con un Minivan.

Informazioni generali per il viaggio in Georgia

Siamo appena tornati dal nostro desideratissimo viaggio in Georgia, terra di incredibile bellezza incastrata fra Russia, Turchia, Armenia e Azerbaijan. Abbiamo prenotato il volo a febbraio con la compagnia Wizz che offre una comoda tratta senza scali tra Milano Malpensa e Kutaisi. Fra bagagli, assicurazione e transfer bus spendiamo sui 450 € in due per un volo di andata e ritorno dal 14 al 28 agosto 2019.

Decidiamo di noleggiare la macchina per tutto il periodo della vacanza con una piccola agenzia locale per 340 € (star rent) decisamente più economica rispetto alle grandi agenzie, optiamo per il ritiro del mezzo in Kutaisi centro, presso l’ostello star, in loco aggiungiamo un’assicurazione casco per 36 dollari.

Apro subito il capitolo strade: i georgiani hanno in media una guida spericolata mitigata dalla presenza di numerosissime telecamere e autovelox su tutte le strade. In media il fondo stradale alterna molto buono a disastro assoluto! Può capitare di percorrere 30 Km su un asfalto nuovissimo per poi trovare 500 m completamente dissestati, o la strada interrotta, o una buca che concorre per profondità con la fossa delle Marianne. Consigliamo di guidare con estrema prudenza, grande attenzione e sempre di giorno.

È molto facile incontrare animali domestici sia sulle strade comunali che sulle autostrade: mucche, cavalli, asini, maiali, pecore, polli brucano liberi e belli dove meglio gli piace… con una spiccata preferenza per il centro della carreggiata. Gli autisti georgiani vantano una certa abilità nello slalom fra le vacche. Attenzione ai numerosissimi cani randagi, in genere molto amichevoli e rilassati ma presenti in numero davvero elevato, si aggirano indisturbati ovunque nonostante il tentativo delle autorità di moderarne il numero con un programma di sterilizzazione (noterete che la maggior parte dei randagi ha un orecchino). Noi non abbiamo avuto nessun problema particolare, ma occorre che alla guida ci sia un guidatore esperto.

Lungo la direttrice stradale Kutaisi-Tbilisi si incontrano tantissimi cantieri stradali cinesi (siamo sulla via della seta) e il governo georgiano sta investendo molto sul miglioramento dei collegamenti stradali come incentivo per il turismo. Prima di partire scaricate le mappe offline dell’intero stato e procuratevi una mappa cartacea perché i cartelli stradali sono un filo sotto il minimo sindacale.

Dall’Italia abbiamo prenotato tutti gli alloggi con booking dopo aver steso l’itinerario di massima: questa app è molto popolare in Georgia e offre una vasta scelta di alloggi, noi optiamo per le guest house per avere la possibilità di condividere lo stile di vita e incontrare la gente del posto. Ovunque troverete tante possibilità di alloggio anche senza prenotazione: il paese si sta rapidamente aprendo al turismo, alloggi, ristoranti, piccoli bistrot e agenzie per tour organizzati sono presenti in tutte le località di interesse. Il livello medio è buono.

Internet e telefonia: potete facilmente acquistare una scheda georgiana, noi abbiamo deciso di non farlo e di chiudere la connessione dati sui nostri telefoni, ovunque (e dico proprio ovunque, piccoli villaggi sperdute nelle montagne dello Svaneti compresi) sono disponibili reti wifi sia pubbliche che private e potrete utilizzare maps con il solo collegamento satellitare (segnale sempre perfetto e disponibile, anche nei posti più impensabili!).

Lingua: l’inglese è molto diffuso sia fra i giovani che fra le persone un po’ più grandi. Quando non ci si intende verbalmente la gentilezza incredibile della gente compensa ampiamente. Ci è capitato di non riuscire a trovare la nostra guest house ma abbiamo sempre trovato chi ci accompagnasse o telefonasse al gestore per venire a recuperarci J.

Cibo e vino: la cucina georgiana è semplice, saporita e robusta: il formaggio entra in quasi tutte le preparazioni (con un panetto di burro di soprammercato), carni deliziose, ottime verdure (la Georgia è famosa per i suoi pomodori, davvero spettacolari), tanti spuntini da strada. Insomma, morire di fame è impossibile. Difficile anche morire di sete: ovunque troverete fontane e fontanelle (l’acqua del rubinetto è potabile sempre, in moltissimi casi si tratta di acqua sorgiva); la birra è buona; il vino ha una tradizione di 8000 anni ed è molto diverso dai vini europei (il sistema di vinificazione è diverso). Buono ma non buonissimo.

Itinerari consigliati

  • Primo giorno: Monasteri di Gelati e Motsameta, riserva naturale di Sataplia.
  • Secondo giorno: Vardzia, Monastero di Sapara e fortezza di Khertvisi.
  • Terzo giorno: Rabat e Borjioni.
  • Quarto giorno: Complesso monastico di Ateni Sioni e Uplistsikhe.
  • Quinto giorno: Strada militare georgiana e chiesa di Tsmida Sameba a Gergeti.
  • Sesto giorno: Tour di degustazione dei vini nel Kakheti e Signagi.
  • Settimo giorno: Monastero di Davit Gareja.
  • Ottavo giorno: Relax sul lago di Ananuri.
  • Nono giorno: Trekking nella valle di Truso.
  • Decimo giorno: Gori e il Museo di Stalin.

Consigli utili

  • Per visitare questi Paesi, per un breve periodo, non serve il visto.
  • Il periodo migliore per visitare la Georgia è tutto l'anno.
  • La moneta è il Lari georgiano (GEL).
  • Le carte di credito sono accettate a Tbilisi e nei maggiori centri turistici.
  • La situazione socio-politica interna della Georgia è generalmente calma.

Ristoranti consigliati

Armenia:

  • Tavern Yerevan (Yerevan)
  • Hotel Silk Road (Yerevan)
  • Tsirani (Yerevan)
  • Toon Armeni Guesthouse (Dilijan)
  • Odzun Village (Odzun)
  • Takarik (Goris)

Georgia:

  • Racha Dukhan (Tbilisi) - Da evitare!
  • Pesvebi (Borjomi)
  • Baraqa (Kutaisi)
  • Palati (Kutaisi)

Alloggi consigliati

Armenia:

  • Hotel Silk Road (Yerevan)
  • Khachik b&b (Goris) - Evitabile!
  • Toon Armeni Guesthouse (Dilijan)
  • Odzun Village (Odzun)

Georgia:

  • Communal (Tbilisi)
  • Hotel Terrace (Kutaisi)
  • Guesthouse Pirosmani (Borjomi) - C'è di meglio!
  • Nizharadze’s Tower (Ushguli)

Esperienze indimenticabili

  • Ammirare l'immensa Catena del Caucaso.
  • Rilassarsi negli antichi bagni sulfurei di Tbilisi.
  • Passeggiare nelle grotte di Prometeo a Kutaisi.

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